OpenSSH: Windows: differenze tra le versioni

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Uniso � un tool molto comodo che risolve uno dei pi� grandi problemi dei possesori di portatili (dopo il risparmio energetico, ovviamente): la sincronizzazione.
{{Guida da adottare}}{{OpenSSH}}
== Scelta del software ==


Mi trovo spesso nella situazione in cui un semplice rsync non basta per sincronizzare le directory documenti, dato che ci sono state modifiche da entrambe le parti! Cos� mi viene in aiuto unison, che permette di gestire questo genere di situazioni.
In primis è necessario che che sulla macchina Linux sia attivo un '''server SSH''', mentre sulla macchina Windows deve essere installata la controparte '''client'''.
<br>
La scelta del server SSH per Linux non pone alcun problema in quanto la comunità Open Source ha creato un ottimo prodotto che, ormai, tutte le distribuzioni installano come predefinito. Questo prodotto è il software [http://www.openssh.com/ OpenSSH Server].  


Unison � utilizzabile sia da interfaccia grafica, sia da riga di comando. In questa guida le affronteremo entrambe!
Al contrario, le versioni di Windows per desktop fin qui rilasciate non prevedono l'installazione di un client SSH, ed è necessario quindi rivolgersi a software di terze parti.
Attualmente il più diffuso, nonchè semplice, client SSH per Windows è [http://www.chiark.greenend.org.uk/~sgtatham/putty/ PuTTY].
<br>
Viene rilasciato con licenza [http://www.opensource.org/licenses/mit-license.php/ MIT], certificata [http://www.opensource.org/ OSI – Open Source Initiative], e compatibile con la '''GPL''' ([http://www.chiark.greenend.org.uk/~sgtatham/putty/licence.html]).
Non necessita di installazione, per utilizzarlo è sufficiente disporre dell'eseguibile [http://the.earth.li/~sgtatham/putty/latest/x86/putty.exe/ putty.exe]; questo è un vantaggio in tutte le situazioni in cui non sia possibile o consentita l'installazione di software aggiuntivo.
Insieme a PuTTY, e sempre utilizzabili tramite il solo eseguibile, sono disponibili altri programmi che ne completano le funzionalità:
*[http://the.earth.li/~sgtatham/putty/latest/x86/pscp.exe/ PSCP], client SCP;
*[http://the.earth.li/~sgtatham/putty/latest/x86/psftp.exe/ PSFTP], client SFTP;
*[http://the.earth.li/~sgtatham/putty/latest/x86/puttygen.exe/ PuTTYgen], utility per la generazione delle chiavi crittografiche RSA e DSA.


__TOC__
Programmi commerciali come [http://www.vandyke.com/products/securecrt/ SecureCRT] oppure [http://www.ssh.com/products/tectia/ Tectia] offrono soluzioni sicuramente più complete, ma per i nostri scopi PuTTY è più che sufficiente, e sarà il client Windows che verrà trattato nella presente guida.


= Installazione =
{{Box | Nota |I client SSH permettono soltanto di accedere alla Shell di Linux per poter eseguire comandi su un terminale a caratteri di questo sistema operativo. Per poter accedere anche al suo server grafico [http://it.wikipedia.org/wiki/X_Window_System X Window System] o '''X11''' o soltanto '''X''' (e, quindi, per poter controllare i vari ambienti grafici ed i programmi di X), occorre anche un [http://it.wikipedia.org/wiki/VNC client/server VNC]. Ora, niente paura in quanto, grazie alla funzionalità [http://en.wikipedia.org/wiki/Tunneling_protocol Tunneling] di questi tre client SSH, è possibile controllare anche X sempre in modo sicuro.}}
I pacchetti sono due: ''unison'' ed ''unison-gtk'':
<pre>
# apt-get install unison unison-gtk
</pre>


