LKN: Personalizzare un Kernel: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Nessun cambiamento nella dimensione ,  14 giu 2007
nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 1: Riga 1:
''Torna all'indice: [[Linux Kernel in a Nutshell]]''
''Torna all'indice: [[Linux Kernel in a Nutshell]]''


Uno dei punti più delicati e difficili nella creazione della propria versione del kernel Linux è quello di determinare esattamente quali driver e quali opzioni di configurazione sono richiesti per il corretto funzionamento dalla macchina su cui viene installato.
Questo capitolo descrive i programmi necessari per configurare un kernel, compilarlo e fare il boot con successo. È utile consultare il file ''Documentation/Changes'' per verificare esattamente quale sia la versione richiesta di ogni programma descritto. Qui vengono riportate le versioni dei programmi che funzionano con il kernel 2.6.18, su cui si basa la trattazione. Chi sta usando un kernel diverso verifichi di avere installate le versioni richieste, come riportato nel file sopra specificato, altrimenti qualcosa potrebbe non funzionare correttamente e potrebbe essere estremamente difficile capire cosa � andato nel modo sbagliato.
Questo capitolo guiderà il lettore attraverso questo processo di selezione e scelta dei driver corretti.


==Usare un Kernel di una Distribuzione==


Uno dei metodi più semplici, per determinare quali moduli siano necessari, è quello di partire dalla configurazione che viene installata dal pacchetto del kernel della distribuzione che si sta usando. È infatti molto più semplice determinare di quali driver si ha bisogno basandosi su quelli installati in un sistema in funzione, in cui i driver corretti sono già associati all'hardware in utilizzo.
=='''Strumenti per compilare il kernel'''==


Se invece si sta personalizzando un kernel per una macchina sulla quale non è installata una distribuzione Linux, allora conviene partire dalla versione LiveCD di una distribuzione. Questo consente all'utente di far partire Linux sulla macchina in oggetto e di determinare in maniera semplice le opzioni di configurazione del kernel e che consentono il funzionamento ottimale della macchina stessa.
La maggior parte delle distribuzioni prevede la possibilit� di installare una raccolta di pacchetti per lavorare con il kernel. Qualora la distribuzione offra questa possibilit� � consigliabile sfruttarla, piuttosto che tentare di rintracciare ogni singola applicazione necessaria allo scopo.


===Dove si Trova la Configurazione del Kernel?===
Per compilare un kernel servono solo tre pacchetti: un compilatore, un linker e un'utility ''make''. Questa sezione descrive il contenuto di ognuno di questi pacchetti.


Quasi tutte le distribuzioni forniscono il file di configurazione nello stesso pacchetto del kernel. Si consiglia di leggere la documentazione relativa alla Distribuzione stessa per sapere dove viene installato il file di configurazione. Solitamente si trova da qualche parte in una sotto-directory di <tt>/usr/src/linux/</tt>.
==='''Compilatore'''===


{{Box|Nota per Debian (NdT)|In debian il file di configurazione di ogni kernel installato si trova in <tt>/boot/</tt> ed ha come nome <tt>config-''versione''</tt>.}}
Il kernel Linux � scritto in linguaggio C, con alcune piccole sezioni scritte in assembly. Per compilare un kernel � necessario utilizzare il compilatore per C gcc. La maggior parte delle distribuzioni comprendono un pacchetto di nome ''gcc'' che dovrebbe essere installato. Se volete scaricare il compilatore e compilarlo da soli, potete trovarlo all'indirizzo http://gcc.gnu.org .


Se avete difficoltà a trovare la configurazione del kernel, allora guardate nel kernel stesso. I kernel di molte distribuzioni sono compilati in modo da includere il file di configurazione dentro il filesystem <tt>/proc</tt>. Per verificare se questo è il vostro caso, digitate:
Per quanto concerne la release 2.6.18 del kernel, la versione 3.2 di ''gcc'' � la pi� vecchia tra quelle che possono compilare correttamente un kernel funzionante. Occorre fare attenzione che utilizzare l'ultima versione di ''gcc'' non � sempre una buona idea. Alcune delle versioni pi� recenti non compilano correttamente il kernel, quindi, a meno che non si voglia aiutare nel lavoro di debug del compilatore, ne � sconsigliato l'utilizzo.


