OpenSSH: X11 forwarding
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OpenSSH |
Sommario |
Introduzione
L'uso del comando ssh
, una volta configurato il server e aggiunte le credenziali di autenticazione dell'utente del client, permette l'esecuzione di comandi su una macchina remota, ma soltanto tramite una shell testuale. Perciò un'applicazione può essere lanciata con interfaccia grafica soltanto se fa uso delle librerie ncurses o comunque che non richiedono la presenza di un server grafico X attivo.
Per poter lanciare un'applicazione grafica che richiede l'esecuzione di un server grafico X (per esempio perché sviluppata con uso delle librerie GTK, Qt, ecc...) e interagirvi come si farebbe con una qualsiasi applicazione, è necessario reindirizzare (forwarding) tutte le chiamate dirette al server X della macchina remota sul server X locale, ossia la stessa del client ssh
.
Si noti quindi che non è necessario né che sia in esecuzione né che sia installato un server grafico X sulla macchina remota. Per poter avviare un'applicazione grafica è invece necessario che sia installato e in esecuzione un server X sulla macchina client.
Lato server
Configurazione
TODO...
Lato client
Access control
Per limitare l'esposizione delle applicazioni eseguite sul server X locale, rispetto a possibili attacchi da parte dell'applicazione eseguita su macchina remota (ma a cui è dato accesso allo stesso server X locale per potervi interagire), Xorg dispone di un primitivo controllo di accesso (access control), che consente di marcare alcune applicazioni come non fidate (untrusted), in base alla sessione con cui si sono registrate presso il server X.
Ciò non risolve completamente le problematiche di sicurezza, ma limita la possibilità di ascolto alle sole applicazioni untrusted. Come risultato di questa impostazione, un'applicazione remota non avrà gli stessi permessi di una eseguita localmente, per cui alcune operazioni potrebbero essergli precluse: in caso questo interferisca con il suo normale funzionamento, sarà però necessario dargli totale accesso, ossia considerarla fidata (trusted), consci però dei possibili rischi di sicurezza per tutte le applicazioni (anche di altri utenti) eseguite sullo stesso server X e per gli input immessi dall'utente.
Utilizzo
Dalla macchina client, è sufficiente lanciare ssh
con l'opzione -X
:
$ ssh -X username_remoto@host_remoto username_remoto@host_remoto:~$ (<-- sessione SSH)
per avviare una nuova sessione della shell testuale predefinita.
All'interno di questa sessione sarà possibile avviare applicazioni grafiche sulla macchina remota, che saranno visualizzate e si potrà interagirvi sul server X locale, come se si trattasse di una qualsiasi altra applicazione, ma con access control attivo per isolare parzialmente questa applicazione (untrusted) da quelle locali.
Per esempio:
username_remoto@host_remoto:~$ evince
lancia il programma evince
sulla macchina remota, visualizzandolo sul server X locale in esecuzione. Se si apre un documento, si noterà infatti che si sta esplorando il file system dell'utente remoto sulla macchina remota.
Quando si ha terminato, è sufficiente chiudere la connessione, chiudendo il terminale oppure con exit
:
username_remoto@host_remoto:~$ exit (<-- sessione SSH) $ (<-- shell locale)
Compressione del traffico
Un'opzione utile è -C
, per abilitare la compressione del traffico, e in particolare quello reindirizzato al server X locale, il che può velocizzare i tempi di risposta delle applicazioni remote:
$ ssh -X -C username_remoto@host_remoto
Senza access control
Per disattivare il controllo di accesso, effettuando una connessione fidata (trusted X11 forwarding), si deve utilizzare l'opzione -Y
:
$ ssh -Y username_remoto@host_remoto username_remoto@host_remoto:~$ (<-- sessione SSH)
Configurazione
TODO...
Guida scritta da: HAL 9000 11:25, 28 nov 2015 (CET) | Debianized 20% |
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