OpenSSH: differenze tra le versioni
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Come amante di MC e mcedit faccio la cosa manualmente, ma pare sia possibile usare un semplice comando: | Come amante di MC e mcedit faccio la cosa manualmente, ma pare sia possibile usare un semplice comando: | ||
<pre>$ scp -P <porta> ~/.ssh/ | <pre>$ scp -P <porta> ~/.ssh/id_rsa.pub <username>@<ip del server>:~/.ssh/ authorized_keys</pre> | ||
Per maggiori informazioni consultare anche : ''ssh-copy-id'' e ''ssh-add'' | Per maggiori informazioni consultare anche : ''ssh-copy-id'' e ''ssh-add'' | ||
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Resta da definire il tipo di chiave, infatti è possibile scegliere tra 2 tipi di criptazione: RSA o DSA. | Resta da definire il tipo di chiave, infatti è possibile scegliere tra 2 tipi di criptazione: RSA o DSA. | ||
Se si fa una ricerca sul web del tipo "RSA vs DSA" pioveranno un sacco di opinioni più o meno contrastanti ma soprattutto vecchie che riguardano spesso la velocità nel produrre la chiave, verificarla o firmare. | |||
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LINK http://neubia.com/archives/000191.html | LINK http://web.archive.org/web/http://neubia.com/archives/000191.html | ||
DSA offre più o meno lo stesso grado di robustezza di RSA, ma ha contro il tempo: è un algoritmo giovane, molto più di RSA. RSA è stato crittanalizzato per anni e non si è mai trovato il modo di forzarlo. DSA, essendo sulla piazza da molto meno tempo, è stato quindi studiato molto meno, e questo mi autorizza a ritenerlo meno collaudato di RSA, motivo per cui scelgo di non usarlo. | DSA offre più o meno lo stesso grado di robustezza di RSA, ma ha contro il tempo: è un algoritmo giovane, molto più di RSA. RSA è stato crittanalizzato per anni e non si è mai trovato il modo di forzarlo. DSA, essendo sulla piazza da molto meno tempo, è stato quindi studiato molto meno, e questo mi autorizza a ritenerlo meno collaudato di RSA, motivo per cui scelgo di non usarlo. | ||
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Dal punto di vista delle prestazioni sono ancora una volta simili: si tratta sempre di operazioni di complessità elevatissima, ma è anche vero che con le macchine che abbiamo a disposizione oggi, considerazioni come queste, basate sulle prestazioni, lasciano un po' il tempo che trovano. | Dal punto di vista delle prestazioni sono ancora una volta simili: si tratta sempre di operazioni di complessità elevatissima, ma è anche vero che con le macchine che abbiamo a disposizione oggi, considerazioni come queste, basate sulle prestazioni, lasciano un po' il tempo che trovano. | ||
C'è inoltre da aggiungere che in passatto RSA era coperto da brevetti e per questo molti consigliavano DSA, ma questi sono scaduti il 21 Settembre del 2000. | |||
La lunghezza di una chiave RSA è modificabile e in modo predefinito è lunga il doppio di una DSA, che invece deve essere specificatamente di 1024 bit. Lo stesso <code>ssh-keygen</code>, se non diversamente specificato, crea di default una chiave RSA a 2048 bit. | |||
==Linux== | ==Linux== | ||
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Prepariamo la nostra chiave, che sarà composta da una chiave pubblica e una privata: | Prepariamo la nostra chiave, che sarà composta da una chiave pubblica e una privata: | ||
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$ ssh-keygen | $ ssh-keygen | ||
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Impostiamo una password robusta di almeno 6 caratteri | Impostiamo una password robusta di almeno 6 caratteri alfanumerici se possibile. | ||
Una volta creata la coppia di chiavi, dobbiamo andare a inserire la nostra chiave pubblica all'interno del file <code>authorized_keys</code> nella directory <code>/home/ | Una volta creata la coppia di chiavi, dobbiamo andare a inserire la nostra chiave pubblica all'interno del file <code>authorized_keys</code> nella directory <code>/home/<utente_SSH>/.ssh/</code> dell'utente predefinito per la connessione SSH sul server. | ||
===openssh-client=== | ===openssh-client=== | ||
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===Midnight Commander=== | ===Midnight Commander=== | ||
[[Midnight Commander | Midnight Commander]] può essere utile quando si devono trasferire dei file, infatti è possibile tenere | [[Midnight Commander | Midnight Commander]] può essere utile quando si devono trasferire dei file, infatti è possibile tenere aperto uno dei due pannelli su SSH e l'altro in locale sulla nostra macchina. | ||
Per il collegamento spostiamoci | Per il collegamento spostiamoci nel pannello desiderato e scegliamo ''connessione Shell'' dal menu (F9). | ||
[[Immagine:MmteamSshmc.jpeg|480px| center|MC Shell]] | [[Immagine:MmteamSshmc.jpeg|480px| center|MC Shell]] |
Versione delle 21:26, 18 set 2011
Attenzione. Questa guida è da considerarsi abbandonata, per via del tempo trascorso dall'ultima verifica.
