Integrit: file verification system: differenze tra le versioni

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__TOC__
Uno dei punti pi� delicati e difficili nella creazione della propria versione del kernel Linux � quello di determinare esattamente quali driver e quali opzioni di configurazione sono richiesti per il corretto funzionamento dalla macchina su cui viene installato.
Questo capitolo guider� il lettore attraverso questo processo di selezione e scelta dei driver corretti.


Scaricare [da Internet, NdT], compilare, aggiornare e mantenere i sorgenti del kernel Linux comporta diversi passi, come questo libro illustra. Essendo per natura creature pigre, gli sviluppatori hanno creato alcuni programmi a supporto di queste attivit� di routine. Descriviamo alcuni di tali utili strumenti e le nozioni di base sul loro utilizzo.
==Usare un kernel di una distribuzione==


Lo sviluppo del kernel Linux differisce per molti aspetti dal tradizionale processo di sviluppo software. A uno sviluppatore del kernel sono richieste alcune attivit� peculiari:
Uno dei metodi pi� semplici, per determinare quali moduli siano necessari, � quello di partire dalla configurazione che viene installata dal pacchetto del kernel della distribuzione che si sta usando. � infatti molto pi� semplice determinare di quali driver si ha bisogno basandosi su quelli installati in un sistema in funzione, in cui i driver corretti sono gi� associati all'hardware in utilizzo.


* Applicare le modifiche ad un "bersaglio mobile" quale � il kernel, a causa della rapida pianificazione delle versioni di sviluppo.
Se invece si sta personalizzando un kernel per una macchina sulla quale non installata una distribuzione Linux, allora conviene partire dalla versione LiveCD di una distribuzione. Questo consente all'utente di far partire Linux sulla macchina in oggetto e di determinare in maniera semplice le opzioni di configurazione del kernel e che consentono il funzionamento ottimale della macchina stessa.
* Risolvere i conflitti derivanti dalla fusione del proprio lavoro con quello dagli altri sviluppatori.
* Esportare i suoi cambiamenti in un formato che permetta agli altri sviluppatori di incorporarli facilmente nel proprio lavoro.


==patch e diff==
===Dove si trova la configurazione del kernel?===
Questa sezione � basata su un articolo pubblicato originariamento su ''Linux Journal''.


Una delle modalit� pi� comuni per lavorare con il kernel � quella di usare i programmi ''patch'' e ''diff''. Per usare questi strumenti, sono necessarie due differenti directory: una "pulita" (clean) e una "di lavoro" (indicata con ''dirty'' in seguito). La directory clean contiene la versione originale del kernel, mentre quella dirty contiene le modifiche apportate dal programmatore alla stessa release.
Quasi tutte le distribuzioni forniscono il file di configurazione nello stesso pacchetto del kernel. Si consiglia di leggere la documentazione relativa alla distribuzione stessa per sapere dove viene installato il file di configurazione. Solitamente si trova da qualche parte in una sotto-directory di <tt>/usr/src/linux/</tt>.
Utilizzando ''patch'' e ''diff'' � possibile estrarre i cambiamenti apportati sul sorgente e portarli nella nuova release del kernel.


Per esempio, creiamo due directory contenenti l'ultima versione del kernel come descritto nel Capitolo 3.
{{Box|Nota per Debian (NdT)|In debian il file di configurazione di ogni kernel installato si trova in <tt>/boot/</tt> ed ha come nome <tt>config-''versione''</tt>.}}
 
Se avete difficolt� a trovare la configurazione del kernel, allora guardate nel kernel stesso. I kernel di molte distribuzioni sono compilati in modo da includere il file di configurazione dentro il filesystem <tt>/proc</tt>. Per verificare se questo � il vostro caso, digitate:


<pre>
<pre>
$ tar -zxf linux-2.6.19.tar.gz
$ ls /proc/config.gz
$ mv linux-2.6.19 linux-2.6.19-dirty
/proc/config.gz
$ tar -zxf linux-2.6.19.tar.gz
$ ls
linux-2.6.19/
linux-2.6.19-dirty/
</pre>
</pre>


Ora possibile apportare tutte le modifiche desiderate al sorgente presente nella directory dirty, lasciando inalterata quella clean. Dopo aver apportato le modifiche, si potr� creare una patch da inviare agli altri sviluppatori tramite i seguenti comandi:
Se il file ''/proc/config.gz'' � presente, allora copiatelo nella directory del sorgente kernel ed estraetelo:


<pre>
<pre>
$ diff -Naur -X linux-2.6.19/Documentation/dontdiff linux-2.6.19/ \
$ cp /proc/config.gz -/linux/
linux-2.6.19-dirty/ > my_patch
$ cd -/linux
$ gzip -dv config.gz
config.gz:      74.9% - - replaced with config
</pre>
</pre>


Questo comando creer� un file dal nome ''my_patch'' che conterr� tutti i cambiamenti apportati al sorgente del kernel rispetto alla versione pulita presente nella directory clean. Tale file potr� essere distribuito o inviato ad agli altri sviluppatori via email.
Copiate questo file di configurazione nella vostra directory del kernel e rinominatelo in ''.config''.
Ora potrete utilizzare questo file come base di partenza nella personalizzazione della configurazione del kernel cos� come descritto nel [[LKN:_Configurare_e_Compilare|Capitolo 4]].
 
Usando questo file di configurazione si dovrebbe ottenere sempre un file immagine del kernel (un ''kernel ricompilato'', NdT) funzionante sulla propria macchina.
Lo svantaggio di questa immagine � che verranno compilati quasi tutti i moduli e driver presenti nei sorgenti del kernel. Ci� non � quasi mai necessario per una singola macchina, quindi sarebbe meglio disabilitare tutti i driver e le opzioni non necessarie. Si raccomanda di disabilitare solo quelle opzioni che si � sicuri non serviranno, poich� ci sono parti del sistema che richiedono l'abilitazione di certe opzioni.
 
===Determinare quali moduli siano necessari===
Usando il file di configurazione fornito dalla vostra distribuzione il tempo richiesto per la compilazione del kernel � molto lungo poich� tutti i possibili driver vengono abilitati. Si dovrebbe cercare di abilitare solo i driver per l'hardware presente nel sistema, cos� da ridurre i tempi di compilazione del kernel. Inoltre, compilando ''staticamente'' (invece che come moduli) alcuni o tutti i driver necessari, si riduce la memoria utilizzata ed in alcune architetture si velocizza il funzionamento del sistema. Per escludere i driver dal kernel � necessario per� determinare quali moduli sono indispensabili per il funzionamento dell'hardware installato. Attraverso l'utilizzo di due esempi, cercheremo di spiegare come determinare quali driver siano indispensabili al controllo dell'hardware.
 
Le informazioni che mettono in relazione i dispositivi ai driver presenti nel kernel sono conservate in varie parti del sistema. Uno dei posti pi� importanti dove sono salvate queste informazioni � il filesystem virtuale ''sysfs''. All'avvio di Linux, ''sysfs'', dovrebbe essere montato dagli script di inizializzazione della vostra distribuzione nella directory ''/sys''. ''sysfs'' consente di dare un'occhiata a come le varie parti del kernel sono legate l'una a l'altra, questo lo si deduce grazie ai vari collegamenti simbolici (''symlink'' NdT) che puntano all'interno dell'intero filesystem.
 
In tutti gli esempi di seguito, saranno riportati i veri percorsi (''path'' NdT) di ''sysfs'' corrispondenti ad hardware specifico. La vostra macchina sar� certamente diversa, ma la posizione  relativa delle informazioni sar� la stessa. Non ci si deve allarmare se i nomi di file nel ''sysfs'' non sono i medesimi, ci� � normale e prevedibile.
 
Inoltre, la struttura interna del file di sistema ''sysfs'' subisce modifiche, a causa sia della riorganizzazione dei driver sia del fatto che gli sviluppatori del kernel trovano nuovi modi per meglio presentare in ''user space'' le strutture interne del kernel. A causa di questo, col tempo, alcuni dei ''symlink'', precedentemente menzionati in questo capitolo, possono non essere presenti. Tuttavia, le informazioni sono ancora tutte presenti, al massimo sono state un po' spostate.
 
