Aptitude: differenze tra le versioni

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{{Debianized}}
{{Template:APT
|precedente=apt-get
|successivo=apt-cache
}}
{{Versioni compatibili|Jessie|Stretch|Buster}}
= Introduzione =
Questa guida è dedicata all'uso di Aptitude.


== Introduzione ==
Il completissimo '''Manuale Utente di Aptitude''' in formato html si può trovare in <code>/usr/share/doc/aptitude/html/en/index.html</code>, installando il [[pacchetto]] '''aptitude-doc-it''' (oppure ''aptitude-doc-en'' per la versione in lingua inglese).


Questa � una guida generica (non specifica per Debian) su '''Grub''' che
= Cos'è Aptitude =
comprende argomenti quali l'installazione e la configurazione da zero
Aptitude è un frontend per la gestione avanzata dei [[pacchetto|pacchetti]] di una distribuzione Debian, ma risulta valido per tutte le distribuzioni che supportano [[APT]] ([http://www.debian.org/doc/manuals/apt-howto/ch-distros.it.html link]).
di grub, trattati in modo semplice (si spera) in modo da non spaventare
i principianti. La guida � rivolta quindi a tutti coloro i quali per
necessit� o diletto vogliano imparare ad usare questo
versatile [[boot loader]].


== Perch� Grub ==
È lo strumento preferito da molti per l'amministrazione dei pacchetti su Debian in quanto non solo raggruppa in un unico semplice programma le funzionalità di molti tool ([[apt-get]], [[apt-cache]], [[apt-mark]], etc.) ma anche perché permette di gestire in modo molto più facile (ed efficace) situazioni complesse ([[dipendenze]], dipendenze inverse, rimozione pacchetti non utilizzati, etc).


La ragione per cui consiglio anche ai newbie '''Grub''' � la
Aptitude è un frontend a [[dpkg]] esattamente come <code>apt-get</code> e può essere utilizzato in due modi: da linea di comando, cioè come <code>apt-get</code> (con la stessa sintassi per i comandi principali), oppure tramite l'interfaccia visuale basata sulle librerie ncurses.
caratteristica, unica, di poter scrivere da zero o modificare, in fase di boot, i comandi per fare
partire un kernel, il tutto con
l'ausilio dell'autocompletamento. Adesso provo a spiegarmi meglio.


Se '''Grub''' � installato, al boot comparir� il classico men� con le voci per ogni sistema operativo installato. A questo punto premendo "'''e'''" si entra in modalit� editing e si possono modificare le voci del menu iniziale oppure si possono inserire i comandi per
L'interfaccia visuale verrà trattata più diffusamente, perché si ritiene che sia uno strumento fondamentale per la gestione dei pacchetti e soprattutto per la diagnostica e la risoluzione degli eventuali problemi riscontrati.
fare partire un altro kernel non presente nel menu. '''Grub'''
pu� leggere le varie
partizioni e visualizzare i nomi dei file, e grazie
all'autocompletamento si �
sicuri di non sbagliare il percorsi o i nomi dei file. In questo modo � facile fare velocemente molte prove con kernel o
parametri di boot diversi, al volo, senza dover modificare alcun file.
Per confronto, con lilo (altro [[boot loader]] diffuso), per modificare un
parametro di boot o fare partire un nuovo kernel (anche solo per prova)
� necessario avviare il sitema, modificare
<tt>lilo.conf</tt>, eseguire il comado lilo e riavviare. Con '''Grub''' basta invece scrivere le modifiche al boot: se c'� un errore ed il kernel non si
carica basta resettare il sistema e provare di nuovo. Trovati i
parametri giusti si possono salvare in '''<tt>/boot/grub/menu.lst</tt>''' in modo che non sia pi� necessario inserirli a mano.


== Installazione di Grub ==
{{Box|Prima di iniziare|Prima di iniziare a mettere le mani sulla tastiera, notiamo che Aptitude, a differenza della maggior parte delle opzioni di [[apt-get]], si può lanciare anche con i diritti di utente comune.


Normalmente '''Grub''' � gi� installato in Debian. Se per� si �
Poiché per l'effettiva installazione o rimozione dei pacchetti è necessario possedere i [[privilegi di amministrazione]], è possibile e caldamente consigliato usare questa possibilità per effettuare qualunque prova.}}
installato, per ultimo, un S.O. (come MS-Windows) che ignora la presenza di altri
sistemi sul disco e vuole monopolizzare il nostro pc, ci si trova nella
necessit� di installare nuovamente '''Grub''' per riappropriarci della libert� di scegliere. Pu� anche succedere di aver provato un altro boot loader e di voler ritornare a '''Grub''': anche in questo caso basta seguire quanto segue.
 
Per usare '''Grub''' � necessario installarlo nel [[MBR]] (in realt� � anche possibile [[Guida_a_Grub#Installare_Grub_su_floppy|installarlo solo in un floppy]]) con il seguente comando:


= Installazione =
A partire da Debian 9 ([[Stretch]]) l'omonimo [[pacchetto]] è diventato opzionale, per cui può essere necessario installare '''<code>aptitude</code>''' prima di poterlo utilizzare. Per esempio con [[apt]] e [[privilegi di amministrazione]] basta:
<pre>
<pre>
# grub-install --no-floppy /dev/hda
# apt install aptitude
</pre>
</pre>


in questo modo ogni altro [[boot loader]] verr� sovrascritto e all'avvio apparir� grub che permetter� di avviare ogni sistema presente su hard disk. Non � necessario avere tanti [[boot loader]] anche se si installano tante distribuzioni,
In particolare ne è ancora raccomandabile l'installazione per:
ne basta uno che le fa partire tutte.
* gestire Debian con molti repository diversi per poter gestire più facilmente possibili conflitti;
* per avvalersi dell'ineguagliata funzione di ricerca avanzata;
* oppure ancora per disporre di un'interfaccia visuale ad APT anche senza server grafico attivo.


Se si � installato windows, gli altri S.O. non saranno pi� avviabili. Come si fa allora a eseguire il precedente comando per ripristinare grub? Basta usare un livecd per avviare il sistema, non � neanche necessario che ci sia grub in tale cd. Dopo l'avvio, monteremo la partizione di root del sistema linux installato su hard disk:
= Uso da linea di comando =
<pre>
Anche dalla linea di comando l'uso di Aptitude è molto semplice e comodo. Si usa in genere la seguente forma:
# mkdir /mnt/root
# mount /dev/hda3 /mnt/root
</pre>


dove si � fatta l'ipotesi che sia <tt>/dev/hda3</tt> la partizione di root. Ora con <tt>chroot</tt> si pu� cambiare al volo la partizione di root del nostro livecd:
<pre>aptitude azione [argomenti...]</pre>


<pre>
''azione'' dice ad Aptitude quale azione svolgere; i rimanenti argomenti dipendono dall'azione scelta e consistono tipicamente in una lista di nomi di pacchetti. Di seguito le azioni più importanti.
# chroot /mnt/root
</pre>


Adesso abbiamo sotto di noi la root del sistema installato su disco. Montiamo anche la partizione di boot, se questa � posta in una partizione separata. A questo punto possiamo eseguire <tt>grub-install</tt> come visto prima per ripristinare grub. Se si vuole si pu� anche generare automaticamente un menu di avvio con il [[Guida_a_Grub#Usare_update-grub|comando <tt>update-grub</tt>]].
=== update ===
<pre># aptitude update</pre>


Vediamo ora di capire un poco meglio quali sono i vari componenti di grub.
Aggiorna la lista dei pacchetti (come premere ''''u'''' dall'interfaccia visuale o come <code> apt-get update</code>) .


Il "primo pezzo di grub" (detto stage1) risiede nel [[MBR]], il "secondo pezzo di grub" (stage2) ed i file di configurazione risiedono nella '''partizione di root di grub''': questa sar� la partizione montata in <tt>/boot</tt> se si ha una partizione separata per <tt>/boot</tt>, altrimenti sar� la '''partizione di root del sistema''' (montata in /). La ''cartella'' in cui risiede lo stage2 e tutti i file di configurazione di grub � in ogni caso <tt>/boot/grub/</tt>.
=== safe-upgrade ===
<pre># aptitude safe-upgrade</pre>


Il menu iniziale del '''Grub''' � configurato nel file <tt>/boot/grub/menu.lst</tt>, basta modificarlo ed all'avvio '''Grub''' legger� la nuova configurazione. Il [[Guida_a_Grub#Usare_update-grub|comando <tt>update-grub</tt>]] genera automaticamente appunto questo file, anche se con alcune limitazioni (per maggiori informazioni vedere la sezione [[Guida_a_Grub#Usare_update-grub|<tt>'''update-grub'''</tt>]]).
Aggiorna tutti i pacchetti aggiornabili senza che nascano conflitti. Per conflitto si intende una situazione in cui l'aggiornamento di un pacchetto richide la rimozione di uno o più differenti pacchetti, ergo l'uso di safe-upgrade causa l'aggiornamento di tutti quei pacchetti che possono essere aggiornati senza che sia necessario rimuovere contestualmente altri pacchetti. Da manuale: ''Quando si verificano problemi di dipendenze dei pacchetti, usa un algoritmo «sicuro» per risolverli. Questo risolutore cerca di preservare il maggior numero possibile delle scelte dell'utente; non rimuove mai un pacchetto e non installa mai una versione di un pacchetto che non sia la versione candidata predefinita''.
L'utilizzo di questo comando implica necessariamente l'opzione <code>--safe-resolver</code> (l'opzione <code>--full-resolver</code> viene sempre automaticamente rigettata).
Una sintassi del tutto equivalente, ma mantenuta solo per ragioni storiche, è:
<pre># aptitude upgrade</pre>


Dopo l'installazione di grub, lo stage1 rester� sempre immutato e punter� allo stage2. Lo stage2, caricher� i file di configurazione che potranno essere modificati a piacimento senza mai dover modificare il settore di avvio ([[MBR]]).
Si noti che l'uso non è intercambiabile con <code>apt-get upgrade</code>, poiché <code>apt-get</code> in questo caso non effettuerà nemmeno l'installazione di nuovi pacchetti, mentre <code>aptitude safe-upgrade</code> permette l'installazione di nuovi pacchetti, se necessari per l'aggiornamento di altri, e impedisce soltanto la rimozione di pacchetti precedentemente installati. È invece equivalente, se non per la mancanza di un risolutore di conflitti, al comando <code>apt upgrade</code> .


