Pbuilder: compilazione in ambienti puliti: differenze tra le versioni

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{{stub}}
== Introduzione ==
Pbuilder è uno strumento che permette di creare un ambiente pulito per la compilazione e il test di pacchetti Debian. Inoltre può essere usato anche per effettuare i backport, compilazioni particolari e tutto quello che può richiedere l'uso di un ambiente pulito e controllato.
 
Questo how-to spiegher� il procedimento da seguire per compilare (alla debian-way) un kernel 2.6.11 con la patch bootsplash.
 
 
== Software richiesto ==
In ambiente Debian, ci viene in aiuto il tool '''[[APT]]''' (Advanced Package Tool), che ci fornir� tutto (o quasi) ci� di cui abbiamo bisogno.
Anzitutto, editiamo il nostro '''/etc/apt/sources.list''' aggiungendo il [[I_repository_ed_il_loro_utilizzo | repository]] bootsplash:
 
<pre>deb http://www.bootsplash.de/files/debian/ unstable main</pre>
 
Abbiamo poi bisogno delle librerie e/o programmi che utilizzeremo per la compilazione vera e propria:
 
<pre>
PACCHETTO          VERSIONE MINIMA    COMANDO
 
binutils            2.12                ld -v
e2fsprogs          1.29                tune2fs
gcc                2.95.3              gcc --version
make                3.78                make --version
module-init-tools  0.9.10              depmod -V
procps              3.1.13              ps --version
util-linux          2.10o              fdformat --version
kernel-package
initrd-tools
libncurses-dev
</pre>
 
Ora possiamo procedere al download dei sorgenti del kernel:
 
<pre># apt-get install kernel-source-2.6.11</pre>
 
Con questo comando, [[APT]] scaricher� un archivio .tar.bz2 in '''/usr/src/''', contenente proprio il sorgente del [[kernel]].
 
&Egrave; inoltre necessario scaricare una patch apposita da applicare al kernel:
 
In caso si tenti questa procedura con altri kernel,
 
[http://www.bootsplash.de/files/bootsplash-3.1.6-2.6.11.diff Patch per Kernel 2.6.11]
 
In caso si tenti questa procedura con altri kernel, oppure, essendo la pagina soggetta ad aggiornamento, il file risultasse inesistente, &egrave; possibile scaricare la patch di interesse cercandola in http://www.bootsplash.de/files/
 
''formato: bootsplash-versione_patch-versione_kernel.diff''
 
== Compilazione ==
 
=== Scompattazione e Patch del Sorgente ===
 
Bene, prima di procedere con la compilazione, &egrave; necessario applicare la patch bootsplash (vedi sopra) al nostro kernel.
 
Prima di tutto, scompattiamo l'archivio contenente i sorgenti.
 
Per fare ci�, spostiamoci in '''/usr/src/''', e procediamo con la scompattazione':
 
<pre>
# cd /usr/src/
# tar -jxvf kernel-source-2.6.11.tar.bz2
</pre>
 
A questo punto verr&agrave; creata una nuova directory, '''/usr/src/kernel-source-2.6.11/'''.
 
Spostiamoci dunque nella nuova directory e applichiamo la patch che abbiamo scaricato:
 
<pre>
# cd /usr/src/kernel-source-2.6.11
# patch -p1 < /usr/src/bootsplash-3.1.6-2.6.11.diff
</pre>
 
Non dovrebbe essere segnalato alcun errore nella patch a questo punto. In caso contrario, rimuoviamo la directory dei sorgenti e ripetiamo la procedura dall'inizio. &Egrave; importante applicare la patch bootsplash prima di qualunque altra patch, cio&egrave; sul kernel debian originale preso da APT.
 
A questo punto, possiamo procedere con la compilazione del kernel.
 
=== Configurazione del Kernel ===
 
Anzitutto, configuriamo il kernel stesso:
 
<pre># make menuconfig</pre>
 
Vediamo cosa selezionare, brevemente.
 