====Esempio: Come determinare il driver di rete====
 
Uno degli elementi pi� comuni ed importanti in un sistema � la scheda di rete. � essenziale capire quale driver la controlla ed attivarlo nella configurazione in maniera da consentire un corretto funzionamento delle connessioni di rete.
 
Primo: partendo dalle connessioni di rete si risale al device PCI
<pre>$ ls /sys/class/net/
eth0  eth1  eth2  lo</pre>
 
La directory ''lo'' rappresenta il dispositivo di rete loopback, ed non � dipendente da nessun dispositivo di rete realmente installato. Invece si dovrebbe riservare particolare attenzione alle directory ''eth0'', ''eth1'' e ''eth2'', dato che si riferiscono a dispositivi realmente esistenti
 
Per determinare di quali dispositivi ci si deve occupare, si utilizza il comando ''ifconfig'':
 
<pre>$ /sbin/ifconfig -a
eth0 Link  encap:Ethernet  HWaddr 00:12:3F:65:7D:C2
inet  addr:192.168.0.13  Bcast:192.168.0.255  Mask:255.255.255.0
UP BROADCAST NOTRAILERS RUNNING MULTICAST  MTU:1500  Metric:1
RX packets:2720792 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:1815488 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:100
RX bytes:3103826486 (2960.0 Mb) TX bytes:371424066 (354.2 Mb)
Base address:0xdcc0 Memory:dfee0000-dff00000
eth1 Link  encap:UNSPEC  HWaddr 80-65-00-12-7D-C2-3F-00-00-00-00-00-00-00-00
BROADCAST MULTICAST  MTU:1500  Metric:1
RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:1000
RX bytes:0 (0.0 b) TX bytes:0 (0.0 b)
eth2 Link  encap:UNSPEC  HWaddr 00-02-3C-04-11-09-D2-BA-00-00-00-00-00-00-00
BROADCAST MULTICAST  MTU:1500  Metric:1
RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:1000
RX bytes:0 (0.0 b) TX bytes:0 (0.0 b)
lo Link  encap:Local Lookback
        inet addr:127.0.0.1  Mask:255.0.0.0
UP  LOOPBACK  RUNNING  MTU:16436  Metric:1
RX packets:60 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:60 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:1000
RX bytes:13409 (13.0 Kb) TX bytes:13409 (13.0 Kb)</pre>
 
Da questo listato si pu� riconoscere nel dispositivo di rete <tt>eth0</tt>, quello attivo e funzionante, infatti nelle righe;
 
<pre>eth0 Link  encap:Ethernet  HWaddr 00:12:3F:65:7D:C2
inet  addr:192.168.0.13  Bcast:192.168.0.255  Mask:255.255.255.0</pre>


Questo risultato dimostra che il dispositivo Ethernet si vede assegnato un indirizzo IP valido (<tt>inet</tt>).


===Nuove versioni del kernel===
Ora, dopo che abbiamo individuato il dispositivo <tt>eth0</tt> e ci siamo accertati di volerlo abilitare nel nostro nuovo kernel, dobbiamo individuare quale driver lo controlla. Ci� si realizza con una semplice procedura, che � quella si seguire i link nel filesystem sysfs, basta digitare un comando di una sola riga:
Al rilascio di una nuova versione del kernel, se si desidera portare i cambiamenti su questa nuova versione � necessario applicare la patch ad una versione ''pulita'' del kernel.
 
Questo pu� essere fatto seguendo questi passi:
<pre>$ basename `readlink /sys/class/net/eth0/device/driver/module`
* Creare la patch, come illustrato nell'esempio precedente.
e1000</pre>
* Utilizzare la patch ufficiale dal sito ''kernel.org'' e aggiornare la vecchia versione alla nuova release:
 
Il risultato mostra che il modulo <tt>e1000</tt> controlla il dispositivo di rete <tt>eth0</tt>. Il comando ''basename'' racchiude in un'unica linea di comando i seguenti passaggi:
 
: 1. Individua il symlink ''/sys/class/net/eth0/device'' contenuto all'interno della directory ''/sys/device/'', la quale contiene le informazioni relative al dispositivo che controlla ''eth0''. Fate attenzione al fatto che nelle nuove versioni del kernel la directory ''/sys/class/net/eth0'' potrebbe essere un symlink.  
 
: 2. All'interno della directory che descrive il dispositivo in sysfs, c'� un symlink che punta al driver relativo a questo dispositivo. Questo symlink � nominato ''driver'', pertanto si segue questo collegamento.
 
: 3. All'interno della directory che descrive il driver in sysfs, c'� un symlink che punta al modulo che si trova all'interno del driver in oggetto. Questo symlink � chiamato <tt>module</tt>. Noi cerchiamo l'oggetto a cui punta questo symlink, per ottenerlo ci serviamo del comando ''readlink'', il quale produce un risultato simile a questo:
:<pre>$ readlink /sys/class/net/eth0/device/driver/module </pre>
:<pre> ../../../../module/e1000</pre>
 
: 4. Dato che a noi interessa solo il nome del modulo e ci disinteressiamo del resto del risultato ottenuto con il comando ''readlink'', tenendo solo la parte pi� a destra del risultato. Questo � appunto ci� che il comando ''basename'' realizza. Applicandolo direttamente all'intero percorso, questo comando ci ritorna quanto segue:
: <pre>$ basename ../../../../module/e1000</pre>
: <pre>e1000</pre>
 
Cos� abbiamo inserito il lungo risultato del symlink, ottenuto da ''readlink'', quale parametro nel programma ''basemane'', permettendo cos� l'intero processo di essere realizzato in una sola riga.
 
Ora che abbiamo identificato il nome del modulo, si dovrebbe trovare l'opzione della configurazione del kernel che lo controlla. Si pu� cercare nei vari menu di configurazione dei dispositivi di rete oppure cercare nel codice sorgente del kernel stesso per essere sicuri di avere l'opzione giusta.


<pre>
<pre>
$ cd linux-2.6.19
$ cd ~/linux/linux-2.6.17.8
$ patch -p1 < ../patch-2.6.20
$ find -type f -name Makefile | xargs grep e1000
$ cd ..
./drivers/net/Makefile:obj-$(CONFIG_E1000) += e1000/
$ mv linux-2.6.19 linux-2.6.20
./drivers/net/e1000/Makefile:obj-$(CONFIG_E1000) += e1000.o
./drivers/net/e1000/Makefile:e1000-objs := e1000_main.o e1000_hw.o e1000_ethtool.o e1000_param.o
</pre>
</pre>


* Aggiornare la directory di lavoro rimuovendo la propria patch e, in seguito, applicando il nuovo aggiornamento:
Si precisa che "e1000'', usato in questo esempio, deve essere sostituito con il nome del modulo che state analizzando.
 
La cosa che ci interessa nel risultato del precedente comando ''find'' sono le righe dove compaia il termine <tt>'''CONFIG_'''</tt>. Questa � l'opzione di configurazione che il kernel deve aver attivato per poter compilare il modulo. Nell'esempio precedente l'opzione di configurazione che c'interessa � pertanto <tt>CONFIG_E1000</tt>.
 
Adesso si dispone dell'informazione necessaria per poter configurare il kernel. Si esegue lo strumento menu di configurazione:
 
<pre>$ make menuconfig</pre>
 
Dopodich� si prema il tasto / (slash) (che ha il compito di far partire una ricerca), e si digita l'opzione di configurazione, senza la parte di testo <tt>CONFIG_</tt>. Questo processo � mostrato nella [[:Immagine:Config_search.png|figura 7-1]].
 
[[Immagine:Config_search.png|center|frame|''Figura 7-1. Ricerca in menuconfig.'']]
 
Il sistema di configurazione del kernel vi dir� ora esattamente dove selezionare l'opzione per abilitare questo modulo. Vedi [[:Immagine:Config_search_found.png|figura 7-2]].
 
[[Immagine:Config_search_found.png|center|frame|''Figura 7-2. Risultato della ricerca in menuconfig.'']]
 
Il primo elemento nella schermata mostra l'opzione che stavate cercando. Le informazioni mostrate dalla schermata vi dicono che, per attivare il modulo <tt>E1000</tt> nel kernel,  la seguente opzione di configurazione deve essere abilitata:
 
  Device Drivers
      Network device support
      [*] Network device support
          Ethernet (1000 Mbit)
      [*] Intel(R) PRO/1000 Gigabit Ethernet support
 
Questo modo di procedere funziona per ogni tipo di dispositivo attivo nel kernel.
 
