Aggiornare il BIOS senza windows: differenze tra le versioni

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Come tutti noi sappiamo, la navigazione in internet espone i nostri computers ad una lunghissima serie di rischi in fatto di privacy. Un grandissimo numero di siti internet oggigiorno sono concepiti per reperire a nostra insaputa informazioni sui nostri pc, le nostre abitudini, il nostro sistema operativo ed il nostro hardware: pop-ups, coockies, banners pubblicitari e tutta una pletora di servizi che nella migliore delle ipotesi sono assolutamente non richiesti e nei casi pi� sfortunati possono far risalire a informazioni sensibili su di noi (come ad esempio in nostro indirizzo email).
{{stub}}
{{ Warningbox | L'aggiornamento del bios e' un'operazione pericolosissima, per cui fatelo solo se sapete cosa state facendo, il vostro computer potrebbe non ripartire piu';
declino ogni responsabilita' per schede madri bruciate o malfunzionamenti di ogni genere causato dall'uso dei software sotto citati. }}


Come molti sanno il bios del nostro computer e' un software, per cui non esente da ''bug''.


[http://www.privoxy.org/ Privoxy] � un [[proxy]] per i protocolli [[http]] e [[http|https]] che ci aiuta a difendere la nostra privacy durante la navigazione. Si tratta di un software estremamente potente che permette una configurazione estremamente accurata delle proprie regole, ma che anche nella sua configurazione pi� semplice dimostra la sua efficiacia.
Capita spesso di ''andare sul sito della casa produttrice della nostra scheda madre'' e di notare aggiornamenti per aggiustare bug non scoperti fino alla messa in commercio.
Fino a qualche tempo fa avremmo avuto bisogno di un floppy di boot msdos, ma da qualche tempo anche Linux si e' dotato delle attrezzature necessarie anche grazie ai progetti [http://linuxbios.org/Welcome_to_LinuxBIOS OpenBIOS] e [http://openbios.org/Welcome_to_OpenBIOS LinuxBIOS].


Questa flessibilit� lo rende adatto sia ad un uso personale (installandolo ad esempio sul nostro pc) che ad un uso in ambienti di rete pi� complessi (dal piccolo ufficio alla lan pi� estesa).
Per cominciare riporto cio' che si trova nei repository:


Privoxy � basato su [http://internet.junkbuster.com/ijb.html Internet JunkBuster], pu� funzionare sia come unico proxy che in accoppiata con altri software, come ad esempio [http://freshmeat.net/redir/squid/9942/url_homepage/www.squid-cache.org Squid].
; awardeco:   per operare sui soli file bios prodotti da award, in testing
; amideco:    per operare sui soli file bios prodotti da ami, in testing
; phnxdeco:    per operare sui soli file bios prodotti phoenix, in testing
; flashrom:   per operare sul flash chip che contiene il bios ( backup, lettura, scrittura ), in sid(unstable)


In questa guida vedremo come installare ed utilizzare Privoxy sul nostro pc personale, ma non si esclude un futuro ampliamento per quel che riguarda la configurazione multi-utente in un ambiente di rete pi� complesso.
{{Box |Note:|I primi tre sono per operare sui bios files, cioe' su una copia del bios sul proprio disco.
}}


==Installazione==
Dopo aver aquisito il file.bin per il vostro bios, per una corretta scrittura cancellate tutto il contenuto del bios (in pratica lo formattate come un floppy) e poi scrivete il file.bin
L' installazione di Privoxy si limita ad impartire semplicemente il comando:
<pre>
<pre># apt-get install privoxy</pre>
flashrom -r bio.bin
che scarica il software, imposta la configurazione di default e lancia il servizio.
flashrom -E
flashrom -w
</pre>
Il primo per leggere e copiare il bios in un file sul proprio disco(non si sa mai :) ), il secondo per cancellare il contenuto del bios e il terzo per scrivere il nuovo file nel bios.


Privoxy � controllato da un apposito script che si trova in '''/etc/init.d'''. Per lanciare, fermare e riavviare privoxy possiamo usare i comandi seguenti:
Le pagine di manuale sono esaustive abbastanza da consigliarvene la lettura :).
<pre># /etc/init.d/privoxy start
Starting filtering proxy server: privoxy.


