Un server DNS e DHCP su Debian: differenze tra le versioni

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};
};
</pre>
</pre>
Fatto  questo, far ripartire il demone bind9. Ora, rimane da configurare il  server DHCP, il quale sarà incaricato di effettuare gli aggiornamenti  sul server DNS, e che quindi dovrà obbligatoriamente "autenticarsi" su  Bind utilizzando la chiave segreta  <code>/etc/bind/rndc.key</code>. Ciò si traduce  nell'aggiunta delle seguenti opzioni nel file di configurazione  /etc/dhcp3/dhcpd.conf (/etc/dhcp/dhcpd.conf da Squeeze):
Poichè nel file <tt>/etc/bind/named.conf.local</tt> abbiamo utilizzato la direttiva <tt>view</tt>, è necessario che tutte le zone di Bind siano configurate all'interno di una propria <tt>view</tt>. Perciò dobbiamo modificare anche il file <tt>/etc/bind/named.conf.default-zones</tt> aggiungendo all'inizio del file le righe:
<pre>
view "external" {
        match-clients { any; };
        recursion yes;
</pre>
e alla fine del file la corrispondente chiusura di istruzione:
<pre>
};
</pre>
Fatto  questo, far ripartire il demone bind9.
<br/>
Ora, rimane da configurare il  server DHCP, il quale sarà incaricato di effettuare gli aggiornamenti  sul server DNS, e che quindi dovrà obbligatoriamente "autenticarsi" su  Bind utilizzando la chiave segreta  <code>/etc/bind/rndc.key</code>. Ciò si traduce  nell'aggiunta delle seguenti opzioni nel file di configurazione  /etc/dhcp3/dhcpd.conf (/etc/dhcp/dhcpd.conf da Squeeze):
<pre>
<pre>
ddns-updates on;
ddns-updates on;