Selezioniamo il nostro modello di processore:
<pre>
| Processor type and features
|--- Processor family (Athlon/Duron/K7)
</pre>
 
 
Attiviamo qualche altra opzione per il boot:
 
<pre>
| Device Drivers
|--- Block devices
|------ <*> Loopback device support
|------ <*> RAM disk support
|------ (8192) Default RAM disk size (kbytes)
|------ [*]  Initial RAM disk (initrd) support
</pre>
 
 
Attiviamo le opzioni necessarie a mostrare la schermata di boot:
 
<pre>
| Device Drivers
|--- Graphics support
|------ <M>  VGA 16-color graphics support
|------ <*>  VESA VGA graphics support
|------ Console display driver support
|--------- [*] VGA text console
|--------- [*]  Video mode selection support
|--------- <*> Framebuffer Console support
|------ Bootsplash configuration
|--------- [*] Bootup splash screen
</pre>
 
Ricordiamoci ovviamente di indicare, tra i [http://it.wikipedia.org/wiki/Filesystem Filesystem], quelli che utilizziamo sulla nostra macchina in aggiunta a quello ''ROM'', che viene utilizzato per le immagini initrd, le schede che abbiamo, etc...
 
Se stiamo ricompilando un kernel ovviamente sono cose che non si dovrebbero dimenticare!!!
 
=== Compilazione con make-kpkg (debian-way) ===
 
Ora che il kernel � compilato, possiamo procedere alla compilazione (debian-way):
 
<pre>
# make-kpkg clean
# make-kpkg --initrd --append-to-version -splash binary
</pre>
 
Prendiamo in considerazione l'ultimo comando:
 
'''make-kpkg''' � uno strumento che ci aiuta a creare kernel pacchettizzati in file binari, con estensione *.deb.
: --initrd - Crea il RAMDisk iniziale per mostrare l'immagine al boot;
: --append-to-version -splash - Aggiunge la stringa '-splash' alla versione del kernel che stiamo creando. In questo modo, se stiamo gi� utilizzando un kernel 2.6.11, il nostro nuovo kernel sar� il '2.6.11-splash', cos� in caso di problemi al boot potremo sempre tornare al kernel ''funzionante''.
: binary - Questo argomento specifica il ''target'' della nostra compilazione:
 
<pre>
binary          specifica che vogliamo compilare kernel_image, kernel_doc, kernel_headers
                e kernel_source
 
kernel_source    questo target produce un pacchetto .deb contenente i sorgenti del nuovo
                kernel che stiamo compilando
 
kernel_headers  questo target produce un pacchetto .deb contenente gli header inclusi nel
                nuovo kernel
 
kernel_doc      questo target produce un pacchetto .deb contenente la documentazione
                relativa al nuovo kernel
 
kernel_image    questo target produce un pacchetto .deb contenente il kernel in formato
                binario, con tutti i moduli specificati nella configurazione
</pre>
 
Una volta terminata la compilazione, troveremo in /usr/src un pacchetto il cui nome sar&agrave; qualcosa di molto simile a '''kernel-image-2.6.11-splash_10.00.Custom_i386.deb'''.
 
A questo punto possiamo installare il nostro nuovo kernel!


= Installazione =
Pbuilder è, ovviamente, contenuto in Debian:
<pre>
<pre>
# apt-get install pbuilder
# dpkg -i /usr/src/kernel-image-2.6.11-splash_10.00.Custom_i386.deb
</pre>
</pre>


= Configurazione e Opzioni =
Controlliamo la presenza del RAMDisk iniziale. Per fare ci&ograve; eseguiamo questo comando:
Normalmente non sono necessarie configurazioni particolari, osserviamo, perciò, le opzioni più importanti:
 