<pre>
Per scoprire quale versione di ''gcc'' avete installata usate il seguente comando:
$ ls /proc/config.gz
/proc/config.gz
</pre>


Se il file ''/proc/config.gz'' è presente, allora copiatelo nella directory del sorgente kernel ed estraetelo:
<pre>$ gcc --version</pre>


<pre>
==='''Linker'''===
$ cp /proc/config.gz -/linux/
$ cd -/linux
$ gzip -dv config.gz
config.gz:      74.9% - - replaced with config
</pre>


Copiate questo file di configurazione nella vostra directory del kernel e rinominatelo in ''.config''.
Il compilatore C, ''gcc'', non compie il lavoro di compilazione interamente da solo, ma ha bisogno di alcuni strumenti, chiamati ''binutils'', per effettuare il collegamento (linking) e l'assemblaggio dei file sorgente. Il pacchetto ''binutils'' contiene anche altre utili applicazioni che permettono di intervenire sui file oggetto (''object files'', prodotti dal compilatore ma non ancora collegati, dal linker, alle librerie e/o ad altri file oggetto necessari per l'esecuzione, N.d.T.) in molti modi, ad esempio per vedere il contenuto di una libreria.
Ora potrete utilizzare questo file come base di partenza nella personalizzazione della configurazione del kernel così come descritto nel [[LKN:_Configurare_e_Compilare|Capitolo 4]].


Usando questo file di configurazione si dovrebbe ottenere sempre un file immagine del kernel (un ''kernel ricompilato'', NdT) funzionante sulla propria macchina.
''binutils'' si trova di solito all'interno di un pacchetto di nome... ''binutils'' in ogni distribuzione. Se volete scaricarlo e installarlo da soli, potete trovarlo all'indirizzo http://www.gnu.org/software/binutils .
Lo svantaggio di questa immagine è che verranno compilati quasi tutti i moduli e driver presenti nei sorgenti del kernel. Ciò non è quasi mai necessario per una singola macchina, quindi sarebbe meglio disabilitare tutti i driver e le opzioni non necessarie. Si raccomanda di disabilitare solo quelle opzioni che si è sicuri non serviranno, poiché ci sono parti del sistema che richiedono l'abilitazione di certe opzioni.


===Determinare quali moduli siano necessari===
La versione pi� vecchia di ''binutils'' che pu� essere utilizzata per collegare il kernel 2.6.18 � la 2.12. Per scoprire quale versione di ''binutils'' avete installata nel vostro sistema eseguite il comando seguente:
Usando il file di configurazione fornito dalla vostra distribuzione il tempo richiesto per la compilazione del kernel è molto lungo poiché tutti i possibili driver vengono abilitati. Si dovrebbe cercare di abilitare solo i driver per l'hardware presente nel sistema, così da ridurre i tempi di compilazione del kernel. Inoltre, compilando ''staticamente'' (invece che come moduli) alcuni o tutti i driver necessari, si riduce la memoria utilizzata ed in alcune architetture si velocizza il funzionamento del sistema. Per escludere i driver dal kernel è necessario però determinare quali moduli sono indispensabili per il funzionamento dell'hardware installato. Attraverso l'utilizzo di due esempi, cercheremo di spiegare come determinare quali driver siano indispensabili al controllo dell'hardware.


Le informazioni che mettono in relazione i dispositivi ai driver presenti nel kernel sono conservate in varie parti del sistema. Uno dei posti più importanti dove sono salvate queste informazioni è il filesystem virtuale ''sysfs''. All'avvio di Linux, ''sysfs'', dovrebbe essere montato dagli script di inizializzazione della vostra distribuzione nella directory ''/sys''. ''sysfs'' consente di dare un'occhiata a come le varie parti del kernel sono legate l'una a l'altra, questo lo si deduce grazie ai vari link simbolici (''symlink'' NdT) che puntano all'interno dell'intero filesystem.
<pre>$ ld -v</pre>


In tutti gli esempi di seguito, saranno riportati i veri percorsi (''path'' NdT) di ''sysfs'' corrispondenti ad hardware specifico. La vostra macchina sarà certamente diversa, ma la posizione  relativa delle informazioni sarà la stessa. Non ci si deve allarmare se i nomi di file nel ''sysfs'' non sono i medesimi, ciò è normale e prevedibile.
==='''Make'''===


Inoltre, la struttura interna del file di sistema ''sysfs'' subisce modifiche, a causa sia della riorganizzazione dei driver sia del fatto che gli sviluppatori del kernel trovano nuovi modi per meglio presentare in ''user space'' le strutture interne del kernel. A causa di questo, col tempo, alcuni dei ''symlink'', precedentemente menzionati in questo capitolo, possono non essere presenti. Tuttavia, le informazioni sono ancora tutte presenti, al massimo sono state un po' spostate.
''make'' � uno strumento che cerca nei sorgenti del kernel quali file devono essere compilati e successivamente chiama il compilatore e gli altri strumenti necessari per costruire il kernel. Il kernel necessita della versione GNU di ''make'', che solitamente si trova in ogni distribuzione in un pacchetto chiamato ''make''.


