Openvpn: differenze tra le versioni

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A questo punto la connessione è pronta e sarà sufficiente selezionarla da Network-Manager per avviarla (esattamente come qualsiasi altra connessione).
A questo punto la connessione è pronta e sarà sufficiente selezionarla da Network-Manager per avviarla (esattamente come qualsiasi altra connessione).
=== Uso gateway ===
È generalmente conveniente effettuare il collegamento al server VPN dal router, in modo da avere un unico tunnel da cui far passare tutto il traffico in uscita invece che creare un tunnel per ogni dispositivo. Tale scelta è particolarmente conveniente se il proprio fornitore di VPN limita il massimo numero di connessioni che possono essere attive contemporaneamente (che è la prassi).
Sebbene più ordinata come soluzione tale approccio potrebbe generare problemi nel caso si abbiano dei servizi che accettano nuove connessioni provenienti da internet, tipo un webserver, infatti in genere ogni fornitore configura i client della propria VPN in modo che tutto il traffico sia automaticamente dirottato attraverso il tunnel VPN. Il problema è che non è scontato che dia anche la possibilità di aprire le porte necessarie, o quanto meno un numero adeguato.
In tal caso c'è poco da fare e si avranno due possibili scenari:
* se si vuole far passare tutti i servizi attraverso il tunnel VPN allora non si potrà far altro che eseguire contemporaneamente solo un numero di servizi pari al numero di porte disponibili.
* se si è disposti a non far passare uno o più servizi attraverso il tunnel VPN, tipo un web server, allora si tratta "solo" di configurare il computer che funge da router opportunamente.
A prescindere dal proprio scenario la configurazione di openvpn è la medesima e prevede l'utilizzo di openvpn come servizio. Digitando da terminale <code>ls -hl /etc/openvpn/</code> apparirà quanto segue:
<pre>
drwxr-xr-x 2 root root client
drwxr-xr-x 2 root root server
-rwxr-xr-x 1 root root update-resolv-conf
</pre>
Il file <code>update-resolv-conf</code> è uno script che viene installato automaticamente insieme ad openvpn e serve per permettere al server vpn cui ci si collega di spingere al nostro computer gli indirizzi dei server DNS del fornitore VPN stesso, in modo che la nostra macchina usi tali DNS e non quelli normalmente usati. Si veda la sezione con gli esempi dei file di configurazione per maggiori informazioni in merito.
Le sottocartelle <code>client</code> e <code>server</code> permettono di separare i file di configurazione relativi al client VPN da quelli di un eventuale server (un computer potrebbe teoricamente essere usato sia per creare più tunnel verso altri server VPN che per fungere esso stesso da server VPN), ma il loro utilizzo non è obbligatorio, infatti si può semplicemente mettere tutto in <code>/etc/openvpn/</code>.


=== File di configurazione ===
=== File di configurazione ===
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</tls-auth>
</tls-auth>
</pre>
</pre>
=== Uso gateway ===
È generalmente conveniente effettuare il collegamento al server VPN dal router, in modo da avere un unico tunnel da cui far passare tutto il traffico in uscita invece che creare un tunnel per ogni dispositivo. Tale scelta è particolarmente conveniente se il proprio fornitore di VPN limita il massimo numero di connessioni che possono essere attive contemporaneamente (che è la prassi).
Sebbene più ordinata come soluzione tale approccio potrebbe generare problemi nel caso si abbiano dei servizi che accettano nuove connessioni provenienti da internet, tipo un webserver, infatti in genere ogni fornitore configura i client della propria VPN in modo che tutto il traffico sia automaticamente dirottato attraverso il tunnel VPN. Il problema è che non è scontato che dia anche la possibilità di aprire le porte necessarie, o quanto meno un numero adeguato.
In tal caso c'è poco da fare e si avranno due possibili scenari:
* se si vuole far passare tutti i servizi attraverso il tunnel VPN allora non si potrà far altro che eseguire contemporaneamente solo un numero di servizi pari al numero di porte disponibili.
* se si è disposti a non far passare uno o più servizi attraverso il tunnel VPN, tipo un web server, allora si tratta "solo" di configurare il computer che funge da router opportunamente.
A prescindere dal proprio scenario la configurazione di openvpn è la medesima e prevede l'utilizzo di openvpn come servizio. Digitando da terminale <code>ls -hl /etc/openvpn/</code> apparirà quanto segue:
<pre>
drwxr-xr-x 2 root root client
drwxr-xr-x 2 root root server
-rwxr-xr-x 1 root root update-resolv-conf
</pre>
Il file <code>update-resolv-conf</code> è uno script che viene installato automaticamente insieme ad openvpn e serve per permettere al server vpn cui ci si collega di spingere al nostro computer gli indirizzi dei server DNS del fornitore VPN stesso, in modo che la nostra macchina usi tali DNS e non quelli normalmente usati. Si veda la sezione con gli esempi dei file di configurazione per maggiori informazioni in merito.
Le sottocartelle <code>client</code> e <code>server</code> permettono di separare i file di configurazione relativi al client VPN da quelli di un eventuale server (un computer potrebbe teoricamente essere usato sia per creare più tunnel verso altri server VPN che per fungere esso stesso da server VPN), ma il loro utilizzo non è obbligatorio, infatti si può semplicemente mettere tutto in <code>/etc/openvpn/</code>.


== Riferimenti ==
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