= Utilizzo =
== Preparazione del lato Server ==
== Riga di Comando ==
L'utilizzo � semplice ed intuitivo; la sintassi da utilizzare � la seguente:
<pre>
$ unison  root1  root2  [opzioni]
</pre>


il comando permette la sincronizzazione tra le due directory. � possibile indicare la directory di un host remoto utilizzando il protocollo ssh:
Si vedano le guide [[OpenSSH]] e [[OpenSSH: file di configurazione]].
<pre>
ssh://username@server/directory
</pre>


Supponendo di voler sincronizzare la directory Documenti presente sul dekstop con quella presente sul laptop, possiamo usare il seguente comando:
=== Configurazione per accedere da remoto alle sessioni grafiche ===
<pre>
$ unison ssh://username@ipdesktop/Documenti Documenti
</pre>


Verr� avviato il processo che controller� lo stato delle due directory; al termine del controllo verranno poste delle domande sul da farsi, come nell'esempio sottostante:
Fin qui, sarete in grado '''solo''' di accedere, mediante un client SSH, alla '''sola''' shell della vostra Linux-Box che, pur essendo molto potente ed utile, non è troppo amichevole. Quindi, per far sì che i vostri utenti remoti possano usare anche un server grafico X (quasi sicuramente già installato e configurato), è necessario, prima, autorizzare tali utenti ad accedere a tale server e, poi, ad avviare, su questa stessa macchina, un server VNC che permetta di controllare un X display in modo da poter usare qualunque programma per X compresi i [http://it.wikipedia.org/wiki/Desktop_environment Desktop Environment] come [http://it.wikipedia.org/wiki/GNOME GNOME] o [http://it.wikipedia.org/wiki/KDE KDE].
<pre>
Looking for changes
  Avis/5 minuti/PER CONOSCERE I NOSTRI ESAMI.doc
  Avis/Verbali/2004/20040609.pdf
  Universita/Architettura di Elaboratori/Sis/Introduzione_a_SIS-Algebra_di_Commutazione.pdf
  Universita/Sistemi Operativi/Slide/filesys-1_x2.pdf
  Universita/Sistemi Operativi/Slide/synchro-2_x1.pdf
  Waiting for changes from server
Reconciling changes


knio          local
{{Box | Osservazione |Un '''X Display''' è un display virtuale, creato da un server [http://it.wikipedia.org/wiki/X11 X Window System detto, comunemente, X11] o figli (come [http://it.wikipedia.org/wiki/XFree86 XFree86] o [http://it.wikipedia.org/wiki/XOrg X.Org]), atto a ricevere l'input da una tastiera, da un mouse e da una scheda grafica, situate in locale o in remoto, mediante un qualsiasi programma-client X che può essere installato sulla macchina locale o in una remota.}}
chgd dir <-?-> deleted    Avis/DonareAvis  []    </pre>
Si possono individuare 5 colonne:
# host1: stato del file
# verso dell'azione
# host2: stato del file (se vuoto indica ''non presente'')
# File/Directory in questione
# Scelta suggerita


Se inseriamo un '?', otterremo una breve guida sulle opzioni disponibili:
Perciò, per fare in modo che anche gli utenti remoti possono usare l'X server, occorre accedere alla vostra Linux-Box come root e modificare il valore di una variabile nel file <code>/etc/X11/Xwrapper.config</code> (nel caso in cui tale variabile mancasse, aggiungetela senza paura). Quindi, questa variabile è <code>allowed_users</code> e deve assumere il valore <code>anybody</code> (ossia <code>allowed_users=anybody</code>).
; f : sostituisci le raccomandazioni di Unison (equivale a premere invio)
Dopo, per dare la possibilità ai vostri utenti remoti, che usano Windows, di gestire i vari programmi di X, occorre che alla partenza dell'X Server parta anche un VNC server che permetta di far visualizzare, tramite un client VNC (installato su Windows), i programmi di X. In Linux, ci sono vari VNC server free per Linux come [http://www.realvnc.com/ RealVNC] o [http://www.tightvnc.com/ TightVNC] o [http://www.karlrunge.com/x11vnc/ x11vnc]. Quest'ultimo ha una caratteristica particolare: quella di poter essere controllato un X Display già in uso da un qualsiasi VNC client installato su una macchina remota. Perciò, questa particolarità è molto utile anche per effettuare l'insegnamento a distanza.
; I : ignora questa directory in modo definitivo
; E : ignora i file con questa estensione in modo definitivo
; N : ignora i percorsi che finiscono con questo nome
; m : effettua un merge tra i due file
; d : mostra le differenze
; x : mostra i dettagli
; l : elenca tutti i cambiamenti suggeriti
; p : vai alla scelta precedente
; b : come p
; g : procedi immediatamente ad applicare i cambiamenti
; q : esci senza effettuare alcun cambiamento
; / : salta
; > : effettua le modifiche da host1 a host2
; . : come >
; < : effettua le modifiche da host2 a host1
; , : come <