====Esempio: Un dispositivo USB====
 
Come secondo esempio, esaminiamo ora un convertitore USB-seriale che � presente nel nostro sistema preso ad esempio. Attualmente il convertitore � collegato alla porta ''/dev/ttyUSB0'', pertanto si deve prendere in esame la sezione tty del ''sysfs''.
<pre>$ ls /sys/class/tty/ | grep USB
ttyUSB0</pre>
Potete ora eseguire una ricerca di questo dispositivo nel ''sysfs'' allo scopo di trovare il modulo che lo gestisce, utilizzando la stessa procedura mostrata nella sezione precedente:
 
<pre>$ basename `readlink /sys/class/tty/ttyUSB0/device/driver/module`
pl2303</pre>
Dopodich�, per poter individuare l'opzione di configurazione che si deve abilitare, si cerca nell'albero del codice sorgente del kernel:
<pre>$ cd ~/linux/linux-2.6.17.8
$ find -type f -name Makefile | xargs grep pl2303
./drivers/usb/serial/Makefile:obj-$(CONFIG_USB_SERIAL_PL2303) += pl2303.o</pre>
 
Si utilizzi lo strumento di configurazione del kernel, come indicato in [[:Immagine:Config_search_pl2303.png|figura 7-3]], per trovare l'opzione adeguata da abilitare relativa al settaggio dell'opzione CONFIG_USB_SERIAL_PL2303.
 
[[Immagine:Config_search_pl2303.png|center|frame|''Figura 7-3. Ricerca di USB_SERIAL_PL2303''.]]
 
Nel nostro caso il risultato � mostrato nella [[:Immagine:Config_search_pl2303_found.png|figura 7-4]].
 
[[Immagine:Config_search_pl2303_found.png|center|frame|''Figura 7-4. Risultato della ricerca di USB_SERIAL_PL2303'']]
 
Ci� mostra esattamente dove trovare l'opzione <tt>USB Profilic 2303 Single Port Serial Driver</tt> che � necessaria alla corretta gestione di questo dispositivo.
 
====Riassunto: Alla scoperta del dispositivo====
 
Riassumendo, ecco i vari passaggi che servono per identificare il driver funzionante di un dispositivo ad esso collegato:
: 1. Trovate la corretta classe di dispositivi in ''sysfs'' relativa al dispositivo che ci interessa. I dispositivi di rete sono elencati in ''/sys/class/net'', mentre i dispositivi tty sono elencati in ''/sys/class/tty''. Gli altri vari dispositivi si trovano in altre sotto-directory di ''/sys/class'', a seconda del tipo.
: 2. Ricercate nell'albero di ''sysfs''  il nome del modulo che controlla il dispositivo in oggetto. Lo si trova in ''/sys/class/class_name/device_name/device/driver/module'', la ricerca � agevolata se si utilizzano i comandi ''readlink'' e ''basename''.
:<pre>$ basename `readlink /sys/class/class_name/device_name/device/driver/module`</pre>
: 3. Ricercate nei file Makefile con ''find'' e ''grep'' le opzioni <tt>CONFIG_</tt> che abilitano il modulo
:<pre>$ find -type f -name Makefile | xargs grep ''module_name''</pre>
: 4. Ricercate l'opzione trovata nel sistema di configurazione del kernel, dopodich� andate dove indicato dal menu per attivare il driver in oggetto.
 
====Lasciamo che il kernel ci dica ci� di cui abbiamo bisogno====
Dopo esserci infilati nel ''sysfs'' e aver seguito i sui symlinks per ricercare passo passo i nomi dei moduli, presentiamo un semplice script che far� per noi tutto il lavoro in un modo leggermente diverso:
 
<pre>
<pre>
$ cd linux-2.6.19-dirty
#!/bin/bash
$ patch -p1 -R < ../my_patch
#
$ patch -p1 < ../patch-2.6.20
# find_all_modules.sh
$ cd ..
#
$ mv linux-2.4.19-dirty linux-2.6.20-dirty
for i in `find /sys/ -name modalias -exec cat {} \;`; do
    /sbin/modprobe --config /dev/null --show-depends $i ;
done | rev | cut -f1 -d '/' | rev | sort -u
</pre>
</pre>


* Provare ad applicare la propria patch al nuovo aggiornamento:
Si pu� scaricare un file d'esempio, contenente questo script, dal sito web del libro, riportato nella sezione ''Come contattarci'' che si trova nella prefazione.
 
Questo script cerca nel ''sysfs'' tutti file chiamati ''modalias''. Il file ''modalias'' contiene gli alias dei moduli e comunica al comando ''modprobe'' quali moduli debbano essere caricati per ogni dispositivo. L'alias del modulo � composto da una combinazione di: produttore del dispositivo, ID, tipo di classe ed altri identificativi univoci per il tipo di dispositivo in questione. Tutti i moduli del driver del kernel hanno una lista interna dei dispositivi che supportano, che � generata automaticamente dalla lista dei dispositivi che il driver comunica al kernel di poter supportare. Il comando ''modprobe'' ricerca tutti i dispositivi nella lista di tutti i driver e cerca di trovare una corrispondenza confrontando l'alias. Se trova una corrispondenza, allora provvede al caricamento del modulo (questa procedura � la stessa seguita dal caricamento automatico dei driver in Linux).
 
Lo script prevede l'arresto del programma ''modprobe'' prima di caricare il modulo, e visualizza a schermo solo le azioni che eseguirebbe. Questo ci d&agrave; una lista di tutti i moduli che sono necessari al controllo di tutti i dispositivi del sistema. Eseguendo una piccola pulizia della lista, ordinandola e selezionando i campi adeguati,
otteniamo il seguente risultato:
 
<pre>
<pre>
$ cd linux-2.6.20-dirty
$ find_all_modules.sh
$ patch -p1 < ../my_patch
8139cp.ko
8139too.koo
ehci-hcd.ko
fimware_vlass.ko
i2c-i801.ko
ieee80211.ko
ieee80211_crypt.ko
ipw2200.ko
mii.ko
mmc_core.ko
pcmcia_core.ko
rsrc_nonstatic.ko
sdhci.ko
snd-hda-codec.ko
snd-hda-intel.ko
snd-page-alloc.ko
snd-pmc.ko
snd-timer.ko
snd.ko
soundcore.ko
uhci-hcd.ko
usbcore.ko
yenta_socket.ko
</pre>
</pre>


Se l'applicazione della patch provoca dei problemi, � necessario risolvere i conflitti creati (il comando ''patch'' informer� circa questi conflitti creando i file ''.rej'' e ''.orig'' per l'analisi e la correzioni da parte dello sviluppatore).  
Questa � la lista di tutti i moduli che sono necessari alla gestione dell'hardware della macchina.
Questo processo di ''fusione'' (''merge'') pu� rappresentare la parte pi� difficile dell'intero processo se sono stati apportati cambiamenti a porzioni di codice che sono state modificate anche da altri.
 
Lo script mostrer� probabilmente alcuni messaggi di errore che possono essere del tipo:
 
<pre>FATAL: Module pci:v00008086d00002592sv000010CFsd000012E0bc03sc00i00 not found.
FATAL: Module serio:ty01pr00id00ex00 not found.</pre>
 
Questo ci dice che non si trova un modulo che gestisce quel dispositivo. Questo non deve comunque interessare pi� di tanto, poich� alcuni dispositivi non hanno driver nel kernel che lavorino per loro.
 
==Determinare il modulo corretto partendo da zero==
Talvolta non c'� la possibilit� di avere un kernel funzionante su una macchina in modo da determinare quali moduli del kernel siano necessari per gestire l'hardware. Oppure si � aggiunto del nuovo hardware al sistema e bisogna trovare le opzioni della configurazione necessarie a farlo funzionare correttamente. Questa sezione illustrer� come determinare le opzioni di configurazione necessarie ad far funzionare l'hardware.
 