<pre>
# ls /boot/initrd.img-2.6.11*
</pre>


== pbuilder ==
Se il comando restituisce un errore, creiamo il nostro RAMDisk:
; --basetgz [base.tgz] : permette di indicare una locazione, per il [[tarball]] dell'ambiente da gestire, diverso da quello di default
; --buildplace [location of build] : permette di specificare un directory, diversa da quella di default, dove ricreare l'ambiente ed eseguire le compilazioni
; --mirror [mirror location] : permette di specificare un [[mirror]] Debian diverso da quello predefinito
; --othermirror [other mirror location in apt deb-line format, delimited with | signs] : permette di aggiungere altri mirror (o repository)
; --http-proxy [proxy] : se è presente un proxy http nella rete, è possibile gestirne l'accesso (nella forma http://username:password@server)
; --distribution [distribution(potato|woody|sarge|sid|etch|experimental)] : imposta la distribuzione
; --buildresult [location-to-copy-build-result] : permette di specificare una directory diversa in cui posizionare i pacchetti creati
; --aptcache [location of retrieved package files] : permette di specificare una directory in cui immagazzinare i pacchetti debian scaricati (e usati) per soddisfare le dipendenze per la compilazione
; --configfile [configuration file to load] : specifica un file di configurazione alternativo
; --debemail [mail address] : imposta l'indirizzo email
; --debbuildopts [dpkg-buildpackage options] : permette di impostare delle opzioni aggiuntive per il comando ''dpkg-buildpackage'', che si occupa della creazione di un pacchetto Debian a partire dai sorgenti
; --logfile [filename to output log] : specifica un file di log, utile per analizzare con calma i risultati delle compilazioni
; --binary-arch : permette di impostare l'architettura da usare per la creazione dell'ambiente (utile nel caso di supporto per più architetture (macchina a 64 bit))
; --save-after-login/--save-after-exec : permette di salvare lo stato della macchina al termine di una sessione interattiva, ricreando il tarball a partire dall'ambiente modificato (usare con attenzione)


== pdebuild ==
<pre>
; --use-pdebuild-internal :
# cd /boot/
; --auto-debsign : impone la firma automatica al termine della compilazione del pacchetto
# mkinitrd -o /boot/initrd.img-2.6.11-splash 2.6.11-splash
; --debsign-k [keyid] : imposta la chiave con cui eseguire la firma del pacchetto
</pre>


== Azioni ==
== Installazione di Bootsplash ==
; create : creazione di un nuovo ambiente
; update : aggiornametno di un ambiene esistente
; build : compilazione
; clean : pulizia di un ambiente
; login : login all'interno di un ambiente
; execute : esecuzione di un comando all'interno di un ambiente
; dumpconfig : mostra a video la configurazione dell'ambiente specificato, utile per le operazioni di debug


In questa fase ci viene in aiuto quel repository che abbiamo aggiunto all'inizio al nostro '''/etc/apt/sources.list'''.


= Utilizzo =
Aggiorniamo i nostri archivi APT ed installiamo Bootsplash:
== Creazione Ambiente ==
In questo esempio creeremo un ambiente per la distribuzione sid, con i repository Debian '''main''', '''contrib''' e '''non-free'''.


<pre>
<pre>
# pbuilder create --basetgz /home/maxer/pbuilder/sid.tgz --mirror http://debian.fastweb.it/debian --othermirror http://debian.fastweb.it/debian contrib non-free --distribution sid --debemail maxer@knio.it --binary-arch i386
# apt-get update
# apt-get install bootsplash sysv-rc-bootsplash bootsplash-theme-tuxinfo-debian
</pre>
</pre>


Analizzando il comando osserviamo che:
Attenzione! L'ultimo pacchetto (bootsplash-theme-tuxinfo-debian) &egrave; il '''tema che vedremo al boot'''. Per vedere quali temi sono disponibili, diamo il seguente comando:
* con '''--basetgz''' impostiamo un percorso diverso per salvare il [[tarball]] che conterrà l'immagine del nostro ambiente;
 
* con '''--mirror''' specifichiamo un mirror italiano, mentre con '''--othermirror''' aggiungiamo anche ''non-free'' e ''contrib'' (allo stesso modo potremmo aggiungere altri repository...);
<pre>
* con '''--distribution''' impostiamo la distribuzione di cui vogliamo creare l'ambiente;
# apt-cache search bootsplash-theme
* con '''--debemail''' impostiamo la nostra email;
</pre>
* con '''--bynary-arch''' impostiamo l'architettura dei nostri binari (utile nei sistemi a 64 bit, in cui è possibile emulare l'architettura a 32 bit ;-).
 
(Suggerimento: conviene inviare l'output in pipe a ''more'' o ''less'', dato che esistono numerosi temi!)
 
Scegliamo in questo caso il tema "tuxinfo-debian".


Pbuilder scaricherà dalla rete tutto il materiale necessario, e creerà l'immagine (potrebbe volerci molto tempo.. quindi è consigliata una bella tazzona di caffè)!
Durante l'installazione comparir&agrave; una finestra per la configurazione, che ci chieder&agrave; quale immagine utilizzare per il nostro boot.  