== Far partire il sistema principale ==
==== Esempio ====
<pre># aptitude safe-upgrade $(aptitude search '?origin(Unofficial Multimedia Packages) ?upgradable' -F '%p')</pre>


Chiameremo sistema principale il sistema sotto il quale avete installato '''Grub'''. Vediamo i comandi necessari per fare partire un kernel, questi possono essere inseriti interattivamente all'avvio di '''Grub'''. Successivamente vedremo come inserirli in '''/boot/grub/menu.lst''' per creare una voce nel menu di grub.
Questo comando mostra un esempio d'uso avanzato che permette di aggiornare i soli pacchetti provenienti dal repository ''deb-multimedia''.


Innanzi tutto dobbiamo dire a '''Grub''' qual'� la '''sua''' partizione di root, che � <tt>/boot</tt> (ci siamo?). Ma in che partizione � '''/boot'''? E' la partizione montata in '''/boot''' quando avete dato '''grub-install'''. Controllate il file '''/etc/fstab''' per vedere qual'�. Se fosse '''/dev/hda3''', dovremmo scrivere al ''prompt di grub'' (Linea di comando di grub - Appare al boot premendo il tasto 'e' seguito da 'c')
=== full-upgrade ===
<pre>
<pre># aptitude full-upgrade</pre>
root (hd0,2)
</pre>


fate attenzione perch� '''Grub''' numera sia i dischi che le partizioni, e lo fa partendo da 0, quindi il disco hda corrisponde ad hd0, e il numero della partizione � di una unit� in meno rispetto al numero che ha sotto linux.
Anche questo comando aggiorna tutti i pacchetti, ma è più aggressivo nella risoluzione delle dipendenze: nuovi pacchetti saranno installati e altri rimossi, fino a quando tutte le dipendenze non saranno soddisfatte. Questo comando potrebbe fare cose non desiderate (come, appunto, installare nuovi pacchetti o rimuoverne altri) quindi deve essere usato con cautela (specialmente nei casi in cui segnala esplicitamente problemi nella risoluzione delle dipendenze). Si noti che questo comando implica l'opzione <code>--full-resolver</code>, a meno che l'utente non specifichi l'opzione <code>--safe-resolver</code>, nel qual caso ''full-upgrade'' funziona esattamente come ''safe-upgrade''. Una sintassi del tutto equivalente, mantenuta per ragioni storiche, è:
<pre># aptitude dist-upgrade</pre>


Se fosse '''/dev/hda1''' dovremmo dare: '''root (hd0,0)''', chiaro?
=== install, remove, purge, reinstall ===
 
{{Box | Nota |Ricordate che con la tastiera italiana, all'avvio, le parentesi si fanno con <big><tt>shift+0</tt></big> e <big><tt>shift+9</tt></big> mentre lo slash (<big><tt>/</tt></big>) con il tasto <big><tt>-</tt></big> ed il segno di uguale con �.}}
 
Ora carichiamo il kernel. Poniamo che il file sia '''/boot/vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel'''. Supponiamo che la ''partizione di root del kernel'' (cio� proprio la root del sistema) sia '''/dev/hda4''', scriveremo nel prompt di grub (Linea di comando di grub - Appare al boot premendo il tasto 'e' seguito da 'c') come secondo comando:
<pre>
<pre>
kernel /vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel root=/dev/hda4 ro vga=791
# aptitude install pacchetto/i
# aptitude remove pacchetto/i
# aptitude purge pacchetto/i
# aptitude reinstall pacchetto/i
</pre>
</pre>


vedete? Partendo dalla ''root di grub'', che � '''/boot''' sotto linux, il file del kernel � semplicemente in '''/'''. In ogni caso � qui che l'autocompletamento (premendo <tt>TAB</tt>, lo sapete no?) gioca il suo ruolo migliore, e permette di scegliere il file corretto. Gli ultimi due parametri sono:
Questi comandi rispettivamente installano, rimuovono, eliminano completamente (eliminazione anche dei file di configurazione) o reinstallano il o i pacchetti specificati.


* '''ro''': accede inizialmente alle partizioni in sola lettura. E' buona norma inserirlo sempre.
=== search ===
* '''vga=791''': fa partire il sistema in ''frame buffer'' (console ad alta risoluzione). Per maggiore informazione leggete pi� avanti il capitolo dedicato.
<pre>$ aptitude search espressione/i</pre>


A questo punto basta dare il comando '''boot''' per fare partire (si spera) il sistema.
Elenca i pacchetti che contengono nel nome una delle espressioni fornite. Le espressioni possono essere semplici stringhe (ad esempio il nome di un pacchetto) o anche espressioni più complesse ("Search Patterns").


{{Box| Nota |Se non si ha una partizione separata per <tt>/boot</tt>, bisogner� indicare la partizione di root del sistema come root di grub. In questo caso per�, il kernel non si trover� in <tt>/vmlinuz</tt> ma in <tt>/boot/vmlinuz</tt>.}}
==== Esempi ====
<pre>$ aptitude search iceweasel</pre>


== Far partire un secondo sistema ==
Mostrerà tutti i pacchetti che contengono ''iceweasel'' nel loro nome.


Se avete il kernel di una seconda distro sempre nella partizione di boot '''/dev/hda3''', basta cambiare il nome del file del kernel e l'opzione '''root=/dev/hda4''' per indicare la corretta ''partizione di root della seconda distro''.
<pre>$ aptitude search '~S ~i (!~stable ~Atesting !~Aunstable ~O"Unofficial Multimedia Packages")'</pre>
Se invece il file del kernel della seconda distro risiede in un'altra
partizione che non sia la boot della prima distro (potrebbe essere una
seconda partizione di boot creata dalla seconda distro o direttamente
la partizione di root della seconda distro), basta indicare il percorso
completo a grub. Supponiamo che la partizione contenete l'altro kernel
sia '''/dev/hda7''' e che questa sia la root della seconda distro, per caricare il kernel scriveremo:
<pre>
kernel (hd0,6)/boot/vmlinuz-2.6.6-altra-distro root=/dev/hda7 ro vga=791
</pre>


ovviamente avvelendoci il pi� possibile dell'autocompletamento per
Mostrerà tutti i pacchetti installati appartenenti alla sola [[suite]] (detta anche ''archive'') testing e solo se provenienti dal repository di ''deb-multimedia'' (identificato attraverso l'attributo "origine"). Se nel proprio <code>sources.list</code> non sono specificati repository relativi ad altre [[suite]] i parametri <code>!~stable</code> e <code>!~Aunstable</code> possono essere omessi. In sintesi è necessario esplicitare sia i repositori disponibili che si vuole escludere che quelli da includere nel risultato della ricerca.
facilitare le cose. Notate come in questo caso abbiamo inserito '''/boot''' perch� non c'� una partizione di boot ma solo una sotto-directory di root nella medesima partizione ovvero '''(hd0,6)''' ('''/dev/hda7''' in gergo linux).


Se avete un kernel che usa l'initrd (di solito tutti i kernel
<pre>$ aptitude search '?installed?origin(Unofficial Multimedia Packages)?not(?origin(Debian))'</pre>
ufficiali delle distro, ma io sconsiglio di usare l'initrd se invece vi
ricompilate il kernel) prima di dare il comando '''boot''' dovrete caricare anche l'immagine del ramdisk. Ovvero scrivere (dopo aver caricato il kernel) il seguente comando nel prompt di grub (Linea di comando di grub - Appare al boot premendo il tasto 'e' seguito da 'c')
<pre>
initrd /initrd.img-2.6.6-s26-mio-kernel
</pre>


oppure
Sintassi simile alla precedente, ma in questo caso si è usato un comando che mostra tutti i pacchetti, a prescindere dalla [[suite]], appartenenti a ''deb-multimedia'', ma non appartenenti al repository principale. Per filtrare in base alla [[suite]] è sufficiente usare ''archive'', che ne è un sinonimo, e specificarne il nome, invece di ''origin''. Si veda la pagina "[[I repository ed il loro utilizzo]]" per capire dove dove trovare i parametri relativi al nome della release, all'origine e altro.


<pre>
<pre>$ aptitude search '?origin(Unofficial Multimedia Packages) ?upgradable' -F '%p %v %V'</pre>
initrd (hd0,6)/initrd.img-2.6.6-altra-distro
</pre>


a seconda di dove si trova l'immagine (si trova sempre nella stessa partizione/directory del suo kernel).
Mostra tutti i pacchetti aggiornabili del solo repository deb-multimedia (posto naturalmente di averlo specificato nel proprio <code>sources.list</code>), visualizzando anche versione attualmente installata e candidata.


{{Warningbox|Un kernel partir� solo con
=== show ===
la sua immagine initrd, se provate ad usare immagini initrd di altri
<pre>$ aptitude show pacchetto/i</pre>
kernel il sistema non partir� dando un ''Kernel Panic''. Analogamente se cercate di fare partire un kernel che necessita di initrd, senza initrd il sistema andr� ancora in ''Kernel Panic''.}}


== Configurare il Men� di grub ==
Mostra su terminale le informazioni di ogni pacchetto specificato.


Il menu di grub si imposta tramite il file '''/boot/grub/menu.lst'''.
=== versions ===
L'intestazione di questo file pu� contenere molti comandi. Noi
<pre>$ aptitude versions espressione</pre>
vedremo solo un esempio semplicissimo ma pienamente sufficiente ai
nostri scopi:
<pre>
default 0
timeout 5
color light-gray/blue yellow/blue
</pre>


Inserendo queste righe all'inizio del '''menu.lst''' diremo a grub
Elenca, per ogni pacchetto cui corrisponde l'espressione specificata, lo stato (installato o meno), il numero di verisone, la [[release]] di appartenenza e il valore di pin (si veda la guida dedicata al [[Repository %26 pinning | pinning]]).
che all'avvio dovr� attendere 5 secondi (timeout) e dopo di che
scegliere il primo kernel dell'elenco (il numero 0, ricordate che Grub
inizia a contare da zero?). Il men� sar� presentato con i colori
indicati, secondo il seguente schema: caretteri/sfondo rispettivamente
per il testo normale e per il testo evidenziato.