Il modo pi� semplice per capire quale driver controlla un nuovo dispositivo � quello di compilare come moduli tutti i driver di quel tipo disponibili nei sorgenti del kernel, e lasciare che il processo di avvio tramite ''udev'' associ il driver al dispositivo. Una volta fatto ci�, si dovrebbe essere in grado di risalire al driver necessario seguendo i passi descritti precedentemente, ed infine ricompilare il kernel abilitando il solo driver necessario.
 
Se invece non si vogliono compilare tutti i driver, o questo meccanismo non funziona per qualche motivo, sar� necessario un p� pi� di lavoro per individuare il driver necessario. I passi successivi sono complessi e richiedono talvolta di dover cercare nei sorgenti del kernel. Non abbiate timore di ci�, sar� solo di aiuto a comprendere meglio l'hardware ed i sorgenti del kernel.


Per applicare correttamente questo processo di sviluppo, consiglio vivamente di utilizzare l'eccellente insieme di programmi ''patchutils'' (reperibile qui: ''http://cyberelk.net/tim/patchutils''). Questi programmi permettono di manipolare le patch facilmente e hanno risparmiato agli sviluppatori molte ore di tedioso lavoro.
I passi necessari per trovare il driver corrispondente di un dispositivo cambiano a seconda del tipo di dispositivo in questione. In questo capitolo discuteremo le due tipologie  di dispositivi pi� comuni: PCI e USB. I metodi descritti qui saranno validi anche per altri tipi di dispositivi.


&Egrave; inoltre molto importante per il kernel di essere in grado di trovare tutti i filesystem presenti nel sistema, ed in particolare il filesystem di root. Approfondiremop questo aspetto successivamente in [[LKN: Personalizzare un Kernel#Root filesystem|"Root filesystem"]].


== Gestire le proprie patch con quilt ==


I programmi ''patch'' e ''diff'' risultano essere molto utili e funzionali per lo sviluppo del kernel. Ma dopo un certo periodo di utilizzo, molti si stancano di questo modo si procedere nello sviluppo e cercano altra strade che non coinvolgano le noiose attivit� di pacthing e merging. Fortunatamente, alcuni sviluppatori del kernel hanno realizzato un programma chiamato ''quilt'' che gestisce il processo di manipolazione delle patch in modo molto pi� semplice.
===Dispositivi PCI===
I dispositivi PCI si distinguono per ''vendor ID'' e ''device ID''; ogni combinazione di ''vendor ID'' e di ''device ID'' pu� richiedere un driver unico. Questa � la base per la ricerca mostrata in questa sezione.


L'idea alla base di ''quilt'' discende da un insieme di script di Andrew Morton, realizzati originariamente per gestire il codice del sottosistema di gestione della memoria e, in seguito, utilizzati per l'intero kernel. I suoi script erano legati molto strettamente al processo di sviluppo, ma l'idea sottostante era molto potente.
Per questo esempio useremo un scheda di rete PCI che supporremo non funzionante con l'attuare versione del kernele in esecuzione. Questo esempio sar� diverso dalla vostra situazione, con differenti device PCI e valori ID del bus, ma i passi salienti dovrebbero essere rilevanti per ogni tipo di dispositivo PCI per il quale vogliate trovare un driver funzionante.
Andreas Gruenbacher ha quindi ripreso questa idea creando ''quilt''.


L'idea principale sottostante ''quilt'' � di lavorare con una versione ''pulita'' del kernel alla quale aggiungere un insieme di patch. E&grave; possibile inserire e togliere diverse patch dal sorgente e mantenere una lista delle patch in modo molto semplice.
In primo luogo troviamo nel sistema il dispositivo PCI che non st� funzionando. Per ottenere una lista di tutti i dispositivi PCI usiamo il programma <code>lspci</code>. Poich� a noi interessano solo dispositivi PCI ethernet restringeremo la nostra ricerca filtrado tra i risultati solo quelli che conterranno la parola ''ethernet'' (case-insensitive):


1. Per iniziare, creiamo una directory contenente il sorgente del kernel:
<pre>
<pre>
$ tar -zxf linux-2.6.19.tar.gz
$ /usr/sbin/lspci | grep -i ethernet
$ ls
06:04.0 Ethernet controller: Realtek Semiconductor Co., Ltd. RTL-8139/
linux-2.6.19/
8139C/8139C+ (rev 10)
</pre>
</pre>


2. Spostiamoci in tale directory:
Questo � il dispositivo che vorremmo fare funzionare.
 
{{Box|Nota:|Potreste anche provare a cercare in tutta la configurazione del kernel un dispositivo che corrisponde alla stringa mostrata sopra (un dispositivo della Realtek Semiconductors con nome prodotto RTL-8139/8139C/8139C+), ma questo non funziona sempre. Per questo motivo useremo la via lunga in questo capitolo.}}
 
::[[Immagine:Warning_65x68.jpg|left]] Quasi tutte le distribuzioni mettono il programma <tt>lspci</tt> in <tt>/usr/sbin/</tt>, ma alcune lo mettono in altri percorsi. Per trovare in quale posizione � stato messo digitare:
 
::<tt>$ '''which lspci'''</tt>
::<tt>/usr/sbin/lspci</tt>
 
Se state usando una distribuzione che mette ''lspci'' in una altra posizione usate il percorso corretto per il vostro caso negli esempi seguenti.
 
Le primi bit d'informazione che l'output di ''lspci'' ci mostra sono l'ID del bus PCI per questo dispositivo, <tt>06:04.0</tt>. Questo � il valore che useremo quando guarderemo nel ''sysfs'' per trovare pi� informazioni riguardo questo dispositivo.
 
Andiamo in ''sysfs'' dove tutti i dispositivi PCI sono elencati, e guardiamo i loro nomi:
 
<pre>
<pre>
$ cd linux-2.6.19
$ cd /sys/bus/pci/devices/
$ ls
0000:00:00.0 0000:00:1d.0  0000:00:1e.0 0000:00:1f.3 0000:06:03.3
0000:00:02.0 0000:00:1d.1  0000:00:1f.0 0000:06:03.0 0000:06:03.4
0000:00:02.1 0000:00:1d.2  0000:00:1f.1 0000:06:03.1 0000:06:04.0
0000:00:1b.0 0000:00:1d.7  0000:00:1f.2 0000:06:03.2 0000:06:05.0
</pre>
</pre>


3. Creiamo una directory ''patches'' che conterr� tutte le nostre patch:
Il kernel numera i dispositivi PCI con un <tt>0000:</tt> iniziale che non viene mostrato nell'output di ''lspci''. Dunque, aggiungiamo un <tt>0000:</tt> al numero datoci da ''lspci'' e entriamo in quella directory:
 
  $ cd 0000:06:04.0
 
In questa directory vogliamo conoscere il valori dei file ''vendor'' e ''device''.
 
<pre>
<pre>
$ mkdir patches
$ cat vendor
0x10ec
$ cat device
0x8139
</pre>
</pre>


4. Tramite ''quilt'' creiamo una nuova patch chiamata ''patch1'':
Questi sono il ''vendor ID'' ed il ''device ID'' per questo dispositivo PCI. Il kernel usa questi valori per associare correttamente un driver ad un dispositivo. I driver PCI dicono al kernel quale vendor e device ID supporteranno cos� che il kernel sappia come collegare il driver al dispositivo corretto. Scriveteli da qualche parte, dato che ci riferiremo a loro pi� tardi.
Ora che sappiamo il vendor e il product ID per questo dipositivo PCI, abbiamo bisogno di trovare i driver del kernel corretto che dica che supporta questo dispositivo. Tornate indietro alla directory di source del kernel:
 
      <B>$ cd ~/linux/linux-2.6.17.8/</B>
 
Il posto pi� comune per gli ID PCI nell'albero sorgente del kernel � include/linux/pci_ids.h. Cercate in quel file il vostro product number vendor:
 
      <B>$ grep -i 0x10ec include/linux/pci_ids.h</B>
      #define PCI_VENDOR_ID_REALTEK                  0x10ec
 
* Alcuni processori 64-bit mostreranno il "leading bus number" per i dispositivi PCI nell'output di lspci, ma per la maggiorparte delle comuni macchine Linux, non verr� mostrato di default.
 
