Old:La mia prima settimana con Debian: differenze tra le versioni

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Questa piccola guida nasce con l'idea di rendere meno traumatico l'approccio al mondo debian da parte dell'utente principiante e alle prime armi con sistemi basati su GNU/Linux. L'idea è di dare la possibilità all'utente di installare un sistema debian funzionante sul proprio computer e di apprenderne le basi. In sintesi, la trascrizione dei primi pensieri e delle prime operazioni nel nuovo sistema operativo.


==Lunedì: partizioniamo il disco==
==Martedì: installiamo la Debian==
==Mercoledì: tastiera, risoluzione schermo e shell==
Oggi accendo finalmente il pc dopo aver installato la mia prima debian. Un po' di scritte... ecco, adesso posso loggarmi... e finalmente ecco il mio bel desktop! Peccato che la mia eccitazione già si arresta appena provo a scrivere due cosettine... i caratteri visualizzati non corrispondono ai tasti premuti... mhmm... lo sapevo che non potevo utilizzare la tastiera del mac...
===La tastiera===
Per "sintonizzare" la tastiera abbiamo due possibilità: utilizzare le preferenze di GNOME o modificare il file /etc/X11/xorg.conf
====Preferenze GNOME====
Dal menu nella barra superiore scegliere: sistema > preferenze > tastiera. Sotto "Layouts" scegliere il modello (ad es. per mac, macintosh) e la lingua predefinita. Sempre nel caso Apple, per configurare il tasto "Alt-Gr" si può andare sotto "Layout Options" > "Third level choosers" e scegliere Left win-key o Right win-key per avere il tasto "mela" di sinistra o destra come un "Alt-Gr".
====/etc/X11/xorg.conf====
In questo file troviamo la configurazione del sistema grafico. La tastiera la troviamo sotto Identifier "Generic Keyboard" o qualcosa del genere. A destra di Option "XkbModel" avremo il modello, ad esempio "macintosh", con Option "XkbLayout" avremo la lingua, ad esempio "it". Se si volesse ancora una volta abilitare un tasto "mela" con la funzione di "Alt-Gr", bisognerà aggiungere l'opzione Option "XkbOptions" "lv3:lwin_switch" per la "mela" di sinistra o "lv3:rwin_switch" per quella di destra.<br /><br />
A questo punto una domanda è però lecita: come si modifica il file /etc/X11/xorg.conf? Dalla shell... vediamo quasi subito...
===La risoluzione dello schermo===
In questo caso si può scegliere da sistema > preferenze > risoluzione monitor un valore. Se non dovrebbe esserci quello che cerchiamo bisognerà ancora una volta modificare il file /etc/X11/xorg.conf. Questa volta cercheremo la parte con Identifier "Default screen". Nelle susseguenti Subsection "Display" andremo sotto "Modes" ad inserire la risoluzione cercata. ATTENZIONE: non è detto che inserendo una risoluzione sotto "Modes" venga correttamente accettata; questo perchè la risoluzione è dipendente anche dai drivers utilizzati. In altre parole, se dovreste avere problemi a riguardo, consultate la rete per accertare il vostro driver ed eventuali istruzioni per aggiornarlo/cambiarlo.
===La shell===
Giusto per chiarire i termini, la shell è la linea di comando (= terminale). In debian si chiama bash. È uno strumento molto potente e alla base di tutte le impostazioni del sistema operativo. Come citato sopra, utilizzeremo la shell per avere i diritti di superuser per poter modificare il file /etc/X11/xorg.conf. Per prima cosa controlliamo se abbiamo installato sudo (superuser do; questo comando ci permette di fare delle azioni come superuser, senza però doverci "loggare" in quanto tale):
<pre>~$ su (invio), dare la password, ~# apt-get install sudo</pre>
Se è già installato il sistema ci avviserà, altrimenti si potrà installare il programma (maggiori dettagli sull'installazione dei programmi si trovano nell'ultima giornata). Per fare il logout da superuser semplicemente scrivere "exit" ed invio. Poi dobbiamo dare al nostro utente i diritti di superuser. Per fare ciò dovremo loggarci dapprima come superuser e poi modificare il file /etc/sudoers tramite un editor di testo su shell. Per questioni di semplicità utilizzeremo "nano":
<pre>~$ su (invio), dare la password, ~# nano /etc/sudoers</pre>
A questo punto otterremo una mini interfaccia grafica; fra le righe troveremo la seguente linea:
<pre>root      ALL=(ALL) ALL ; dove sotto aggiugeremo (spostando il cursore con le frecce)
<nostronomeutente>  ALL=(ALL) ALL</pre>
Per concludere, ctrl+O per salvare ed infine ctrl+X per uscire.
Quando vorremo ora eseguire un'azione con diritti da superuser (amministratore) basterà digitare "sudo" e poi l'azione voluta.<br />
Torniamo ora alla modifica del nostro xorg.conf. Il modo più semplice è di modificarlo con gedit (gnome). Daremo il comando:
<pre>~$ sudo gedit /etc/X11/xorg.conf</pre>
Avremo così aperto il file con un editor grafico, gedit appunto, e grazie a sudo avremo i diritti di scrittura per modificarlo. Nel capitolo relativo ai permessi vedremo altri comandi base della shell ed un chiarimento sui permessi di scrittura di un file.


