GNU/Screen: differenze tra le versioni

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secondo round
(prima bozza)
 
(secondo round)
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  # aptitude install screen
  # aptitude install screen


In un emulatore di terminale o in una tty lo avviamo quindi con
In un emulatore di terminale o in una tty lo avviamo quindi con:
  $ screen
  $ screen


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  Ctrl-a :
  Ctrl-a :


Il cursore si sposterà al fondo dove appariranno i due punti, questo è il prompt dei comandi, per intenderci è simile alla modalità comando di VIM; da qui possiamo impartire vari comandi che al momento non abbiamo nel file di configurazione o, in altri casi, comandi che vogliamo solo per la sessione in corso.
Il cursore si sposterà al fondo dove appariranno i due punti, questo è il prompt dei comandi, per intenderci è simile alla modalità comando di Vim; da qui possiamo impartire vari comandi che al momento non abbiamo nel file di configurazione o, in altri casi, comandi che vogliamo solo per la sessione in corso.


A questo punto, subito dopo i due punti, scriviamo:
A questo punto, subito dopo i due punti, scriviamo:
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Ora abbiamo una barra di stato, configuriamola in modo da avere un riscontro visivo delle finestre, questa volta dal prompt bash digitiamo:
Ora abbiamo una barra di stato, configuriamola in modo da avere un riscontro visivo delle finestre, questa volta dal prompt bash digitiamo:
  screen -X hardstatus string "$(man screen | grep %-L)"
  screen -X hardstatus string "$(man screen | grep %-L)"
Questa volta invece del prompt di screen abbiamo usato la riga di comando, sia per mostrarvi un'altra caratteristica che per la sua versatilità; questi due sistemi non sempre sono uno l'alternativa dell'altro, l'opzione <code>"-X"</code> è particolarmente usata in script o per inviare comandi più complessi, è inoltre utilizzabile dall'esterno della sessione per inviare comandi remoti.
Abbiamo perciò inviato alla sessione il comando "hardstatus string" che richiede un argomento, e per comodità questo argomento è stato pescato direttamente dalla manpage, la stringa si presenta così:
%-Lw%{= BW}%50>%n%f* %t%{-}%+Lw%<
Come accennato in apertura, la sintassi è complessa e la affronteremo più avanti. <br>
Ed ecco che la nostra statusbar, non particolarmente bella ma utile, si presenterà come '''0-$ bash''', un rettangolino bianco su campo blu, mentre per il colore dell'intera barra viene usato il reverse (il contrario del colore di background usato dal terminale). La numerazione parte delle finestre da zero, ok è strano e con poco senso ma tant'è, ora apriamo un'altra finestra con un altra istanza di bash:
Ctrl-a c
<code>Ctrl-a</code> è l'attivatore e <code>'''c'''</code> la scorciatoia per il comando <code>screen</code>, perché all'interno della sessione ''screen'' apre una finestra, che di default prende il nome della shell quindi è bash. <br>
Ora abbiamo due voci nella barra, la porzione blu indica la finestra attualmente in focus ed anche il suo aspetto "testuale" è diverso:
0$ bash  1-$* bash
Per passare da una finestra all'altra ci sono diversi metodi:
* finestra specificata da [numero]: '''Ctrl-a [numero]'''
* finestra successiva: '''Ctrl-a n''' (oppure Ctrl-a space)
* finestra precedente: '''Ctrl-a p''' (oppure Ctrl-a backspace)
* finestra visualizzata in precedenza: '''Ctrl-a Ctrl-a'''
* lista selezionabile di finestre: '''Ctrl-a "'''




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