====Esempio: Come determinare il driver di rete====
Se volete scaricare e installare ''make'' da soli potete trovarlo all'indirizzo:
http://www.gnu.org/software/make .


Uno degli elementi più comuni ed importanti in un sistema è la scheda di rete. È essenziale capire quale driver la controlla ed attivarlo nella configurazione in maniera da consentire un corretto funzionamento delle connessioni di rete.
La release pi� vecchia di make che pu� essere utilizzata con un kernel 2.6.18 � la 3.79. Vi consiglio di installare la versione stabile pi� recente, perch� le versioni pi� recenti lavorano pi� velocemente nel processare i file di compilazione.
Per verificare quale versione di make avete installata usate il comando:


Primo: partendo dalle connessioni di rete si risale al device PCI
<pre>$ make --version</pre>
<pre>$ ls /sys/class/net/
eth0 eth1  eth2  lo</pre>


La directory ''lo'' rappresenta il dispositivo di rete loopback, ed non è dipendente da nessun dispositivo di rete realmente installato. Invece si dovrebbe riservare particolare attenzione alle directory ''eth0'', ''eth1'' e ''eth2'', dato che si riferiscono a dispositivi realmente esistenti
=='''Strumenti per utilizzare il kernel'''==


Per determinare di quali dispositivi ci si deve occupare, si utilizza il comando ''ifconfig'':
Anche se solitamente la versione del kernel che sta funzionando in un sistema non influisce su alcuna applicazione a livello utente, ci sono alcuni programmi per cui invece � importante. Questa sezione descrive alcuni strumenti che probabilmente sono gi� installati nel vostro sistema Linux: se aggiornate il kernel ad una versione diversa da quella inclusa nella vostra distribuzione, potrebbe essere necessario aggiornare anche alcuni di questi pacchetti, per permettere al sistema di funzionare correttamente.


<pre>$ /sbin/ifconfig -a
==='''util-linux'''===
eth0 Link  encap:Ethernet  HWaddr 00:12:3F:65:7D:C2
inet  addr:192.168.0.13  Bcast:192.168.0.255  Mask:255.255.255.0
UP BROADCAST NOTRAILERS RUNNING MULTICAST  MTU:1500  Metric:1
RX packets:2720792 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:1815488 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:100
RX bytes:3103826486 (2960.0 Mb) TX bytes:371424066 (354.2 Mb)
Base address:0xdcc0 Memory:dfee0000-dff00000
eth1 Link  encap:UNSPEC  HWaddr 80-65-00-12-7D-C2-3F-00-00-00-00-00-00-00-00
BROADCAST MULTICAST  MTU:1500  Metric:1
RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:1000
RX bytes:0 (0.0 b) TX bytes:0 (0.0 b)
eth2 Link  encap:UNSPEC  HWaddr 00-02-3C-04-11-09-D2-BA-00-00-00-00-00-00-00
BROADCAST MULTICAST  MTU:1500  Metric:1
RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:1000
RX bytes:0 (0.0 b) TX bytes:0 (0.0 b)
lo Link  encap:Local Lookback
        inet addr:127.0.0.1  Mask:255.0.0.0
UP  LOOPBACK  RUNNING  MTU:16436  Metric:1
RX packets:60 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:60 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:1000
RX bytes:13409 (13.0 Kb) TX bytes:13409 (13.0 Kb)</pre>


Da questo listato si può riconoscere nel dispositivo di rete <tt>eth0</tt>, quello attivo e funzionante, infatti nelle righe;
Il pacchetto ''util-linux'' � una raccolta di piccole utilit� che assolvono ad un'ampia gamma di compiti; la maggior parte di queste utilit� si occupa del montaggio e della creazione di partizioni su disco e della gestione dell'orologio di sistema.


<pre>eth0 Link  encap:Ethernet  HWaddr 00:12:3F:65:7D:C2
Se volete scaricare ed installare questo pacchetto da soli lo trovate al seguente indirizzo: http://www.kernel.org/pub/linux/utils/util-linux .
inet  addr:192.168.0.13  Bcast:192.168.0.255  Mask:255.255.255.0</pre>


Questo risultato dimostra che il dispositivo Ethernet si vede assegnato un indirizzo IP valido (<tt>inet</tt>).
La versione pi� vecchia di ''util-linux'' compatibile con il kernel 2.6.18 � la 2.10. &Egrave; consigliabile installare la pi� recente versione disponibile di questo pacchetto, perch� le ultime versioni supportano le nuove caratteristiche implementate nel kernel. I ''bind mounts'' sono un esempio di un'opzione inclusa nei kernel pi� nuovi, che necessita della versione pi� recente di ''util-linux'' per poter funzionare correttamente.