Potrà essere resa obsoleta, previa segnalazione sul forum, se nessuno si propone per l'adozione. |
Versioni Compatibili Debian 5 "lenny" Debian 6 "squeeze" |
Premessa
Da diverso tempo i server dell'MM Team hanno raggiunto una buona stabilità, e gli uptime lunghi e le poche operazioni di manutenzione hanno portato fisicamente le macchine fuori dai piedi, con l'avvio senza KDM.
Ora però resta da risolvere come effettuare la periodiche sessioni di aggiornamento.
Da diverso tempo avevo pensato a SSH ma, un po' per paura, ho sempre tardato a provarlo; ora finalmente mi sono deciso ma adottando alcune precauzioni.
In questo specifico caso useremo una connessione SSH con chiave, questo metodo di autenticazione è basato sulla crittografia asimmetrica. Per utilizzarlo l'utente genera una coppia di chiavi.
La chiave pubblica è copiata sul server, tipicamente in un apposito file nella home directory dell'utente; la chiave privata deve essere conservata dall'utente, ed è bene che sia protetta con una parola chiave (passphrase).
Nella fase di accesso, il client SSH prova al server di essere in possesso della chiave privata, verrà quindi richiesta la passphase e in caso di successo viene consentito l'accesso.
Configurazione Server
In questa prima parte ci soffermeremo a parlare dell'installazione e della corretta configurazione secondo le richieste prima espresse.
Installazione
L'installazione è molto semplice, basta impartire il solo comando indicato:
# aptitude install ssh
Oltre al pacchetto ssh verrà installato openssh-blacklist,openssh-client e openssh-server .
Dopo aver terminato l'installazione, è già possibile autenticarsi a SSH con le impostazioni di default che ora andremo a correggere.
Porta
La predefinita porta 22 mi andava stretta perché spesso rientra nelle scanlist, così mi prendo una porta a caso ( dopo la 1024).
A seconda del tipo di connessione è probabile sia necessario intervenire per aprirla a monte.
Nel mio caso dovrò nattare la porta scelta sul router e, come esempio, userò la porta : 2974
Utente per la connessione
Sul server ho un solo utente e per giunta oltre ad avere una password fragile, ha abilitato l'uso di sudo ( che saltuariamente uso).
Per fornire maggior sicurezza al sistema, si dovrà creare un nuovo utente dedicato alla sola connessione SSH, a cui possiamo dare un bel nome a scelta :
# adduser m3gac4mmell0
basta seguire l'output e in pochi secondi avremo il nostro nuovo user con la sua home pulita.
Se l'utente non ci piace e vogliamo cambiarlo, occorrerà rimuoverlo e crearne un altro.
# deluser m3gac4mmell0
Inserire le chiavi pubbliche
Creare nella dir /home/m3gac4mmell0/.ssh
il file authorized_keys
. Se la directory non esiste, crearla con proprietario l'user prescelto:
$ mkdir /home/user/.ssh $ chmod 700 /home/user/.ssh $ cd /home/user/.ssh $ touch authorized_keys $ chmod 600 authorized_keys
Prestiamo attenzione ai permessi attribuiti.
