Munin: differenze tra le versioni
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Versione delle 05:11, 12 set 2015
Attenzione. Questa guida è da considerarsi abbandonata, per via del tempo trascorso dall'ultima verifica.
Potrà essere resa obsoleta, previa segnalazione sul forum, se nessuno si propone per l'adozione. |
Versioni Compatibili Debian 6 "squeeze" Debian 7 "wheezy" |
Introduzione
Munin è un sistema di monitoraggio di sistema avanzato, facilmente installabile e configurabile che offre una vasta gamma di monitor e supporta la raccolta di informazioni da più macchine.
(Ringrazio Keltik per avermelo involontariamente mostrato).
In questa guida vedremo come installarlo, configurandolo per monitorare due macchine: quella su cui è installato il server ed un desktop (in questo caso i dati verranno raccolti solo quando questa macchina sarà accesa).
Installazione
Il programma è composto da:
- munin-node
- il Client, che gestisce la raccolta di informazioni su una determinata macchina;
- munin
- il Server, che si occupa di elaborare i dati, catalogarli, creare i grafici e le pagine HTML.
Per installare il Server (necessario solo sulla macchina che raccoglierà i dati):
# apt-get install munin munin-java-plugins munin-libvirt-plugins munin-plugins-extra apache2
Per installare il client (su tutte le macchine che vogliamo monitorare):
# apt-get install munin-node munin-java-plugins munin-libvirt-plugins munin-plugins-extra
Durante l'installazione non è richiesto l'intervento dell'utente.
Configurazione
Node
La configurazione dei Client (o nodi) è estremamente semplice ed automatizzata: è presente un comando che controlla la macchina alla ricerca di servizi monitorabili attraverso delle regole predefinite. È d'obbligo evidenziare il numero di monitor presenti, che spaziano dalla statistiche di sistema base (CPU, Memoria, Swap) fino a quelle dei servizi (MySql, Postfix, NFS, Apache, ecc).
Su ogni nodo provvediamo a lanciare lo strumento di configurazione automatico, così da rilevare tutti i servizi/parametri di cui è possibile tenere traccia:
# munin-node-configure
il processo può impiegare un bel po' di tempo (soprattutto se la macchina è lenta); per controllare l'avanzamento del processo, consiglio di abilitare il debug:
# munin-node-configure --debug
al termine della procedura di riconoscimento verrà mostrata una tabella riassuntiva, simile alla seguente:
Plugin | Used | Extra information ------ | ---- | ----------------- acpi | no | apache_accesses | no | apache_processes | no | apache_volume | no | apt | no | apt_all | no | courier_mta_mailqueue | no | courier_mta_mailstats | no | courier_mta_mailvolume | no | cps_ | no | cpu | yes | cupsys_pages | yes | df | yes | df_abs | no | df_inode | yes | entropy | yes | exim_mailqueue | no | exim_mailstats | no | forks | yes | fw_conntrack | no | fw_forwarded_local | no | fw_packets | no | hddtemp_smartctl | yes | if_ | yes | eth0 if_err_ | yes | eth0 interrupts | yes | iostat | yes | ip_ | no | ircu | no | irqstats | yes | load | yes | loggrep | no | memory | yes | multips | no | munin_graph | no | munin_update | no | mysql_bytes | yes | mysql_isam_space_ | no | mysql_queries | yes | mysql_slowqueries | yes | mysql_threads | yes | netstat | yes | nfs_client | yes | nfsd | yes | ntp_ | yes | mathfox_xs4all_nl ntp_states | no | open_files | yes | open_inodes | yes | ping_ | no | port_ | no | postfix_mailqueue | yes | postfix_mailstats | no | postfix_mailvolume | no | processes | yes | ps_ | no | psu_ | no | sendmail_mailqueue | no | sendmail_mailstats | no | sendmail_mailtraffic | no | sensors_ | no | smart_ | yes | hda squid_cache | no | squid_icp | no | squid_requests | no | squid_traffic | no | swap | yes | sybase_space | no | uptime | no | vlan_ | no | vlan_inetuse_ | no | vlan_linkuse_ | no | vmstat | yes |
Per le macchine diverse da quella che ospita il server, bisogna modificare le impostazioni di accesso per consentire le connessioni da parte di quest'ultimo. Per fare questo apriamo con un editor il file /etc/munin/munin-node.conf
, ed aggiungiamo la seguente riga alla fine del file:
allow ^192\.168\.0\.1$
Il commento poco sopra il punto in cui abbiamo inserito questa stringa ci ricorda che si tratta di espressioni regolari, di conseguenza è necessario anteporre un backslash prima dei punti.
