Autorità di certificazione locale: differenze tra le versioni

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{{stub}}
== scrivere su file system ntfs ==
==Introduzione==
L'utilizzazione di una autorità di certificazione locale (''self signed CA'') trova applicazione in tutti quei casi in cui non sia necessario che una root CA esterna firmi i nostri certificati.


Uno scenario tipico è quello di una LAN con server https: l'utilizzo di una CA locale evita tutti quei noiosi avvisi da parte dei client che lamentano l'incertezza dell'origine del certificato del server https.
Finalmente possiamo scrivere, creare cartelle, copiare testi e immagini su file system ''ntfs''. Occorrono due programmi ''fuse'' e ''ntfs-3g''.
Un altro scenario è quello in cui sia necessario un sistema di autenticazione web basato su certificati: affinché ogni client possa autenticarsi è necessario che esso presenti il certificato richiesto.
Iniziamo, scarichiamo ''fuse''


==Installazione e Configurazione di Openssl==
http://fuse.sourceforge.net
Per installare la libreria SSL e gli applicativi necessari alla creazione di chiavi e certificati dare il comando:
<pre>apt-get install openssl</pre>


Per minimizzare la quantità di informazioni richieste durante la creazione di chiavi e certificati, pu&ograve;
lo estraiamo e ci portiamo nella cartella estratta
essere utile modificare il file '''/etc/sslopenssl.cnf''' per esempio alla seguente sezione:
<pre>
[ req_distinguished_name ]


countryName            = Country Name (2 letter code)
<pre> tar xzvf fuse-2.5.3.tar.gz
countryName_default    = IT
cd fuse-2.5.3 </pre>
...
stateOrProvinceName            = State or Province Name (full name)
stateOrProvinceName_default    = Italy
...


0.organizationName              = Organization Name (eg, company)
installiamo, col kernel 2.6.17 il modulo ''fuse'' � gi� abilitato nel kernel, quindi
0.organizationName_default      = Azienda SpA
...
</pre>
==Generazione di una CA locale==
Per mezzo di questa autorit&agrave; di certificazione saranno creati tutti gli altri certificati: quello del server e quelli dei client.


===Creazione della chiave (root CA)===
<pre> ./configure--enable-kernel-module </pre>
Prima del certificato &egrave; necessario creare una chiave. Il seguente comando genera nella directory '''/etc/openssl/private''' la chiave privata '''ca.key''' di 1024 bit criptata con algoritmo ''triple DES'':
<pre># openssl genrsa -des3 -out private/ca.key 1024
Enter pass phrase for private/ca.key:
Verifying - Enter pass phrase for private/ca.key:
</pre>


La chiave sar&agrave; generata dopo aver immesso la ''pass phrase''.
Ora scarichiamo ntfs-3g


{{ warningbox | vista l'importanza della chiave privata a livello sicurezza, dare gli opportuni permessi alla directory '''/etc/openssl/private''' e a '''ca.key'''. }}
http://mlf.linux.rulez.org/mlf/ezaz/ntfs-3g-download.html


===Generazione del certificato (root CA)===
estraiamo e ci portiamo nella cartella
Prima di procedere assicurarsi che '''/etc/ssl/index.txt''' sia vuoto e che '''/etc/ssl/serial''' contenga il valore 01.


Utilizziamo la chiave creata nella sezione [[#Creazione della chiave (root CA)|Creazione della chiave]], per generare un certificato root CA '''ca.crt''' con validit&agrave; di un anno:
<pre> cd ntfs-3g-20070920-BETA
<pre># openssl req -config /etc/ssl/openssl.cnf -new -x509 -key private/ca.key -out ca.crt -days 365
./configure
Enter pass phrase for private/ca.key:</pre>
make
make install #ovviamente da root </pre>


Il certificato appena creato sar&agrave; utilizzato esclusivamente per firmare tutti gli altri certificati generati in seguito.
<pre> AGGIORNAMENTO ntfs-3g � entrato in ''unstable'' quindi chi ha i repo abilitati pu� saltare la parte superiore e usare apt per installarlo, per il resto proseguire normalmente</pre>


Affinch&eacute; i browser possano riconoscere come valida la ''root CA'' appena creata, gli utenti finali dovranno installare il certificato '''ca.crt''' nei loro browser. Riferirsi alla sezione XXX per maggiorni informazioni.