[[Categoria:Glossario]]
==Giovedì: allacciamoci alla rete==
Con il cavo dell'ethernet conficcato nella scheda ho potuto per fortuna installare sudo... ora però vorrei capire meglio come funziona la rete e come potrei configurarla. E se volessi anche un Wireless? Già non ci capisco più niente...
===Configurare la rete tramite il file /etc/network/interfaces===
====Rete ethernet cablata====
Per configurare una rete esistono varie applicazioni grafiche (come network-manager), ma il consiglio è quello di configurarla con il file sopracitato (che verrà "caricato" durante l'accensione del pc); una volta capito il sistema non avrete così mai un problema. Come prima cosa, onde evitare spiacevoli interazioni con il sistema grafico, andremo a disinstallare il network-manager:
<pre>~$ sudo apt-get remove network-manager network-manager-gnome</pre>
Avendo fatto l'installazione tramite la net-install e la rete diamo per scontato che la scheda ethernet funziona. Per vedere le schede di rete del nostro sistema diamo il comando:
<pre>~$ sudo ifconfig -a</pre>
Otterremo una lista con a sinistra i nome delle interfacce e a destra la loro configurazione (con ifconfig senza "-a" vedremo solo le schede attive). La scheda ethernet dovrebbe avere un nome tipo "eth0" (o "eth1", ...). La scheda con il nome di "lo" al momento la lasceremo perdere, non ci servirà. Per configurare ora la scheda andiamo a editare il file /etc/network/interfaces (alias lo apriamo con gedit in modalità amministratore, così da poterlo modificare; volutamente non vi scrivo come fare, ma è la stessa cosa di come abbiamo fatto con /etc/X11/xorg.conf, vero?). Otterremo qualcosa del genere:
<pre># This file describes the network interfaces available on your system
# and how to activate them. For more information, see interfaces(5).
 
