LKN: Personalizzare un Kernel: differenze tra le versioni

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Ora che avete scaricato i sorgenti della versione del kernel che avete scelto e che li avete installati in una cartella locale, � giunto il momento di compilare il codice. Il primo passo � di configurare il kernel con le opzioni appropriate; in seguito il kernel potr� essere compilato. Entrambe le operazioni sono portate a termine attraverso lo strumento standard ''make''.
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== '''Creare una Configurazione''' ==
Se il file ''/proc/config.gz'' � presente, allora copiatelo nella directory del sorgente kernel ed estraetelo:


La configurazione del kernel risiede in un file chiamato ''.config'' nella cartella principale dell'albero dei sorgenti del kernel. Se avete appena estratto il codice sorgente del kernel, non vi sar� alcun file ''.config'', dovr� quindi essere creato. Pu� essere creato dall'inizio, creato sulla "configurazione predefinita", preso da una versione funzionante del kernel, o preso da quello rilasciato da una distribuzione. Copriremo i primi due metodi adesso, gli ultimi due metodi nel Capitolo 7.
<pre>$ cp /proc/config.gz -/linux/
$ cd -/linux
$ gzip -dv config.gz
config.gz:      74.9% - - replaced with config</pre>
Copiate questo file di configurazione nella vostra directory del kernel e rinominatelo in ''.config''.
Ora potrete utilizzare questo file come base di partenza nella personalizzazione della configurazione del kernel cos� come descritto nel Cap. 4.


==='''Configurare dall'inizio'''===
Se si usa il file di configurazione in oggetto, allora quale buona norma, si dovrebbe anche sempre creare un'immagine del kernel operativo (funzionante) per la vostra macchina. Lo svantaggio derivante dall'utilizzo di questa immagine � il fatto che si dovr� configurare quasi ogni modulo del kernel e driver che si trova nel sorgente del kernel stesso. Infatti un kernel standard copre un gran numero di macchine e di hardware, questo ci consente di disattivare molti drivers ed opzioni che non vengono utilizzati nel nostro sistema. Si raccomanda comunque di disattivare solo quelle opzioni di cui siamo sicuri al 100% che non vengono utilizzate, ci possono essere infatti elementi del sistema che hanno necessitano di specifiche alla sola apparenza superflue.
Il modo pi� semplice per configurare un kernel � usare il metodo ''make config'':
<pre>$ cd linux-2.6.17.10
  $ make config
make config
scripts/kconfig/conf arch/i386/Kconfig
*
* Linux Kernel Configuration
*
*
* Code maturity level option
*
Prompt for development and/or incomplete code/drivers (EXPERIMENTAL) [Y/n/?]
Y


*
'''Determinare quali Moduli Siano Necessari'''
* General setup
*
Local version - append to kernel release (LOCALVERSION) []
Automatically append version information to the version string
(LOCALVERSION_AUTO) [Y/n/?] Y
...</pre>
Il programma di configurazione del kernel proceder� attraverso ogni opzione di configurazione e vi chieder� se la si vuole abilitare o meno. Tipicamente, le possibilit� per ogni opzione sono presentate nella forma <tt>[Y/m/n/?]</tt>. La lettera maiuscola � la scelta predefinita, e pu� essere selezionata semplicemente premendo il tasto Invio. Le quattro scelte sono:
* <tt>Y</tt>  Compilare direttamente nel kernel.
* <tt>n</tt>  Lasciare completamente al di fuori del kernel.
* <tt>m</tt>  Compilare come modulo, da caricare se necessario.
* <tt>?</tt>  Stampare un breve messaggio descrittivo e ripropone il quesito.
Il kernel contiene quasi duemila opzioni di configurazioni differenti, quindi rispondere a una domanda su ognuna di esse richiede un notevole dispendio di tempo. Fortunatamente, vi � un modo pi� facile di configurare un kernel: basare la configurazione su una configurazione pre-costruita.


==='''Opzioni della Configurazione predefinita'''===
Il tempo di compilazione del file di configurazione, implementato in una distribuzione, molto lungo, datosi che tutti i diversi driver vengono inizializzati. Si dovrebbe cercare di inizializzare solo i driver per l'hardware presente nel sistema, cos� da ridurre i tempi di compilazione del kernel, inoltre la selezione di alcuni o di tutti i driver nel kernel, consente una riduzione di memoria utilizzata ed in alcune architetture un funzionamento del sistema pi� veloce. Per escludere i driver dal kernel necessario per� determinare quali moduli sono indispensabili per il funzionamento dell'hardware installato. Attraverso l'utilizzo di due esempi, cercheremo di spiegare come determinare quali driver siano indispensabili al controllo dell'hardware.
Ogni versione del kernel ha una configurazione "predefinita". Questa configurazione in parte basata sulle scelte che il responsabile di quella architettura crede siano le opzioni migliori da essere usate. In alcuni casi, � la configurazione usata dal responsabile stesso sulle proprie macchine. Questo vero per l'architettura i386, dove la configurazione predefinita corrisponde strettamente a quella che Linus Torvalds usa per la sua macchina di sviluppo principale.