== Interfaccia Grafica ==
== PuTTY, autenticazione con chiave pubblica ==
L'interfaccia grafica offre uno strumento sicuramente pi� intuitivo e facile da usare. A differenza della riga di comando, per�, consente la creazione di profili (che verranno salvati in ~/.unison/ ), permettendo di riutilizzare ogni profilo in modo rapido (viene conservato un database dello stato dei file).


Per avviare l'interfaccia grafica, eseguiamo ''unison-gtk''.
=== Preparazione ===


Se � la prima volta che lo avviamo, ci verranno chiesti dei dati (la directory locale, quella remota) e verr� automaticamente creato un profilo. Inoltre riceveremo un messaggio di avvertimento, che notificher� la mancanza del database di sincronizzazione, che verr� subito creato.
Prima di potersi collegare al server è necessario o importare una chiave privata già esistente, se la corrispondente chiave pubblica è già registrata sul server di interesse, oppure creare ex-novo una coppia di chiavi con PuTTY e registrare quella pubblica sul server.


[[Immagine:Unison.jpg|thumb|center|Schermata riepilogativa di Unison]]
==== Usare una chiave privata OpenSSH esistente ====


Al termine della sincronizzazione, verr� mostrata una schermata riepilogativa, che mostrer� le azioni consigliate (direttamente nella tabella) e le opzioni disponibili (sottoforma di tasti)!
Se si possiede una chiave privata per il server di interesse, ma generata tramite <code>ssh-keygen</code>, è necessario convertirla nel formato supportato da putty prima di poterla usare con quest'ultimo.<br/>
Per fare ciò è sufficiente avviare PuTTYgen, cliccare sul pulsante "load" e selezionare la propria chiave privata. Quando PuTTYgen informa l'utente di essere riuscito ad importare la chiave privata, questi non dovrà far altro che salvarla cliccando sull'apposito pulsante. Il risultante file ''.ppk'' è proprio la chiave privata salvata in un formato compatibile con PuTTY.


= Configurazioni d'esempio =
==== Generazione di una nuova coppia di chiavi ====
== Filesystem Fat ==
Unison sembra lo strumento perfetto per sincronizzare qualsiasi dispositivo, ma se viene utilizzato con dispositivi come chiavette USB o altri supporti formattati con FAT, si incorre in un errore banale, ma non facilmente sormontabile (o meglio... non immediatamente): i permessi!


Se si cerca di sincronizzare una directory del proprio hard disk con una inserita in un filesystem fat, la copia fallir�, in quanto unison non � in grado di propagare correttamente i permessi sui file (ricordo che non sono supportati dal filesystem FAT).
# Avviare PuTTYgen
# Selezionare i parametri di interesse, ad esempio il numero di bit della chiave
# Cliccare sul pulsante ''Generate''
# Muovere il mouse come richiesto ed attendere il termine della procedura.
# Salvare la chiave privata in un luogo sicuro.
# Copiare quella pubblica dal box superiore e salvarla in un file, oppure inserirla manualmente tra le chiavi pubbliche accettate dal server (si veda la pagina principale dedicata ad Open SSH).
<br/>
{{Warningbox|La chiave pubblica deve essere esportata in modo che sia compatibile con OpenSSH! Finché è aperta la finestra del generatore di chiave sarà possibile copiarla, altrimenti se la si salva sarà necessario eliminare le prime due righe ed inserire ssh-rsa per rsa oppure ssh-dss per dsa, quindi lasciare uno spazio vuoto e inserire in un'unica riga il testo della chiave. Alla fine ci deve essere il simbolo &#61;, la parte seguente è opzionale e potete ometterla senza problemi.}}