Per applicare le modifica apportate, riavviamo munin-node
:
# /etc/init.d/munin-node restart
Moduli
Munin sfrutta un'architettura a plug-in per monitorare le varie componenti di sistema. Come abbiamo visto nel paragrafo precedente (vedi l'output di munin-node-configure
) ce ne sono a disposizione moltissimi.
Munin-node altro non è che uno script che si preoccupa di lanciare i vari plug-in presenti all'interno della cartella /etc/munin/plugins
. Notiamo subito che all'interno di questa directory non troviamo i veri e propri moduli, ma del link simbolici ad essi:
# ls -l /etc/munin/plugins |more totale 0 lrwxrwxrwx 1 root root 28 2005-07-01 01:06 cpu -> /usr/share/munin/plugins/cpu lrwxrwxrwx 1 root root 27 2005-07-01 01:06 df -> /usr/share/munin/plugins/df lrwxrwxrwx 1 root root 33 2005-07-01 01:06 df_inode -> /usr/share/munin/plugins/df_inode lrwxrwxrwx 1 root root 32 2005-07-01 01:06 entropy -> /usr/share/munin/plugins/entropy [...]
Quindi, per abilitare e/o disabilitare i moduli, è sufficiente creare/cancellare i link simbolici a /usr/share/munin/plugins
presenti in /etc/munin/plugins
.
Se ad esempio voglio abilitare i moduli relativi ad apt, sarà sufficiente il comando:
# ln -s /usr/share/munin/plugins/apt* /etc/munin/plugins
e, dopo aver creato i link:
# /etc/init.d/munin-node restart
Nel caso si voglia testare l'effettivo funzionamento di un plugin, si può sfruttare il comando munin-run
che lancia lo script coi permessi effettivi con cui verrà richiamato da munin.
Per esempio, si può testare il corretto funzionamento del plugin postfix_mailstats
con:
# munin-run postfix_mailstats
Il comando, in questo caso, potrebbe dare errore (o restituire un valore pari a U
) per via dei permessi insufficienti: è necessario essere root per poter accedere allo spool di posta e 'contare' i messaggi presenti. Per ovviare a questo problema è sufficiente modificare il file /etc/munin/plugin-conf.d/plugins.conf
aggiungendo la seguente riga:
[postfix_mailstats] user root
che indica, a munin, di eseguire lo script coi privilegi di root.
Apache, un caso particolare
Parliamo un po' più dettagliatamente dei moduli relativi ad Apache: per abilitarli, infatti, non è sufficiente creare i link simbolici, ma abbiamo bisogno anche di metter mano alla configurazione di Apache.
Per monitorare Apache, Munin ha bisogno che mod_status
venga caricato da httpd con la direttiva ExtendedStatus On
. In Debian mod_status
per Apache viene caricato di default, per cui dobbiamo solo preoccuparci di fare un piccolo aggiustamento alla sezione che lo riguarda.
Ecco come dobbiamo impostare in httpd.conf
la sezione di mod_status
:
<IfModule mod_status.c> ExtendedStatus On <Location /server-status> SetHandler server-status </Location> </IfModule>
In questo modo munin può interrogare Apache direttamente tramite il protocollo HTTP.
Per verificare che mod_status
sia effettivamente in funzione è sufficiente puntare il nostro browser all'indirizzo http://localhost/server-status.
Riavviamo Apache:
# apachectl graceful
e munin-node:
# /etc/init-d/munin-node restart
Server
La configurazione di default del server è più che sufficiente per un utilizzo normale di questo. Utilizza la directory /var/www/munin/
, in cui inserisce tutte le pagine relative ai computer da monitorare. Questa directory, quindi, dovrà essere accessibile in scrittura dall'utente munin, ed in lettura dall'utente www-data (supponendo l'utilizzo di Apache come webserver per visualizzare le statistiche). In particolare controlliamo che la directory /var/www
abbia i permessi di esecuzione per l'utente nobody.