Il valore qui definito, PCI_VENDOR_ID_REALTEK � ci� che probabilmente sar� usato in qualsiasi kernel driver che ha la pretesa di supportare i dispositivi di quel produttore.
Per essere sicuri, cercate il nostro device ID anche in questo file , dato che � a volte descritto la:
 
      <B>$ grep -i 0x8139 include/linux/pci_ids.h</B>
      #define PCI_DEVICE_ID_REALTEK_8139        0x8139
 
 
Questa definizione verr� utile pi� tardi.
Ora cercate nei file sorgenti dei driver relativi a questo produttore:
 
      <B>$ grep -Rl PCI_VENDOR_ID_REALTEK *</B>
      include/linux/pci_ids.h
      drivers/net/r8169.c
      drivers/net/8139too.c
      drivers/net/8139cp.c
 
Non dobbiamo guardare nel primo file riportato qui, pci_ids.h, dato che � dove abbiamo trovato la definizione originale. Ma i file r8139.c, 8139too.c, e 8169cp.c nella sottodirectory drivers/net/ dovrebbero essere esaminati pi� da vicino.
Aprite uno di questi dile in un editor e cercate PCI_VENDOR_ID_REALTEK. Nel file drivers/net/r8169.c, si vede nella seguente sezione di codice:
 
      static struct pci_device_id rtl8169_pci_tbl[] = {
              { PCI_DEVICE(PCI_VENDOR_ID_REALTEK, 0x8169), },
              { PCI_DEVICE(PCI_VENDOR_ID_REALTEK, 0x8129), },
              { PCI_DEVICE(PCI_VENDOR_ID_DLINK,      0x4300), },
              { PCI_DEVICE(0x16ec,                  0x0116), },
              { PCI_VENDOR_ID_LINKSYS,              0x1032, PCI_ANY_ID, 0x0024, },
              {0,},
      };
 
Tutti i driver PCI contengono una lista di dispositivi differenti che supportano. Questa lista � contenuta in una struttura di valori struct pci_device_id, come questa. Questo � ci� che dobbiamo cercare per determinare se il nostro dispositivo � supportato da questo driver. Il valore del vendor corrisponde qui, ma il secondo valore dopo il vendor � il valore di dispositivo. Il nostro dispositivo ha il valore 0x8139, mentre questo driver supporta i valori di dispositivi per 0x8169 e 0x8129 con il vendor ID di PCI_VENDOR_ID_REALTEK. Per cui questo driver non supporter� il nostro dispositivo.
Spostandoci al prossimo file, drivers/net/8139too.c, possiamo trovare la stringa PCI_VENDOR_ID_REALTEK nel seguente pezzo di codice:
 
<pre>
<pre>
$ quilt new patch1
if (pdev->vendor == PCI_VENDOR_ID_REALTEK &&
Patch patches/patch1 is now on top
pdev->device == PCI_DEVICE_ID_REALTEK_8139 && pci_rev >= 0x20) {
  dev_info(&pdev->dev,"This (id %04x:%04x rev %02x) is an enhanced 8139C+ chip\n",
      pdev->vendor, pdev->device, pci_rev);
  dev_info(&pdev->dev, "Use the \"8139cp\" driver for improved performance and stability.\n");
}}
</pre>
</pre>


5. ''quilt'' necessita di sapere quali file saranno modificati da questa patch. Per fare questo, utilizziamo il comando ''add'':
L'utilizzo del valore di PCI_VENDOR_ID_REALTEK qui corrisponde anche con il codice che controlla se il dispositivo PCI ID corrisponde al valore PCI_DEVICE_ID_REALTEK_8139. Se corrisponde, il driver stamper� un messaggio che dice: "Use the 8139cp for improved performance and stability." Forse dovremmo guardare a quel driver di seguito. Anche se non avessimo tale visibile consiglio, il driver 8139too.c non ha la coppia vendor e device ID che stiamo cercando in una variabile del tipo struct pci_device_id, ci� ci dice che non supporta il nostro dispositivo.
Infine, guardate nel file drivers/net/8139cp.c. Usa la definizione PCI_VENDOR_ID_REALTEK nel seguente pezzo di codice:
 
<pre>
<pre>
$ quilt add Makefile
static struct pci_device_id cp_pci_tbl[] = {
File Makefile added to patch patches/patch1
              { PCI_VENDOR_ID_REALTEK, PCI_DEVICE_ID_REALTEK_8139,
                PCI_ANY_ID, PCI_ANY_ID, 0, 0, },
              { PCI_VENDOR_ID_TTTECH, PCI_DEVICE_ID_TTTECH_MC322,
                PCI_ANY_ID, PCI_ANY_ID, 0, 0, },
              { },
    };
    MODULE_DEVICE_TABLE(pci, cp_pci_tbl);
</pre>
</pre>


6. Apriamo il file ''Makefile'' e modifichiamo la linea EXTRAVERSION, salvando poi il file. Alla fine, aggiorniamo la patch tramite ''quilt'':
Qui c'� l'uso di entrambi i valori del nostro vendor e device ID in una variabile struct pci_device_id. Questo driver dovrebbe supportare il nostro dispositivo.
Ora che abbiamo il nome del driver, possiamo lavorare a ritroso, come mostrato nella prima sezione del capitolo, per trovare l'appropriato valore di configurazione del kernel che dovrebbe abilitare la compilazione di questo driver.
Riassumendo, qui ci sono i passaggi necessari al fine di trovare quale driver PCI pu� controllare uno specifico dispositivo PCI:<br>
1. Trovate il bus PCI ID del dispositivo pere il quale volete trovare il driver, usate lspci.<br>
2. Andate nella directory /sys/bus/pci/devices/0000:bus_id, dove bus_id � il bus PCI trovato nel passaggio precedente.<br>
3 Leggete i valori del vendor e dei file dei dispositivi nella directory dei dispositivi PCI.<br>
4. Tornate all'albero sorgente del kernel guardate in include/linux/pci_ids.h per il vendor PCI e device ID trovato nel passaggio precedente.<br>
5. Cercate nell'albero sorgente del kernel per le referenze a quei valori nei driver. Sia il vendor che il device ID devono essere in una struttura struct pci_device_id.<br>
6. Cercate nel Makefile del kernel la regola CONFIG_ che compila questo driver usando find e grep:<br>
<B>$ find -type f -name Makefile | xargs grep DRIVER_NAME</B><br>
7. Cercate nel sistema di configurazione del kernel quel valore di configurazione e andate nel posto di menu che specifica per abilitare il driver da compilare.<br>
 
===Dispositivi USB===
 
Trovare il driver specifico per un dispositivo USB � come trovare un driver per un dispositivo PCI come descritto nella precedente sezione, con solo differenze minori nel trovare il valore di bus ID.
In questo esempio, troviamo il driver che � necessario per un dispositivo USB wireless. Come per l'esempio del dispositivo PCI, i dettagli in questo esempio saranno differenti dalla vostra situazione, ma i passi necessari saranno pertinenti per ogni tipo di dispositivo USB per il quale desiderate trovare un driver funzionante.
Come per il dispositivo PCI, il bus ID deve essere trovato per il dispositivo USB per il quale volete trovare il driver. Per fare ci�,  potete usare il programma lsusb che si trova nel package usbutils.
Il programma lsusb mostra tutti i dispositivi USB attaccati al sistema. Dato che voi non conoscete come il dispositivo specifico che state cercando � chiamato, cominciate a guardare a tutti i dipsoitivi:
 
    <B>$ /usr/sbin/lsusb</B>
    Bus 002 Device 003:  ID 045e:0023 Microsoft Corp. Trackball Optical
    Bus 002 Device 001:  ID 0000:0000
    Bus 005 Device 003:  ID 0409:0058 NEC Corp. HighSpeed Hub
    Bus 005 Device 001:  ID 0000:0000
    Bus 004 Device 003:  ID 157e:300d
    Bus 004 Device 002:  ID 045e:001c Microsoft Corp.
    Bus 004 Device 001:  ID 0000:0000
    Bus 003 Device 001:  ID 0000:0000
    Bus 001 Device 001:  ID 0000:0000
 
I dispositivi con un ID di 0000:0000 possono venir ignorati, dal momento che sono USB host controller che guidano il bus stesso. Filtrandoli ci lascia con quattro dispositivi:
 
      <B>$ /usr/sbin/lsusb |  grep -v 0000:0000</B>
      Bus 002 Device 003:  ID 045e:0023 Microsoft Corp. Trackball Optical
      Bus 005 Device 003:  ID 0409:0058 NEC Corp. HighSpeed Hub
      Bus 004 Device 003:  ID 157e:300d
      Bus 004 Device 002:  ID 045e:001c Microsoft Corp.