# The loopback network interface
auto lo
iface lo inet loopback
 
# The primary network interface
auto eth0
iface eth0 inet dhcp
</pre>
La scheda viene "caricata" all'accensione del sistema (auto eth0) e viene utilizzata tramite dhcp (inet dhcp). Per configurare una rete con ip fisso vi lascio a guide più dettagliate, presenti ovunque e dovunque in rete (a partire da debianizzati).
====Rete Wireless====
Come prima cosa dobbiamo installare un pacchetto per la gestione del wireless:
<pre>~$ sudo apt-get install wireless-tools</pre>
Fatto questo, un requisito fondamentale è avere una scheda wireless riconosciuta dal sistema. Per verificare daremo il comando:
<pre>~$ sudo iwconfig</pre>
Come abbiamo visto con ifconfig, avremo sulla sinistra le sigle delle interfacce di rete e sulla destra le loro caratteristiche. La scheda ethernet avrà la descrizione "no wireless extensions.", così come "lo". La nostra scheda wireless non avrà dunque questa scritta, ma un elenco di parametri (tipo ESSID, Mode, ...). Il nome può variare a seconda dei drivers utilizzati (wlan0, ra0, eth1, eth2, ...).<br />
'''NB'''.: se la scheda wireless non viene visualizzata bisogna installare dei drivers (o magari anche solo un firmware). La procedura varia molto a seconda della scheda utilizzata. Il procedimento non verrà dunque descritto. Un buon inizio è dare il comando "lspci" per visualizzare il chipset della scheda e consultare la rete (alias google, forum, ...) per il procedimento d'installazione.<br />
Per vedere le reti wireless accessibili alla nostra scheda diamo il comando:
<pre>~$ sudo iwlist scan</pre>
Sceglieremo poi la rete alla quale vogliamo collegarci e annoteremo il nome ESSID e il numero di canale (Channel). A questo punto, editiamo ancora una volta il nostro file /etc/network/interfaces e aggiungeremo le seguenti righe (ammettiamo di avere la scheda wireless "wlan0":
<pre>auto wlan0                          (vogliamo "caricare" la scheda all'avvio)
iface wlan0 inet dhcp              (chiediamo un ip tramite dhcp)
wirless-essid <nomerete>            (scegliamo a che rete collegarci)
wireless-channel <numerocanale>    (scegliamo il canale)
wireless-key s: <password rete>    (diamo la password se necessario)</pre>
Questo sistema funziona con una rete aperta o con chiave WEP. Per una rete con WPA si può configurare "wpasupplicant" (divertitevi con le ricerche: google, forum, ...); il metodo forse però più semplice è quello di editare il nostro file nel modo seguente;
<pre>auto wlan0                              (vogliamo "caricare" la scheda all'avvio)
iface wlan0 inet dhcp                  (chiediamo un ip tramite dhcp)
pre-up ifconfig wlan0 up                (carichiamo "al volo" l'interfaccia)
pre-up iwconfig wlan0 essid <nomerete>  (scegliamo a che rete collegarci)
pre-up iwconfig wlan0 mode Managed      (scegliamo il modo [visibile con lo scanning])
pre-up iwconfig wlan0 channel 1        (scegliamo il canale)
pre-up iwpriv wlan0 set AuthMode=WPAPSK (scegliamo il tipo di WPA)
pre-up iwpriv wlan0 set EncrypType=TKIP (scegliamo il tipo di criptazione)
pre-up iwpriv wlan0 set WPAPSK=xxxxxxxx (diamo la password)</pre>
'''IMPORTANTE''': La password deve venire scritta in modo criptato. Per fare ciò possiamo installare in ogni caso il pacchetto "wpasupplicant" e poi criptare la nostra password con:
<pre>~$ sudo apt-get install wpasupplicant    ; dopo aver installato il pacchetto digitiamo:
~$ wpa_passphrase <nomerete> <password></pre>
L'output sarà la password criptata. Non ci resta che ricopiarla nel nostro /etc/network/interfaces. Per utilizzare ora la nostra scheda dobbiamo riavviare la rete con:
<pre>~$ sudo /etc/init.d/networking restart</pre>
Onde evitare interazioni potete disabilitare la scheda ethernet, mettendo il segno "#" davanti alle righe che la concernono (auto eth0 e iface eth0 inet dhcp). Come già detto, per la configurazione di wpasupplicant e tutte le reti più complesse, spazio ad altre guide ;-) !
 