Ora inseriamo le chiavi pubbliche nel file authorized_keys
.
Come amante di MC e mcedit faccio la cosa manualmente, ma pare sia possibile usare un semplice comando:
$ scp -P <porta> ~/.ssh/id_rsa.pub <username>@<ip del server>:~/.ssh/ authorized_keys
Per maggiori informazioni consultare anche : ssh-copy-id e ssh-add
Se la modifica viene fatta con un editor di testo (es. mcedit) ATTENZIONE a inserire le chiavi in una singola riga.
Configurazione
Quella che riporto ora è la configurazione di SSH inserita nel file /etc/ssh/sshd_config
.
# Package generated configuration file # See the sshd_config(5) manpage for details # What ports, IPs and protocols we listen for Port 2974 # Use these options to restrict which interfaces/protocols sshd will bind to #ListenAddress :: #ListenAddress 0.0.0.0 Protocol 2 # HostKeys for protocol version 2 HostKey /etc/ssh/ssh_host_rsa_key HostKey /etc/ssh/ssh_host_dsa_key #Privilege Separation is turned on for security UsePrivilegeSeparation yes # Lifetime and size of ephemeral version 1 server key KeyRegenerationInterval 3600 ServerKeyBits 768 # Logging SyslogFacility AUTH LogLevel INFO # Authentication: LoginGraceTime 120 PermitRootLogin no StrictModes yes RSAAuthentication yes PubkeyAuthentication yes AuthorizedKeysFile %h/.ssh/authorized_keys # Don't read the user's ~/.rhosts and ~/.shosts files IgnoreRhosts yes # For this to work you will also need host keys in /etc/ssh_known_hosts RhostsRSAAuthentication no # similar for protocol version 2 HostbasedAuthentication no # Uncomment if you don't trust ~/.ssh/known_hosts for RhostsRSAAuthentication #IgnoreUserKnownHosts yes # To enable empty passwords, change to yes (NOT RECOMMENDED) PermitEmptyPasswords no # Change to yes to enable challenge-response passwords (beware issues with # some PAM modules and threads) ChallengeResponseAuthentication no # Change to no to disable tunnelled clear text passwords PasswordAuthentication no # Kerberos options #KerberosAuthentication no #KerberosGetAFSToken no #KerberosOrLocalPasswd yes #KerberosTicketCleanup yes # GSSAPI options #GSSAPIAuthentication no #GSSAPICleanupCredentials yes X11Forwarding no X11DisplayOffset 10 PrintMotd no PrintLastLog yes TCPKeepAlive no #UseLogin no #MaxStartups 10:30:60 #Banner /etc/issue.net # Allow client to pass locale environment variables AcceptEnv LANG LC_* Subsystem sftp /usr/lib/openssh/sftp-server # Set this to 'yes' to enable PAM authentication, account processing, # and session processing. If this is enabled, PAM authentication will # be allowed through the ChallengeResponseAuthentication and # PasswordAuthentication. Depending on your PAM configuration, # PAM authentication via ChallengeResponseAuthentication may bypass # the setting of "PermitRootLogin without-password". # If you just want the PAM account and session checks to run without # PAM authentication, then enable this but set PasswordAuthentication # and ChallengeResponseAuthentication to 'no'. UsePAM no
La parte modificata per forzare l'accesso con le chiavi è di sole 3 righe:
ChallengeResponseAuthentication no PasswordAuthentication no UsePAM no
Se avete problemi basta riportare a 'yes' le opzioni sopra indicate.
Oltre alla porta cambiata come segnalato a priori, occorre decommentare la riga:
AuthorizedKeysFile %h/.ssh/authorized_keys
In più ho preferito impostare a 'no' questa:
X11Forwarding no
- Se la sessione si blocca per inutilizzo, provare con TCPKeepAlive yes .
- È possibile porre alcune restrizioni aggiuntive quali AllowUsers e MaxAuthTries.