Ora, dopo che abbiamo individuato il dispositivo <tt>eth0</tt> e ci siamo accertati di volerlo abilitare nel nostro nuovo kernel, dobbiamo individuare quale driver lo controlla. Ciò si realizza con una semplice procedura, che è quella si seguire i link nel filesystem sysfs, basta digitare un comando di una sola riga:
Per scoprire quale versione di ''util-linux'' avete installata nel vostro sistema usate il seguente comando:


<pre>$ basename `readlink /sys/class/net/eth0/device/driver/module`
<pre>$ fdformat --version</pre>
e1000</pre>


Il risultato mostra che il modulo <tt>e1000</tt> controlla il dispositivo di rete <tt>eth0</tt>. Il comando ''basename'' racchiude in un'unica linea di comando i seguenti passaggi:
==='''module-init-tools'''===


: 1. Individua il symlink ''/sys/class/net/eth0/device'' contenuto all'interno della directory ''/sys/device/'', la quale contiene le informazioni relative al dispositivo che controlla ''eth0''. Fate attenzione al fatto che nelle nuove versioni del kernel la directory ''/sys/class/net/eth0'' potrebbe essere un symlink.  
Il pacchetto ''module-init-tools'' � necessario per poter utilizzare i moduli del kernel. Un ''modulo del kernel'' � un pezzetto di codice caricabile che pu� essere aggiunto o rimosso dal kernel anche mentre questo sta girando. &Egrave; comodo compilare i driver dei dispositivi come moduli per poter caricare solo quelli relativi allo hardware presente nel sistema. Tutte le distribuzioni di Linux usano i moduli per poter caricare solo i driver necessari al sistema in base allo hardware presente, invece di essere costretti a costruire tutti i possibili driver e opzioni del kernel in un unico blocco. L'uso dei moduli permette di risparmiare memoria, caricando solo il codice necessario per controllare correttamente la macchina.


: 2. All'interno della directory che descrive il dispositivo in sysfs, c'è un symlink che punta al driver relativo a questo dispositivo. Questo symlink è nominato ''driver'', pertanto si segue questo collegamento.
Il processo di caricamento dei moduli ha subito una revisione radicale nella versione 2.6 del kernel. Il linker per i moduli (il codice che si occupa di risolvere tutti i simboli e capire come associare i pezzi di codice in memoria) adesso � compilato all'interno del kernel, e questo permette di avere degli strumenti a livello userspace molto leggeri. Le distribuzioni pi� vecchie hanno un pacchetto che si chiama ''modutils'' che non funziona correttamente con il kernel 2.6. Il pacchetto ''module-init-tools'' � quello di cui avete bisogno per lavorare correttamente con i moduli di kernel 2.6.


: 3. All'interno della directory che descrive il driver in sysfs, c'è un symlink che punta al modulo che si trova all'interno del driver in oggetto. Questo symlink è chiamato <tt>module</tt>. Noi cerchiamo l'oggetto a cui punta questo symlink, per ottenerlo ci serviamo del comando ''readlink'', il quale produce un risultato simile a questo:
Chi volesse scaricare e installare da solo questo pacchetto, pu� trovarlo all'indirizzo:
:<pre>$ readlink /sys/class/net/eth0/device/driver/module </pre>
http://www.kernel.org/pub/linux/utils/kernel/module-init-tools .
:<pre> ../../../../module/e1000</pre>


: 4. Dato che a noi interessa solo il nome del modulo e ci disinteressiamo del resto del risultato ottenuto con il comando ''readlink'', tenendo solo la parte più a destra del risultato. Questo è appunto ciò che il comando ''basename'' realizza. Applicandolo direttamente all'intero percorso, questo comando ci ritorna quanto segue:
La versione pi� vecchia di ''module-init-tools'' compatibile con il kernel 2.6.18 � la 0.9.10. Si raccomanda di installare l'ultima release disponibile di ''module-init-tools'', in quanto permette di utilizzare alcune caratteristiche nuove del kernel. Ad esempio, la possibilit� di creare una blacklist dei moduli che non si vuole vengano automaticamente caricati da udev � una delle opzioni che sono presenti solo nelle versioni pi� recenti di ''module-init-tools''.
: <pre>$ basename ../../../../module/e1000</pre>
Per scoprire quale versione avete installata nel vostro sistema usate il comando:
: <pre>e1000</pre>