Adesso, inseriamo i blocchi per i vari kernel. Come visto per fare partire un kernel servono tre comandi: ''root, kernel, boot'' (oppure nel caso ci sia l'initrd ''root, kernel, initrd, boot''). Nel '''menu.lst''' bisogna inserire in pi� soltanto un primo comando ('''title''')
{{Suggerimento|Se si teme che un comando in grado di installare o rimuovere pacchetti effettui delle azioni indesiderate eseguire il suddetto comando una prima volta in modalità simulazione (si veda la sezione dedicata alle opzioni).}}
che specifica il nome che apparira all'avvio per quel kernel nel men�
del grub. In pratica, usando gli esempi precedenti dei due kernel,
dovremmo avere un '''menu.lst''' del genere:
<pre>
default   0
timeout   5
color    light-gray/blue yellow/blue


title    Prima Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
=== Opzioni ===
root      (hd0,2)
==== -s, --simulate ====
kernel /vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel root=/dev/hda4 ro vga=791
Nessuna azione; effettua una simulazione degli eventi che si verificherebbero, ma non cambia realmente il sistema. Esempio di comando: <code># aptitude install pacchetto -s</code>
boot


title    Seconda Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
==== -t, --target-release ====
root      (hd0,2)
Permette in genere di aggiornare/installare i pacchetti specificati e le relative dipendenze in base alla [[release]] bersaglio. Per esempio:
kernel (hd0,6)/boot/vmlinuz-2.6.6-altra-distro root=/dev/hda7 ro vga=791
<pre># aptitude -t stretch-backports install pacchetto</pre>
boot
</pre>


Seguendo questo schema portrete aggiungere quanti kernel volete, ma
==== -V, --verbose-versions ====
ricordate che potrete provare prima i comandi interattivamente dal prompt di grub (Linea di comando di grub - Appare al boot premendo il tasto 'e' seguito da 'c')
Mostra il numero di versione completo dei pacchetti aggiornati e installati.


Nel caso i kernel abbiano bisogno dell'initrd il '''menu.lst''' dovrebbe semplicemente contere un comando in pi� per ogni kernel:
=== Easter eggs ===
<pre>
<pre>
default   0
$ aptitude mooo
timeout   5
$ aptitude -v moo
color    light-gray/blue yellow/blue
$ aptitude -vv moo
$ aptitude -vvvvvvvvv moo
</pre>


title    Prima Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
== File di configurazione ==
root      (hd0,2)
È possibile definire le opzioni di ''aptitude'' non solo da riga di comando, ma anche specificando i corrispondenti parametri in appositi file di configurazione, ad esempio in un unico file <code>/etc/apt/apt.conf</code>, in più file dal nome arbitrario in <code>/etc/apt/apt.conf.d/</code> o ancora in <code>~/.aptitude/config</code>.
kernel /vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel root=/dev/hda4 ro vga=791
A prescindere dal, o dai, file di configurazione è possibile usare in tutti i casi due tipi di sintassi, ad esempio:
initrd /initrd.img-2.6.6-s26-mio-kernel
<pre>APT
boot
{
Default-Release "testing";
Cache-Limit 24000000;
}
Acquire::http::Proxy "http://indirizzo_proxy:3142/";
Aptitude
{
Autoclean-After-Update "true";
Auto-Fix-Broken "true";
Purge-Unused "true";
}
</pre>
<pre> 
APT::Default-Release "testing";
APT::Cache-Limit 24000000;
Acquire::http::Proxy "http://indirizzo_proxy:3142/";
Aptitude::Autoclean-After-Update "true";
Aptitude::Auto-Fix-Broken "true";
Aptitude::Purge-Unused "true";
</pre>
Questa configurazione definisce quanto segue:
* La target release è ''testing''; in pratica qualora nel file <code>/etc/apt/sources.list</code> siano disponibili più repository relativi a differenti [[release]] (pratica che è sconsigliata, se non si è utenti esperti e si sa cosa si sta facendo, qui trattata a solo titolo di esempio) apt saprà di dover dare la precedenza alla versione presente in testing. Se si usa solo il repository principale della propria [[release]] (non confondere "repository principale" con "sezione principale", ovvero main, di un repository, che è tutt'altro discorso), ed eventualmente ove presente anche quello di sicurezza, questo parametro può essere ignorato e/o omesso, ed è in genere preferibile non impostarlo, per non alterare il funzionamento di default degli altri repository (si veda la pagina dedicata al [[Repository %26 pinning|pinning]] per maggiori informazioni su come APT decide la priorità dei pacchetti da installare). Attenzione che a partire da Debian 11 ([[Bullseye]]), per via del cambiamento a [[codename]]/[[suite]] del repository di sicurezza, ciò disabiliterà anche il repository di sicurezza, per cui è un'opzione ancora più '''sconsigliata'''!
* La massima dimensione in byte per memorizzare le informazioni dei pacchetti disponibili nei vari sorgenti; maggiore il numero di repository specificato in <code>source.list</code> maggiore sarà lo spazio occupato (questo parametro NON definisce lo spazio riservato alla memorizzazione dei pacchetti installati e/o scaricati). Ora di default è impostato a 0, corrispondente a un valore illimitato, per cui non è più necessario configurare questo parametro come in passato.
* Da specificare SOLO e soltanto se si è installato e configurato correttamente un proxy per la gestione dei pacchetti, come <code>apt-cacher</code> per esempio.
* Le opzioni figlie di ''Aptitude'' influenzano evidentemente solo il comportamento di ''Aptitude''
** Ogni volta che viene aggiornato l'elenco dei pacchetti disponibili, ad esempio tramite <code>aptitude update</code> vengono anche rimossi tutti i pacchetti che sono stati installati automaticamente per soddisfare delle dipendenze per altri pacchetti e che non sono più necessari.
** Corregge se possibile le dipendenze non soddisfatte, come se fosse usata l'opzione <code>-f</code>.
** Quando un pacchetto viene rimosso questo viene completamente eliminato, come se si fosse usato il comando <code>aptitude purge</code>.


title    Seconda Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
{{Box|Nota|Nello stesso file apt.conf è possibile specificare sia le opzioni specifiche di apt-get che quelle di aptitude, ciascun strumento ignorerà automaticamente le opzioni che non gli competono.}}
root      (hd0,2)
kernel (hd0,6)/boot/vmlinuz-2.6.6-altra-distro root=/dev/hda7 ro vga=791
initrd (hd0,6)/initrd.img-2.6.6-altra-distro
boot
</pre>


Ovviamente, il blocco di un kernel potrebbe contere il comando
= Interfaccia grafica =
initrd ed il blocco di un altro no, a seconda che il kernel in oggetto
== Descrizione dell'interfaccia grafica ==
lo richieda o meno.
La prima schermata che Aptitude ci presenta, dopo che l'abbiamo lanciato da linea di comando, e dopo il caricamento delle informazioni attuali sui pacchetti ("caricamento della cache"), è divisa orizzontalmente in due parti.


A questo punto, se avete appreso i concetti di base dovreste essere
Nella parte superiore troviamo una zona a sfondo blu con un menù che propone diverse opzioni (al quale si accede digitando Ctrl+T), e una zona a sfondo nero in cui si vede l'albero dei pacchetti disponibili, classificati in base al loro stato (installati, non installati, ecc.).  
in grado di configurare il menu di grub per qualsiasi esigenza. Per i
pi� intraprendenti aggiungo un ultima chicca. Se nel blocco di ogni
kernel inserite, prima del comando '''boot''', il comando '''savedefault''' e modificate il comando '''default 0''' in '''default save''', all'avvio grub (dopo il timeout) sceglier� il kernel che avete scelto nel precedente avvio (vedi nota).


== Avviare altri sistemi operativi ==
Per vedere il contenuto di uno dei rami usiamo le frecce "su" e "giù" fino a selezionare la riga corrispondente e premiamo invio. Sotto al ramo in questione ora abbiamo dei sotto-rami, e premendo invio sui vari sotto-rami si accede allo stesso modo ai sotto-sotto-rami e così via, fino ad arrivare ai pacchetti.


=== Windows, BeOS, OpenBSD ===
La parte inferiore è invece dedicata alla descrizione del pacchetto attualmente selezionato. Alcuni pacchetti, per esempio k3b, hanno una descrizione molto lunga: premendo TAB e usando le frecce è possibile leggerla tutta.


Alcuni sistemi operativi sono suscettibili all'avvio tramite
Ogni riga che mostra il nome di un pacchetto riporta anche molte informazioni.
bootloader, questo perch� hanno bisogno che la partizione da cui
Per esempio, riporta lo stato di alcuni pacchetti nel mio sistema (nota: il mio sistema ha [[codename]] Sarge, ma ho installato diversi pacchetti dalla [[suite]] testing e anche alcuni da unstable. Per informazioni sul [[pinning]] si legga la guida [[Repository %26 pinning]]):
partono sia "resa attiva" (e in molti casi questa deve essere anche una
partizione primaria); oltretutto questi sistemi operativi non possono
essere avviati leggendo "il kernel" attraverso, questo perch� l'avvio
del kernel, a quel punto � compito della routine di avvio di quel
sistema operativo e non di Grub (come accade, invece, con linux). Tra
questi sistemi operativi quelli che devono essere avviati in questo
modo sono fondamentalmente tre: Windows, BeOS e OpenBSD. Il pi�
versatile, anche per quanto riguarda l'installazione in partizione non
primaria, � sicuramente BeOS. Per avviare uno di questi sistemi
operativi basta scrivere (prendiamo come esempio Windows, assumendo che
sia sulla prima partizione di un secondo disco):
<pre>
<pre>
title Windows
stato    nome                vers. attuale    vers. aggiornata
rootnoverify (hd1,0)
makeactive
chainloader +1
boot
</pre>


Il primo comando (<tt>rootnoverify</tt>) dice sostanzialmente qual �
i        aptitude            0.2.15.9-2      0.2.15.9-2
la partizione di windows (nel nostro caso la prima partizione del
i        amule                2.0.3-3          2.0.3-4
secondo disco � hd1,0, corrispondente, in Linux, a /dev/hdb1), il
i A      amule-common        2.0.3-3          2.0.3-4
secondo comando, invece rende la partizione attiva (condizione
c        hotplug              <nessuna>        0.0.200403
essenziale per Windows), il terzo comando istruisce, sostanzialmente,
p        apmd                <nessuna>       3.2.2-3
sul fatto di leggere la prima traccia di tale partizione, e l'ultimo
comando fa si che il sistema parta, eseguendo in ordine tutte le scelte
precedenti.
 