Per ovviare a questo problema, allego un profilo di unison (da modificare e collocare nella propria ~/.unison/ ) per sinconizzare la directory documenti della propria home con quella contenuta in una chiavetta usb:
[[Immagine:MmteamPutty001.JPG |320px | center]]


<pre>
=== Connessione ===
root = /home/maxer/Documenti/
root = /media/sda1/Documenti/


# utili per non copiare sporcizia
Per la connessione indicare a putty dove risiede la propria chiave privata .
ignore = Name Thumbs.db
ignore = Name *~
ignore = Name *.tmp


#vengono ignorati i permessi
[[Immagine:Mmteamputty2.JPG |320px | center]]
perms = 0000
</pre>


= Conclusioni =
e nella schermata principale inserire i dati per la connessione.
Questa piccola introduzione mostra l'utilizzo base di questo potente strumento. Nella directory /usr/share/doc/unison � presente dell'ottima manualistica, che mostra tutti i possibili utilizzi di questo programma ;-)


[[Immagine:MmteamPutty003.JPG |320px | center]]


[[Categoria:Desktop]]
Al login inserire la password impostata nella chiave.
[[Categoria:Laptop]]
 
[[Categoria:Reti con Windows]]
[[Categoria:SSH server e amministrazione remota]]

Versione attuale delle 11:22, 27 nov 2015

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OpenSSH

Sommario

Scelta del software

In primis è necessario che che sulla macchina Linux sia attivo un server SSH, mentre sulla macchina Windows deve essere installata la controparte client.
La scelta del server SSH per Linux non pone alcun problema in quanto la comunità Open Source ha creato un ottimo prodotto che, ormai, tutte le distribuzioni installano come predefinito. Questo prodotto è il software OpenSSH Server.

Al contrario, le versioni di Windows per desktop fin qui rilasciate non prevedono l'installazione di un client SSH, ed è necessario quindi rivolgersi a software di terze parti. Attualmente il più diffuso, nonchè semplice, client SSH per Windows è PuTTY.
Viene rilasciato con licenza MIT, certificata OSI – Open Source Initiative, e compatibile con la GPL ([1]). Non necessita di installazione, per utilizzarlo è sufficiente disporre dell'eseguibile putty.exe; questo è un vantaggio in tutte le situazioni in cui non sia possibile o consentita l'installazione di software aggiuntivo. Insieme a PuTTY, e sempre utilizzabili tramite il solo eseguibile, sono disponibili altri programmi che ne completano le funzionalità:

  • PSCP, client SCP;
  • PSFTP, client SFTP;
  • PuTTYgen, utility per la generazione delle chiavi crittografiche RSA e DSA.

Programmi commerciali come SecureCRT oppure Tectia offrono soluzioni sicuramente più complete, ma per i nostri scopi PuTTY è più che sufficiente, e sarà il client Windows che verrà trattato nella presente guida.

Info.png Nota
I client SSH permettono soltanto di accedere alla Shell di Linux per poter eseguire comandi su un terminale a caratteri di questo sistema operativo. Per poter accedere anche al suo server grafico X Window System o X11 o soltanto X (e, quindi, per poter controllare i vari ambienti grafici ed i programmi di X), occorre anche un client/server VNC. Ora, niente paura in quanto, grazie alla funzionalità Tunneling di questi tre client SSH, è possibile controllare anche X sempre in modo sicuro.


Preparazione del lato Server

Si vedano le guide OpenSSH e OpenSSH: file di configurazione.