Così abbiamo inserito il lungo risultato del symlink, ottenuto da ''readlink'', quale parametro nel programma ''basemane'', permettendo così l'intero processo di essere realizzato in una sola riga.
<pre>$ depmod -V</pre>


Ora che abbiamo identificato il nome del modulo, si dovrebbe trovare l'opzione della configurazione del kernel che lo controlla. Si può cercare nei vari menu di configurazione dei dispositivi di rete oppure cercare nel codice sorgente del kernel stesso per essere sicuri di avere l'opzione giusta.
=='''Strumenti specifici per i filesystem'''==


<pre>
Per creare, formattare e riparare le partizioni dei dischi � necessario un ampio spettro di  strumenti specifici per i vari filesystem. Il pacchetto ''util-linux'' ne contiene alcuni, ma alcuni dei pi� popolari filesystem hanno dei pacchetti separati che contengono le utilit� necessarie.
$ cd ~/linux/linux-2.6.17.8
$ find -type f -name Makefile | xargs grep e1000
./drivers/net/Makefile:obj-$(CONFIG_E1000) += e1000/
./drivers/net/e1000/Makefile:obj-$(CONFIG_E1000) += e1000.o
./drivers/net/e1000/Makefile:e1000-objs := e1000_main.o e1000_hw.o e1000_ethtool.o e1000_param.o
</pre>


Si precisa che "e1000'', usato in questo esempio, deve essere sostituito con il nome del modulo che state analizzando.
==='''ext2/ext3/ext4'''===


La cosa che ci interessa nel risultato del precedente comando ''find'' sono le righe dove compaia il termine <tt>'''CONFIG_'''</tt>. Questa è l'opzione di configurazione che il kernel deve aver attivato per poter compilare il modulo. Nell'esempio precedente l'opzione di configurazione che c'interessa è pertanto <tt>CONFIG_E1000</tt>.
I filesystem ''ext3'' e quello in fase di sviluppo ''ext4'' sono evoluzioni dell' ''ext2'' e possono essere gestiti con gli stessi strumenti; la versione pi� recente di qualunque applicazione basata su ''ext2'' pu� essere impiegata anche sugli altri due filesystem.


Adesso si dispone dell'informazione necessaria per poter configurare il kernel. Si esegue lo strumento menu di configurazione:
Per utilizzare questi filesystem dovete avere il pacchetto ''e2fsprogs''; l'indirizzo a cui trovarlo per scaricarlo e installarlo da soli �: http://e2fsprogs.sourceforge.net.


<pre>$ make menuconfig</pre>
La versione pi� vecchia di ''e2fsprogs'' funzionante con il kernel 2.6.18 � la 1.29; � altamente consigliato utilizzare la release pi� recente per sfruttare al meglio le nuove caratteristiche dei filesystem ''ext3'' ed ''ext4''.


Dopodiché si prema il tasto / (slash) (che ha il compito di far partire una ricerca), e si digita l'opzione di configurazione, senza la parte di testo <tt>CONFIG_</tt>. Questo processo è mostrato nella [[:Immagine:Config_search.png|figura 7-1]].
Per scoprire quale versione di ''e2fsprogs'' � installata nel vostro sistema usate il comando:


[[Immagine:Config_search.png|center|frame|''Figura 7-1. Ricerca in menuconfig.'']]
<pre>$ tune2fs</pre>


Il sistema di configurazione del kernel vi dirà ora esattamente dove selezionare l'opzione per abilitare questo modulo. Vedi [[:Immagine:Config_search_found.png|figura 7-2]].
==='''JFS'''===


[[Immagine:Config_search_found.png|center|frame|''Figura 7-2. Risultato della ricerca in menuconfig.'']]
Per usare il filesystem JFS di IBM � necessario avere il pacchetto ''jfsutils''; se volete scaricarlo e installarlo da soli lo trovate all'indirizzo: http://jfs.sourceforge.net.


Il primo elemento nella schermata mostra l'opzione che stavate cercando. Le informazioni mostrate dalla schermata vi dicono che, per attivare il modulo <tt>E1000</tt> nel kernel,  la seguente opzione di configurazione deve essere abilitata:
La versione pi� vecchia di ''jfsutils'' utilizzabile correttamente con il kernel 2.6.18 � la 1.1.3; per verificare quale versione avete installata lanciate il comando:


  Device Drivers
<pre>$ fsck.jfs -V</pre>
      Network device support
      [*] Network device support
          Ethernet (1000 Mbit)
      [*] Intel(R) PRO/1000 Gigabit Ethernet support


Questo modo di procedere funziona per ogni tipo di dispositivo attivo nel kernel.
==='''ReiserFS'''===


====Esempio: Un Dispositivo USB====
Per usare il filesystem ReiserFS � necessario il pacchetto ''reiserfsprogs''. Per scaricarlo e installarlo da soli l'indirizzo �: http://www.nemesys.com/download.html.