=== FreeBSD ===
 
Uno dei motivi per cui Grub ha una nomenclatura tutta particolare
dei dischi � dovuto al fatto che il programma � stato pensato per
avviare anche kernel non-linux, uno su tutti, quello di FreeBSD.
FreeBSD ha, infatti, un sistema di organizzazione delle directory
abbastanza particolare. Nell'esempio assumiamo che FreeBSD sia
installato nella seconda partizione del secondo disco:
<pre>
title FreeBSD
root (hd1,1,a)
kernel /boot/loader
</pre>
</pre>


Per approfondire il sistema di partizionamento di FreeBSD consultare la BSD-FAQ-it.
Possiamo vedere che:
*aptitude è installato ed è alla versione più recente
*amule è installato ma è aggiornabile alla versione 2.0.3-4
*amule-common è installato per soddisfare una dipendenza (<code>A</code>), cioè solo a causa di un pacchetto che dipende da lui (amule). Anch'esso è aggiornabile
*hotplug non è installato, ma quando l'ho cancellato ho scelto di mantenere i file di configurazione (<code>c</code>)
*apmd non è installato (<code>p</code>), oppure è stato cancellato con l'opzione "purge" (comando: "_"): lo stato risultante è il medesimo


== Installare Grub su floppy ==
Tramite semplici comandi si possono visualizzare molte altre informazioni. I comandi principali sono:
=== Metodo 1 ===
; <code>v</code>: visualizza le versioni disponibili per il pacchetto;
Installare Grub su un floppy vi permetter� di fare partire qualsiasi sistema anche con [[MBR]] corrotto. Per installare grub su di un floppy baster� eseguire i seguenti comandi:
; <code>d</code>: visualizza le dipendenze del pacchetto;
<pre>
; <code>r</code>: visualizza i pacchetti che dipendono dal pacchetto selezionato (dipendenze inverse);
# cd /lib/grub/i386-pc
; <code>C</code>: scarica da internet e visualizza il changelog del pacchetto;
# dd if=stage1 of=/dev/fd0 bs=512 count=1
; <code>q</code>: chiude la schermata attuale e passa a quella precedente.
1+0 records in
1+0 records out
# dd if=stage2 of=/dev/fd0 bs=512 seek=1
153+1 records in
153+1 records out
#
</pre>


Su una distro non debian i percorsi potrebbero essere leggermente differenti.
Per una lista completa vedere la guida online con <code>?</code>.


=== Metodo 2 ===
Ora premiamo invio su di un pacchetto: ci appare la schermata relativa al pacchetto, con la descrizione completa e molte altre informazioni, organizzate ad albero come abbiamo già visto. Se ci interessa qualche informazione in più su uno dei pacchetti che troviamo in questa schermata, lo selezioniamo e premiamo invio: appaiono le versioni disponibili del pacchetto. Se selezioniamo una delle versioni e premiamo invio ci ritroviamo nella schermata informativa di quel pacchetto. Fate attenzione perché in questo modo si può perdere facilmente l'orientamento.
Un metodo pi� comodo che consente di salvare sul floppy anche il menu di avvio di grub (<tt>[[Guida_a_Grub#Configurare il Men� di grub|menu.lst]]</tt>) � il seguente.
Torniamo alla vista dell'albero dei pacchetti premendo <code>q</code> tante volte quanto serve (se vi sbagliate e lo premete una volta in più, Aptitude vi chiede se volete uscire dal programma: per il momento dite di no ;-)).


Formattiamo il floppy usando il filesystem ext2:
== Riassunto principali comandi ==
; <code>u</code>  ''(minuscolo)'': aggiorna la lista dei pacchetti.
; <code>+</code>: marca il pacchetto selezionato per l'installazione o l'aggiornamento;
; <code>-</code> ''(segno meno)'': marca il pacchetto selezionato per la rimozione;
; <code>_</code> ''(underscore)'': marca il pacchetto selezionato per la rimozione, eliminando tutti i file di configurazione (''purge'');
; <code>U</code>  ''(maiuscolo)'': marca per l'aggiornamento tutti i pacchetti per cui sia disponibile una nuova versione;
; <code>=</code> : mette in '''hold''' il pacchetto selezionato. Questo vuol dire che il pacchetto non verrà aggiornato anche se una nuova versione è disponibile e si seleziona di aggiornare i pacchetti (ad esempio con '''<code>U</code>''');
; <code>C</code> ''(maiuscolo)'': scarica e mostra il changelog del pacchetto selezionato;
; <code>b</code> : trova il prossimo pacchetto difettoso;
; <code>g</code> : procede con l'installazione, la rimozione e l'aggiornamento.


# mkfs.ext2 /dev/fd0
{{Box|Nota|Dopo aver premuto uno dei comandi '''<code>+</code>''', '''<code>-</code>''', '''<code>_</code>''' o '''<code>U</code>''' bisognerà premere due volte '''g''' per eseguire le azioni richieste: dopo la prima volta verrà visualizzata la lista dei pacchetti installati/aggiornati/rimossi/mantenuti, dopo il secondo '''g''' verranno eseguite le operazioni richieste.}}


montiamolo e creiamo una directory di nome <tt>grub</tt>:
=== Esempio: aggiornare i pacchetti ===
Per la descrizione dell'utilizzo di Aptitude useremo come esempio una sessione reale, in cui vengono svolte alcune normali operazioni di aggiornamento e amministrazione dei pacchetti.


# mount -t ext2 /dev/fd0 /media/floppy
Per prima cosa, nella nostra sessione di amministrazione, aggiorniamo le informazioni sui pacchetti disponibili. Con apt-get avremmo digitato <code>apt-get update</code>, mentre in Aptitude è sufficiente premere <code>u</code>.
# mkdir /media/floppy/grub


Copiamo i file di grub ed il menu di avvio:
Fate attenzione perché Aptitude non chiede conferma dopo che avete impartito un comando, quindi non digitate nulla senza prima essere sicuri/e di cosa state per fare.


# cp /boot/grub/stage* /media/floppy/grub/
Dopo aver fatto l'update potremmo trovare una, due, o tre voci nuove nell'albero dei pacchetti: "Aggiornamenti di sicurezza", "Pacchetti aggiornabili", e "Pacchetti nuovi". Per fare scomparire le prime due è necessario aggiornare tutti i pacchetti contenuti nei rispettivi rami, mentre per far sparire la terza è sufficiente premere <code>f</code> (forget).
# cp /boot/grub/menu.lst /media/floppy/grub


Installiamo lo stage1 nel [[MBR]] del floppy:
Una buona regola per l'amministratore è quella di far sì che alla fine dell'aggiornamento queste tre voci non siano presenti. Se ci sono dei pacchetti che risultano aggiornabili, ma che non volete aggiornare, probabilmente dovreste bloccarli alla versione desiderata con <code>=</code>, oppure dovreste leggere la guida già citata sul [[pinning]].


# grub
Ora torniamo ai pacchetti mostrati prima e supponiamo di voler aggiornare amule: lo selezioniamo e premiamo <code>+</code>. Questo marcherà in verde, cioè per l'installazione, sia amule che amule-common.


e dalla shell di grub digitiamo i seguenti comandi:
Poi però ci viene un'idea migliore, e decidiamo di aggiornare tutti i pacchetti aggiornabili, quindi digitiamo <code>^</code> per risalire al ramo superiore della vista, finché arriviamo a "Pacchetti installati" poi usiamo la freccia in alto e se necessario risaliamo ancora ai rami superiori finché non arriviamo a "Pacchetti aggiornabili" e qui premiamo <code>+</code>. Questo marcherà per l'installazione tutti i pacchetti aggiornabili :-D


> root (fd0)
== Risolvere eventuali problemi con delle dipendenze ==
> setup (fd0)
Dopo aver marcato per l'installazione tutti i pacchetti aggiornabili, Aptitude ci segnala nella zona blu che c'è un pacchetto "errato" cioè con problemi di dipendenze. Senza battere ciglio premiamo <code>b</code> e leggiamo:
> quit
<pre>
iB      udev          0.070    0.074
</pre>
dove "B" significa "con errori", e sotto si legge:
<pre>
Alcune dipendenze di udev non sono soddisfatte:


Fatto. Non ci resta che smontare il floppy
  *udev è in conflitto con module-init-tools (< 3.2pre9-1)
</pre>
premiamo invio su udev, e ci appare la schermata con tutte le informazioni su udev stesso, comprese le dipendenze: selezioniamo module-init-tools e premiamo invio. Ora ci appaiono tutte le versioni disponibili di module-init-tools, tra cui vediamo che è presente la 3.2pre9-1: non ci resta che selezionarla e marcarla per l'installazione :-D.


# umount /media/floppy
Quello che è successo è semplicemente che nel mio sistema udev è in testing, e fino alla versione 0.070 funzionava bene con module-init-tools-3.2pre1-2, che invece è in stable. Aggiornando tutto abbiamo marcato per l'installazione il nuovo udev, versione 0.074, che però dipende da module-init-tools >= 3.2pre9-1. Poiché questo pacchetto è in testing, APT non ha potuto risolvere la dipendenza automaticamente: se un pacchetto è in una [[release]] (e APT è configurato nel modo giusto) non verrà mai passato ad un'altra, a meno che non siamo noi a farlo manualmente.


e provare il nostro dischetto di avvio.
Si prega di notare che questo comportamento non è un bug, ma una cosa voluta: APT ha ricevuto un comando ambiguo e lo segnala generando un errore, proprio come noi ci aspettiamo da lui ;-).


== Usare update-grub ==
In effetti, i reali colpevoli della generazione dell'errore siamo noi. Infatti, per permettere ad APT di gestire correttamente delle dipendenze in testing, dobbiamo semplicemente usare "testing" come [[suite]] predefinita.


Quando installate un nuovo kernel (binario o ricompilato che sia) contenuto in un pacchetto debian, verr� eseguito lo script '''update-grub''' che cercher� nuovi kernel in <tt>/boot</tt> e li inserir� in <tt>menu.lst</tt>.
Ricordate che abbiamo lanciato Aptitude semplicemente con il comando <code>aptitude</code>? E ricorderete anche che il mio sistema è una Sarge (stable). Questo equivale a lanciare Aptitude con il comando <code>aptitude -t stable</code>, da cui il nostro problema.  
Questo script pu� anche essere eseguito a mano se si ricompila un
kernel senza creare un pacchetto debian o se vuole ripristinare
velocemente il <tt>menu.lst</tt>.


Le voci per i vari kernel inserite da '''update-grub''' sono racchiuse tra la linea:
Se avessimo usato <code>aptitude -t testing</code> Aptitude avrebbe risolto correttamente la dipendenza, ma attenzione: in questo modo diciamo ad Aptitude che testing è la nostra [[release]] predefinita (che non è vero) e lui ci mostrerà come aggiornabili tutti i pacchetti che lo sono in testing, cioè anche tutti quelli in stable (come peraltro ci aspettiamo che faccia ;-)).


<pre>
Il fatto è che Aptitude, per quanto avanzato, ancora non legge il pensiero dell'amministratore, e fa solo il suo mestiere: prende tutte le decisioni ovvie autonomamente, e genera un errore quando non sa cosa decidere.
### BEGIN AUTOMAGIC KERNELS LIST
</pre>


e la linea:
== Personalizzare la visualizzazione dei pacchetti ==
Con Aptitude è possibile personalizzare sia i campi visualizzati nella lista dei pacchetti, sia il raggruppamento in sezioni e sotto-sezioni.