Configurazione per accedere da remoto alle sessioni grafiche

Fin qui, sarete in grado solo di accedere, mediante un client SSH, alla sola shell della vostra Linux-Box che, pur essendo molto potente ed utile, non è troppo amichevole. Quindi, per far sì che i vostri utenti remoti possano usare anche un server grafico X (quasi sicuramente già installato e configurato), è necessario, prima, autorizzare tali utenti ad accedere a tale server e, poi, ad avviare, su questa stessa macchina, un server VNC che permetta di controllare un X display in modo da poter usare qualunque programma per X compresi i Desktop Environment come GNOME o KDE.

Info.png Osservazione
Un X Display è un display virtuale, creato da un server X Window System detto, comunemente, X11 o figli (come XFree86 o X.Org), atto a ricevere l'input da una tastiera, da un mouse e da una scheda grafica, situate in locale o in remoto, mediante un qualsiasi programma-client X che può essere installato sulla macchina locale o in una remota.


Perciò, per fare in modo che anche gli utenti remoti possono usare l'X server, occorre accedere alla vostra Linux-Box come root e modificare il valore di una variabile nel file /etc/X11/Xwrapper.config (nel caso in cui tale variabile mancasse, aggiungetela senza paura). Quindi, questa variabile è allowed_users e deve assumere il valore anybody (ossia allowed_users=anybody). Dopo, per dare la possibilità ai vostri utenti remoti, che usano Windows, di gestire i vari programmi di X, occorre che alla partenza dell'X Server parta anche un VNC server che permetta di far visualizzare, tramite un client VNC (installato su Windows), i programmi di X. In Linux, ci sono vari VNC server free per Linux come RealVNC o TightVNC o x11vnc. Quest'ultimo ha una caratteristica particolare: quella di poter essere controllato un X Display già in uso da un qualsiasi VNC client installato su una macchina remota. Perciò, questa particolarità è molto utile anche per effettuare l'insegnamento a distanza.

PuTTY, autenticazione con chiave pubblica

Preparazione

Prima di potersi collegare al server è necessario o importare una chiave privata già esistente, se la corrispondente chiave pubblica è già registrata sul server di interesse, oppure creare ex-novo una coppia di chiavi con PuTTY e registrare quella pubblica sul server.

Usare una chiave privata OpenSSH esistente

Se si possiede una chiave privata per il server di interesse, ma generata tramite ssh-keygen, è necessario convertirla nel formato supportato da putty prima di poterla usare con quest'ultimo.
Per fare ciò è sufficiente avviare PuTTYgen, cliccare sul pulsante "load" e selezionare la propria chiave privata. Quando PuTTYgen informa l'utente di essere riuscito ad importare la chiave privata, questi non dovrà far altro che salvarla cliccando sull'apposito pulsante. Il risultante file .ppk è proprio la chiave privata salvata in un formato compatibile con PuTTY.

Generazione di una nuova coppia di chiavi

  1. Avviare PuTTYgen
  2. Selezionare i parametri di interesse, ad esempio il numero di bit della chiave
  3. Cliccare sul pulsante Generate
  4. Muovere il mouse come richiesto ed attendere il termine della procedura.
  5. Salvare la chiave privata in un luogo sicuro.
  6. Copiare quella pubblica dal box superiore e salvarla in un file, oppure inserirla manualmente tra le chiavi pubbliche accettate dal server (si veda la pagina principale dedicata ad Open SSH).


Warning.png ATTENZIONE
La chiave pubblica deve essere esportata in modo che sia compatibile con OpenSSH! Finché è aperta la finestra del generatore di chiave sarà possibile copiarla, altrimenti se la si salva sarà necessario eliminare le prime due righe ed inserire ssh-rsa per rsa oppure ssh-dss per dsa, quindi lasciare uno spazio vuoto e inserire in un'unica riga il testo della chiave. Alla fine ci deve essere il simbolo =, la parte seguente è opzionale e potete ometterla senza problemi.


MmteamPutty001.JPG

Connessione

Per la connessione indicare a putty dove risiede la propria chiave privata .

Mmteamputty2.JPG

e nella schermata principale inserire i dati per la connessione.

MmteamPutty003.JPG

Al login inserire la password impostata nella chiave.