Openvpn: differenze tra le versioni

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=Introduzione=
Il modo pi� semplice per cambiare il tema dei cursori in ambiente X � quello di andare a modificare il file index.theme, che si trova seguendo il percorso:
Una VPN (''Virtual Private Network'') e' un tipo di interconnessione tra computer che permette, sul piano logico, di comprendere in una LAN (''Local Area Network'') computer residenti in qualsiasi parte del pianeta.
Solitamente si considera una LAN come una rete di computer  locali, identificati da un indirizzo e una classe di ip (es: 192.168.0.0/24, 10.0.0.0/24 etc.). Con un collegamento VPN, un computer che si trovi fisicamente al di fuori di tale LAN, puo' risultarne un perfetto membro.


Tre computer, quindi, che si trovassero rispettivamente a Madrd, Londra e Roma potrebbero, grazie ad una vpn, creare la seguente rete:
<pre>                                                 
______________                      _______________
|    LAN      | ----- INTERNET ----- |    LAN      |
|  Madrid    |          |          |    Roma    |
| 192.168.0.1 |          |          | 192.168.0.3 |
|_____________|    ______|_______    |_____________|
                  |    LAN    |       
                  |    Londra  |         
                  | 192.168.0.2 |           
                  |_____________|
</pre>
La tecnica che permette di creare connessioni sicure attraverso reti insicure consiste nell' utilizzare un [[glossario:Tunneling | tunnel]] criptato attraverso il quale far transitare le nostre comunicazioni, rendendole di fatto invisibili all' esterno.
==Prima di cominciare==
La prima cosa da fare e' verificare in /dev la presenza della dir '''net''' contenente il device virtuale '''tun'''. Se tutto cio' non ci fosse, crearlo con:
<pre>
mkdir /dev/net && mknod /dev/net/tun c 10 200
</pre>
..tirare su il rispettivo modulo e far si che al boot venga caricato:
<pre>
# modprobe tun
# echo "tun" >> /etc/modules
</pre>
{{Box|Nota|La creazione del device virtuale '''/dev/net/tun''' permettera' sia a tun che a tap di funzionare e di poter essere richiamati dall' applicazione al momento della connessione (''modo dinamico'') ; ed e' lo stesso device che permette ad Openvpn di crearsi quei device in modo permanente (''modo statico'').
}}
Infine abilitare il forwarding:
<pre>
echo 1 > /proc/sys/net/ipv4/ip_forward
</pre>
==Openvpn & Iptables==
Diamo le opportune regole al firewall:
<pre>
iptables -A INPUT -p udp –dport 5000 -s 10.0.0.0/24 -m state –state NEW,ESTABLISHED,RELATED -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s 10.0.0.0/24 -j ACCEPT
iptables -A FORWARD -s 10.0.0.0/24 -j ACCEPT
</pre>
=Generazione delle chiavi=
Se non l'abbiamo gia' fatto:
<pre>
# apt-get update && apt-get install openvpn
</pre>
 
Effettuiamo il collegamento fra due macchine, una chiamata in maniera molto originale '''server''' e una '''client'''. <br>Queste due macchine sono di due diversi utenti che possono risiedere ovunque nel mondo. La macchina server  sara' quella in ascolto.
Spostiamoci sul server, esattamente in /etc/openvpn e creiamo la nostra chiave con:
<pre>
<pre>
# openvpn --genkey --secret zmo.key
/usr/X11R6/lib/X11/icons/default/index.theme
</pre>
</pre>
Una volta creata dovremmo poterla copiare nella stessa dir del client. Questo passaggio dovrebbe essere fatto nel piu' sicuro dei modi ad esempio tramite mail crittografate, o utilizzando scp (''dalla suite Openssh'').
Utilizzando queste chiavi su tutti gli host (''crittografia simmetrica'') otteniamo una  notevole cifratura del nostro canale in maniera davvero rapida.


=Collegamento=
Questo procedimento � universale, e influenza direttamente X, indipendentemente dal Desktop Manager o dal Desktop Environment utilizzato.
==Configurazione shared-keys==
Spostiamoci sul server e creiamo in /etc/openvpn il file server.conf editiandolo cosi':
<pre>
dev tap
lport 5000
ifconfig 10.0.0.1 255.255.255.0
secret /etc/openvpn/zmo.key
verb 9
</pre>