# /etc/init.d/privoxy restart
----
Restarting filtering proxy server: privoxy.
: [[Utente:Abortigeno|q&#91;^c^]p]] 22:41, 4 Gen 2007 (CST)
 
# /etc/init.d/privoxy stop
Stopping filtering proxy server: privoxy.</pre>
Come sempre, una volta modificato un file di configurazione, dovremo riavviare il servizio usando ''restart''.
 
==Configurazione==
La configurazione di default di privoxy � rivolta all' uso privato del proxy server.
 
All' interno del file di configurazione generale ''/etc/privoxy/config'' � possibile modificare il comportamento generale del proxy. Per un uso domestico/privato l' unico aspetto che potremmo voler modificare � relativo all' indirizzo ip/porta su cui resta in ascolto privoxy.
 
Alla linea 661 del file di configurazione incontriamo la direttiva '''listen-address''', che ci permette di variare entrambi i parametri. Per default privoxy � in ascolto all' indirizzo 127.0.0.1 (che lo rende adatto all' utilizzo privato) sulla porta 8118.
 
==Utilizzo==
Dopo aver lanciato privoxy, dobbiamo fare in modo che il nostro browser lo utilizzi per navigare. Per fare questo dobbiamo impostare il proxy nel nostro client.
 
In Mozilla Firefox il proxy si imposta accedendo al menu "Modifica/Preferenze", cliccando sul pulsante "Impostazioni connessione". A questo punto indichiamo l' indirizzo 127.0.0.1 e la porta 8118 come proxy HTTP e come proxy SSL.
 
[[Immagine:proxy.png|thumb|center|Impostazione del proxy in Firefox]]
 
L' ultimo passo da compiere consiste nello svuotare completamente la cache del browser, in modo da cancellare qualsiasi traccia di eventuali contenuti dannosi.
 
Ad ogni buon conto, per verificare il comportamento di Privoxy, � possibile verificare il log delle richieste:
<pre># tail -f /var/log/privoxy/logfile
Oct 09 14:05:09 Privoxy(b7f2a6c0) Info: Privoxy version 3.0.3
Oct 09 14:05:09 Privoxy(b7f2a6c0) Info: Program name: /usr/sbin/privoxy
Oct 09 14:05:09 Privoxy(b7f2a6c0) Info: Listening on port 8118 for local connections only
Oct 09 14:05:17 Privoxy(b7f08bb0) Request: www.debian.org/
Oct 09 14:05:17 Privoxy(b76f6bb0) Request: www.debian.org/favicon.ico
Oct 09 14:05:18 Privoxy(b6ef6bb0) Request: www.debian.org/sponsor_img.jpg
Oct 09 14:05:18 Privoxy(b66f6bb0) Request: www.w3.org/Icons/valid-html401</pre>
 
==Configurazione avanzata==
Vediamo nel dettaglio un esempio concreto.
 