==Venerdì: permessi e spostamento files/cartelle==
Con il week end alle porte sono oggi invogliato a "fare un giretto" nella mia nuova debian. Provo a spostarmi fra le cartelle, ordinare dei file... ma... alcuni file non me li lascia spostare... Non ho i diritti... Ma se il computer è il mio?! Uffa... e adesso che faccio? Vorrei magari viaggiare anche un po' con la shell, ma con tutti questi comandi assurdi, non ci si capisce niente!
 
===comandi base shell===
 
A metà settimana abbiamo imparato i primi comandi della shell (sudo e editare un testo con diritti d'amministratore); oggi vedremo dei comandi semplici per muoverci all'interno del sistema.
 
<pre>~$ cd [percorso] => per spostarci fra le cartelle.</pre>
Ad es. cd /home/[nostro nome utente] ci porterà nella nostra cartella d'utente (quella che di default è "selezionata" quando apriamo una sessione di shell), cd / ci porterà nella cartella principale del sistema. Con il comando cd .. "retrocediamo" di una cartella. Non hai capito? Prova...<br />
 
Per "percorrere" le cartelle esiste un metodo molto pratico che ci farà risparmiare tempo ed errori: il tasto "TAB" (quello per fare i rientri, sulla tastiera in alto a sinistra), che completerà automaticamente le parole. Ad es. per editare il file /etc/network/interfaces "tippiamo": sudo ged [tab] /e [tab] net [tab] / in [tab].
 
<pre>~$ ls => ci mostra il contenuto della cartella attuale.</pre>Con il comando ls -a vedremo anche le cartelle o i file nascosti (preceduti da un punto), con ls -l vediamo dei dati supplementari per ogni elemento della cartella (dettagli in "permessi").
 
<pre>~$ mv [file/cartella] [nuova location o nuovo nome file] => sposta o rinomina un file o una cartella.</pre>
È anche possibile eseguire entrambe le operazioni dando un nuovo nome al file/cartella ed una nuova location. Attenzione ai permessi... (vedi sotto).
 
<pre>~$ rm [file] => rimuove un file. Per rimuovere cartelle, rm -r [cartella].</pre>
Attenzione ai permessi... (vedi sotto).
 
<pre>~$ cp [file] [location e nome file] => copia un file. Per copiare cartelle, cp -r [cartella] [location e nome cartella].</pre>
Come con mv, è possibile rinominare "al volo" (dando un nuovo nome) la copia del file. Attenzione ai permessi... (vedi sotto).<br />
 
Per tutti gli altri comandi troverete istruzioni su debianizzati e nella rete. Per capire la sintassi di un comando o visualizzare le opzioni possibili esistono due comandi molto comodi:
 
<pre>~$ man [comando] => mostra il funzionamento del comando. Ad es. man cp (premere "q" per uscire).
~$ [comando] --help => più o meno la stessa cosa, forse qualche dettaglio in meno.</pre>
 
===Permessi===
 
Per avere un'idea, proviamo a dare il comando ls -l nella cartella principale (sapete come "andarci", vero?). Fra tutte le cartelle prendiamo in analisi la home:
 
<pre>drwxr-xr-x  3 root root  4096 2007-12-05 17:41 home</pre>
 
Da sinistra verso destra otteniamo le segunti informazioni:
 
* d: sta per directory -> l'elemento è una cartella.
 
Le prossime lettere si leggono a tre a tre, rispettivamente per proprietario, gruppo, tutti gli altri. Le lettere significano:
 
* r: sta per read -> è possibile leggere l'elemento.
* w: sta per write -> è possibile scrivere/manipolare l'elemento.
* x: sta per executable -> è possibile far eseguire l'elemento.
 
Nel nostro esempio, la home ha i seguenti attributi:
 
* proprietario: può leggere, scrivere/manipolare e "eseguire" l'elemento.
* gruppo: può leggere e "eseguire" l'elemento, ma non scriverlo/manipolarlo.
* tutti: possono leggere e "eseguire" l'elemento, ma non scriverlo/manipolarlo.
 