Come secondo esempio, esaminiamo ora un convertitore USB-seriale che è presente nel nostro sistema preso ad esempio. Attualmente il convertitore è collegato alla porta ''/dev/ttyUSB0'', pertanto si deve prendere in esame la sezione tty del ''sysfs''.
La versione pi� vecchia di ''reiserfsprogs'' funzionante con il kernel 2.6.18 � la 3.6.3; il comando per controllare quale versione � installata nel sistema �:
<pre>$ ls /sys/class/tty/ | grep USB
ttyUSB0</pre>
Potete ora eseguire una ricerca di questo dispositivo nel ''sysfs'' allo scopo di trovare il modulo che lo gestisce, utilizzando la stessa procedura mostrata nella sezione precedente:


<pre>$ basename `readlink /sys/class/tty/ttyUSB0/device/driver/module`
<pre>$ reiserfsck -V</pre>
pl2303</pre>
Dopodiché, per poter individuare l'opzione di configurazione che si deve abilitare, si cerca nell'albero del codice sorgente del kernel:
<pre>$ cd ~/linux/linux-2.6.17.8
$ find -type f -name Makefile | xargs grep pl2303
./drivers/usb/serial/Makefile:obj-$(CONFIG_USB_SERIAL_PL2303) += pl2303.o</pre>


Si utilizzi lo strumento di configurazione del kernel, come indicato in [[:Immagine:Config_search_pl2303.png|figura 7-3]], per trovare l'opzione adeguata da abilitare relativa al settaggio dell'opzione CONFIG_USB_SERIAL_PL2303.
==='''XFS'''===


[[Immagine:Config_search_pl2303.png|center|frame|''Figura 7-3. Ricerca di USB_SERIAL_PL2303''.]]
Per usare il filesystem XFS di SGI � necessario avere il pacchetto ''xfsprogs''; � possibile scaricare il pacchetto da installare all'indirizzo: http://oss.sgi.com/project/xfs.


Nel nostro caso il risultato è mostrato nella [[:Immagine:Config_search_pl2303_found.png|figura 7-4]].
La release pi� vecchia di ''xfsprogs'' compatibile con il kernel 2.6.18 � la 2.6.0; per verificare quale versione � installata nel sistema si utilizza:


[[Immagine:Config_search_pl2303_found.png|center|frame|''Figura 7-4. Risultato della ricerca di USB_SERIAL_PL2303'']]
<pre>$ xfs_db -V</pre>


Ciò mostra esattamente dove trovare l'opzione <tt>USB Profilic 2303 Single Port Serial Driver</tt> che è necessaria alla corretta gestione di questo dispositivo.
==='''Quota'''===


====Riassunto: Alla scoperta del dispositivo====
Per utilizzare le quote come funzionalit� del kernel � necessario avere installato il pacchetto ''quota-tools'';* {{Box|To do|nota a pi� di pagina: scoprire come si fa}} Questo pacchetto contiene applicazioni che permettono di fissare le quote di filesystem a disposizione di ogni utente, forniscono statistiche sull'uso delle quote dei vari utenti e diramano degli avvertimenti quando questi stanno per esaurire la loro quota di filesystem.


Riassumendo, ecco i vari passaggi che servono per identificare il driver funzionante di un dispositivo ad esso collegato:
Per scaricare e installare questo pacchetto da soli l'indirizzo �: http://sourceforge.net/projects/quota. La versione pi� vecchia utilizzabile con il kernel 2.6.18 � la 3.0.9; � possibile visualizzare la versione installata con il comando:
: 1. Trovate la corretta classe di dispositivi in ''sysfs'' relativa al dispositivo che ci interessa. I dispositivi di rete sono elencati in ''/sys/class/net'', mentre i dispositivi tty sono elencati in ''/sys/class/tty''. Gli altri vari dispositivi si trovano in altre sotto-directory di ''/sys/class'', a seconda del tipo.
: 2. Ricercate nell'albero di ''sysfs''  il nome del modulo che controlla il dispositivo in oggetto. Lo si trova in ''/sys/class/class_name/device_name/device/driver/module'', la ricerca è agevolata se si utilizzano i comandi ''readlink'' e ''basename''.
:<pre>$ basename `readlink /sys/class/class_name/device_name/device/driver/module`</pre>
: 3. Ricercate nei file Makefile con ''find'' e ''grep'' le opzioni <tt>CONFIG_</tt> che abilitano il modulo
:<pre>$ find -type f -name Makefile | xargs grep ''module_name''</pre>
: 4. Ricercate l'opzione trovata nel sistema di configurazione del kernel, dopodiché andate dove indicato dal menu per attivare il driver in oggetto.