<pre>
=== Personalizzare il raggruppamento in sezioni ===
### END DEBIAN AUTOMAGIC KERNELS LIST
Le sezioni nelle quali sono raggruppati i pacchetti quando si avvia Aptitude (e non solo) sono generate dinamicamente da un insieme di regole separate da virgola. È possibile vedere e modificare le regole che generano la vista attuale premendo <code>'''G'''</code>.
</pre>


al di fuori di questo blocco potrete inserire tutte le vostre configurazioni che non volete siano modificate da '''update-grub''' (ad. kernel fissi, o qualsiasi altro comando grub).
Le regole vengono elaborate in sequenza dalla prima all'ultima.


Nel blocco "automagico" non vengono inseriti solo le voci dei vari
Vediamo alcune regole:
kernel ma anche dei commenti che servono a personalizzare il
comportamento di '''update-grub'''. Baster� modificare i commenti che cominciano con un solo '''#''' (quelli che cominciano con '''##'''
vengono ignorati anche da update-grub). Se ad esempio vogliamo che ogni
nuovo kernel sia inserito solo una volta (senza la seconda voce
recovery) e che venga sempre usato il framebuffer basta modificare le
apposite righe di <tt>menu.lst</tt> nel seguente modo:


<pre>
; <code>filter(missing)</code> : non visualizza i pacchetti che esistono solo nelle dipendenze di un altro pacchetto.
# kopt=root=/dev/hda9 ro vga=791
... ... ...
# alternative=false
</pre>  


ovviamente quella partizione (<tt>/dev/hda9</tt>) deve essere la root dei kernel che si vuole inserire automagicamente. Notare che '''non''' si deve decommentare la linea altrimenti update-grub lo ignorer� e verr� considerato un comando grub.
; <code>status</code> : Raggruppa i pacchetti in:
:* Installati
:* Non installati
:* Aggiornamenti della sicurezza
:* Aggiornabili
:* Obsoleti
:* Virtuali


== Impostare una password ==
; <code>section[(''mode''[,passthrough])]</code> : Raggruppa i pacchetti in base alla loro sezione. ''mode'' può assumere uno dei seguenti valori:


Impostare una password in Grub non � operazione semplicissima,
:; <code>topdir</code> : Raggruppa un base alla sezione dell'archivio Debian (esempio: ''"main", "contrib", "non-free" ...'').  
tuttavia una volta imparato il metodo risulter� abbastanza semplice.
:; <code>subdir</code> : Raggruppa in base alla sezione logica (esempio: ''"admin", "base", "devel", "gnome", "kde", ecc ...'')
Prima di procedere con la spiegazione di come si utilizza la password
:; <code>none</code> : Raggruppa in base delle sezioni formate dalla somma delle  precedenti (esempio: ''"contrib/admin", "contrib/devel", "non-free/admin", "non-free/devel").
all'interno del file <tt>menu.lst</tt> (che, lo ricordiamo, si trova in <tt>/boot/grub</tt>), conviene spiegare in dettaglio il codice da utilizzare.
:; <code>task</code> : Crea un albero dei pacchetti raggruppandoli per task.
Per impostare una password, infatti, � sufficiente scrivere:


<pre>
: Se viene usato il secondo parametro opzionale <code>passthrough</code> i pacchetti che per qualche motivo non hanno una sezione vengono passati alla regola successiva senza essere inseriti in categorie.
password vostrapassword
</pre>


Tuttavia una password di questo tipo ha il difetto di essere
All'avvio di Aptitude, premendo <code>'''G'''</code> si può vedere che vengono usate le seguenti regole:
visibile in chiaro (anche all'avvio stesso di Grub), ed � quindi poco
utile; fortunatamente Grub pensa a voi e vi permette di impostare una
password criptata con l'algoritmo MD5. Per fare ci� dovete, prima di
tutto ottenere la password codificata in tale modo; niente di pi�
semplice, avviate dalla shell il comando <tt>grub-md5-crypt</tt>,
inserite due volte la password (una � di conferma) e copiate il
risultato ottenuto. Per utilizzare la password dovrete utilizzare il
seguente codice, leggermente differente dal precedente:


<pre>
<pre>
password --md5 vostrapasswordmd5
filter(missing),task,status,section(subdir,passthruough),section(topdir,passthrough)
</pre>
</pre>


Adesso bisogna spiegare come utilizzare la parola chiave password;
In base a quanto detto la spiegazione di queste regole è semplice: ''visualizza solo i pacchetti reali, crea l'albero dei task, raggruppa i pacchetti per stato, per ogni stato raggruppa in sezioni logiche e all'interno di ogni sezione logica raggruppa in base alla sezione dell'archivio''.
esistono due modi, uno � quello di metterla dopo i codici iniziali,
prima della lista dei vari sistemi operativi, l'altro � di mettere
l'attributo anche per ogni sistema operativo avviato, dopo la riga
title. Mentre la seconda password ha effetto solamente sul sistemi
operativo in cui � inserito, la prima ha un effetto pi� generale, e
blocca l'accesso solo per quei sistemi operativi che contengono la
parola chiave lock dopo la riga title. Un esempio riassuntivo chiarir�
l'uso delle password e di tutte le opzioni viste finora:
 
<pre>
default 0
timeout 5
splashimage=(hd0,2)/grub/splash.xpm.gz
password --md5 vostrapasswordmd5#1
title Prima Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
lock
root (hd0,2)
kernel /vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel root=/dev/hda4 ro vga=791
initrd /initrd.img-2.6.6-s26-mio-kernel
savedefault
password --md5 vostrapasswordmd5#2
boot


title Seconda Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
= Cercare un pacchetto =
lock
Ora supponiamo di voler vedere se in Debian c'è qualche programma per la gestione dei contenuti, e l'acronimo in inglese è "cms". Per fare questo possiamo usare le funzioni di ricerca di Aptitude: per prima cosa digitiamo <code>'''/'''</code> per la ricerca della stringa "cms" nei nomi dei pacchetti.
root (hd0,2)
kernel (hd0,6)/boot/vmlinuz-2.6.6-altra-distro root=/dev/hda7 ro vga=791
initrd (hd0,6)/initrd.img-2.6.6-altra-distro
savedefault
password --md5 vostrapasswordmd5#3
boot


title Windows
Ora però ci viene in mente che un cms non contiene necessariamente la stringa "cms" nel nome, quindi facciamo, con la stessa stringa, una ricerca nelle descrizioni dei pacchetti: digitiamo ancora <code>'''/'''</code> e inseriamo "<code>~dcms</code>". Aptitude ci mostra il primo risultato della ricerca, per vedere i risultati successivi premiamo <code>'''n'''</code>, e per tornare indietro nella lista <code>'''\'''</code>.
lock
rootnoverify (hd1,0)
makeactive
chainloader +1
savedefault
password --md5 vostrapasswordmd5#4
boot


title FreeBSD
Per '''L'''imitare la lista dei pacchetti visualizzati possiamo usare il comando <code>'''l'''</code>, che si usa allo stesso modo di <code>'''/'''</code> ma mostra tutti e soli i pacchetti corrispondenti alla ricerca, organizzati ad albero nel modo che abbiamo già visto.
lock
root (hd1,2,a)
kernel /boot/loader
savedefault
password --md5 vostrapasswordmd5#5
boot
</pre>


== Riconoscimento modalit� video ==
== Ricerca avanzata ==
Aptitude supporta numerose opzioni di ricerca come il precedente <code>~d</code> per cercare una stringa nelle descrizioni. La stringa di ricerca può inoltre essere una [[REGEXP]] (espressione regolare). Queste opzioni possono essere usate indifferentemente da linea di comando (dopo <code>search</code>) che dall'interfaccia grafica (premendo <code>'''/'''</code> oppure <code>'''l'''</code>).


Una funzionalit� forse poco nota, ma utile in certi casi � la capacit� di grub di riconoscere al volo le modalit� supportate in ''frame buffer'' dalla scheda video tramite il comando '''vbeprobe'''. E' anche possibile testare una modalit� video tramite il comando '''testvbe''':
Di seguito si riporta qualche esempio. Fare riferimento alla guida di Aptitude citata all'inizio per i dettagli.
Grub mostrer� delle sfumature orizzontali multicolori che scorrono,
alla risoluzione del modo scelto. Scelto un modo (ad esempio 0x103), si
potr� fare partire il sistema in quella modalit� aggiungendo il
parametro '''vga=''numero''''' alla linea del kernel, dove ''numero''
� il numero del modo pi� 200 esadecimale (indicato con 0x200). Questa
operazione � molto semplice: basta aggiungere 2 alla prima cifra del
modo, ad esempio se vogliamo il modo '''0x103''' dovremo passare al kernel '''vga=0x303'''.
Si pu� anche inserire la modalit� video in decimale convertendo con una
calcolatrice scientifica il numero passato al kernel: nell'esempio �
equivalente scrivere '''vga=0x303''' o '''vga=771'''.


Ricordo che per usare il ''frame buffer'' deve essere abilitato
Volete sapere quali pacchetti di gnome 2.14 son entrati in Etch? Semplice:
il supporto nel kernel. Tutti i kernel binari delle distribuzioni hanno
questo supporto attivato, ma se vi ricompilate un vostro kernel dovrete
ricordarvi di attivare il supporto ''frame buffer''.


== Usare una splashimage ==
<pre>$ aptitude search gnome~V2.14</pre>


Con Grub � possibile utilizzare un'immagine di sfondo per l'avvio
Il seguente comando cerca invece i pacchetti che contengono <code>editor</code> nella descrizione e che appartengono alla sezione <code>sound</code>:
del PC. Questa immagine deve essere a 640x480 pixel, con una profondit�
di soli 14 colori, in formato [http://www.w3.org/People/danield/xpm_story.html XPM] (un formato immagine che � possibile modificare come un semplice testo) e deve essere compressa in formato gzip.