* 3: sta per il numero degli elementi inclusi. Se è una cartella è il numero dei file in essa, se è un file i valore sarà 1.
 
* root: è il nome del proprietario del file o della cartella.
* root: (il secondo nome) è il nome del gruppo al quale appartiene l'elemento.
* 4096: è la dimensione dell'elemento in bytes. N.B. per una cartella, non si tratta della somma di tutti gli elementi in essa, ma solo dello spazio che occupa la cartella vuota.
* 2007-12-05 17:41: data e orario di creazione/modifica.
* home: nome dell'elemento.
 
A questo punto capiamo perchè non ci era possibile modificare il file /etc/network/interfaces; questo appartiene a root (-rw-r--r-- 1 root root  719 2007-12-11 10:21 interfaces) e solo root può scriverlo. Perciò dobbiamo avere i privilegi da root (ottenuti con sudo, grazie al file /etc/sudoers) per modificarlo. La stessa cosa vale per spostare dei files dei quali non siamo il proprietario. In generale, l'unica cartella del sistema che ci appartiene (come utente) è la cartella /home/[nostro nome utente] con tutto il suo contenuto.
 
====Cambiare permessi/proprietario====
 
Per cambiare i permessi di un elemento abbiamo il comando chmod. Questo comando ha due sintassi possibili: una con ugo+/-rwx e l'altra con 3 numeri (4,2,1). In questa guida vi indicherò come si utilizza il sistema "numerico", per l'altro metodo, vi ricordate come si "studia" un comando? man...<br />
I numeri rappresentano i permessi:
 
* 4: sta per read -> leggere.
* 2: sta per write -> scrivere/manipolare.
* 1: sta per executable -> eseguibile.
 
Per dare i permessi ad un elemento non faremo nient'altro che calcolare la somma dei permessi che si vogliono attribuire e darli nell'ordine: proprietario, gruppo, altri. Per dare un esempio, per dare i permessi ad un file uguali alla cartella home (vedi sopra), daremo:
 
<pre>~$ chmod 755 [file] ; per una cartella ~$ chmod -R 755 [cartella]</pre>
 
Mi sembra inutile aggiungere che per modificare i diritti di un elemento bisogna essere il proprietario o averne i diritti (v. sudo).<br />
 
Per cambiare il proprietario o il gruppo di un elemento abbiamo il comando chown:
 
<pre>~$ chown [nuovo nome proprietario]:[nome nuovo gruppo] ; per una cartella chown -R [nuovo nome proprietario]:[nome nuovo gruppo]</pre>
 
