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L'ultimo | L'ultimo passaggio consiste nel rendere la directory <code>/etc/bind</code> scrivibile anche per l'utente bind, in modo tale che Bind possa creare i file di zona con estensione <code>.jnl</code> che contengono i record DNS generati dinamicamente tramite l'aggiornamento di Bind da parte del server DHCP: | ||
<pre># chmod 775 /etc/bind</pre> | <pre># chmod 775 /etc/bind</pre> | ||
Verificare che anche i file <code>db.test</code> e | Verificare che anche i file <code>db.test</code> e <code>db.192.168.1</code> siano scrivibili da bind (potrebbe succedere che uno o entrambi i file abbiano come proprietario <code>root:bind</code> e che i permessi di gruppo siano di sola lettura).<br /> | ||
Ora, un riavvio del demone | Ora, un riavvio del demone <code>isc-dhcp-server</code> completerà l'opera, ed avremo una rete con i PC che prendono la configurazione IP da un server DHCP, il quale aggiorna dinamicamente il server DNS in modo tale che tutte le operazioni di risoluzione dei nomi host avvengano correttamente sull'intera rete locale.<br> | ||
Il vantaggio di questa soluzione è l'elevata automatizzazione dei processi descritti, che comporta un intervento dell'amministratore di sistema che si limita alla configurazione iniziale ed alla normale manutenzione del server, senza dover svolgere noiosi, inutili e ripetitivi aggiornamenti manuali. | |||
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