Per creare questa configurazione predefinita, eseguite:
Le informazioni che mettono in relazione i dispositivi ai driver presenti nel kernel sono conservate in vari spazi del sistema. Uno degli elementi pi� importanti dove sono salvate queste informazioni � il file di sistema ''sysfs''. All'inizializzazione di Linux ''sysfs'' normalmente dovrebbe essere caricato nella directory ''/sys''. ''sysfs'' consente di dare un'occhiata a come le varie parti del kernel sono legate l'un l'altra, questo lo si deduce grazie ai vari symlink che puntano all'interno dell'intero file di sistema.
<pre>$ cd linux-2.6.17.10
$ make defconfig</pre>
Una grande quantit� di configurazioni scorrer� velocemente sullo schermo, e un file ''.config'' sar� creato e piazzato nella cartella del kernel. Il kernel � ora correttamente configurato, ma dovrebbe essere adattato alla vostra macchina per assicurarsi che funzioni correttamente.


=='''Modificare la configurazione'''==
In tutti gli esempi di seguito, saranno riportati listati reali di ''sysfs'' e saranno indicati tipi di hardware. La vostra macchina sar� certamente diversa, ma i luoghi relativi dove sono salvate le informazioni sono gli stessi. Non ci si deve allarmare se i nomi di file nel ''sysfs'' non sono i medesimi, rientra nelle aspettative.
Ora che abbiamo un file di configurazione di base, dovrebbe essere modificato per supportare l'hardware presente nel vostro sistema. Per ulteriori dettagli su come individuare quali opzioni vi siano necessarie per ottenere ci�, potete leggere il Capitolo 7. Qui mostreremo come selezionare le opzioni che potete voler cambiare.


Ci sono tre differenti strumenti interattivi per la configurazione del kernel: uno basato su terminale chiamato ''menuconfig'', uno grafico basato sulle GTK+ chiamato ''gconfig'', e un altro grafico basato sulle QT chiamato ''xconfig''.
Inoltre, la struttura interna del file di sistema ''sysfs'' cambia costantemente, questo dovuto sia alla riorganizzazione dei dispositivi sia alle revisioni del kernel tese a migliorare l'adattamento delle strutture interne del kernel allo spazio utilizzato. A causa di questo, col tempo, alcuni dei symlink, precedentemente menzionati in questo capitolo, possono non essere presenti. Tuttavia, le informazioni sono ancora tutte presenti, al massimo sono state spostate di qualche riga.
 
 
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Esempio: Come Determinare il Driver di Rete
 
Uno degli elementi pi� comuni ed importanti in un sistema � la carta-interfaccia di rete. � essenziale capire quale driver la controlla ed attivarlo nella configurazione in maniera da consentire un corretto funzionamento delle connessioni di rete.
 
Primo: partendo dalle connessioni di rete si risale ai device PCI
$ ls /sys/class/net/
eth0  eth1  eth2  lo
 
La directory ''lo'' rappresenta il dispositivo di rete loopback, e non � dipendente da nessun dispositivo di rete realmente installato. Invece si dovrebbe riservare particolare attenzione alle directory ''eth0'', ''eth1'' e ''eth2'', datosi che si riferiscono a dispositivi realmente esistenti
 
Per determinare approfonditamente di quali dispositivi ci si deve occupare, si utilizza il comando ''ifconfig'':
 
<pre>$ /sbin/ifconfig -a
eth0 Link  encap:Ethernet  HWaddr 00:12:3F:65:7D:C2
inet  addr:192.168.0.13  Bcast:192.168.0.255  Mask:255.255.255.0
UP BROADCAST NOTRAILERS RUNNING MULTICAST  MTU:1500  Metric:1
RX packets:2720792 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:1815488 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:100
RX bytes:3103826486 (2960.0 Mb) TX bytes:371424066 (354.2 Mb)
Base address:0xdcc0 Memory:dfee0000-dff00000
eth1 Link  encap:UNSPEC  HWaddr 80-65-00-12-7D-C2-3F-00-00-00-00-00-00-00-00
BROADCAST MULTICAST  MTU:1500  Metric:1
RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:1000
RX bytes:0 (0.0 b) TX bytes:0 (0.0 b)
eth2 Link  encap:UNSPEC  HWaddr 00-02-3C-04-11-09-D2-BA-00-00-00-00-00-00-00
BROADCAST MULTICAST  MTU:1500  Metric:1
RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:1000
RX bytes:0 (0.0 b) TX bytes:0 (0.0 b)
lo Link  encap:Local Lookback
        inet addr:127.0.0.1  Mask:255.0.0.0
UP  LOOPBACK  RUNNING  MTU:16436  Metric:1
RX packets:60 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:60 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:1000
RX bytes:13409 (13.0 Kb) TX bytes:13409 (13.0 Kb)</pre>
 
Da questo listato si pu� riconoscere nel dispositivo di rete <tt>eth0</tt>, quello attivo e funzionante, infatti nelle righe;
 
<pre>eth0 Link  encap:Ethernet  HWaddr 00:12:3F:65:7D:C2
inet  addr:192.168.0.13  Bcast:192.168.0.255  Mask:255.255.255.0</pre>
 
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