Aggiungendo l'opzione '''-batch''' al precedente comando potremmo automatizzare l'operazione utilizzando i valori predefiniti impostati nel file '''/etc/ssl/openssl.cnf'''. Utile quando utilizzata da script.
OK, se non si sono ricevuti errori, bisogna montare la partizione per poterla utilizzare, creiamo la dir


==Certificato lato server==
<pre> mkdir /media/windows </pre>
Questo &egrave; il certificato che il server utilizza per cifrare i dati scambiati con i vari client. Un tipico esempio è un server ''https''.


====Creazione della chiave (server)====
e la montiamo
Il modo in cui creare la chiave e le osservazioni sono le stesse viste nella sezione [[#Creazione della chiave (root CA)|Creazione della chiave (root CA)]]:
<pre># openssl genrsa -des3 -out private/server.key 1024
Enter pass phrase for private/server.key:
Verifying - Enter pass phrase for private/server.key:</pre>


&Egrave; probabile che la chiave generata sia poi utilizzata insieme al relativo certificato nella configurazione di ''apache''; in tal caso ''apache'' attender&agrave; ad ogni avvio che venga inserita la ''pass phrase'' relativa alla chiave utilizzata. Vista la scomodit&agrave; di tale soluzione, si pu&ograve; togliere la ''pass phrase'' dalla chiave:
<pre> ntfs-3g /dev/hda1 /media/windows -o locale=it_IT.utf8 </pre>
<pre># openssl rsa -in private/server.key -out private/server.key.unsecure
Enter pass phrase for private/server.key:
writing RSA key</pre>


{{ Warningbox | la chiave priva di ''pass phrase'' non &egrave; protetta, quindi assicurarsi che abbia i permessi opportuni.}}


===Generazione di una Certificate Signing Request (CSR)===
se si vuole la partizione montata in auto, editare ''/etc/fstab'' ed aggiungere la seguente riga
Con la chiave creata nella sezione [[#Creazione della chiave (server)|Creazione della chiave (server)]] generiamo una richiesta di firma per il certificato lato server che stiamo creando:
<pre>litio:# openssl req -config /etc/ssl/openssl.cnf -new -key private/server.key -out server.csr
Enter pass phrase for private/server.key:</pre>


Impartito il comando, &egrave; richiesta in input una serie di informazioni tra cui la pi&ugrave; importante &egrave; quella relativa all'opzione ''commonName'' in cui va specificato l'''FQDN'' del server che utilizzer&agrave; il certificato, al fine di evitare problemi di "fiducia" coi client.
<pre> /dev/hda1 /media/windows ntfs-3g defaults 0 0 </pre>


===Firma della CSR===
Bene ora possiamo usare la partizione con file system ''ntfs''.
Quando disponiamo di una ''CSR'' &egrave; necessario spedirla alla ''CA'' scelta affinch&ecaute; la firmi, tuttavia se abbiamo provveduto, come spiegato nella sezione [[#Generazione di una CA locale|Generazione di una CA locale]], alla creazione di una nostra ''CA'' , possiamo firmare noi la ''CSR'' ottenuta alla sezione [[#Generazione di una Certificate Signing Request (CSR)|Generazione di una Certificate Signing Request]]:
<pre>
# openssl ca -config /etc/ssl/openssl.cnf -policy policy_anything -keyfile private/ca.key \
> -cert ca.crt -in server.csr -out certs/server.crt
Enter pass phrase for private/ca.key:</pre>


Il risultato del precedente comando &egrave; il file '''/etc/ssl/certs/server.crt''', l'aggiornamento di '''/etc/ssl/index.txt''' e di ''/etc/ssl/serial''. A questo punto il file '''server.csr''' non &egrave; pi&ugrave; necessario.
P.S. Potrebbe essere utile installare fuse-utils e ntfsprogs direttamente con apt.
Il risultato dell'operazione &egrave; il certificato per mezzo del quale il server https cifrer&agrave; i dati scambiati con i client.


==Configurazione Web Server==
== link esterni ==
Prendo in considerazione solo la configurazione relativa ad ''apache'' , in particolare ad ''apache-ssl''. Utilizzando ''apache'' con ''mod-ssl'' si dovrebbero ottenere risultati analoghi.