====Lasciate che il kernel ci dica ciò di cui abbiamo bisogno====
<pre>$ quota -V</pre>
Dopo esserci infilati nel ''sysfs'' e aver seguito i sui symlinks per ricercare passo passo i nomi dei moduli, presentiamo un semplice script che farà per noi tutto il lavoro in un modo leggermente diverso:


<pre>
==='''NFS'''===
#!/bin/bash
#
# find_all_modules.sh
#
for i in `find /sys/ -name modalias -exec cat {} \;`; do
    /sbin/modprobe --config /dev/null --show-depends $1 ;
done | rev | cut -f i -d '/' | rev | sort -u
</pre>


Si può scaricare un file d'esempio, contenente questo script, dal web site del libro, riportato nella sezione ''Come contattarci'' che si trova nella prefazione.
Per utilizzare correttamente il filesystem NFS � necessario il pacchetto ''nfs-utils''. ** {{Box|To do|nota a pi� di pagina: scoprire come si fa}} Questo pacchetto contiene dei programmi con cui � possibile montare delle partizioni NFS come client e far girare un server NFS.


Questo script cerca nel ''sysfs'' tutti  file chiamati ''modalias''. Il file ''modalias'' contiene gli alias dei moduli e comunica al comando ''modprobe'' quali moduli debbano essere caricati per ogni dispositivo. L'alias del modulo è composto da una combinazione di: produttore del dispositivo, ID, tipo di classe ed altri identificativi univoci per il tipo di dispositivo in questione. Tutti i moduli del driver del kernel hanno una lista interna dei dispositivi che supportano, che è generata automaticamente dalla lista dei dispositivi che il driver comunica al kernel di poter supportare. Il comando ''modprobe'' ricerca tutti i dispositivi nella lista di tutti i driver e cerca di trovare una corrispondenza confrontando l'alias. Se trova una corrispondenza, allora provvede al caricamento del modulo (questa procedura è la stessa seguita dal caricamento automatico dei driver in Linux).
L'indirizzo da cui prelevare questo pacchetto per installarlo da soli �: http://nfs.sf.net.


Lo script prevede l'arresto del programma ''modprobe'' prima di caricare il modulo, e riporta in display solo le azioni che eseguirebbe. Questo ci da una lista di tutti i moduli che sono necessari al controllo di tutti i dispositivi del sistema. Eseguendo una piccola pulizia della lista, ordinandola e selezionando i campi adeguati,
La versione pi� vecchia funzionante con il kernel 2.6.18 � la 1.0.5; il comando per determinare la versione installata �:
otteniamo il seguente risultato:


<pre>
<pre>$ showmount --version</pre>
$ find_all_modules.sh
8139cp.ko
8139too.koo
ehci-hcd.ko
fimware_vlass.ko
i2c-i801.ko
ieee80211.ko
ieee80211_crypt.ko
ipw2200.ko
mii.ko
mmc_core.ko
pcmcia_core.ko
rsrc_nonstatic.ko
sdhci.ko
snd-hda-codec.ko
snd-hda-intel.ko
snd-page-alloc.ko
snd-pmc.ko
snd-timer.ko
snd.ko
soundcore.ko
uhci-hcd.ko
usbcore.ko
yenta_socket.ko
</pre>


Questa è la lista di tutti i moduli che sono necessari alla gestione dell'hardware della macchina.
=='''Altri strumenti'''==


Lo script mostrerà probabilmente alcuni messaggi di errore che possono essere del tipo:
Ci sono pochi altri programmi che sono strettamente legati alla versione del kernel. Di solito questi programmi non sono necessari per far funzionare il kernel, ma rendono possibile l'accesso a tipi di hardware e di funzioni differenti.


