Guida ai comandi da terminale: differenze tra le versioni
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Versione delle 09:48, 22 dic 2009
Introduzione
Quale utente Linux non ha mai avuto bisogno di una raccolta di comandi base per gestire il suo sistema operativo al migliore dei modi da terminale?
Questa pagina nasce in loro supporto. Qui proverò a creare una raccolta dei comandi base più utili, in modo da venire in aiuto di coloro che ne cercano uno per compiere la rispettiva operazione.
Gestione repository
Definizione di repo (repository)
Il repository è un archivio ordinato dove sono raccolti i pacchetti software della vostra distribuzione(siano essi pacchetti binari o sorgenti) ,in modo ben organizzato e costantemente aggiornato. Da questi repository è possibile installare tutto il software che vi occorre per la vostra Debian. Per ottenere più informazioni potete dirigervi qui: http://guide.debianizzati.org/index.php/Indice_Guide#Gestione_dei_Pacchetti
Modifica della lista dei repository
La lista dei repository configurati per il vostro sistema si trova nella directory /etc/apt/sources.list. Per modificarla basta aprire il file con un qualsiasi editor di testo. Quindi, se vogliamo aprirlo con Gedit (editor di testo visuale; occorre avere un ambiente grafico installato) digiteremo:
gedit /etc/apt/sources.list
Se vogliamo aprirlo con Nano (editor di testo su console) digiteremo:
nano /etc/apt/sources.list
Con Vim (altro editor di testo per console):
vim /etc/apt/sources.list
E così via. Vi ricordo che questo file ha i permessi di scrittura riservati all’amministratore (root) o ad un sudoer. Se avete impostato al vostro utente i permessi di sudoer, o siete su Ubuntu, vi basterà aggiungere sudo prima di ogni comando (sudo gedit invece di gedit, ad esempio) per avere i permessi di scrittura e poter salvare il file. Se siete root, potete copiare ed incollare i comandi citati sopra sul terminale senza modificarli nella sintassi.
Aggiornamento del sistema operativo
Per aggiornare Debian con gli ultimi pacchetti disponibili per la vostra versione dovrete lanciare due comandi:
apt-get update apt-get upgrade
Queste operazioni possono essere fatte solo da un sudoer o da un root.
Installazione di un programma o di un pacchetto
Se vogliamo installare un programma o un pacchetto presente nei repo a vostra disposizione, ci basterà semplicemente digitare da terminale:
apt-get install programma
oppure
aptitude install programma
Se vogliamo installare, ad esempio, VLC, digitiamo:
apt-get install vlc
Il nome del programma, e la possibilità di installarlo in questo modo, dipendono dalla presenza dei pacchetti nella vostra lista repo e dal loro nome. Una lista completa dei pacchetti repo presenti nel vostro sistema la avete andando su Sistema –> Amministrazione –> Gestore pacchetti Synaptic, e per poterli installare ovviamente avrete bisogno di permessi di sudoer o di root. Se il vostro programma non compare nell’elenco, ma avete trovato in giro dei repository che lo includono (righe di testo), per utilizzarle dovrete integrarle nella vostra lista repo, seguite il paragrafo “Modifica della lista dei repo”.
Disinstallazione base di un programma o di un pacchetto
Si utilizza lo stesso strumento visto prima per l'installazione dei pacchetti. Digitiamo quindi:
apt-get remove programma
Se vogliamo rimuovere VLC:
apt-get remove vlc
Questo tipo di disinstallazione disinstalla il programma, ma lascia all’interno del sistema i files di configurazione del programma. Per poter eseguire il comando di disinstallazione descritto avrete bisogno di permessi di sudoer o di root.
Disinstallazione completa di un programma o di un pacchetto
La differenza tra questa disinstallazione e quella base consiste nella liberazione completa dello spazio occupato dal programma che vogliamo rimuovere dal sistema. Con questo tipo di disinstallazione, infatti, oltre a disinstallare il programma dal sistema, cancelleremo anche i pacchetti e i relativi files di configurazione, che altrimenti non verrebbero rimossi, e che occuperebbero spazio inutile nel caso in cui non avessimo alcuna intenzione di reinstallare in futuro il programma. Digitiamo:
apt-get remove --purge programma
Oppure:
apt-get purge programma
Oppure:
aptitude purge programma
Se vogliamo rimuovere VLC:
apt-get remove --purge vlc
O in alternativa:
apt-get purge vlc
Per poter eseguire il comando di disinstallazione descritto avrete bisogno di permessi di sudoer o di root.