<pre>
Dato che i dispositivi USB sono facili da rimuovere, fate l'unplug del dispositivo di cui volete trovare il driver ed eseguite lsusb ancora:
$ quilt refresh
 
Refreshed patch patches/patch1
      <B>$ /usr/sbin/lsusb |  grep -v 0000:0000</B>
</pre>
      Bus 002 Device 003:  ID 045e:0023 Microsoft Corp. Trackball Optical
      Bus 005 Device 003:  ID 0409:0058 NEC Corp. HighSpeed Hub
      Bus 004 Device 002:  ID 045e:001c Microsoft Corp.
 
Il terzo dispositivo ora manca, che significa il dispositivo mostrato come:
 
  Bus 004 Device 003: ID 157e:300d
 
� il dispositivo per cui volete trovare il driver.
 
Se voi riattaccate il dispositivo e guardate all'output di lsusb ancora, il numero del dispositivo sar� cambiato:
 
      <B>/usr/sbin/lsusb | grep 157e</B>
    Bus 004 Device 004: ID 157e:300d
 
Questo � dovuto al fatto che i numeri dei dispositivi USB non sono unici, ma cambiano ogni volta che un dispositivo viene inserito dentro. Ci� che � fisso � il vendor e product ID, mostrato qui da lsusb come valore a due quattro cifre con un : tra loro. Per questo dispositivo, il vendo ID e' 157e e il product ID e' 300d. Scrivetevi i valori che trovate dato che li userete nei passi successivi.<br>
Come per i dispositivi PCI, cercheremo il codice sorgente del kernel per il vendor USB e per il product IDs per trovare il driver adeguato e controllare questo dispositivo. Sfortunatamente, nessun singolo file contiene tutti gli ID vendor USB, come invece PCI ha. Cos� una ricerca nel codice sorgente dell'intero kernel � necessaria:
 
      <B>$ grep -i -R -l 157e drivers/*</B>
      drivers/atm/pca200e.data
      drivers/atm/pca200e_ecd.data
      drivers/atm/sba200e_ecd.data
      drivers/net/wireless/zd1211rw/zd_usb.c
      drivers/scsi/ql1040_fw.h
      drivers/scsi/ql1280_fw.h
      drivers/scsi/qlogicpti_asm.c
 
Sappiamo che questo � un dispositivo USB wireless, e non un dispositivo ATM o SCSI, per cui in questo modo noi possiamo sicuramente ignorare i file trovati nelle directory atm e scsi. Quindi resta il file drivers/
net/wireless/zd1211rw/zd_usb.c da controllare.
zd_usb.c mostra la stringa 157e nel seguente pezzo di codice:
 
      static struct usb_device_id usb_ids[]    ={
              /* ZD1211 */
              { USB_DEVICE(0x0ace, 0x1211),  .driver_info =  DEVICE_ZD1211  },
              { USB_DEVICE(0x07b8, 0x6001),  .driver_info =  DEVICE_ZD1211  },
              { USB_DEVICE(0x126f, 0xa006),  .driver_info =  DEVICE_ZD1211  },
              { USB_DEVICE(0x6891, 0xa727),  .driver_info =  DEVICE_ZD1211  },
              { USB_DEVICE(0x0df6, 0x9071),  .driver_info =  DEVICE_ZD1211  },
              { USB_DEVICE(0x157e, 0x300b),  .driver_info =  DEVICE_ZD1211  },
              /* ZD1211B */
              { USB_DEVICE(0x0ace, 0x1215),  .driver_info = DEVICE_ZD1211B },
              { USB_DEVICE(0x157e, 0x300d),  .driver_info = DEVICE_ZD1211B },
              {}
      };
 
Come per i driver PCI, i driver USB dicono al kernel quali dispositivi supportano affinch� il kernel possa associare il driver al dispositivo. Ci� viene fatto usando una struct usb_device_id variabile, come mostrato qui. Questa � una lista dei differenti vendor e product ID che sono supportati da questo driver. La linea:
 
      { USB_DEVICE(0x157e, 0x300b), .driver_info = DEVICE_ZD1211 },
 
mostra che il nostro vendor e product ID sono supportati da questo driver.
Una volta che avete il nome del driver che � necessario per controllare il dispositivo, lavorate al contrario attraverso i Makefile del kernel, come descritto precedentemente nel capitolo, su come abilitare il driver per compilarlo appropriatamente.
Riassumendo, i passaggi necessari per trovare quale driver USB controller� uno specifico dispositivo USB sono:
 
1. Trovare il vendor USB e il product ID del dispositivo per il quale volete trovare il driver, usando lsusb dopo aver aggiunto e rimosso il dispositivo per vedere cosa � cambiato nella lista.<br>
2. Cercate l'albero del codice sorgente del kernel per il vendor e il product ID del dispositivo USB. Sia il vendor e il product ID dovrebbero essere in una definizione struct usb_device_id.<br>
3. Cercate i Makefile del kernel per la regola CONFIG_ che compila questi driver, usando find e grep:
 
    <B>$ find -type f -name Makefile | xargs grep DRIVER_NAME</B>


Il file ''patches/patch1'' conterr� una patch con tutti i cambiamenti appena fatti:
4. Cercate nella configurazione di sistema del kernel il valore di quella configurazione e andate alla locazione ,nel menu, specifica per abilitare il driver da compilare.
<pre>
$ cat patches/patch1
Index: linux-2.6.19/Makefile
===================================================================
--- linux-2.6.19.orig/Makefile
+++ linux-2.6.19/Makefile
@@ -1,7 +1,7 @@
VERSION = 2
PATCHLEVEL = 6
SUBLEVEL = 19
-EXTRAVERSION =
+EXTRAVERSION = -dirty
NAME=Crazed Snow-Weasel
# *DOCUMENTATION*
</pre>


Ora � possibile continuare a lavorare su una patch, o crearne una nuova in testa a quella attuale.
===Root filesystem===
Ad esempio, se sono state create tre diverse patch ''patch1'', ''patch2'' e ''patch3'', esse saranno applicate una sopra l'altra.
Per vedere la lista delle patch attualmente applicate:
<pre>
$ quilt series -v
+ patches/patch1
+ patches/patch2
= patches/patch3
</pre>


Il risultato del comando mostra che tutte e tre le patch sono state applicate e che quella corrente � la ''patch3''.
Il filesystem root � il filesystem dal quale la porzione principale del sistema caricante fa il boot. Contiene tutti i programmi iniziali che fanno partire la distribuzione e solitamente contiene anche l'intero sistema di configurazione per la macchina. In breve, � molto importante, e deve essere capace di esser trovato dal kernel a boot time affinch� le cose funzionino propriamente.
Al rilascio di una nuova versione del kernel, se si vuole portare i cambiamenti effettuati sulla versione precedente anche sulla nuova versione, � possibile utilizzare ''quilt'' secondo i seguenti passi:
Se il vostro nuovo kernel configurato muore a boot time con un errore del tipo:


1. Togliere le patch attualmente applicate al sorgente
VFS: Cannot open root device hda2 (03:02)
<pre>
    Please append a correct "root=" boot option
$ quilt pop -a
    Kernal panic: VFS: Unable to mount root fs on 03:02
Removing patch patches/patch3
Restoring drivers/usb/Makefile
Removing patch patches/patch2
Restoring drivers/Makefile
Removing patch patches/patch1
Restoring Makefile
No patches applied
</pre>


2. Utilizzando la patch ufficiale da ''kernel.org'' aggiornare la vecchia versione del kernel:
significa che il root filesystem non e' stato trovato. Se non state usando una immagine ramdisk a boot time, � solitamente raccomandabile che compiliate sia il filesystem che usate come partizione di root, e il disk controller per quel disco, nel kernel, invece di averlo come modulo. Se usate un ramdisk a boot time, voi dovreste di sicuro compilare queste porzioni come moduli.
<pre>
$ patch -p1 < ../patch-2.6.20
$ cd ..
$ mv linux-2.6.19 linux-2.6.20
</pre>
   