I modi con cui, partendo da un'immagine in png o jpeg, � possibile
<pre>$ aptitude search ~deditor~ssound</pre>
ottenere un'immagine con tali requisiti, sono fondamentalmente due. Si
pu� decidere di utilizzare GIMP; aprendo l'immagine di partenza, questa
deve essere ridimensionata a 640x480 ed i colori devono essere
impostati (premendo <tt>ALT+I</tt>) a 14, quindi si deve provvedere a salvarla direttamente in <tt>/boot/grub</tt> con l'estensione .xpm.gz (generalmente <tt>splash.xpm.gz</tt>).
Oppure si pu� decidere di utilizzare i seguenti comandi dalla shell:


<pre>$ su
Cerca i pacchetti installati e contenuti nella [[sezione|sezioni]] [[contrib]]:
- inserire la password di root -
<pre>$ aptitude search '~i ~scontrib'</pre>
# convert - geometry 640x480 -colors 14 wall.jpg splash.xpm
o in [[non-free]] :
# gzip splash.xpm
<pre>$ aptitude search '~i ~snon-free'</pre>
# cp splash.xpm.gz /boot/grub
#</pre>


Volendo � possibile cercare su internet splashimage gi� pronti, uno dei pi� forniti � [http://fabrizio.ciacchi.it/guide.php?pagina=grub  fabrizio.ciacchi.it/guide.php?pagina=grub]. Per utilizzare lo splashimage appena creato � necessario aprire il file <tt>menu.lst</tt> ed inserire, dopo timeout:
Così verranno mostrati i pacchetti installati e appartenenti a [[contrib]] o a [[non-free]] :
<pre>$ aptitude search '~i ~scontrib' '~i ~snon-free'</pre>
oppure:
<pre>$ aptitude search '~i (~scontrib|~snon-free)'</pre>


Cerca i pacchetti installati che non fanno parte di [[stable]] o che non fanno parte di [[testing]]:
<pre>
<pre>
splashimage=(hd0,0)/boot/grub/splash.xpm.gz
$ aptitude search '~i !~Astable'
$ aptitude search '~i !~Atesting'
</pre>
</pre>


== Note finali ==
= File di configurazione =
 
È possibile definire le opzioni di aptitude, sia che lo si usi da riga di comando che tramite interfaccia visuale, in diversi modi, per esempio tramite un file [[Introduzione all'APT System| apt.conf]].
Per ulteriori approfondimenti rimando alla documentazione ufficiale di '''Grub'''. Nei sistemi Debian si trova nel pacchetto '''grub-doc''' e si consulta con il comando '''info grub''' (ricordate che in queste pagine basta premere 'u' per salire di un livello).
 
=== Nota #1 ===
 
L'opzione '''savedefault''' all'interno della configurazione di un
sistema operativo, fa in modo che, se selezionato, quello sia il
prossimo sistema operativo di default all'avvio. Ci� viene ignorato se
all'inizio del file <tt>menu.lst</tt> � stata messa la voce '''default=''x''''', dove '''''x''''' identifica il numero del sistema operativo di default (partendo da 0 anzich� da 1).
 
=== Nota #2 ===
 
In alcuni sistemi, ad esempio Redhat o Fedora, il file <tt>'''menu.lst'''</tt> potrebbe chiamarsi <tt>'''grub.conf'''</tt>.
Quindi, prima di operare sulle impostazioni di Grub, verificare il nome
esatto del file utilizzato. Se anche il sistema utilizzasse tale file,
la guida rimane valida, basta tenerne presente il diverso nome.
 
==Ringraziamenti==


Si ringraziano le seguenti persone:
= Approfondimenti =
== Manpages ==
<code>$ man aptitude</code> (si noti che la maggior parte delle opzioni influiscono solo sull'utilizzo a riga di comando, non sull'interfaccia visuale).


* [http://fabrizio.ciacchi.it Fabrizio Ciacchi] per aver scritto i paragrafi su come bootare sistemi non Linux, sull'inserimento delle splashimage e sull'uso della password.  
== Sitografia ==
* [http://www.luv.asn.au/overheads/aptitude/aptitude-intro.html Aptitude Introduction]: ottima introduzione ad Aptitude (in inglese) che tratta (tra le altre cose) molte più opzioni della linea di comando rispetto alla presente guida (per vedere tutte le diapositive cliccare sullo 0 che appare in basso al centro al passaggio del mouse).


* Mattew East (del [http://www.ubuntulinux.org/wiki/ItalianDocumentation wiki italiano di Ubuntu]) per avere wikizzato la guida.
* [https://www.debian.org/doc/manuals/aptitude/index.it.html Manuale di riferimento]: traduzione italiana del manuale completo, trattante in modo dettagliato ogni possibile opzione di Aptitude, in particolare utilissimo per tutte le opzioni di ricerca avanzata. Lo stesso manuale si può trovare in <code>/usr/share/doc/aptitude/html/it/index.html</code> installando il pacchetto <code>aptitude-doc-it</code>, oppure in inglese in <code>/usr/share/doc/aptitude/html/en/index.html</code> installando il pacchetto <code>aptitude-doc-en</code>.


----
{{Autori
Autore: [[Utente:TheNoise|~ The_Noise]]
|Autore = [[Utente:Tindal|Tindal]]
|Estesa_da =
: [[Utente:TheNoise|TheNoise]]
: [[Utente:Stemby|Stemby]]
: [[Utente:Wtf|Wtf]]
|Verificata_da =
: [[Utente:Nydebianized|Nydebianized]]
: [[Utente:Achille cotone|Achille cotone]]
: [[Utente:Wtf|Wtf]]
: [[Utente:HAL 9000|HAL 9000]] 13:44, 27 giu 2017 (CEST)
|Numero_revisori = 4
}}
[[Categoria:Apt]]

Versione attuale delle 14:17, 4 ago 2019

APT
Arrow left.png

Gestori di pacchetti

Comandi utili

Configurazione del sistema

Altro

Arrow right.png



Debian-swirl.png Versioni Compatibili

Debian 8 "jessie"
Debian 9 "stretch"
Debian 10 "buster"

Introduzione

Questa guida è dedicata all'uso di Aptitude.

Il completissimo Manuale Utente di Aptitude in formato html si può trovare in /usr/share/doc/aptitude/html/en/index.html, installando il pacchetto aptitude-doc-it (oppure aptitude-doc-en per la versione in lingua inglese).

Cos'è Aptitude

Aptitude è un frontend per la gestione avanzata dei pacchetti di una distribuzione Debian, ma risulta valido per tutte le distribuzioni che supportano APT (link).

È lo strumento preferito da molti per l'amministrazione dei pacchetti su Debian in quanto non solo raggruppa in un unico semplice programma le funzionalità di molti tool (apt-get, apt-cache, apt-mark, etc.) ma anche perché permette di gestire in modo molto più facile (ed efficace) situazioni complesse (dipendenze, dipendenze inverse, rimozione pacchetti non utilizzati, etc).

Aptitude è un frontend a dpkg esattamente come apt-get e può essere utilizzato in due modi: da linea di comando, cioè come apt-get (con la stessa sintassi per i comandi principali), oppure tramite l'interfaccia visuale basata sulle librerie ncurses.

L'interfaccia visuale verrà trattata più diffusamente, perché si ritiene che sia uno strumento fondamentale per la gestione dei pacchetti e soprattutto per la diagnostica e la risoluzione degli eventuali problemi riscontrati.

Info.png Prima di iniziare
Prima di iniziare a mettere le mani sulla tastiera, notiamo che Aptitude, a differenza della maggior parte delle opzioni di apt-get, si può lanciare anche con i diritti di utente comune.

Poiché per l'effettiva installazione o rimozione dei pacchetti è necessario possedere i privilegi di amministrazione, è possibile e caldamente consigliato usare questa possibilità per effettuare qualunque prova.


Installazione

A partire da Debian 9 (Stretch) l'omonimo pacchetto è diventato opzionale, per cui può essere necessario installare aptitude prima di poterlo utilizzare. Per esempio con apt e privilegi di amministrazione basta:

# apt install aptitude

In particolare ne è ancora raccomandabile l'installazione per:

  • gestire Debian con molti repository diversi per poter gestire più facilmente possibili conflitti;
  • per avvalersi dell'ineguagliata funzione di ricerca avanzata;
  • oppure ancora per disporre di un'interfaccia visuale ad APT anche senza server grafico attivo.

Uso da linea di comando

Anche dalla linea di comando l'uso di Aptitude è molto semplice e comodo. Si usa in genere la seguente forma:

aptitude azione [argomenti...]

azione dice ad Aptitude quale azione svolgere; i rimanenti argomenti dipendono dall'azione scelta e consistono tipicamente in una lista di nomi di pacchetti. Di seguito le azioni più importanti.

update

# aptitude update

Aggiorna la lista dei pacchetti (come premere 'u' dall'interfaccia visuale o come apt-get update) .

safe-upgrade

# aptitude safe-upgrade

Aggiorna tutti i pacchetti aggiornabili senza che nascano conflitti. Per conflitto si intende una situazione in cui l'aggiornamento di un pacchetto richide la rimozione di uno o più differenti pacchetti, ergo l'uso di safe-upgrade causa l'aggiornamento di tutti quei pacchetti che possono essere aggiornati senza che sia necessario rimuovere contestualmente altri pacchetti. Da manuale: Quando si verificano problemi di dipendenze dei pacchetti, usa un algoritmo «sicuro» per risolverli. Questo risolutore cerca di preservare il maggior numero possibile delle scelte dell'utente; non rimuove mai un pacchetto e non installa mai una versione di un pacchetto che non sia la versione candidata predefinita. L'utilizzo di questo comando implica necessariamente l'opzione --safe-resolver (l'opzione --full-resolver viene sempre automaticamente rigettata). Una sintassi del tutto equivalente, ma mantenuta solo per ragioni storiche, è:

# aptitude upgrade

Si noti che l'uso non è intercambiabile con apt-get upgrade, poiché apt-get in questo caso non effettuerà nemmeno l'installazione di nuovi pacchetti, mentre aptitude safe-upgrade permette l'installazione di nuovi pacchetti, se necessari per l'aggiornamento di altri, e impedisce soltanto la rimozione di pacchetti precedentemente installati. È invece equivalente, se non per la mancanza di un risolutore di conflitti, al comando apt upgrade .

Esempio

# aptitude safe-upgrade $(aptitude search '?origin(Unofficial Multimedia Packages) ?upgradable' -F '%p')

Questo comando mostra un esempio d'uso avanzato che permette di aggiornare i soli pacchetti provenienti dal repository deb-multimedia.

full-upgrade

# aptitude full-upgrade

Anche questo comando aggiorna tutti i pacchetti, ma è più aggressivo nella risoluzione delle dipendenze: nuovi pacchetti saranno installati e altri rimossi, fino a quando tutte le dipendenze non saranno soddisfatte. Questo comando potrebbe fare cose non desiderate (come, appunto, installare nuovi pacchetti o rimuoverne altri) quindi deve essere usato con cautela (specialmente nei casi in cui segnala esplicitamente problemi nella risoluzione delle dipendenze). Si noti che questo comando implica l'opzione --full-resolver, a meno che l'utente non specifichi l'opzione --safe-resolver, nel qual caso full-upgrade funziona esattamente come safe-upgrade. Una sintassi del tutto equivalente, mantenuta per ragioni storiche, è:

# aptitude dist-upgrade

install, remove, purge, reinstall

# aptitude install pacchetto/i
# aptitude remove pacchetto/i
# aptitude purge pacchetto/i
# aptitude reinstall pacchetto/i

Questi comandi rispettivamente installano, rimuovono, eliminano completamente (eliminazione anche dei file di configurazione) o reinstallano il o i pacchetti specificati.

search

$ aptitude search espressione/i

Elenca i pacchetti che contengono nel nome una delle espressioni fornite. Le espressioni possono essere semplici stringhe (ad esempio il nome di un pacchetto) o anche espressioni più complesse ("Search Patterns").