Usando privoxy e navigando tra le pagine di [http://www.debianizzati.org Debianizzati.org] possiamo notare come non vengano pi� visualizzati i banners relativi ai "Siti Amici" e alle varie campagne a favore del Software Libero. Un esame del log di privoxy ci conferma il bloccaggio di questi contenuti:
<pre># cat /var/log/privoxy/logfile |grep crunch!
Oct 09 14:12:47 Privoxy(b5ef6bb0) Request: www.debianizzati.org/images/banners/noepatents.png crunch!
Oct 09 14:12:47 Privoxy(b76f6bb0) Request: www.debianizzati.org/images/banners/attivazione_butt.png crunch!
Oct 09 14:12:47 Privoxy(b5ef6bb0) Request: www.debianizzati.org/images/banners/KnoMAX_butt.png crunch!
Oct 09 14:13:36 Privoxy(b66f6bb0) Request: www.debianizzati.org/images/banners/attivazione_butt.png crunch!
Oct 09 14:13:36 Privoxy(b66f6bb0) Request: www.debianizzati.org/images/banners/KnoMAX_butt.png crunch!</pre>
Privoxy inserisce il marcatore "crunch!" in ogni linea che si riferisce a contenuti bloccati.
Come fare per permettere a debianizzati.org di inviarci le immagini? Dobbiamo agire sul file di configurazione "user-defined", che si trova in "/etc/privoxy". Editiamolo come utente root e cerchiamo al suo interno la direttiva '''{ allow-ads }'''. Questa direttiva dice a privoxy di permettere l' invio di "pubblicit�" da parte dei siti specificati al suo interno.
Ecco come appare la direttiva nel file di default:
<pre># Here are some sites we wish to support, and we will allow their ads
# through.
#
{ allow-ads }
#.sourceforge.net
#.slashdot.org
#.osdn.net</pre>
Notiamo che per abilitare un sito � necessario indicare il nome del dominio preceduto da un punto.
Nel caso di Debianizzati, quindi, la nostra direttiva verr� modificata in:
<pre># Here are some sites we wish to support, and we will allow their ads
# through.
#
{ allow-ads }
#.sourceforge.net
#.slashdot.org
#.osdn.net
.debianizzati.org</pre>
Ora riavviamo privoxy:
<pre># /etc/init.d/privoxy restart
Restarting filtering proxy server: privoxy.</pre>
svuotiamo nuovamente la cache del browser e potremo vedere nuovamente i contenuti che prima venivano bloccati.
 
Privoxy � un software estremamente configurabile, per cui vi rimando ai files di configurazione (estremamente ben commentati), alle pagine di manuale ed alle faq e manuale utente disponibili sul sito del progetto per tutti gli approfondimenti del caso.
 
Buona navigazione sicura!
 
==Riferimenti==
[http://internet.junkbuster.com/ Internet JunkBuster]<br />
[http://www.privoxy.org/ Privoxy Home Page]


----
[[Categoria:Hardware]][[Categoria:Tips&Tricks]]
[[Utente:Keltik|keltik]] 08:07, Ott 9, 2005 (EDT)
[[Categoria:Desktop]]
[[Categoria:Networking]]

Versione delle 20:07, 5 gen 2007

Document-page-setup.png Attenzione: questo articolo è ancora incompleto e in fase di scrittura da parte del suo autore.

Sentitevi liberi di contribuire, proponendo modifiche alla guida tramite l'apposita pagina di discussione, in modo da non interferire con il lavoro portato avanti sulla voce. Per altre informazioni si rimanda al template.


Warning.png ATTENZIONE
L'aggiornamento del bios e' un'operazione pericolosissima, per cui fatelo solo se sapete cosa state facendo, il vostro computer potrebbe non ripartire piu';

declino ogni responsabilita' per schede madri bruciate o malfunzionamenti di ogni genere causato dall'uso dei software sotto citati.


Come molti sanno il bios del nostro computer e' un software, per cui non esente da bug.

Capita spesso di andare sul sito della casa produttrice della nostra scheda madre e di notare aggiornamenti per aggiustare bug non scoperti fino alla messa in commercio. Fino a qualche tempo fa avremmo avuto bisogno di un floppy di boot msdos, ma da qualche tempo anche Linux si e' dotato delle attrezzature necessarie anche grazie ai progetti OpenBIOS e LinuxBIOS.

Per cominciare riporto cio' che si trova nei repository:

awardeco
per operare sui soli file bios prodotti da award, in testing
amideco
per operare sui soli file bios prodotti da ami, in testing
phnxdeco
per operare sui soli file bios prodotti phoenix, in testing
flashrom
per operare sul flash chip che contiene il bios ( backup, lettura, scrittura ), in sid(unstable)
Info.png Note:
I primi tre sono per operare sui bios files, cioe' su una copia del bios sul proprio disco.


Dopo aver aquisito il file.bin per il vostro bios, per una corretta scrittura cancellate tutto il contenuto del bios (in pratica lo formattate come un floppy) e poi scrivete il file.bin

flashrom -r bio.bin
flashrom -E
flashrom -w

Il primo per leggere e copiare il bios in un file sul proprio disco(non si sa mai :) ), il secondo per cancellare il contenuto del bios e il terzo per scrivere il nuovo file nel bios.

Le pagine di manuale sono esaustive abbastanza da consigliarvene la lettura :).


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