<pre>FATAL: Module pci:v00008086d00002592sv000010CFsd000012E0bc03sc00i00 not found.
==='''udev'''===
FATAL: Module serio:ty01pr00id00ex00 not found.</pre>


Questo ci dice che non si trova un modulo che gestisce quel dispositivo. Questo non deve comunque interessare più di tanto, poiché alcuni dispositivi non hanno driver nel kernel che lavorino per loro.
''udev'' � un programma che permette a Linux di fornire uno schema persistemte di attribuzione dei nomi dei device nella directory ''/dev''. Inoltre fornisce una ''/dev'' dinamica, molto simile a quella fornita dal pi� vecchio (ed ora non pi� utilizzato) filesystem ''devfs''. Quasi tutte le distribuzioni Linux usano ''udev'' per gestire la directory ''/dev'', per cui risulta necessario per eseguire correttamente il boot del sistema.


==Determinare il Modulo Corretto Partendo da Zero==
Sfortunatamente ''udev'' si appoggia alla struttura della directory ''/sys'', che � nota per cambiare continuamente con le release del kernel. Alcuni di questi cambiamenti in passato sono stati responsabili del malfunzionamento di ''udev'', cosicch� il sistema non era pi� in grado di fare il boot correttamente. Se ''udev'' non funziona correttamente nonostante abbiate l'ultima versione raccomandata per il vostro kernel, contattate gli sviluppatori tramite la mailing list [mailto:linux-hotplug-devel@list.sourceforge.net].
Talvolta non si la possibilità di avere un kernel funzionante su una macchina in modo da determinare quali moduli del kernel siano necessari per gestire l'hardware. Oppure si è aggiunto del nuovo hardware al sistema e bisogna trovare le opzioni della configurazione necessarie a farlo funzionare correttamente. Questa sezione illustrerà come determinare le opzioni della configurazione necessarie ad far funzionare l'hardware.


Il modo più semplice per capire quale driver controlla un nuovo dispositivo è quello di compilare come moduli tutti i driver di quel tipo disponibili nei sorgenti del kernel, e lasciare che il processo di avvio tramite ''udev'' associ il driver al dispositivo. Una volta fatto ciò, si dovrebbe essere in grado di risalire al driver necessario seguendo i passi descritti precedentemente, ed infine ricompilare il kernel abilitando il solo driver necessario.
&Egrave; fortemente consigliato utilizzare l'ultima release di ''udev'' fornita con la vostra distribuzione, dato che � profondamente legata al processo di boot specifico della distribuzione stessa. In ogni caso, chi volesse aggiornare ''udev'' per conto proprio pu� trovarlo all'indirizzo: http:www.kernel.org/pub/linux/utils/kernel/hotplug/udev.html.


===Dispositivi PCI===
La versione pi� vecchia di ''udev'' funzionante con il kernel 2.6.18 � la 0.81; � consigliabile usare la versione pi� recente, in quanto funziona meglio con i nuovi kernel, a causa del modo in cui ''udev'' e il kernel comunicano tra di loro.


Per conoscere quale versione di udev installata nel sistema il comando :


===Dispositivi USB===
<pre>$ udevinfo -V</pre>


===Root Filesystem===
==='''Strumenti di analisi dei processi'''===


Il pacchetto ''procps'' contiene i programmi di uso comune ''ps'' e ''top'', come anche molti altri strumenti per gestire e tenere sotto controllo i processi in esecuzione nel sistema.
Se preferite scaricare ed installare da soli questo pacchetto potete trovarlo all'indirizzo
http://procps.sourceforge.net.
La versione 3.2.0 la pi vecchia compatibile con il kernel 2.6.18; per determinare quale versione installata si usa il comando:


====Controller di Disco====
<pre>$ ps --version</pre>


===Un Aiuto dallo Script===
==='''Strumenti per periferiche PCMCIA'''===
 
Per poter utilizzare correttamente le periferiche PCMCIA � necessario un programma a livello utente che permetta di configurarle. Per i kernel pi� vecchi questo programma si chiamava ''pcmcia-cs'', ma � stato sostituito con un sistema pi� semplice chiamato ''pcmciautils''. Se volete utilizzare periferiche PCMCIA dovete avere installato questo pacchetto.
 
Se preferite scaricare ed installare da soli questo pacchetto potete trovarlo all'indirizzo ftp://ftp.kernel.org/pub/utils/kernel/pcmcia.
 
La versione pi� vecchia di ''pcmciautils'' funzionante con il kernel 2.6.18 � la 004, ma � consigliabile installare la versione pi� recente, per poter sfruttare tutte le nuove funzioni del sottosistema PCMCIA, come ad esempio la possibilit� di caricare automaticamente i driver quando viene rilevata una nuova periferica. Il comando per scoprire quale versione di pcmciautils � installata �:
 
<pre>$ pccardctl -V</pre>




29

contributi

Menu di navigazione