   
3. A questo punto, tramite ''quitl'' applicare nuovamente le patch sul nuovo sorgente:
::[[Immagine:Warning_65x68.jpg|left]]Come potete determinare se state usando un ramdisk a boottime? Nel capitolo 5 abbiamo menzionato l'uso dell'installation script della distribuzione per installare il kernel contro il fare l'installazione per proprio conto. Se state usando l'installation script della distribuzione, state probabilmente usando un ramdisk. se lo state installando per vostro conto, probabilmente non lo state usando.
<pre>
Le seguenti sottosezioni mostrano come lasciare che il kernel trovi il root filesystem durante il boot.
$ quilt push
Applying patch patches/patch1
patching file Makefile
Hunk #1 FAILED at 1.
1 out of 1 hunk FAILED -- rejects in file Makefile
Patch patches/patch1 does not apply (enforce with -f)
</pre>


4. Come risultato, le patch non si applicano immediatamente senza problemi. E&grave; possibile forzare l'applicazione della patch e poi procedere alle correzioni necessarie:
====Tipo del filesystem====
<pre>
$ quilt push -f
Applying patch patches/patch1
patching file Makefile
Hunk #1 FAILED at 1.
1 out of 1 hunk FAILED -- saving rejects to file Makefile.rej
Applied patch patches/patch1 (forced; needs refresh)
$ vim Makefile.rej Makefile
</pre>


5. Dopo aver applicato manualmente la patch, aggiornare la patch:
Primo, il tipo di filesystem che la partizione di root sta usando necessita di esser determinata. Per fare ci�, guardate nell'output del comando di mount:
<pre>
$ quilt refresh
Refreshed patch patches/patch1
</pre>


6. Procedere all'applicazione delle altre patch:
$mount |grep " / "
<pre>
/dev/sda2 on / type ext3 (rw,noatime)
$ quilt push
Applying patch patches/patch2
patching file drivers/Makefile
Now at patch patches/patch2
$ quilt push
Applying patch patches/patch3
patching file drivers/usb/Makefile
Now at patch patches/patch3
</pre>


Siamo interessati al tipo di filesystem, che viene mostrato dopo la parola type. In questo esempio, ext3. Questo il tipo di filesystem che la partizione di root sta usando. Andate nel sistema di configurazione del kernel e siate sicuri che questo tipo di filesystem sia abilitato, come descritto ne lCapitolo 8.


''quilt'' ha anche delle opzioni che permettono di inviare automaticamente le nuove patch ad un gruppo di persone o a una mailing list, di eliminare specifiche patch all'interno della serie, di ricercare una specifica patch all'interno della serie e molte altre utili opzioni.
====Controller del disco====


''quilt'' vivamente consigliato per qualsiasi attivit� di sviluppo del kernel, anche per tenere traccia di poche patch, invece di usare i pi� ostici ''diff'' e ''patch''. E&grave; decisamente pi� semplice e consente di risparmiare parecchio tempo e sforzi.
Nell'output del comando appena mostrato, la prima porzione di linea mostra su quale dispositivo a blocchi il root filesystem � montato. In questo esempio, � /dev/sda2. Ora che il filesystem correttamente configurato nel vostro kernel, dovete essere sicuri che questo dispositivo a blocchi funzioner� correttamente. Per trovare quali driver sono necessari per questo, dovete guardare in sysfs ancora.
Tutti i dispositivi a blocchi mostrati in sysfs sia in /sys/block o in /sys/class/block, dipendono dalla versione del kernel che state usando. In entrambi i posti, i dispositivi a blocchi sono un albero, con le partizioni differenti essendo figli del dispositivo principale:


Come nota personale, non raccomander� mai abbastanza l'utilizzo di questo strumento, poich� lo utilizzo tutti i giorni per gestire centinaia di patch in diversi rami di sviluppo.
$ tree -d /sys/block/ | egrep "hd|sd"
Esso � anche usato da numerose distribuzioni Linux per gestire il proprio kernel e pu� contare su una comunit� di sviluppo entusiasta e reattiva.
|-- hdc
|-- hdd
`-- sda  |-- sda1
  |-- sda2  |-- sda3


== git ==
Data l'informazione nel comando di mount, dovete essere sicuri che il dispositivo sda2 � configurato correttamente. Poich� questa � una partizione (le partizioni di un disco sono numerate, mentre i dispositivi a blocchi principali non lo sono), l'intero dispositivo sda deve essere configurato. (Senza il dispositivo a blocchi principale, non c'� possibilit� di accedere alle partizioni individuali su quel dispositivo).
Il dispositivo a blocchi sda � rappresentato semplicemente come il dispositivo di rete che abbiamo visto precedentemente in questo capitolo. Esiste un symlink nella directory del dispositivo chiamato device che punta al dispositivo logico che controlla il dispositivo a blocchi:


''git'' � uno strumento di controllo del codice sorgente originariamente scritto da Linus Torvalds quando stava cercando un nuovo sistema di gestione del codice per il kernel di Linux.
$ ls -l /sys/block/sda
...
device -> ../../devices/pci0000:00/0000:00:1f.2/host0/target0:0:0/0:0:0:0
...


&Egrave; un sistema distribuito che differisce dai sistemi tradizionali di gestione del codice (come ad esempio CVS) nel fatto che non � necessario essere connessi al server per effettuare un commit sul deposito.
Ora avete bisogno di iniziare a scorrere la catena dei sispositivi nel sysfs per trovare quale driver sta controllando questo dispositivo:


''git'' � uno dei pi� potenti, flessibili e veloci sistemi di gestione del codice sorgente attualmente disponibili, e ha alle spalle un team di sviluppo molto attivo.
$ ls -l /sys/devices/pci0000:00/0000:00:1f.2/host0/target0:0:0/0:0:0:0
La pagina principale di ''git'' � ''http://git.or.cz/''.  
...
Si consiglia ad ogni nuovo utente di seguire le guide pubblicate al fine di familiarizzare con la modalit� di funzionamento di git, in modo da poterlo utilizzare correttamente.
driver -> ../../../../../../bus/scsi/drivers/sd
...


Il kernel di Linux � sviluppato utilizzando ''git'', e le ultime versioni possono essere trovate all'indirizzo ''http://www.kernel.org/git/'' insieme ad una vasta lista di altri depositi git.
Qui vediamo che il driver del controller del disco SCSI � responsabile per il funzionamento di questo dispositivo. Cos� sappiamo che dobbiamo configurare il supporto ai dischi SCSI nella nostra configurazione del kernel. Continuando a salire la catena delle directory in sysfs, provate a trovare dove � il driver che controlla l'hardware:


Non � necessario utilizzare ''git'' per sviluppare il kernel di Linux, ma � molto utile per tenere traccia dei bug rilevati.
$ ls -l /sys/devices/pci0000:00/0000:00:1f.2/host0
Se doveste segnalare un bug agli sviluppatori del kernel, essi potranno richiedevi di utilizzare ''git bisect'' al fine di identificare l'esatta modifica che ha causato il bug. In questo caso, potete seguire le indicazioni sulla documentazione di ''git'' per capire come procedere.
...


== ketchup ==
Ancora, nessun driver qui. Continuando di un livello in su:


''ketchup'' � uno strumento molto comodo utilizzato per aggiornare una versione del kernel o per passare da una versione all'altra del codice sorgente.
$ ls -l /sys/devices/pci0000:00/0000:00:1f.2
...
driver -> ../../../bus/pci/drivers/ata_piix


Esso offre la possibilit� di:
Ecco! Questo � il controller del disco di cui abbiamo bisogno da assicurare che sia nella nostra configurazione del kernel.
* Trovare l'ultima versione del kernel, scaricarla e decomprimerla.
Cos� per questo root filesystem, abbiamo bisogno di abilitare l'ext3, sd, e ata_piix driver nella nostra configurazione del kernel cos� che saremo capaci di fare il boot con successo del nostro kernel su questo hardware.
* Aggiornare una versione attualmente installata del codice sorgente del kernel, applicando le patch necessarie.
* Gestire i diversi rami di sviluppo del kernel, incluse le versioni -mm e -stable
* Scaricare qualsiasi patch o archivio tar necessario per l'aggiornamento, se non gi� presenti sulla macchina locale.
* Controllare la firma GPG dell'archivio e delle patch per verificarne l'integrit�.