==Sabato: repository... ?==
OK, lentamente ci siamo. Il mio sistema incomincia a prendere forma e sento che sono quasi pronto ad installare i miei primi programmi. Mi domando però da dove sia possibile "prelevarli"...
===Cosa sono i repository===
I repository sono una sorta di "lista" di installatori di programmi contenuti in un archivio. Quest'ultimo può trovarsi su supporto removibile (CD, DVD, ...) oppure in rete. Questi "installatori" ci permetteranno poi di installare un programma con tutti i pacchetti (dipendenze) relativi ad esso. Ma non anticipiamo troppo i tempi.
===Dove sono i repository e come si modificano===
I repository si trovano nel file /etc/apt/sources.list. Per modificarli, basta editare il file con qualsiasi editor di testo ed aggiungere quelli che si desiderano. In questa guida non vi annoierò cercando di capire quali sono quelli da installare; fatevi un giro in rete e troverete mille proposte, a voi scegliere ciò che preferite (del resto, sarebbe uguale voler dimostrare quale distro di GNU/Linux sia la migliore...). Inoltre, per incominciare, nei repository ufficiali della debian (configurati in modo automatico durante l'installazione) troverete già tantissime applicazioni; saranno nuove esigenze che vi porteranno ad aggiungerne magari altri, magari niente.
==Domenica: aggiorniamo il sistema e installiamo i programmi==
Yuppi! Ecco il giorno che aspettavo! Finalmente installerò tutti i programmi che mi servono e la mia nuova debian sarà così pronta per il mio uso quotidiano. Allora, incominciamo ad aggiornare il sistema...
===Aggiornare il sistema===
Essendo le liste dei repository in continuo aggiornamento, per ottenere sempre le liste aggiornate digitiamo:
<pre>~$ sudo apt-get update</pre>
A questo punto possiamo aggiornare il nostro sistema (e i programmi già installati) con i seguenti comandi:
<pre>~$ sudo apt-get upgrade
oppure ~$ sudo apt-get dist-upgrade</pre>
A dire il vero l'''oppure'' non è propriamente corretto. Con il primo comando andremo ad aggiornare tutti i pacchetti presenti nel sistema SENZA installare dei nuovi pacchetti e SENZA eliminarne. Con il secondo comando andremo ad eseguire la stessa operazione, ma questa volta, se sono presenti nuovi pacchetti verranno installati e pacchetti non più presenti saranno eliminati. In tutti e due i casi, il sistema ci avviserà sempre dei cambiamenti che verranno effettuati e dovremo confermare la nostra scelta con un bel ''yes''.
===Installare programmi con apt===
Ogni programma dipende da vari pacchetti che a loro volta possono interagire con altri pacchetti ancora. Pensate ora se dovessimo installare un programma e dovessimo poi cercare "a manina" tutto ciò che occorre per farlo funzionare, senza poi inoltre avere brutte interazioni con gli altri programmi... brrrr... Per fortuna apt fa tutto ciò per noi. Possiamo utilizzarlo sia in modalità grafica che in modalità da linea di comando.
====Apt e shell====
In questa guida lo abbiamo già utilizzato più di una volta per installare i programmi che ci servivano; la sintassi è semplice:
<pre>~$ sudo apt-get install <nomepacchetto>    (per installare un programma)
~$ sudo apt-get remove <nomepacchetto>    (per disinstallare un programma)</pre>
Un piccolo trucco per visualizzare in modo rapido i vari pacchetti sta ancora una volta nel tasto "tab": oltre a completare il nome di un pacchetto presente nei repository, si può anche premere due volte ottenendo la lista di tutti i pacchetti che iniziano con le lettere digitate. Ad esempio, digitando ~$ sudo apt-get install gnome (e premere due volte tab), otteniamo la lista di tutti i pacchetti che incominciano con "gnome".
====Apt e Synaptic====
Come detto, apt si può anche utilizzare in veste grafica con il programma Synaptic package Manager, presente nel menu sistema -> amministrazione. Il programma è molto intuitivo: per ad esempio installare un pacchetto basta cercarlo nella lista e "cliccarlo" con il tasto destro, scegliendo l'opzione "installa" fra quelle possibili. Tutte le funzionalità del programma le lascio scoprire da voi...
===Installare pacchetti .deb e da sorgenti===
Le opzioni presenti nel sottotitolo sono le altre possibilità per installare un programma sulla debian. Alle prime armi è però tutto sconsigliato, in quanto di difficile gestione, fra dipendenze ed interazioni. Inoltre con apt potete installare una moltitudine di programmi fino a saturare le vostre capacità d'immaginazione. Per programmi recenti imparerete poi ad utilizzare i backports o a mixare releases diverse. Apt non finirà mai di stupirvi!
==Conclusione==
Finisce così questa guida. Essendo io stesso alle prime armi ho cercato di riassumere gli affanni più grandi che ho avuto, dando per ognuno uno spunto dal quale incominciare. Sperando di avervi dato alcune basi per "resistere" i primi giorni a fianco della debian, non vi resta ora che lanciarvi appieno nel fantastico mondo del free software ed apprendere ogni giorno qualcosina in più. La rete è piena di risorse e ogni volta che un nuovo problema compare, pensate che qualcuno da qualche parte nel mondo avrà già vissuto la stessa identica cosa... e oggigiorno, il mondo è piccolo...
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