;'''dev''': identifica il device utilizzato per il tunnel. I possibili device utilizzabili da openvpn sono tun e tap. La differenza tra i due device e' fondamentale, in quanto tun si adopera per la trasmissione di pacchetti IP (''una specie di ppp'') e tap invece per la trasmissione di frame ethernet (''una specie di eth''). Per la creazione di lan virtuali o per la condivisione di risorse come file-server, ftp-server, dobbiamo usare tap.
Il primo passaggio da fare � ottenere i temi per i cursori:
;'''port''': socket dell'applicazione, il default e' la 5000, deve essere la stessa da ogni capo della vpn. E' da sottolineare che sul server invece di ''port'' si scrivera' '''lport''' (''local'') mentre sui client '''rport''' (''remote'').
ecco dove possiamo trovarne alcuni:
;'''ifconfig''': determina l'ip dell'interfaccia virtuale (''tun o tap'').
[http://xfce-look.org/index.php?xcontentmode=36&PHPSESSID=9461abf608721a2a9b41a960db04ea23 *temi mouse*]
;'''secret''': a questa stringa diamo il path della key creata in precedenza con openvpn.
;'''verb''': verb definisce il grado di verbose stampato a video in output durante l'esecuzione (''da 0 a 11 sono spiegati dando openvpn --help'').


Adesso sul client creiamo il file '''/etc/openvpn/client.conf''' cosi':
Una volta ottenuti, andiamo a scompattare i file compressi nella cartella:
<pre>
remote www.hostremoto.net (che ovviamente corrispondera' al server)
dev tap
rport 5000
ifconfig 10.0.0.2 255.255.255.0
secret /etc/openvpn/zmo.key
verb 9
</pre>


;'''remote''': a remote diamo l'ip pubblico della macchina alla quale ci connetteremo, oppure l'hostname come nell'esempio.
A questo punto lanciamo il collegamento su entrambe le macchine, indicando al programma di attenersi alle regole appena definite nei rispettivi server.conf e client.conf:
<pre>
<pre>
# openvpn --config /etc/openvpn/xxxx.conf
/usr/X11R6/lib/X11/icons
</pre>
</pre>


Tra le righe di output del client dovrebbero apparire tra le altre queste due stringhe:
Ora sar� sufficente andare ad editare il file index.theme specificando come valore Inheritis il nome della cartella del tema desiderato.
<pre>
Ad esempio,volendo usare il tema deepsky, contenuto in
Wed Sep  7 15:45:28 2005 Peer Connection Initiated with www.hostremoto.net:5000
Wed Sep  7 15:45:29 2005 Initialization Sequence Completed
</pre>
Andiamo sul server e diamo:
<pre>
# ifconfig tap
tap0  Link encap:Ethernet  HWaddr 01:F0:EF:27:41:4C
          inet addr:10.0.0.1  Bcast:10.0.0.255  Mask:255.255.255.0
          UP BROADCAST RUNNING MULTICAST  MTU:1500  Metric:1
          RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
          TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
          collisions:0 txqueuelen:100
          RX bytes:0 (0.0 b)  TX bytes:0 (0.0 b)
</pre>
Nlla riga ''inet addr'' vengono indicati ip, broadcast e netmask.<br>
Proviamo a pingare l'host che sappiamo connesso:
<pre>
# ping 10.0.0.2
PING 10.0.0.2 (10.0.0.2) 56(84) bytes of data.
64 bytes from 10.0.0.2: icmp_seq=1 ttl=64 time=258 ms
64 bytes from 10.0.0.2: icmp_seq=2 ttl=64 time=135 ms
</pre>
In questo modo disporremo rapidamente di un canale cifrato relativamente sicuro, per lo scambio di dati privati.


==Configurazione SSL/TLS==
===Openvpn & Openssl===
Adesso, avvalendoci di SSL/TLS, configureremo un CA (''Certificate Authority'') che servira' a firmare i certificati degli host e a rendere disponibile il proprio; creeremo le rispettive chiavi (''una anche per il CA stesso'') facendo in modo che ognuno detenga una chiave e un certificato firmato. Infine, per lo scambio sicuro di tali dati, creeremo un Diffie-Hellman.
<pre>
<pre>
apt-get install openssl
/usr/X11R6/lib/X11/icons/deepsky
</pre>
</pre>


===Configurazione CA===
editeremo il file nel seguente modo:
Il CA risiedera' sul server, ma distinguiamo le entita' in questo modo:  
CA – Server – Client0 – Client1...<br>
Occupiamoci del CA; facciamogli generare una sua chiave (''ca.key''), una sua richiesta di certificato (''rich.ca''), facciamogliela autofirmare (''ca.cert'') e depositare successivamente su ogni host. Dunque, sempre sul server, torniamo in /etc/openvpn.
<pre>
# openssl genrsa -out ca.key
Generating RSA private key, 512 bit long modulus
...++++++++++++
........++++++++++++
e is 65537 (0x10001)
 
# openssl req -new -key ca.key -out rich.ca
You are about to be asked to enter information that will be incorporated
into your certificate request.
What you are about to enter is what is called a Distinguished Name or a DN.
There are quite a few fields but you can leave some blank
For some fields there will be a default value,
If you enter '.', the field will be left blank.
-----
Country Name (2 letter code) [AU]:
</pre>
...questa sezione compilatela a discrezione vostra.