Reinstallazione di un programma o di un pacchetto
Se abbiamo un programma già installato nel sistema, ma per un qualsiasi motivo volessimo reinstallarlo, il comando è:
apt-get install --reinstall programma
Se vogliamo reinstallare VLC:
apt-get install --reinstall vlc
Per poter eseguire il comando di reinstallazione descritto avrete bisogno di permessi di sudoer o di root.
Rimozione di un pacchetto non disinstallato completamente
Per rimuovere completamente i pacchetti già disinstallati che, per qualche motivo, non riuscite a eliminare con apt, digitare:
dpkg -P programma
Se volessimo “purgare” VLC:
dpkg -P vlc
Pulizia della cache dei pacchetti
Per ripulire la cache dei pacchetti scaricati si utilizzano i comandi:
apt-get clean
O anche:
apt-get autoclean
Per poter eseguire il comando di “purga” descritto, anche per lo script, avrete bisogno di permessi di sudoer o di root.
Installazione dei sorgenti dei pacchetti
A volte può esserci utile il download di codici sorgente, magari per correggere da noi una compilazione errata, o ricompilarlo reindirizzando delle dipendenze, o qualsiasi altro motivo. Possiamo farlo da aptitude, semplicemente con il comando:
apt-get source programma
Se volessimo ottenere i source di VLC:
apt-get source vlc
Non sono richiesti particolari permessi, per cui potete farlo anche da semplici user, il risultato non cambia.
Operazioni con programmi non presenti nei repository
Premessa
A mio parere, prima di procedere con l'installazione di un programma, è sempre bene verificare attentamente che non sia già presente nei repository ufficiali o in qualche repository aggiuntivo messo a disposizione, ad esempio, dagli sviluppatori del programma stesso. Installando da repository, infatti, si mantiene il sistema pulito e, soprattutto, si mantiene un archivio unico e completo di tutti i programmi installati, con la possibilità di rimuoverli utilizzando pochi strumenti nativi di Debian.
Installazione di un file .bin
Se abbiamo scaricato un installer in .bin, per avviare la sua installazione da terminale non si deve fare altro che dirigersi nella directory in cui il .bin è stato salvato e lanciarlo scrivendo il nome del file. L’unico problema può nascere quando l’installer non da nativamente i permessi di esecuzione all’utente normale, la cosa si risolve con il comando chmod.
Se, per esempio, abbiamo scaricato il programma mio_programma.bin dobbiamo compere le seguenti operazioni.
L'installer avrà bisogno prima di tutto di una rettifica sui permessi. Entriamo nella cartella in cui si trova il file e lanciamo questi comandi:
chmod +x mio_programma.bin <pre> e successivamente <pre> ./mio_programma.bin
Installazione di un file .rpm
Se abbiamo scaricato un installer con estensione .rpm (RedHat Package Manager, sistema di gestione dei pacchetti originario di Red Hat Linux), per installarlo dalla nostra distro dovremo per forza convertirlo in .deb . Il programma che ci consente di farlo è alien. Quindi installiamolo digitando:
apt-get install alien
Successivamente, dopo esserci diretti da terminale nella cartella in cui è presente il file .rpm scaricato, lanciamo:
alien -k nomefile.rpm
Avrete ottenuto un file .deb, che potrete utilizzare seguendo le istruzioni del paragrafo successivo.
Installazione di un file .deb
Se abbiamo scaricato o creato un installer con estensione .deb (che, come il nome suggerisce, è stato creato per Debian e sistemi derivati come Ubuntu), per installarlo basterà dirigerci nella directory dove risiede il file e digitare:
dpkg -i nomefile.deb
Per disinstallarlo possiamo normalmente seguire una delle strade per la disinstallazione viste in precedenza, utilizzando apt.
