VirtualBox: creazione di una rete virtuale: differenze tra le versioni

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Verosimilmente la macchina host è dotata di un solo dispositivo, supponiamo eth0. Per i nostri scopi abbiamo bisogno di aggiungere altre quattro interfacce. Per far questo ci vengono in aiuto i comandi [http://linux.die.net/man/8/brctl brctl] e [http://linux.die.net/man/8/tunctl tunctl]. Il primo permette di gestire [http://it.wikipedia.org/wiki/Bridge_(informatica) bridge virtuali], ossia dispositivi in grado di collegare più interfacce fra loro in maniera simile a quanto fatto da un [http://it.wikipedia.org/wiki/Hub_(informatica) hub]. Il secondo permette di gestire [http://it.wikipedia.org/wiki/TUN/TAP interfacce ethernet virtuali] le quali saranno poi collegate ai bridge opportuni.
Verosimilmente la macchina host è dotata di un solo dispositivo, supponiamo eth0. Per i nostri scopi abbiamo bisogno di aggiungere altre quattro interfacce. Per far questo ci vengono in aiuto i comandi [http://linux.die.net/man/8/brctl brctl] e [http://linux.die.net/man/8/tunctl tunctl]. Il primo permette di gestire [http://it.wikipedia.org/wiki/Bridge_(informatica) bridge virtuali], ossia dispositivi in grado di collegare più interfacce fra loro in maniera simile a quanto fatto da un [http://it.wikipedia.org/wiki/Hub_(informatica) hub]. Il secondo permette di gestire [http://it.wikipedia.org/wiki/TUN/TAP interfacce ethernet virtuali] le quali saranno poi collegate ai bridge opportuni.


Supponendo che l'IP del router fisico al quale siamo collegati sia 192.168.1.1, e per evitare eventuali conflitti nel routing dei pacchetti, vengono create le seguenti due sottoreti: 10.1.1.0/24 e 10.1.2.0/24. Il primo bridge br0 con indirizzo 10.1.1.1, il secondo br1 10.1.2.1.
Supponendo che l'IP del router fisico al quale siamo collegati sia 192.168.1.1, e per evitare eventuali conflitti nel routing dei pacchetti, vengono create le seguenti due sottoreti: 10.1.1.0/24 e 10.1.2.0/24. Il primo bridge ''br0'' con indirizzo 10.1.1.1, il secondo ''br1'' 10.1.2.1.


Una volta creati i bridge si procede alla creazione delle interfacce virtuali ''tap0 tap1 tap2'' e ''tap3''. ''tap0'' e ''tap1'' appartengono al server, ''tap2'' al primo client e ''tap3'' al secondo. ''tap0'' è collegato a ''br0'', e attraverso di questo potrà comunicare con l'host (e con la rete esterna). ''tap1'', ''tap2'' e ''tap3'' sono collegate a ''br1'' attraverso il quale viene garantita la connessione fra i client ed il server. Gli indirizzi IP dei dispositivi TAP saranno poi configurati all'interno delle macchine virtuali.
Una volta creati i bridge si procede alla creazione delle interfacce virtuali ''tap0 tap1 tap2'' e ''tap3''. ''tap0'' e ''tap1'' appartengono al server, ''tap2'' al primo client e ''tap3'' al secondo. ''tap0'' è collegato a ''br0'', e attraverso di questo potrà comunicare con l'host (e con la rete esterna). ''tap1'', ''tap2'' e ''tap3'' sono collegate a ''br1'' attraverso il quale viene garantita la connessione fra i client ed il server. Gli indirizzi IP dei dispositivi TAP saranno poi configurati all'interno delle macchine virtuali.
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ip addr add 10.1.2.1/24 dev br1
ip addr add 10.1.2.1/24 dev br1
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== Configurazione delle macchine virtuali ==
== Configurazione delle macchine virtuali ==
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