''ketchup'' si trova all'indirizzo ''http://www.selenic.com/ketchup/'' insieme a molta documentazione presente nel wiki ''http://www.selenic.com/ketchup/wiki/''.
===Un aiuto dallo script===


Di seguito un esempio che illustra quanto sia semplice utilizzare ''ketchup'' per fare scaricare una specifica versione del kernel e '''per passare ad un'altra versione''' con un numero minimo di comandi.'''VERIFICARE LA TRADUZIONE DELLA PARTE IN GRASSETTO [...and then have it switch the directory to another kernel version...]'''
Come menzionato all'inizio del capitolo, file e directory nel sysfs cambiano da una versione del kernel a un altra. Qui c'� uno script che � alla portata di mano per determinare il driver del kernel necessario e il module name per ogni dispositivo nel sistema. E' stato sviluppato con gli sviluppatori del kernel responsabili per il sysfs e dovrebbe funzionare con successo con tutte le versioni future del kernel 2.6 .
Per esempio, fa un "short work" del precedente esempio, quando dovete prendere tutti i driver appropriati per i dispositivi a blocco sda:


Per scaricare il sorgente del kernel 2.6.16.24 in una directory, e rinominare la directory perch� abbia lo stesso nome della versione del kernel, utilizzare il seguente comando:
<strong>$ get-driver.sh sda</strong>
looking at sysfs device: /sys/devices/pci0000:00/0000:00:1f.2/host0/
target0:0:0/0:0:0:0
found driver: sd
found driver: ata_piix


<pre>
Posso anche trovare tutto sui driver appropriati necessari per cose complicate come i dispositivi USB-toserial:
$ mkdir foo
$ cd foo
$ ketchup -r 2.6.16.24
None -> 2.6.16.24
Unpacking linux-2.6.17.tar.bz2
Applying patch-2.6.17.bz2 -R
Applying patch-2.6.16.24.bz2
Current directory renamed to /home/gregkh/linux/linux-2.6.16.24
</pre>
 
Ora, per aggiornare il sorgente affinch� contenga l'ultimo rilascio stabile, digitare:
<pre>
$ ketchup -r 2.6
2.6.16.24 -> 2.6.17.11
Applying patch-2.6.16.24.bz2 -R
Applying patch-2.6.17.bz2
Downloading patch-2.6.17.11.bz2
--22:21:14-- http://www.kernel.org/pub/linux/kernel/v2.6/patch-2.6.17.11.bz2
=> `/home/greg/.ketchup/patch-2.6.17.11.bz2.partial'
Resolving www.kernel.org... 204.152.191.37, 204.152.191.5
Connecting to www.kernel.org|204.152.191.37|:80... connected.
HTTP request sent, awaiting response... 200 OK
Length: 36,809 (36K) [application/x-bzip2]
100%[====================================>] 36,809 93.32K/s
22:21:14 (92.87 KB/s) - `/home/greg/.ketchup/patch-2.6.17.11.bz2.partial'saved [36809/36809]
Downloading patch-2.6.17.11.bz2.sign
--22:21:14-- http://www.kernel.org/pub/linux/kernel/v2.6/patch-2.6.17.11.bz2.sign
=> `/home/greg/.ketchup/patch-2.6.17.11.bz2.sign.partial'
Resolving www.kernel.org... 204.152.191.37, 204.152.191.5
Connecting to www.kernel.org|204.152.191.37|:80... connected.
HTTP request sent, awaiting response... 200 OK
Length: 248 [application/pgp-signature]
100%[====================================>] 248 --.--K/s
22:21:14 (21.50 MB/s) - `/home/greg/.ketchup/patch-2.6.17.11.bz2.sign.
partial' saved [248/248]
Verifying signature...
gpg: Signature made Wed Aug 23 15:01:04 2006 PDT using DSA key ID 517D0F0E
gpg: Good signature from "Linux Kernel Archives Verification Key >
ftpadmin@kernel.org<"
gpg: WARNING: This key is not certified with a trusted signature!
gpg: There is no indication that the signature belongs to the owner.
Primary key fingerprint: C75D C40A 11D7 AF88 9981 ED5B C86B A06A 517D 0F0E
Applying patch-2.6.17.11.bz2
Current directory renamed to /home/greg/linux/tmp/x/linux-2.6.17.11
</pre>


<strong>$ get-driver.sh ttyUSB0</strong>
looking at sysfs device: /sys/devices/pci0000:00/0000:00:1d.3/usb4/4-2/4-2.
3/4-2.3:1.0/ttyUSB0
found driver: pl2303 from module: pl2303
found driver: pl2303 from module: pl2303
found driver: usb from module: usbcore
found driver: usb from module: usbcore
found driver: usb from module: usbcore
found driver: uhci_hcd from module: uhci_hcd


Questo esempio mostra come ''ketchup'' determini in modo automatico che la nuova versione stabile del kernel � la 2.6.17.11 e scarichi le patch necessarie per aggiornare il sorgente.
Potete scaricare un file di esempio contenente questo script dal web site del libro, fornito nella sezione "How to Contact Us" in Preface.


L'uso di ''ketchup'' � vivamente consigliato per scaricare qualsiasi sorgente del kernel di Linux. Esso si occupa di reperire le patch necessarie sul server e applicarle automaticamente nel modo corretto, dopo averne controllato l'autenticit� tramite la firma digitale.
#!/bin/sh
#
# Find all modules and drivers for a given class device.
#
if [ $# != "1" ] ; then<br>
  echo<br>
  echo "Script to display the drivers and modules for a specified sysfs
  class device"
  echo "usage: $0 <CLASS_NAME>"
  echo
  echo "example usage:"
  echo " $0 sda"
  echo "Will show all drivers and modules for the sda block device."
  echo
  exit 1
fi
DEV=$1
if test -e "$1"; then
  DEVPATH=$1
else
  # find sysfs device directory for device
  DEVPATH=$(find /sys/class -name "$1" | head -1)
  test -z "$DEVPATH" && DEVPATH=$(find /sys/block -name "$1" | head -1)
  test -z "$DEVPATH" && DEVPATH=$(find /sys/bus -name "$1" | head -1)
  if ! test -e "$DEVPATH"; then
  echo "no device found"
  exit 1
  fi
fi
echo "looking at sysfs device: $DEVPATH"
if test -L "$DEVPATH"; then
  # resolve class device link to device directory
  DEVPATH=$(readlink -f $DEVPATH)
  echo "resolve link to: $DEVPATH"
fi
if test -d "$DEVPATH"; then
  # resolve old-style "device" link to the parent device
  PARENT="$DEVPATH";
  while test "$PARENT" != "/"; do
  if test -L "$PARENT/device"; then
    DEVPATH=$(readlink -f $PARENT/device)
    echo "follow 'device' link to parent: $DEVPATH"
    break
  fi
  PARENT=$(dirname $PARENT)
  done
fi
while test "$DEVPATH" != "/"; do
  DRIVERPATH=
  DRIVER=
  MODULEPATH=
  MODULE=
  if test -e $DEVPATH/driver; then
  DRIVERPATH=$(readlink -f $DEVPATH/driver)
  DRIVER=$(basename $DRIVERPATH)
  echo -n "found driver: $DRIVER"
  if test -e $DRIVERPATH/module; then
    MODULEPATH=$(readlink -f $DRIVERPATH/module)
    MODULE=$(basename $MODULEPATH)
    echo -n " from module: $MODULE"
  fi
  echo
  fi
  DEVPATH=$(dirname $DEVPATH)
done


L'uso combinato di ''ketchup'' e ''quilt'' permette di avere tutto ci che serve per gestire il kernel di Linux e per soddisfare le esigenze degli sviluppatori.


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[http://www.kernel.org/pub/linux/kernel/people/gregkh/lkn/lkn_pdf/appa.pdf ''Capitolo originale'']
[http://www.kernel.org/pub/linux/kernel/people/gregkh/lkn/lkn_pdf/ch07.pdf ''Capitolo originale'']
[[Categoria:Linux Kernel in a Nutshell]]
[[Categoria:Linux Kernel in a Nutshell]]
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