Optional
La seguente parte è da considerarsi opzionale anche se per la sicurezza, da parte mia, resta consigliata
Fail2ban
Fail2ban serve per limitare gli accessi indesiderati, bannando per x secondi un IP che ha superato un numero di accessi impostato.
Attenzione perché il ban riguarda solo la posta interessata.
Installare fail2ban è semplice :
# aptitude install fail2ban
Per maggiori info visitate la documentazione ufficiale, mentre per utilizzarlo come nel nostro caso interverremo operando alcune modifiche al file /etc/fail2ban/jail.conf
.
#tempo di ban espresso in secondi es: 3600 = 1 ora #un tempo corto ferma ugualmente i robot e facilità il vostro ingresso in tempi brevi in caso di errore bantime = 14400 #Numero di tentativi massimo , prima dell'azione di ban maxretry = 3 [ssh] enabled = true port = ssh filter = sshd logpath = /var/log/auth.log maxretry = 3
L'opzione maxretry
risulta doppia dato che è possibile diversificare l'uso a seconda dei servizi utilizzati: la prima opzione è generale, la seconda sottostante al servizio indicato personalizza la singola applicazione.
Per fare una prova e verificare subito se tutto funziona, generiamo alcuni accessi con user sbagliato sul nostro server SSH e con il comando sotto riportato saremo subito in grado di verificare la presenza di errori.
# fail2ban-regex /var/log/auth.log /etc/fail2ban/filter.d/sshd.conf
Se avete abilitato il servizio di avviso a mezzo mail, questa sotto è una parte del messaggio che vi arriverà:
Hi, The IP 78.xx.xx.113 has just been banned by Fail2Ban after 3 attempts against ssh. whois .............. Lines containing IP:78.xx.xx.113 in /var/log/auth.log Oct 17 19:10:38 kserver sshd[23844]: Invalid user admin from 78.xx.xx.113 Oct 17 19:11:26 kserver sshd[23851]: Invalid user admin from 78.xx.xx.113 Oct 17 19:11:28 kserver sshd[23853]: Invalid user admin from 78.xx.xx.113
Blockcontrol
L'uso di blockcontrol
è spiegato nell'e-zine n°4, detto ciò mi limiterò ad alcune considerazioni.
L'unica eccezione che si aggiunge alla guida sull'e-zine riguarda l'apertura delle porte per la connessione all'interno del file di configurazione /etc/blockcontrol/blockcontrol.conf
, dove inseriremo in TCP-in e TCP-out la porta impostata per SSH.
# Do a "blockcontrol restart" (sometimes even "reload" is enough) when you have # edited this file. WHITE_TCP_OUT="2974" WHITE_TCP_IN="2974"
Grazie all'aggiunta di filtri, possiamo chiudere l'accesso a diversi range di IP. Per un server consiglio il filtro proxy per ovviare al cambio IP se uno viene bannato.
Poi considero validi anche i filtri nazioni in cui non andrò mai e dalle quali non aspetto connessioni, come Cina, Taiwan, Korea e Russia dalle quali è più probabile ricevere connessioni malevole.
Per maggiori informazioni sulle liste disponibili, visitare: http://www.iblocklist.com/lists.php
Configurazione Client
Per la connessione illustrerò in pochi passaggi ciò che serve per configurare il client in ambiente Win e Linux.
Resta da definire il tipo di chiave, infatti è possibile scegliere tra 2 tipi di criptazione: RSA o DSA.
Se si fa una ricerca sul web del tipo "RSA vs DSA" pioveranno un sacco di opinioni più o meno contrastanti ma soprattutto vecchie che riguardano spesso la velocità nel produrre la chiave, verificarla o firmare.
Algorithm | Key Generation * 1(ms.) | Sign * 100 (ms.) | Verify*100(ms.) |
---|---|---|---|
RSA 512 | 544.61 | 915 | 160 |
RSA 1024 | 1120.46 | 4188 | 263 |
DSA 512 | 6.62 | 634 | 988 |
DSA 1024 | 17.87 | 1775 | 3397 |
LINK http://web.archive.org/web/http://neubia.com/archives/000191.html
DSA offre più o meno lo stesso grado di robustezza di RSA, ma ha contro il tempo: è un algoritmo giovane, molto più di RSA. RSA è stato crittanalizzato per anni e non si è mai trovato il modo di forzarlo. DSA, essendo sulla piazza da molto meno tempo, è stato quindi studiato molto meno, e questo mi autorizza a ritenerlo meno collaudato di RSA, motivo per cui scelgo di non usarlo.