===Direttive apache-ssl===
http://wiki.linux-ntfs.org/doku.php?id=ntfs-3g
Importanti sono le seguenti direttive:
; SSLCACertificatePath: indica la directory dove sono contenuti certificati e CRL.
Esempio: <tt>SSLCACertificatePath /etc/ssl</tt>
; SSLCertificateFile: indica il certificato lato server per mezzo del quale i dati vengono cifrati. Secondo quanto riportato in questa guida esso corrisponde al file /etc/ssl/certs/server.crt.
Esempio: <tt>SSLCertificateFile server.crt</tt>
; SSLCertificateKeyFile: indica la chiave privata del certificato lato server. Secondo quanto qui riportato essa corrisponde al file /etc/ssl/private/server.key. Per maggiori informazioni vedere l'osservazione sulle chiavi private fatta nella sezione [[#Certificato lato server|Certificato lato server]].
Esempio: <tt>SSLCertificateKeyFile server.key</tt>
; SSLVerifyClient: definisce la certificazione di cui i client necessitano per autenticarsi.
Esempio: <tt>SSLVerifyClient 2  #The client must present a valid certificate.</tt>
; SSLVerifyDepth: nel nostro caso va impostata a 1 in quanto ci fidiamo solo di certificati firmati dalla nostra CA locale.
Esempio: <tt>SSLVerifyDepth 1</tt>
;SSLUseCRL: i certificati client sono controllati basandosi sull'appropriata ''CRL''. La ''CRL'' deve essere in formato ''PEM''. &Egrave; necessario un link simbolico alla ''CRL'' posto all'interno del percorso indicato dalla direttiva '''SSLCACerificatePath'''. Non prende argomenti. Il percorso della ''CRL'' e' specificato da '''SSLCACertificatePath.''' I link simbolici alle ''CRL'' hanno la forma <hash>.r<number>, dove <hash> è l'hash del file contenente la ''CRL''. La sezione XXX spiega come creare link simbolici di tale tipo.
Esempio: <tt>SSLUseCRL</tt>
; SSLOnRevocationSetEnv: se il client presenta un certificato revocato, la sessione SSL &egrave; stabilita e la variabile indicata &egrave; impostata. L'idea &egrave; di gestire con uno script questo tipo d'errore. Per la descrizione delle altre direttive del tipo ''SSLOn*SetEnv'' riferisi alla documentazione di ''apache''.
Esempio: <tt>SSLOnRevocationSetEnv SSL_REVOKED</tt>


===Apache e CRL===
ciao
Questa sezione tratta della configurazione di ''apache-ssl'' per l'uso di ''CRL''. Riferirsi a [sec:Revoca-di-un] e in particolare a [sec:Creazione-e-aggiornamento di una CRL].


Affinch&eacute; ''apache-ssl'' sia informato sulla validit&agrave; dei certificati, &egrave; necessario l'utilizzo delle direttive '''SSLCACertificatePath''' e '''SSLUseCRL'''. La prima indica il percorso in cui cercare la ''CRL'', la seconda istruisce il demone a fare uso della ''CRL''.
:[[Utente:Xtow|Xtow]]
 
La ''CRL'' deve essere puntata da un link simbolico della forma <tt><hash>.r<number></tt> presente all'interno del percorso indicato dalla direttiva '''SSLCACertificatePath''' (p.e. '''/etc/ssl'''):
<pre>
# cd /etc/ssl
# hash=`openssl crl -hash -in crl/crl.pem -noout`
# ln -sf crl/crl.pem $hash.r0
# ls -l $hash.r0
 
lrwxr-xr-x  1  root  root  11 2004-09-24 10:41 bb6e3a6b.r0 -> crl/crl.pem
</pre>
 
===CA, certificati e CRL per virtual host===
Tutte le direttive elencate nella sezione [[#Direttive apache-ssl|Direttive apache-ssl]] possono essere utilizzate nei contesti ''server config'' e ''virtual host''.
 
La prima conseguenza &egrave; che si possono specificare ''CA'', ''CRL'' e certificati distinti per ogni singolo host virtuale.
La seconda conseguenza &egrave; che si pu&ograve; creare confusione tra le direttive nei contesti ''server config'' e ''virtual host''. Si consideri una configurazione del tipo seguente:
<pre>
[...]
SSLOnRevocationSetEnv SSL_REVOKED
[...]
<VirtualHost x.y.z.w:443>
SSLCACertificateFile /etc/ssl/virtual1/ca.crt
SSLCertificateFile /etc/ssl/virtual1/certs/server.crt
SSLCertificateKeyFile /etc/ssl/virtual1/private/server.key
SSLCACertificatePath /etc/ssl/virtual1
SSLUseCRL
[...]
</VirtualHost>
</pre>
Quando è revocato un certificato client relativo al virtual host <tt>x.y.z.w</tt>, il risultato potrebbe non corrispondere a quanto voluto. Se si visitasse l'URL <tt>https://x.y.z.w</tt> con il browser in cui è installato il certificato revocato , si noterebbe che l'accesso non verrebbe impedito. Questo accade perch&eacute; '''SSLOnRevocationSetEnv SSL_REVOKED''' non nega l'accesso ai certificati revocati, ma imposta la variabile '''SSL_REVOKED''' a "YES" e la direttiva posta nel contesto ''server config'' ha valore anche per gli host virtuali.
La soluzione è quella di commentare la direttiva nel contesto ''server config'' e attivarla, se serve, per ogni singolo host virtuale.
 
