SSHFS: montare una risorsa remota sfruttando FUSE ed SSH
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Versioni Compatibili Debian 8 "jessie" Debian 9 "stretch" Debian 10 "buster" |
Introduzione
Spesso può essere necessario lavorare direttamente su un filesystem remoto (si pensi, ad esempio, alla webroot di un sito o alla home del proprio portatile).
Sshfs
permette di superare questo problema in un modo semplice e pulito: montando una directory mediante FUSE[1], usando il protocollo SSH.
Installazione
Il pacchetto sshfs
e le utility per gestire FUSE sono già presenti in Debian, quindi l'installazione si riduce ad un semplice:
# apt install sshfs
(da eseguirsi con privilegi di amministrazione)
Configurazione
Permettere l'esecuzione di sshfs ad altri utenti
A partire da Debian 8 (Jessie) non è necessario modificare niente, in quanto di default tutti gli utenti possono utilizzare il modulo fuse
se è installato; né ha più alcuna importanza l'appartenenza al gruppo fuse, in precedenza richiesta.
Utilizzo e Test
L'utilizzo è semplice:
sshfs [user@]host:[dir] mountpoint [options]
anche se spesso si può semplicemente usare senza opzioni:
$ sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir
dove
user
- è l'utente della macchina remota, se omesso verrà utilizzato l'username dell'utente che lancia il comando;
host
- è l'indirizzo IP o l'URL a cui la macchina remota risponde;
/dir/to/mount
- è il percorso assoluto della directory da montare, (è possibile anche utilizzare un percorso relativo a partire dalla directory home dell'utente:
./path/to/dir
; o perfino tralasciare questo argomento, per indicare la home, ma sempre digitando:
); /mnt/sshdir
- rappresenta il punto di mount; questa directory deve appartenere all'utente, che deve avervi accesso anche in scrittura;
per controllare la riuscita del comando, si può analizzare l'output del comando:
$ findmnt
Per quanto riguarda lo smontaggio (unmounting) il comando è il seguente:
$ fusermount -u /mnt/sshdir
per le opzioni consultare il file
$ man sshfs
tra le più comuni:
-p PORT equivalente a-o port=PORT
-C equivalente a-o compression=yes
-F ssh_configfile specifica un file di configurazione alternativo -1 equivalente a-o ssh_protocol=1
Si noti che per dichiarare opzioni di SSH è sufficiente digitare -o variabile_sshd=valore
, ad esempio per specificare la propria chiave privata è sufficiente aggiungere -o IdentityFile=/percorso/chiave
(ASSOLUTO!):
$ sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir -o IdentityFile=/percorso/chiave -p numero_porta
Se il mount avviene con successo è possibile usare il file-manager preferito per poter gestire in lettura e scrittura la nuova directory montata, che sia esso MC, dolphin, PCmanfm o altro.
Utenti e gruppi proprietari
Per impostazione predefinita sshfs adotta un'associazione "diretta" tra UID/GID della macchina remota e quella locale, il che significa per esempio che se il proprietario di un certo file sulla macchina remota è l'utente con UID 1002 anche in locale la proprietà del file sarà attribuita all'utente avente UID 1002. Potrebbero dunque sorgere problemi di permessi se su macchina remota e locale non sussiste un esatta corrispondenza utenti/UID e gruppi/GID. Un modo veloce per superare tale problema è specificare lo UID/GID durante il comando per montare le risorse remote, per esempio
# sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir -o idmap=user,uid=1001
fa sì che all'utenza usata per connettersi al server remoto sia associata in locale l'utenza avente UID 1001. Se si ha la necessità di fissare la corrispondenza di più utenze/gruppi è possibile creare degli appositi file di mappatura (si veda il manuale di sshfs).
Accesso ad altri utenti
Per permettere l'accesso del file system anche ad altri utenti, indipendentemente dai permessi associati ai file, è possibile mediante l'opzione: -o allow_other
Affinché abbia effetto però bisogna anche configurare fuse, ossia che /etc/fuse.conf
contenga, non commentata, la riga user_allow_other
, che di default è disabilitata per ragioni di sicurezza. Per maggiori informazioni si rimanda al manuale (man fuse
).
È pertanto sconsigliato utilizzare tale impostazione, se si può fare altrimenti.
FAQ ed Errori Frequenti
failed to open /dev/fuse
: No such file or directory
L'errore è dovuto alla mancanza del modulo del kernel relativo a fusefs. È necessario compilarlo come modulo o staticamente. Nei kernel pacchettizzati Debian è presente, ed è caricabile con un:
# modprobe fuse
mountpoint is not empty
Se si cerca di montare una risorsa in un mountpoint contenente già dei file, può apparire il seguente errore:
fusermount: mountpoint is not empty fusermount: if you are sure this is safe, use the 'nonempty' mount option
Le soluzioni sono:
- usare un mountpoint libero (consigliata)
- appendere, dopo il comando
sshfs
l'opzione-o nonempty
Collegamenti esterni
[1] FUSE
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