Dal punto di vista delle prestazioni sono ancora una volta simili: si tratta sempre di operazioni di complessità elevatissima, ma è anche vero che con le macchine che abbiamo a disposizione oggi, considerazioni come queste, basate sulle prestazioni, lasciano un po' il tempo che trovano.
C'è inoltre da aggiungere che in passatto RSA era coperto da brevetti e per questo molti consigliavano DSA, ma questi sono scaduti il 21 Settembre del 2000.
La lunghezza di una chiave RSA è modificabile e in modo predefinito è lunga il doppio di una DSA, che invece deve essere specificatamente di 1024 bit. Lo stesso ssh-keygen
, se non diversamente specificato, crea di default una chiave RSA a 2048 bit.
Linux
Prepariamo la nostra chiave, che sarà composta da una chiave pubblica e una privata:
$ ssh-keygen
Impostiamo una password robusta di almeno 6 caratteri alfanumerici se possibile.
Una volta creata la coppia di chiavi, dobbiamo andare a inserire la nostra chiave pubblica all'interno del file authorized_keys
nella directory /home/<utente_SSH>/.ssh/
dell'utente predefinito per la connessione SSH sul server.
openssh-client
Fatto questo siamo pronti per provare la connessione, usando la shell dal nostro user per il quale abbiamo generato la coppia di chiavi .
$ ssh -p 2794 m3gac4mmell0@IP-server
Inseriamo, quando richiesta, la password usata per generare la chiave, e in pochi secondi ci troveremo all'interno del nostro server.
Midnight Commander
Midnight Commander può essere utile quando si devono trasferire dei file, infatti è possibile tenere aperto uno dei due pannelli su SSH e l'altro in locale sulla nostra macchina.
Per il collegamento spostiamoci nel pannello desiderato e scegliamo connessione Shell dal menu (F9).
Al prompt inseriamo: nome_user@indirizzo_server:porta
m3gac4mm3llo@IP_server:2794
et voilà, dopo aver inserito la password saremo dentro.
Windows
Consiglio putty che ho provato e uso ancora in ufficio dove sono costretto all'uso di WinXP, forse perché in una vita precedente sono stato cattivo.
Prestiamo attenzione oltre alla generazione delle chiavi a come viene esportata la chiave in modo che sia compatibile con openssh.
Finché avete aperta la finestra del generatore di chiave vi sarà possibile copiarla, altrimenti se la salvate dovrete eliminare le prime 2 righe e inserire ssh-rsa per rsa oppure ssh-dss per dsa, lasciate uno spazio vuoto e inserite in un'unica riga il testo della chiave.
Alla fine ci deve essere il simbolo =, la parte seguente è opzionale e potete ometterla senza problemi.
Salvate ora la chiave privata in un luogo sicuro.
Per la connessione indicate a putty dove risiede la vostra chiave privata .
e nella schermata principale inserite i dati per la connessione.
Al login dovrete inserire la password impostata nella chiave.
Conclusioni
Per ora mi ritengo soddisfatto anche se la sicurezza non è mai troppa.
Dalla configurazione eseguita, l'accesso deve essere fatto con il nome user corretto altrimenti fail2ban interviene bannando l'IP.
Se il nome nella connessione è esatto, occorre avere una chiave privata che coincida con una delle chiavi pubbliche inserite sul server altrimenti la sessione vine chiusa immediatamente.
Nel caso ci sia stato un furto di chiavi, al login è necessario inserire la password per la chiave utilizzata.
Link Utili
Note
ritenetevi liberi di correggere e/o modificare la seguente guida, che riporta solo alcuni appunti riguardo l'esperienza svolta .
--Mm-barabba 00:55, 20 nov 2010 (CET)