==Configurazione Client Browser==
I passi da seguire per la creazione dei certificati lato client sono essenzialmente analoghi a quelli illustrati nella sezione [[#Certificato lato server | Certificato lato server]].
 
===Creazione chiave (client)===
Prima di tutto generiamo la chiave. La ''pass phrase'' utilizzata servir&agrave; all'utente finale per autenticarsi nelle zone protette del server web.
<pre>
# openssl genrsa -des3 -out private/client1.key 1024
Enter pass phrase for private/client1.key:
</pre>
 
===Generazione di una CSR per il client===
<pre>
# openssl req -config /etc/ssl/openssl.cnf -new -key private/client1.key -out client1.csr
Enter pass phrase for private/client1.key:
</pre>
 
===Firma della CSR per il client===
La ''CSR'' va firmata dalla nostra ''CA'' locale:
<pre>
# openssl ca -config /etc/ssl/openssl.cnf -policy policy_anything -keyfile private/ca.key \
> -cert ca.crt -in client1.csr -out certs/client1.crt
Enter pass phrase for private/ca.key:
</pre>
 
a questo punto il file '''client1.csr''' non e' più necessario. Infine '''client1.crt''' e '''client1.key''' vanno messi in un unico file:
<pre>
# cat private/client1.key > private/client1.pem
# cat certs/client1.crt >> private/client1.pem
</pre>
 
quindi generare il file ''PKCS'' da importare nel browser dell'utente finale:
<pre>
# openssl pkcs12 -export -in private/client1.pem -out pkcs/client1.p12 -name "Certificato Client 1"
Enter pass phrase for private/client1.pem:
Enter Export Password:
Verifying - Enter Export Password:
</pre>
 
Ovviamente la pass phrase per '''/etc/ssl/private/client1.pem''' &egrave; la stessa di '''/etc/ssl/private/client1.key'''. La ''Export Password'' viene richiesta al momento dell'importazione del file ''PKCS'' nel client browser.
 
===Importazione dei certificati===
I certificati da importare nel browser secondo quanto fin qui descritto sono:
# '''ca.crt''' - certificato della ''CA'' locale, da importare nella sezione "Autorit&agrave;". Serve per dare "fiducia" al sito web della LAN.
# '''client1.p12''' - certificato dell'utente finale da importare nel browser.
 
==Revoca di un certificato==
Un certificato può essere revocato per vari motivi, tra cui i seguenti:
* '''unspecified''' motivazione non specificata.
* '''keyCompromise''' la chiave relativa al certificato è stata compromessa (p.e. è giunta nelle mani sbagliate).
* '''superseded''' il certificato è stato rimpiazzato.
 
Per un elenco esaustivo consultare la pagina del manuale ''openssl CA(1)''.
 
il seguente comando revoca il certificato certs/client1.crt:
<pre>
# openssl ca -config openssl.cnf -revoke certs/client1.crt -crl_reason superseded
Enter pass phrase for private/ca.key:
</pre>
Il rudimentale database '''/etc/ssl/index.txt''' è aggiornato marcando il certificato come revocato. Risultano revocati tutti quei certificati che in '''/etc/ssl/index.txt''' presentano una lettera '''R''' come primo campo.
 
===Creazione e aggiornamento di una CRL===
Per conoscere quali certificati sono stati revocati, &egrave; necessario generare una ''CRL'' (''Certificate Revocation List''):
<pre># openssl ca -config openssl.cnf -gencrl -out crl/crl.pem</pre>
Il comando precedente crea una ''CRL'' in base alle informazioni contenute in '''/etc/ssl/index.txt''' e deve essere impartito ogni volta che uno o pi&ugrave; certificati sono revocati.
 
Dopo aver aggiornato una ''CRL'', &egrave; sempre necessario riavviare ''apache-ssl'' per rendere effettivi i cambiamenti.
 
Per la configurazione di ''apache-ssl'' relativa all'uso delle ''CRL'' vedere la sezione [[#Configurazione Web Server|Configurazione Web Server]].
 
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: [[Utente:Nicsar|Nicsar]]
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