Scompattare file .tar
Se abbiamo un archivio in formato compresso .tar, per decomprimerlo dovremo usare lo strumento tar. Se non lo abbiamo, digitiamo da terminale:
apt-get install tar
Adesso che abbiamo lo strumento, per decomprimere un pacchetto in formato .tar dobbiamo prima dirigerci, sempre da terminale, nella cartella in cui l’archivio è presente, e poi dobbiamo lanciare:
tar xvf nomearchivio.tar
dove
- tar è il nome del programma decompressore
- x significa “estrazione”
- v sta per "verbose", e serve per ottenere informazioni dettagliate durante il processo di estrazione
- f infine salva i file nella stessa posizione dell’archivio.
Lanciando il comando
tar --help
avrete una lista completa delle opzioni che potete usare col programma.
Attenzione ai permessi: se lanciate il comando tar da sudoer o da root, i permessi dei file decompressi saranno attribuiti a quell’utenza.
Scompattare file .tar.bz2
Se abbiamo un archivio in formato compresso .tar.bz2, per decomprimerlo dovremo usare lo strumento tar. Se non lo abbiamo, digitiamo da terminale:
apt-get install tar
Adesso che abbiamo lo strumento, per decomprimere un pacchetto in formato .tar.bz2 dobbiamo prima dirigerci, sempre da terminale, nella cartella in cui l’archivio è presente, e poi dobbiamo lanciare:
tar jxvf nomearchivio.tar.bz2
dove
- tar è il nome del programma decompressore
- j indica che il file da decomprimere è in formato compresso .bz2
- x significa “estrazione”
- v sta per "verbose", e serve per ottenere informazioni dettagliate durante il processo di estrazione
- f infine salva i file nella stessa posizione dell’archivio.
Lanciando il comando
tar --help
avrete una lista completa delle sintassi che potete usare col programma.
Attenzione ai permessi: se lanciate il comando tar da sudoer o da root, i permessi dei file decompressi saranno attribuiti a quell’utenza.
Scompattare file .tar.gz
Se abbiamo un archivio in formato compresso .tar.gz, per decomprimerlo dovremo usare lo strumento tar. Se non lo abbiamo, digitiamo da terminale:
apt-get install tar
Adesso che abbiamo lo strumento, per decomprimere un pacchetto in formato .tar.bz2 dobbiamo prima dirigerci, sempre da terminale, nella cartella in cui l’archivio è presente, e poi dobbiamo lanciare:
tar zxvf nomearchivio.tar.gz
dove
- tar è il nome del programma decompressore
- z indica che il file da decomprimere è in formato compresso .gz
- x significa “estrazione”
- v sta per "verbose", e serve per ottenere informazioni dettagliate durante il processo di estrazione
- f infine salva i file nella stessa posizione dell’archivio.
Lanciando il comando
tar --help
avrete una lista completa delle sintassi che potete usare col programma.
Attenzione ai permessi: se lanciate il comando tar da sudoer o da root, i permessi dei file decompressi saranno attribuiti a quell’utenza.
Scompattare file .rar
Se siamo in possesso di un archivio .rar , per decomprimerlo avremo bisogno dello strumento unrar. Se non lo abbiamo, digitiamo da terminale:
apt-get install unrar
La differenza tra tar e unrar è che il pacchetto tar è tuttofare, e consente sia l’archiviazione che la decompressione dei file su cui è in grado di lavorare. unrar invece è in grado soltanto di decomprimere, e se volessimo creare un archivio .rar avremmo bisogno di un altro pacchetto, chiamato rar.
Per decomprimere il file .rar digitiamo ora semplicemente:
unrar nomearchivio.rar
Attenzione ai permessi: se lanciate il comando unrar da sudoer o da root, i permessi dei file decompressi saranno attribuiti a quell’utenza.
Scompattare file .zip
Se siamo in possesso di un file .zip, possiamo decomprimerlo con lo strumento “unzip. Se non abbiamo dovremo installarlo con:
apt-get install unzip
Come per gli archivi .rar, unzip è in grado soltanto di decomprimere, e la compressione può avvenire grazie a zip che si installa allo stesso modo.
Per decomprimere un file .zip, digitiamo semplicemente:
unzip nomearchivio.zip
Attenzione ai permessi: se lanciate il comando unrar da sudoer o da root, i permessi dei file decompressi saranno attribuiti a quell’utenza.