== Aggiornamento Ambiente ==
Selezioniamo l'immagine creata in precedenza, cio&egrave; '''initrd.img-2.6.11-splash'''.
L'aggiornamento di un ambiente è utile per le release diversa da Stable, nelle quali sono spesso presenti degli aggiornamenti, che potrebbero portare ad una modifica delle dipendenze (si pensi, ad esempio, alla migrazione da xfree ad xorg).


Per aggiornare i pacchetti ed il database dei repository, è sufficiente un
=== Configurazione del Bootloader ===
<pre> # pbuider update --basetgz /home/maxer/pbuilder/sid.tgz</pre>


== Compilazione di pacchetti ==
A questo punto siamo pronti per modificare il nostro bootloader. Facciamo un esempio per i due bootloader pi&ugrave; comuni: GRUB e LiLO:
La compilazione può avvenire in due modi:
* '''Da un pacchetto di sorgenti''', tramite pbuilder
* '''Dalla directory che contiene i sorgenti''' tramite pdebuild


=== Da un pacchetto di sorgenti ===
Configurazione per GRUB ('''/boot/grub/menu.lst''')
Questa procedura funziona se si dispone di un pacchetto Debian in formato ''sorgente''... la procedura è usabile, ad esempio, per ricompilare un pacchetto presente in testing o unstable per una distribuzione stable (tecnica chiamata [[backport]]).
<pre>
title          Debian GNU/Linux, kernel 2.6.11-splash
root            (hd0,0)
kernel          /boot/vmlinuz-2.6.11-splash root=/dev/hda1 ro bootkbd=it
initrd          /boot/initrd.img-2.6.11-splash
savedefault
boot
</pre>


<pre> # pbuild build --basetgz /home/maxer/pbuilder/sid.tgz file_0.0-1.dsc </pre>
Configurazione per LiLO ('''/etc/lilo.conf''')
<pre>
image=/boot/vmlinuz-2.6.11-splash
        label="2.6.11-splash"
        initrd=/boot/initrd.img-2.6.11-splash
        append="splash=silent"
</pre>


Questo comando avvierà la compilazione, esattamente secondo le seguenti fasi:
Attenzione! Se usate LiLO come bootloader, &egrave; necessario aggiornare la sua configurazione con il seguente comando (dopo la modifica di /etc/lilo.conf):
# creazione dell'ambiente a partire dal tarball indicato
<pre>
# risoluzione delle dipendenze per la compilazione
# lilo
# compilazione
</pre>
# rimozione ambiente creato (definito ''sporco'')
# eventuale firma GnuPG


=== Dalla Directory dei sorgenti ===
Questa procedura, a differenza di quella illustrata precedentemente, è molto più usata (almeno nel mio caso) in quanto può essere applicata direttamente alla directory dei sorgenti (si sta sempre parlando di pacchetti Debian, quindi i sorgenti devono contenere la directory ''debian/'', che gestisce la creazione dei pacchetti.


Una volta posizionati nella directori contenente i sorgenti, è sufficiente eseguire questo comando:
== Conclusioni ==
<pre> # pdebuild build --basetgz /home/maxer/pbuilder/sid.tgz</pre>
 
Bene, adesso siamo in grado di riavviare la nostra macchina e gustarci un bel bootsplash!
Nel caso vogliate cambiare tema, dopo aver installato il relativo pacchetto '''bootsplash-theme-*''', basta fare:
 
<pre>
# dpkg-reconfigure bootsplash
</pre>
 
Bisogna poi selezionare il nuovo tema che abbiamo installato, di nuovo initrd.img-2.6.11-splash come initrd, ricontrolliamo LiLO / GRUB e riavviamo...


In questo caso, invece, la procedura seguita da pbuilder sarà leggermente diversa:
Happy Debian!
# esecuzione ''debian/rules clean'' all'interno della directory dei sorgenti
# creazione dell'ambiente a partire dal tarball indicato
# risoluzione delle dipendenze per la compilazione
# compilazione
# rimozione ambiente creato (definito ''sporco'')
# eventuale firma GnuPG


= Varie =
----
== Firma GnuPG ==
[[User:Hanska|Hanska]] 20:32, 14 May 2005 (CEST)


== Semplifichiamo i comandi con alias ==
[[Categoria:Kernel]]
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