APT: differenze tra le versioni

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Come facciamo a scoprire se veniamo infettati da un RootKit?
'''APT''' (acronimo di '''Advanced Packaging Tools''') è il sistema usato da Debian per gestire i [[pacchetto|pacchetti]] ed è nato per fornire un'interfaccia più amichevole a [[dpkg]], che invece si occupa di gestire i pacchetti a basso livello.<br/>
Grazie a questa interfaccia sono nati dei software, a linea di comando o a interfaccia grafica, che permettono all'utente di gestire facilmente i pacchetti; tra questi:
* apt
* [[aptitude]]
* dselect
* [[Apt-file: ricerca all'interno dei pacchetti|apt-file]]
* [[Synaptic]]
* [[gdebi]]
* Software Center
e molti altri.


Con il checksum dei binari di sistema, in questa guida vedremo come fare.
'''apt''' è una suite di programmi (contenuti nel pacchetto omonimo) che utilizzano l'Advanced Packaging Tools. Questa suite contiene i comandi:
* [[apt-cache]]
* [[apt-cdrom]]
* [[apt-config]]
* [[apt-get]]
* [[apt-key]]
* [[apt-mark]]


Partiamo dal presupposto che per poter mettere in atto quanto diremo da qui in poi abbiamo bisogno o di una macchina con os appena installato o dobbiamo essere sicuri al 300% che la nostra macchina non sia compromessa.
'''apt''', dalla versione 1.0 del pacchetto omonimo, presente a partire da Debian 8 ([[Jessie]]), contiene anche un comando (<code>/usr/bin/apt</code>) che permette un diverso approccio per ciò che concerne le operazioni (per ora di base) sui pacchetti. Per maggiori informazioni si legga: [[Apt|Guida ad apt]].<br/>
Si propone come un comando che in futuro riunirà funzionalità fornite da pacchetti e comandi diversi. Un po' come accade già con [[aptitude]].


Partiamo con lo scaricarci uno di questi 2 software AFICK AIDE (si veda fondo pagina per i link).


Il bello di questi programmi e che oltre che calcore il checksum dei binari , possono controllare gli accessi, i permessi, il numero di link simbolici e tanto altro ancora, per questa guida io mi basero' su AFICK, a noi interessa il file afick.pl e afick.conf il suo file di configurazione.
{{ box | Tratto da : [http://www.debian.org/doc/manuals/apt-howto/ch1.it.html APT HOWTO]|
mettiamo questi 2 file in <tt>/root</tt> e prepariamoci per modificare il file di conf per esempio:
''In principio esistevano i .tar.gz. Gli utenti dovevano compilare ogni programma che volevano usare sui loro sistemi GNU/Linux. Quando fu creata Debian, fu ritenuto necessario che il sistema incorporasse un metodo di gestione dei pacchetti installati sulla macchina. A questo sistema fu dato il nome ''dpkg''. Fu così che nacque il famoso "pacchetto" nel mondo GNU/Linux, poco prima che Red Hat decidesse di creare il proprio "rpm".''


<pre>
''Rapidamente un nuovo dilemma si fece strada nelle menti degli sviluppatori di GNU/Linux. A loro serviva un modo rapido, pratico ed efficiente per installare i programmi, che gestisse automaticamente le dipendenze e che avesse cura di mantenere i file di configurazione esistenti mentre si effettuavano i vari aggiornamenti. Ancora una volta Debian ha aperto la strada dando vita a APT (Advanced Packaging Tool), che poi è stato adattato da Conectiva per usarlo insieme a rpm e in seguito è stato adottato anche da altre distribuzioni. ''
# esempio di file di conf
}}
database:=./afick
warn_dead_symlinks := yes
exclude_suffix := wav WAV mp3 avi
=/ d+i+p+u+g
=/bin p+n+b+m+c+md5
=/sbin p+n+b+m+c+md5
=/usr/sbin p+n+b+m+c+md5
=/usr/bin p+n+b+m+c+md5
</pre>


dopo aver controllato che la prima riga di afick.pl contenga la locazione precisa dell eseguibile Perl, possiamo passare a inizializzare il database dei nostri binari,
digitiamo da console quanto segue:


<pre>
''Voci correlate sul Wiki'':
# ./afick.pl -c afick.conf -i
</pre>


bene cosi' abbiamo creato il nostro database di sistema, ora facciamo passare un po di tempo e poi controlliamo come va'
* [[Introduzione all'APT System]]
 