<pre>
<pre>
# openssl x509 -req -in rich.ca -signkey ca.key –out ca.cert
[Icon Theme]
Signature ok
Inherits=deepsky
subject=/C=AU/ST=Some-State/O=Internet Widgits Pty Ltd
Getting Private key
</pre>
</pre>
Ricapitolando dovremmo aver creato '''ca.key  rich.ca''' e '''ca.cert'''.


===TLS-Server & TLS-Client===
Non ci resta che riavviare il server X per vedere il risultato del nostro lavoro.
Occupiamoci ora di server e client, la loro configurazione e' pressoche' uguale.<br>
Sul server:
<pre>
# openssl genrsa -out server.key
# openssl req -new -key server.key -out rich.ser
</pre>
Facciamo firmare al CA la richiesta di certificato del server:
<pre>
# openssl x509 -req -in rich.ser -CA ca.cert -CAkey ca.key -CAcreateserial -out ser.cert
</pre>
Sul server creiamo anche il Diffie-Hellman:
<pre>
# openssl dhparam -out dh.pem 1024
</pre>
{{Box|Nota|Il format di default adottato da dhparam e' PEM (''adozione standard di Unix''). Per una ulteriore consultazione del flag dhparam, fare riferimento a questa pagina: [http://www.mkssoftware.com/docs/man1/openssl_dhparam.1.asp Openssl dhparam]
}}
 
Sui client:
<pre>
# openssl genrsa -out client.key
# openssl req -new -key client.key -out rich.cli
</pre>
Spediamo il certificato al CA (''che risiede sul server''), facciamocelo firmare e rispedire in /etc/openvpn (''stessa procedura del server per la firma'').
 
'''Server.conf'''<br>
Compilare cosi' il file per il server:
<pre>
dev tap
ifconfig 10.0.0.1 255.255.255.0
tls-server
dh dh.pem
ca ca.cert
cert ser.cert
key server.key
lport 5000
verb 4
</pre>
 
'''Client.conf'''<br>
Compilare cosi' il file per il client:
<pre>
remote www.hostremoto.net (che ovviamente corrispondera' al server)
dev tap
ifconfig 10.0.0.2 255.255.255.0
tls-client
ca ca.cert
cert cli.cert
key client.key
rport 5000
verb 4
</pre>
 
Una volta compilati i file, lanciamo openvpn su entrambe le macchine come in precedenza:
<pre>
openvpn –config xxxx.conf
</pre>
 
=Demonizzare Openvpn=
==Lo script /etc/init.d/openvpn==
Questo script, che demonizza openvpn, una volta lanciato va a cercare nella dir /etc/openvpn il file con estensione '''.conf''' che dovra' corrispondere al file di configurazione. Dico questo poiche' in varie documentazioni lo troverete con estensioni diverse (''es: .ovpn etc..'') che lo script non riconoscerebbe come valido.
<pre>
# /etc/init.d/openvpn start
</pre>
Una volta avviato lo script attivera' il demone. Per impostarlo al boot:
<pre>
# update-rc.d openvpn defaults
</pre>
Per rimuoverlo dal boot:
<pre>
update-rc.d -f openvpn remove
</pre>
 
==Openvpn & log==
Per loggare l'output in un file qualunque (''anche se non esiste verra' creato'') aggiungere la riga al file .conf:
<pre>
log /var/log/openvpn.log
</pre>
Il file di log sara'piu' o meno forbito in base al valore che avremo dato al parametro '''verb'''.


=Conclusioni=
[http://www.openvpn.net Openvpn] permette la creazione di vpn da applicativo ad applicativo, non necessitando quindi di modifiche nel kernel come nel caso di vpn che implementino IPSEC. Gira su le principali piattaforme allacciando quindi OS diversi.Anche se lo standard IPSEC e' una realta' nei dispositivi di rete hardware, il livello di sicurezza che openvpn puo' raggiungere e' indiscutibile.
==Riferimenti:==
[http://openvpn.net Openvpn.net]<br>
[http://www.openssl.org www.openssl.org]<br>
[http://milano.linux.it/contributi/ValentinoSquilloni.pdf Openvpn e reti private virtuali]<br>
[http://lagash.dft.unipa.it/AL/al290.htm Appunti Linux]




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