Implementare un'architettura ridondante master/slave OpenLDAP: differenze tra le versioni

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===Verifiche Finali===
===Verifiche Finali===
Dopo qualche tempo i due server LDAP dovrebbero essersi sincronizzati e una ricerca effettuata con <tt>ldapsearch</tt> sul master server dovrebbe dare gli stessi risultati di una effettuata sullo slave server:
<pre>
ldapsearch -H ldap://IP.MASTER.SERVER -b "dc=dominio,dc=local" -LLL "cn=nome.utente*" -x
</pre>
dovrebbe coincidere con:
<pre>
ldapsearch -H ldap://IP.SLAVE.SERVER -b "dc=dominio,dc=local" -LLL "cn=nome.utente*" -x
</pre>.
Se si rende necessaria una risincronizzazione completa dello slave server, è possibile riavviare il demone <tt>slapd</tt> dopo aver inserito la riga seguente nel suo file di configurazione <tt>/etc/default/slapd</tt>:
<pre>
SLAPD_OPTIONS=”-c rid=1,csn=0″
</pre>
<pre>
/etc/init.d/slapd restart
</pre>
Non dimentichiamoci, a risincronizzazione avvenuta, di arrestare nuovamente il demone, eliminare o commentare la riga aggiunta e riavviare <tt>slapd</tt>.

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