Debian Squeeze
A partire da Debian Squeeze la configurazione di Munin richiede qualche passaggio aggiuntivo.
Innanzitutto dobbiamo tenere a mente che la directory utilizzata è diventata /var/cache/munin/www
e che deve avere i corretti permessi:
# chown -R munin:www-data /var/cache/munin/www/
Se intendiamo visualizzare i grafici di Munin da una macchina diversa da localhost dobbiamo anche modificare il file:
# nano /etc/munin/apache.conf
e cambiare la sezione
Alias /munin /var/cache/munin/www <Directory /var/cache/munin/www> Order allow,deny Allow from localhost 127.0.0.0/8 ::1
in qualcosa di simile a:
Alias /munin /var/cache/munin/www <Directory /var/cache/munin/www> Order allow,deny Allow from localhost 127.0.0.0/8 ::1 Allow from 192.168.1.0/24 Require ip 192.168.1.0/24
dove ovviamente 192.168.1.0
corrisponde al nostro indirizzo di rete.
Ricordarsi di eseguire:
# /etc/init.d/apache reload
per rendere effettive le modifiche.
Aggiunta di Client
La configurazione del server è gestita tramite un file: /etc/munin/munin.conf
.
La sezione che a noi interessa è l'ultima, dove vengono raccolti i dati dei nodi da monitorare. Ogni blocco rappresentate un nodo, nel file di configurazione, ha la seguente struttura:
[nome_del_nodo] address <indirizzo_del_nodo> use_node_name <yes|no>
I parametri e le opzioni descritte hanno il seguente significato:
nome_del_modulo
- indica il nome con cui verrà rappresentato il nodo (solo se
use_node_name
èyes
). Munin raccoglie i nodi per domini di secondo livello, in una struttura ad albero. address <indirizzo_del_nodo>
- indica l'indirizzo (IP o URL) tramite il quale raggiungere il nodo.
Riporto un esempio di configurazione per il monitoraggio di due macchine:
[spirit.knio.it] address 127.0.0.1 use_node_name yes [maxer.knio.it] address 192.168.0.2 use_node_name yes
I dati contenuti in /var/www/munin
sono aggiornati tramite il cron /etc/cron.d/munin
, esattamente ogni 5 minuti.
Autenticazione
L'unico problema di Munin è che le nostre statistiche sono visibili a tutti. Occorre quindi prendere qualche precauzione.
Abilitiamo innanzitutto il modulo auth_digest
di Apache, per gestire le Digest Authentication, un metodo più sicuro che evita di trasmettere in chiaro la password:
# a2enmod auth_digest
Quindi ricarichiamo la configurazione di Apache:
# /etc/init.d/apache2 force-reload
Ora che Apache può gestire un'autenticazione sicura dobbiamo impostare un utente e una password per Munin:
# htdigest -c /var/cache/munin/www/.htpasswd munin munin
Ci verrà richiesta una password per l'utente "munin" appena creato; digitiamola due volte per conferma.
A questo punto non ci resta che modificare il file che definisce il Virtual Host di Apache per Munin, abilitando l'autenticazione digest:
# nano /etc/munin/apache.conf
e aggiungendo le righe seguenti tra i TAG <Directory />....</Directory>
:
<Directory /> ... #Autenticazione AuthType Digest AuthName "munin" AuthUserFile /var/www/munin/.htpasswd require valid-user </Directory>
Infine controlliamo l'attuale configurazione di Apache e riavviamolo:
# apache2ctl -t Syntax OK # /etc/init.d/apache2 force-reload
Conclusioni
Munin, come visto, è uno strumento veramente utile, sia per la sua facilità di installazione, sia per il vasto numero di dati che è capace di monitorare. Le sue funzionalità, inoltre, sono ampliabili tramite plugin, così da poter adattare al meglio il servizio alle proprie esigenze.
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