Esempi

$ aptitude search iceweasel

Mostrerà tutti i pacchetti che contengono iceweasel nel loro nome.

$ aptitude search '~S ~i (!~stable ~Atesting !~Aunstable ~O"Unofficial Multimedia Packages")'

Mostrerà tutti i pacchetti installati appartenenti alla sola suite (detta anche archive) testing e solo se provenienti dal repository di deb-multimedia (identificato attraverso l'attributo "origine"). Se nel proprio sources.list non sono specificati repository relativi ad altre suite i parametri !~stable e !~Aunstable possono essere omessi. In sintesi è necessario esplicitare sia i repositori disponibili che si vuole escludere che quelli da includere nel risultato della ricerca.

$ aptitude search '?installed?origin(Unofficial Multimedia Packages)?not(?origin(Debian))'

Sintassi simile alla precedente, ma in questo caso si è usato un comando che mostra tutti i pacchetti, a prescindere dalla suite, appartenenti a deb-multimedia, ma non appartenenti al repository principale. Per filtrare in base alla suite è sufficiente usare archive, che ne è un sinonimo, e specificarne il nome, invece di origin. Si veda la pagina "I repository ed il loro utilizzo" per capire dove dove trovare i parametri relativi al nome della release, all'origine e altro.

$ aptitude search '?origin(Unofficial Multimedia Packages) ?upgradable' -F '%p %v %V'

Mostra tutti i pacchetti aggiornabili del solo repository deb-multimedia (posto naturalmente di averlo specificato nel proprio sources.list), visualizzando anche versione attualmente installata e candidata.

show

$ aptitude show pacchetto/i

Mostra su terminale le informazioni di ogni pacchetto specificato.

versions

$ aptitude versions espressione

Elenca, per ogni pacchetto cui corrisponde l'espressione specificata, lo stato (installato o meno), il numero di verisone, la release di appartenenza e il valore di pin (si veda la guida dedicata al pinning).

Bulb.png Suggerimento
Se si teme che un comando in grado di installare o rimuovere pacchetti effettui delle azioni indesiderate eseguire il suddetto comando una prima volta in modalità simulazione (si veda la sezione dedicata alle opzioni).


Opzioni

-s, --simulate

Nessuna azione; effettua una simulazione degli eventi che si verificherebbero, ma non cambia realmente il sistema. Esempio di comando: # aptitude install pacchetto -s

-t, --target-release

Permette in genere di aggiornare/installare i pacchetti specificati e le relative dipendenze in base alla release bersaglio. Per esempio:

# aptitude -t stretch-backports install pacchetto

-V, --verbose-versions

Mostra il numero di versione completo dei pacchetti aggiornati e installati.

Easter eggs

$ aptitude mooo
$ aptitude -v moo
$ aptitude -vv moo
$ aptitude -vvvvvvvvv moo

File di configurazione

È possibile definire le opzioni di aptitude non solo da riga di comando, ma anche specificando i corrispondenti parametri in appositi file di configurazione, ad esempio in un unico file /etc/apt/apt.conf, in più file dal nome arbitrario in /etc/apt/apt.conf.d/ o ancora in ~/.aptitude/config. A prescindere dal, o dai, file di configurazione è possibile usare in tutti i casi due tipi di sintassi, ad esempio:

APT
{
	Default-Release "testing"; 
	Cache-Limit 24000000;
}
Acquire::http::Proxy "http://indirizzo_proxy:3142/";
Aptitude
{
	Autoclean-After-Update "true";
	Auto-Fix-Broken "true";
	Purge-Unused "true";
}
   
APT::Default-Release "testing"; 
APT::Cache-Limit 24000000;
Acquire::http::Proxy "http://indirizzo_proxy:3142/";
Aptitude::Autoclean-After-Update "true";
Aptitude::Auto-Fix-Broken "true";
Aptitude::Purge-Unused "true";

Questa configurazione definisce quanto segue:

  • La target release è testing; in pratica qualora nel file /etc/apt/sources.list siano disponibili più repository relativi a differenti release (pratica che è sconsigliata, se non si è utenti esperti e si sa cosa si sta facendo, qui trattata a solo titolo di esempio) apt saprà di dover dare la precedenza alla versione presente in testing. Se si usa solo il repository principale della propria release (non confondere "repository principale" con "sezione principale", ovvero main, di un repository, che è tutt'altro discorso), ed eventualmente ove presente anche quello di sicurezza, questo parametro può essere ignorato e/o omesso, ed è in genere preferibile non impostarlo, per non alterare il funzionamento di default degli altri repository (si veda la pagina dedicata al pinning per maggiori informazioni su come APT decide la priorità dei pacchetti da installare). Attenzione che a partire da Debian 11 (Bullseye), per via del cambiamento a codename/suite del repository di sicurezza, ciò disabiliterà anche il repository di sicurezza, per cui è un'opzione ancora più sconsigliata!
  • La massima dimensione in byte per memorizzare le informazioni dei pacchetti disponibili nei vari sorgenti; maggiore il numero di repository specificato in source.list maggiore sarà lo spazio occupato (questo parametro NON definisce lo spazio riservato alla memorizzazione dei pacchetti installati e/o scaricati). Ora di default è impostato a 0, corrispondente a un valore illimitato, per cui non è più necessario configurare questo parametro come in passato.
  • Da specificare SOLO e soltanto se si è installato e configurato correttamente un proxy per la gestione dei pacchetti, come apt-cacher per esempio.
  • Le opzioni figlie di Aptitude influenzano evidentemente solo il comportamento di Aptitude
    • Ogni volta che viene aggiornato l'elenco dei pacchetti disponibili, ad esempio tramite aptitude update vengono anche rimossi tutti i pacchetti che sono stati installati automaticamente per soddisfare delle dipendenze per altri pacchetti e che non sono più necessari.
    • Corregge se possibile le dipendenze non soddisfatte, come se fosse usata l'opzione -f.
    • Quando un pacchetto viene rimosso questo viene completamente eliminato, come se si fosse usato il comando aptitude purge.
Info.png Nota
Nello stesso file apt.conf è possibile specificare sia le opzioni specifiche di apt-get che quelle di aptitude, ciascun strumento ignorerà automaticamente le opzioni che non gli competono.


Interfaccia grafica

Descrizione dell'interfaccia grafica

La prima schermata che Aptitude ci presenta, dopo che l'abbiamo lanciato da linea di comando, e dopo il caricamento delle informazioni attuali sui pacchetti ("caricamento della cache"), è divisa orizzontalmente in due parti.

Nella parte superiore troviamo una zona a sfondo blu con un menù che propone diverse opzioni (al quale si accede digitando Ctrl+T), e una zona a sfondo nero in cui si vede l'albero dei pacchetti disponibili, classificati in base al loro stato (installati, non installati, ecc.).

Per vedere il contenuto di uno dei rami usiamo le frecce "su" e "giù" fino a selezionare la riga corrispondente e premiamo invio. Sotto al ramo in questione ora abbiamo dei sotto-rami, e premendo invio sui vari sotto-rami si accede allo stesso modo ai sotto-sotto-rami e così via, fino ad arrivare ai pacchetti.

La parte inferiore è invece dedicata alla descrizione del pacchetto attualmente selezionato. Alcuni pacchetti, per esempio k3b, hanno una descrizione molto lunga: premendo TAB e usando le frecce è possibile leggerla tutta.

Ogni riga che mostra il nome di un pacchetto riporta anche molte informazioni. Per esempio, riporta lo stato di alcuni pacchetti nel mio sistema (nota: il mio sistema ha codename Sarge, ma ho installato diversi pacchetti dalla suite testing e anche alcuni da unstable. Per informazioni sul pinning si legga la guida Repository & pinning):

stato    nome                 vers. attuale    vers. aggiornata

i        aptitude             0.2.15.9-2       0.2.15.9-2
i        amule                2.0.3-3          2.0.3-4
i A      amule-common         2.0.3-3          2.0.3-4
c        hotplug              <nessuna>        0.0.200403
p        apmd                 <nessuna>        3.2.2-3

Possiamo vedere che:

  • aptitude è installato ed è alla versione più recente
  • amule è installato ma è aggiornabile alla versione 2.0.3-4
  • amule-common è installato per soddisfare una dipendenza (A), cioè solo a causa di un pacchetto che dipende da lui (amule). Anch'esso è aggiornabile
  • hotplug non è installato, ma quando l'ho cancellato ho scelto di mantenere i file di configurazione (c)
  • apmd non è installato (p), oppure è stato cancellato con l'opzione "purge" (comando: "_"): lo stato risultante è il medesimo

Tramite semplici comandi si possono visualizzare molte altre informazioni. I comandi principali sono:

v
visualizza le versioni disponibili per il pacchetto;
d
visualizza le dipendenze del pacchetto;
r
visualizza i pacchetti che dipendono dal pacchetto selezionato (dipendenze inverse);
C
scarica da internet e visualizza il changelog del pacchetto;
q
chiude la schermata attuale e passa a quella precedente.

Per una lista completa vedere la guida online con ?.

Ora premiamo invio su di un pacchetto: ci appare la schermata relativa al pacchetto, con la descrizione completa e molte altre informazioni, organizzate ad albero come abbiamo già visto. Se ci interessa qualche informazione in più su uno dei pacchetti che troviamo in questa schermata, lo selezioniamo e premiamo invio: appaiono le versioni disponibili del pacchetto. Se selezioniamo una delle versioni e premiamo invio ci ritroviamo nella schermata informativa di quel pacchetto. Fate attenzione perché in questo modo si può perdere facilmente l'orientamento. Torniamo alla vista dell'albero dei pacchetti premendo q tante volte quanto serve (se vi sbagliate e lo premete una volta in più, Aptitude vi chiede se volete uscire dal programma: per il momento dite di no ;-)).

Riassunto principali comandi

u (minuscolo)
aggiorna la lista dei pacchetti.
+
marca il pacchetto selezionato per l'installazione o l'aggiornamento;
- (segno meno)
marca il pacchetto selezionato per la rimozione;
_ (underscore)
marca il pacchetto selezionato per la rimozione, eliminando tutti i file di configurazione (purge);
U (maiuscolo)
marca per l'aggiornamento tutti i pacchetti per cui sia disponibile una nuova versione;
=
mette in hold il pacchetto selezionato. Questo vuol dire che il pacchetto non verrà aggiornato anche se una nuova versione è disponibile e si seleziona di aggiornare i pacchetti (ad esempio con U);
C (maiuscolo)
scarica e mostra il changelog del pacchetto selezionato;
b
trova il prossimo pacchetto difettoso;
g
procede con l'installazione, la rimozione e l'aggiornamento.
Info.png Nota
Dopo aver premuto uno dei comandi +, -, _ o U bisognerà premere due volte g per eseguire le azioni richieste: dopo la prima volta verrà visualizzata la lista dei pacchetti installati/aggiornati/rimossi/mantenuti, dopo il secondo g verranno eseguite le operazioni richieste.