[[Categoria:Glossario]]
<pre>
# ./afick.pl -c afick.conf -k
</pre>
 
se non abbiamo modificato nessun binari inserito nel file di configurazione dovrebbe apparirci in risposta dal programma:
 
<pre>
Hash Database : numero file scanned 0 changed ecc
</pre>
 
bene ora proviamo a modificare qualche file, banalmente:
 
<pre>
# touch /sbin/lilo
# ln-s /sbin/sulogin /usr/sbin/sulogin
</pre>
 
ora rieseguiamo il controllo come prima, questa volta in risposta avremmo:
 
<pre>
new symbolic link : /usr/sbin/sulogin
changed file : /sbin/lilo
changed directory :/usr/sbin
</pre>
 
seguito dai dettagli delle varie operazioni compiute.
 
Dal momento che sappiamo che queste modifiche le abbiamo fatte noi
ora dobbiamo riaggiornare il database:
 
<pre>
# ./afick.pl -c afick.conf -u
</pre>
 
ora sappiamo usare il nostro Monitor di sistema.
 
Un consiglio che mi sento di darvi e di aggiungere un controllo al db tramite cron in base all uso della macchina ogni giorno ogni 2 ore vedete voi.
 
==Non � finita qui==
Credete che questo basti, invece no' pensate un momento se un hacker riuscisse a penetrare il vostro sistema, anche se il nostro db fosse conservato in una partizione apposita read-only, se l'hacker riuscisse a guadagnare la root potrebbe rimontare la partizione in r/w e compromettere il nostro db, quindi come fare diciamo che sara' la base per un prossimo articolo e si chiama RFC e GRSEC
 
 
==Link==
 
* http://www.afick.sourceforge.net
* http://www.cs.tut.fi/~rammer/aide.html
 
Un consiglio scaricate pure chkrootkit e aggiungetelo al cron insieme al tool per il controllo da voi scelto.
 
* http://www.chkrootkit.org
 
----
Autore: debian
[[Categoria:Server]][[Categoria:Sicurezza]]
[[Categoria:Networking]]

Versione attuale delle 09:09, 18 lug 2015

APT (acronimo di Advanced Packaging Tools) è il sistema usato da Debian per gestire i pacchetti ed è nato per fornire un'interfaccia più amichevole a dpkg, che invece si occupa di gestire i pacchetti a basso livello.
Grazie a questa interfaccia sono nati dei software, a linea di comando o a interfaccia grafica, che permettono all'utente di gestire facilmente i pacchetti; tra questi:

e molti altri.

apt è una suite di programmi (contenuti nel pacchetto omonimo) che utilizzano l'Advanced Packaging Tools. Questa suite contiene i comandi:

apt, dalla versione 1.0 del pacchetto omonimo, presente a partire da Debian 8 (Jessie), contiene anche un comando (/usr/bin/apt) che permette un diverso approccio per ciò che concerne le operazioni (per ora di base) sui pacchetti. Per maggiori informazioni si legga: Guida ad apt.
Si propone come un comando che in futuro riunirà funzionalità fornite da pacchetti e comandi diversi. Un po' come accade già con aptitude.


Info.png Tratto da : APT HOWTO

In principio esistevano i .tar.gz. Gli utenti dovevano compilare ogni programma che volevano usare sui loro sistemi GNU/Linux. Quando fu creata Debian, fu ritenuto necessario che il sistema incorporasse un metodo di gestione dei pacchetti installati sulla macchina. A questo sistema fu dato il nome dpkg. Fu così che nacque il famoso "pacchetto" nel mondo GNU/Linux, poco prima che Red Hat decidesse di creare il proprio "rpm".

Rapidamente un nuovo dilemma si fece strada nelle menti degli sviluppatori di GNU/Linux. A loro serviva un modo rapido, pratico ed efficiente per installare i programmi, che gestisse automaticamente le dipendenze e che avesse cura di mantenere i file di configurazione esistenti mentre si effettuavano i vari aggiornamenti. Ancora una volta Debian ha aperto la strada dando vita a APT (Advanced Packaging Tool), che poi è stato adattato da Conectiva per usarlo insieme a rpm e in seguito è stato adottato anche da altre distribuzioni.


Voci correlate sul Wiki: