Bind: differenze tra le versioni

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Si supponga che sul server DNS sia fatta l'associazione (corretta) 'IP/NOME1' e che un utente tramite il proprio file <code>hosts</code> la modifichi in 'IP/NOME2' (fittizia); se dopo tale modifica quest'utente esegue il comando <code>ping NOME2</code> egli raggiungerà correttamente e immediatamente IP. Ipotizzando ora che tale utente elimini dal proprio file <code>hosts</code> l'associazione fittizia 'IP/NOME2' e che successivamente esegua il comando <code>ping NOME1</code>, potrebbe accadere che IP risulti irraggiungibile per diverso tempo, anche mezz'ora.
Si supponga che sul server DNS sia fatta l'associazione (corretta) 'IP/NOME1' e che un utente tramite il proprio file <code>hosts</code> la modifichi in 'IP/NOME2' (fittizia); se dopo tale modifica quest'utente esegue il comando <code>ping NOME2</code> egli raggiungerà correttamente e immediatamente IP. Ipotizzando ora che tale utente elimini dal proprio file <code>hosts</code> l'associazione fittizia 'IP/NOME2' e che successivamente esegua il comando <code>ping NOME1</code>, potrebbe accadere che IP risulti irraggiungibile per diverso tempo, anche mezz'ora.


== Installazione e configurazione del server DNS ==
== Installazione ==
 
=== Installazione ===
Il primo passo per organizzare questa architettura di rete è quello di installare Bind9 sul server Linux e le relative utilità, col comando:
Il primo passo per organizzare questa architettura di rete è quello di installare Bind9 sul server Linux e le relative utilità, col comando:
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=== Configurazione ===
== Configurazione ==
A questo punto va configurato Bind in modo che possa risolvere i nomi host per il dominio che andremo a creare. Il primo passo, consiste nel dire al server Linux che la risoluzione dei nomi dev'essere delegata a se stesso, editando opportunamente il file <code>/etc/resolv.conf</code>.<br />
A questo punto va configurato Bind in modo che possa risolvere i nomi host per il dominio che andremo a creare. Il primo passo, consiste nel dire al server Linux che la risoluzione dei nomi dev'essere delegata a se stesso, editando opportunamente il file <code>/etc/resolv.conf</code>.<br />
Successivamente bisogna modificare il file principale di configurazione di Bind, ovvero nel caso di Lenny e precedenti <code>/etc/bind/named.conf</code>, mentre nel caso di Squeeze <code>/etc/bind/named.conf.local</code>. È tramite questi file che si definisce dove sono posizionati i file in cui sono definite le zone corrispondenti ai vari domini che si vogliono configurare nonché i diversi parametri in generale.<br />
Successivamente bisogna modificare il file principale di configurazione di Bind, ovvero nel caso di Lenny e precedenti <code>/etc/bind/named.conf</code>, mentre nel caso di Squeeze <code>/etc/bind/named.conf.local</code>. È tramite questi file che si definisce dove sono posizionati i file in cui sono definite le zone corrispondenti ai vari domini che si vogliono configurare nonché i diversi parametri in generale.<br />
Sebbene in Lenny e precedenti sia possibile definire tutto nel file <code>/etc/bind/named.conf</code> in questa guida si opterà per inserire le nostre zone "locali" in un file apposito, chiamato <code>/etc/bind/named.conf.local</code> (metodologia divenuta standard in Squeeze, come già detto).
Sebbene in Lenny e precedenti sia possibile definire tutto nel file <code>/etc/bind/named.conf</code> in questa guida si opterà per inserire le nostre zone "locali" in un file apposito, chiamato <code>/etc/bind/named.conf.local</code> (metodologia divenuta standard in Squeeze, come già detto).


Ipotizziamo quindi di avere un dominio test.lan sulla rete 192.168.1.0: dovremo configurare due file di zona, uno chiamato <code>/etc/bind/db.test</code> ed uno chiamato <code>/etc/bind/db.192.168.1</code>, che rappresenta il file in cui inserire i record PTR ("Domain Name Pointer", quelli di ricerca inversa). Di seguito vediamo come impostare il file <code>/etc/resolv.conf</code>, dopodiché vedremo il contenuto del file di configurazione generico di Bind9 <code>/etc/bind/named.conf</code>, ed infine esamineremo i file di zona <code>/etc/bind/db.test</code> e <code>/etc/bind/db.192.168.1</code>, che rappresentano la zona che descrive la nostra rete LAN:
Si ipotizzi quindi di avere un dominio <code>test.lan</code> sulla rete 192.168.1.0: dovremo configurare due file di zona, uno chiamato <code>/etc/bind/db.test</code> ed uno chiamato <code>/etc/bind/db.192.168.1</code>, che rappresenta il file in cui inserire i record PTR ("Domain Name Pointer", quelli di ricerca inversa). Di seguito vediamo come impostare il file <code>/etc/resolv.conf</code>, dopodiché vedremo il contenuto del file di configurazione generico di Bind9 <code>/etc/bind/named.conf</code>, ed infine esamineremo i file di zona <code>/etc/bind/db.test</code> e <code>/etc/bind/db.192.168.1</code>, che rappresentano la zona che descrive la nostra rete LAN:


==== /etc/resolv.conf ====
=== /etc/resolv.conf ===
Per quanto riguarda il server:
Per quanto riguarda il server:
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==== /etc/bind/db.test ====
=== /etc/bind/db.test ===
Descrive la zona della nostra rete LAN. Non è presente nella directory <code>/etc/bind</code>, ma va creato con un editor di testo.
Descrive la zona della nostra rete LAN. Non è presente nella directory <code>/etc/bind</code>, ma va creato con un editor di testo.
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client          IN      A      192.168.1.3
client          IN      A      192.168.1.3
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===== Area 1 =====
==== Area 1 ====
La prima linea del file specifica il '''TTL''' (Time To Live) di questa zona e indica quanto tempo deve trascorrere prima che Bind controlli i file locali per verificare eventuali cambiamenti. Il valore di default è espresso in secondi, ma potrebbe essere espresso anche secondo altre unità di tempo.<br>
La prima linea del file specifica il '''TTL''' (Time To Live) di questa zona e indica quanto tempo deve trascorrere prima che Bind controlli i file locali per verificare eventuali cambiamenti. Il valore di default è espresso in secondi, ma potrebbe essere espresso anche secondo altre unità di tempo.<br>
Nel caso si sia configurato DHCP per aggiornare automaticamente bind, questo oltre ad inserire nuovi record provvederà anche a dichiare nuovi valori di ''$TTL''. Se per esempio ad un client è stato concesso un lease pari a 7200 secondi nel suddetto file il relativo record apparirà così:
Nel caso si sia configurato DHCP per aggiornare automaticamente bind, questo oltre ad inserire nuovi record provvederà anche a dichiare nuovi valori di ''$TTL''. Se per esempio ad un client è stato concesso un lease pari a 7200 secondi nel suddetto file il relativo record apparirà così:
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===== Area 2 =====
==== Area 2 ====
Le linee successive indicano il '''SOA''' (Start Of Authority); il formato di questi record è il seguente:
Le linee successive indicano il '''SOA''' (Start Of Authority); il formato di questi record è il seguente:
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* negative caching ttl - è il periodo di tempo in cui uno slave server fornisce risposte negative alle interrogazioni
* negative caching ttl - è il periodo di tempo in cui uno slave server fornisce risposte negative alle interrogazioni


===== Area 3 =====
==== Area 3 ====
Seguono poi le linee che indicano i Server DNS della rete, nel formato:
Seguono poi le linee che indicano i Server DNS della rete, nel formato:
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Si noti che omettendo di specificare un 'name' (si veda il paragrafo sulla sintassi generale) bind userà l'ultimo specificato, in questo caso il <code>test.lan.</code> specificato con la precedente direttiva 'SOA'.
Si noti che omettendo di specificare un 'name' (si veda il paragrafo sulla sintassi generale) bind userà l'ultimo specificato, in questo caso il <code>test.lan.</code> specificato con la precedente direttiva 'SOA'.


===== Area 4 =====
==== Area 4 ====
Infine vengono specificati gli indirizzi delle macchine locali che posseggono un indirizzo IP statico, con la seguente sintassi:
Infine vengono specificati gli indirizzi delle macchine locali che posseggono un indirizzo IP statico, con la seguente sintassi:
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===== Sintassi generale =====
==== Sintassi generale ====
Con l'esclusione dell'area 1, vale la seguente sintassi:
Con l'esclusione dell'area 1, vale la seguente sintassi:
<pre>NAME    TTL    CLASS    RR    VARIE</pre>
<pre>NAME    TTL    CLASS    RR    VARIE</pre>
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* '''VARIE''', dipende dal parametro RR, per esempio un IP se 'RR=A'.
* '''VARIE''', dipende dal parametro RR, per esempio un IP se 'RR=A'.


===== Misure di Tempo =====
==== Misure di Tempo ====
In generale tutte le misure di tempo possono essere espresse come segue:
In generale tutte le misure di tempo possono essere espresse come segue:
* '''s''' = secondi = # x 1 secondi, es.: <code>$TTL 86400s</code> equivale a <code>$TTL 86400</code>, ovvero un giorno
* '''s''' = secondi = # x 1 secondi, es.: <code>$TTL 86400s</code> equivale a <code>$TTL 86400</code>, ovvero un giorno
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Si noti che tali unità possono essere combinate, per esempio 90s = 1m30s.
Si noti che tali unità possono essere combinate, per esempio 90s = 1m30s.


==== /etc/bind/db.192.168.1: ====
=== /etc/bind/db.192.168.1: ===
Descrive la zona della nostra rete LAN. Non è presente nella directory <code>/etc/bind</code>, ma va creato con un editor di testo.
Descrive la zona della nostra rete LAN. Non è presente nella directory <code>/etc/bind</code>, ma va creato con un editor di testo.
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==== Altri file ====
=== Altri file ===
* <code>/etc/bind/db.0</code>
* <code>/etc/bind/db.0</code>
* <code>db.127</code>
* <code>db.127</code>
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Questi file descrivono le zone locali predefinite in bind e non andrebbero toccati.
Questi file descrivono le zone locali predefinite in bind e non andrebbero toccati.


==== Riavvio del server ====
=== Riavvio del server ===
Fatta la configurazione, bisogna riavviare il demone bind9:
Fatta la configurazione, bisogna riavviare il demone bind9:
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==== Risoluzione di indirizzi internet ====
=== Risoluzione di indirizzi internet ===
Ora il server DNS può risolvere i nomi host per il dominio test.lan presente sulla rete LAN, a condizione che gli IP indicati nel file di configurazione non cambino (da tenere presente che i valori indicati sono puramente indicativi); ciò implica che la nostra rete deve essere configurata con indirizzi IP statici, condizione accettabile se i PC non superano le 10 unità, altrimenti si deve considerare l'utilizzo di un server DHCP. Altra cosa da considerare, è che in questa situazione, Bind non riesce a risolvere i nomi di dominio Internet; per ovviare al problema, bisogna indicare a Bind uno o più server DNS pubblici che possano soddisfare le richieste che il server Linux fa per conto dei client, editando opportunamente il file <code>/etc/bind/named.conf.options</code> aggiungendo queste righe:
Ora il server DNS può risolvere i nomi host per il dominio test.lan presente sulla rete LAN, a condizione che gli IP indicati nel file di configurazione non cambino (da tenere presente che i valori indicati sono puramente indicativi); ciò implica che la nostra rete deve essere configurata con indirizzi IP statici, condizione accettabile se i PC non superano le 10 unità, altrimenti si deve considerare l'utilizzo di un server DHCP. Altra cosa da considerare, è che in questa situazione, Bind non riesce a risolvere i nomi di dominio Internet; per ovviare al problema, bisogna indicare a Bind uno o più server DNS pubblici che possano soddisfare le richieste che il server Linux fa per conto dei client, editando opportunamente il file <code>/etc/bind/named.conf.options</code> aggiungendo queste righe:
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