Esempio: aggiornare i pacchetti

Per la descrizione dell'utilizzo di Aptitude useremo come esempio una sessione reale, in cui vengono svolte alcune normali operazioni di aggiornamento e amministrazione dei pacchetti.

Per prima cosa, nella nostra sessione di amministrazione, aggiorniamo le informazioni sui pacchetti disponibili. Con apt-get avremmo digitato apt-get update, mentre in Aptitude è sufficiente premere u.

Fate attenzione perché Aptitude non chiede conferma dopo che avete impartito un comando, quindi non digitate nulla senza prima essere sicuri/e di cosa state per fare.

Dopo aver fatto l'update potremmo trovare una, due, o tre voci nuove nell'albero dei pacchetti: "Aggiornamenti di sicurezza", "Pacchetti aggiornabili", e "Pacchetti nuovi". Per fare scomparire le prime due è necessario aggiornare tutti i pacchetti contenuti nei rispettivi rami, mentre per far sparire la terza è sufficiente premere f (forget).

Una buona regola per l'amministratore è quella di far sì che alla fine dell'aggiornamento queste tre voci non siano presenti. Se ci sono dei pacchetti che risultano aggiornabili, ma che non volete aggiornare, probabilmente dovreste bloccarli alla versione desiderata con =, oppure dovreste leggere la guida già citata sul pinning.

Ora torniamo ai pacchetti mostrati prima e supponiamo di voler aggiornare amule: lo selezioniamo e premiamo +. Questo marcherà in verde, cioè per l'installazione, sia amule che amule-common.

Poi però ci viene un'idea migliore, e decidiamo di aggiornare tutti i pacchetti aggiornabili, quindi digitiamo ^ per risalire al ramo superiore della vista, finché arriviamo a "Pacchetti installati" poi usiamo la freccia in alto e se necessario risaliamo ancora ai rami superiori finché non arriviamo a "Pacchetti aggiornabili" e qui premiamo +. Questo marcherà per l'installazione tutti i pacchetti aggiornabili :-D

Risolvere eventuali problemi con delle dipendenze

Dopo aver marcato per l'installazione tutti i pacchetti aggiornabili, Aptitude ci segnala nella zona blu che c'è un pacchetto "errato" cioè con problemi di dipendenze. Senza battere ciglio premiamo b e leggiamo:

iB      udev           0.070    0.074

dove "B" significa "con errori", e sotto si legge:

Alcune dipendenze di udev non sono soddisfatte:

  *udev è in conflitto con module-init-tools (< 3.2pre9-1)

premiamo invio su udev, e ci appare la schermata con tutte le informazioni su udev stesso, comprese le dipendenze: selezioniamo module-init-tools e premiamo invio. Ora ci appaiono tutte le versioni disponibili di module-init-tools, tra cui vediamo che è presente la 3.2pre9-1: non ci resta che selezionarla e marcarla per l'installazione :-D.

Quello che è successo è semplicemente che nel mio sistema udev è in testing, e fino alla versione 0.070 funzionava bene con module-init-tools-3.2pre1-2, che invece è in stable. Aggiornando tutto abbiamo marcato per l'installazione il nuovo udev, versione 0.074, che però dipende da module-init-tools >= 3.2pre9-1. Poiché questo pacchetto è in testing, APT non ha potuto risolvere la dipendenza automaticamente: se un pacchetto è in una release (e APT è configurato nel modo giusto) non verrà mai passato ad un'altra, a meno che non siamo noi a farlo manualmente.

Si prega di notare che questo comportamento non è un bug, ma una cosa voluta: APT ha ricevuto un comando ambiguo e lo segnala generando un errore, proprio come noi ci aspettiamo da lui ;-).

In effetti, i reali colpevoli della generazione dell'errore siamo noi. Infatti, per permettere ad APT di gestire correttamente delle dipendenze in testing, dobbiamo semplicemente usare "testing" come suite predefinita.

Ricordate che abbiamo lanciato Aptitude semplicemente con il comando aptitude? E ricorderete anche che il mio sistema è una Sarge (stable). Questo equivale a lanciare Aptitude con il comando aptitude -t stable, da cui il nostro problema.

Se avessimo usato aptitude -t testing Aptitude avrebbe risolto correttamente la dipendenza, ma attenzione: in questo modo diciamo ad Aptitude che testing è la nostra release predefinita (che non è vero) e lui ci mostrerà come aggiornabili tutti i pacchetti che lo sono in testing, cioè anche tutti quelli in stable (come peraltro ci aspettiamo che faccia ;-)).

Il fatto è che Aptitude, per quanto avanzato, ancora non legge il pensiero dell'amministratore, e fa solo il suo mestiere: prende tutte le decisioni ovvie autonomamente, e genera un errore quando non sa cosa decidere.

Personalizzare la visualizzazione dei pacchetti

Con Aptitude è possibile personalizzare sia i campi visualizzati nella lista dei pacchetti, sia il raggruppamento in sezioni e sotto-sezioni.

Personalizzare il raggruppamento in sezioni

Le sezioni nelle quali sono raggruppati i pacchetti quando si avvia Aptitude (e non solo) sono generate dinamicamente da un insieme di regole separate da virgola. È possibile vedere e modificare le regole che generano la vista attuale premendo G.

Le regole vengono elaborate in sequenza dalla prima all'ultima.

Vediamo alcune regole:

filter(missing)
non visualizza i pacchetti che esistono solo nelle dipendenze di un altro pacchetto.
status
Raggruppa i pacchetti in:
  • Installati
  • Non installati
  • Aggiornamenti della sicurezza
  • Aggiornabili
  • Obsoleti
  • Virtuali
section[(mode[,passthrough])]
Raggruppa i pacchetti in base alla loro sezione. mode può assumere uno dei seguenti valori:
topdir
Raggruppa un base alla sezione dell'archivio Debian (esempio: "main", "contrib", "non-free" ...).
subdir
Raggruppa in base alla sezione logica (esempio: "admin", "base", "devel", "gnome", "kde", ecc ...)
none
Raggruppa in base delle sezioni formate dalla somma delle precedenti (esempio: "contrib/admin", "contrib/devel", "non-free/admin", "non-free/devel").
task
Crea un albero dei pacchetti raggruppandoli per task.
Se viene usato il secondo parametro opzionale passthrough i pacchetti che per qualche motivo non hanno una sezione vengono passati alla regola successiva senza essere inseriti in categorie.

All'avvio di Aptitude, premendo G si può vedere che vengono usate le seguenti regole:

filter(missing),task,status,section(subdir,passthruough),section(topdir,passthrough)

In base a quanto detto la spiegazione di queste regole è semplice: visualizza solo i pacchetti reali, crea l'albero dei task, raggruppa i pacchetti per stato, per ogni stato raggruppa in sezioni logiche e all'interno di ogni sezione logica raggruppa in base alla sezione dell'archivio.

Cercare un pacchetto

Ora supponiamo di voler vedere se in Debian c'è qualche programma per la gestione dei contenuti, e l'acronimo in inglese è "cms". Per fare questo possiamo usare le funzioni di ricerca di Aptitude: per prima cosa digitiamo / per la ricerca della stringa "cms" nei nomi dei pacchetti.

Ora però ci viene in mente che un cms non contiene necessariamente la stringa "cms" nel nome, quindi facciamo, con la stessa stringa, una ricerca nelle descrizioni dei pacchetti: digitiamo ancora / e inseriamo "~dcms". Aptitude ci mostra il primo risultato della ricerca, per vedere i risultati successivi premiamo n, e per tornare indietro nella lista \.

Per Limitare la lista dei pacchetti visualizzati possiamo usare il comando l, che si usa allo stesso modo di / ma mostra tutti e soli i pacchetti corrispondenti alla ricerca, organizzati ad albero nel modo che abbiamo già visto.

Ricerca avanzata

Aptitude supporta numerose opzioni di ricerca come il precedente ~d per cercare una stringa nelle descrizioni. La stringa di ricerca può inoltre essere una REGEXP (espressione regolare). Queste opzioni possono essere usate indifferentemente da linea di comando (dopo search) che dall'interfaccia grafica (premendo / oppure l).

Di seguito si riporta qualche esempio. Fare riferimento alla guida di Aptitude citata all'inizio per i dettagli.

Volete sapere quali pacchetti di gnome 2.14 son entrati in Etch? Semplice:

$ aptitude search gnome~V2.14

Il seguente comando cerca invece i pacchetti che contengono editor nella descrizione e che appartengono alla sezione sound:

$ aptitude search ~deditor~ssound

Cerca i pacchetti installati e contenuti nella sezioni contrib:

$ aptitude search '~i ~scontrib'

o in non-free :

$ aptitude search '~i ~snon-free'

Così verranno mostrati i pacchetti installati e appartenenti a contrib o a non-free :

$ aptitude search '~i ~scontrib' '~i ~snon-free'

oppure:

$ aptitude search '~i (~scontrib|~snon-free)'

Cerca i pacchetti installati che non fanno parte di stable o che non fanno parte di testing:

$ aptitude search '~i !~Astable'
$ aptitude search '~i !~Atesting'

File di configurazione

È possibile definire le opzioni di aptitude, sia che lo si usi da riga di comando che tramite interfaccia visuale, in diversi modi, per esempio tramite un file apt.conf.

Approfondimenti

Manpages

$ man aptitude (si noti che la maggior parte delle opzioni influiscono solo sull'utilizzo a riga di comando, non sull'interfaccia visuale).

Sitografia

  • Aptitude Introduction: ottima introduzione ad Aptitude (in inglese) che tratta (tra le altre cose) molte più opzioni della linea di comando rispetto alla presente guida (per vedere tutte le diapositive cliccare sullo 0 che appare in basso al centro al passaggio del mouse).
  • Manuale di riferimento: traduzione italiana del manuale completo, trattante in modo dettagliato ogni possibile opzione di Aptitude, in particolare utilissimo per tutte le opzioni di ricerca avanzata. Lo stesso manuale si può trovare in /usr/share/doc/aptitude/html/it/index.html installando il pacchetto aptitude-doc-it, oppure in inglese in /usr/share/doc/aptitude/html/en/index.html installando il pacchetto aptitude-doc-en.




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