Un server DNS e DHCP su Debian: differenze tra le versioni

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Per ovviare a questo problema, è bene far lavorare Bind in stretto contatto con un server DHCP (dhcp3 su Debian Etch/Lenny, isc-dhcp su Debian Squeeze), il quale assegnerà dinamicamente la configurazione IP ai vari host, e contestualmente aggiornerà dinamicamente i record DNS su Bind, in modo che l'intervento manuale dell'amministratore di sistema sia ridotto al minimo. Il server DNS sarà utilizzato anche per risolvere i nomi di dominio Internet, impostando uno o più forwarders da interrogare se un dominio non è stato definito sul server DNS locale.
Per ovviare a questo problema, è bene far lavorare Bind in stretto contatto con un server DHCP (dhcp3 su Debian Etch/Lenny, isc-dhcp su Debian Squeeze), il quale assegnerà dinamicamente la configurazione IP ai vari host, e contestualmente aggiornerà dinamicamente i record DNS su Bind, in modo che l'intervento manuale dell'amministratore di sistema sia ridotto al minimo. Il server DNS sarà utilizzato anche per risolvere i nomi di dominio Internet, impostando uno o più forwarders da interrogare se un dominio non è stato definito sul server DNS locale.
=== IMPORTANTE ===
L'ordine di risoluzione dei nomi è sempre:
# Lettura del file <code>/etc/hosts</code> (o <code>C:\Windows\System32\Drivers\etc\hosts</code> in windows).
# Se al precedente punto non si è ottenuto quanto desiderato segue un interrogazione del server DNS primario, che ai fini di questa guida non potrà che essere il server privato dell'utente. Si noti che qualora il server primario fosse non raggiungibile verrà contattato quello secondario ove specificato; a tal proposito val la pena specificare che se il secondario è un altro server privato dell'utente, ovvero uno slave, allora sarà possibile risolvere qualsiasi nome, viceversa se pubblico evidentemente non sarà possibile risolvere nomi associati alla propria LAN (o comunque non correttamente in caso di omonimia).
# Se anche al punto due non è stato possibile risolvere il nome, per esempio perché non associato ad un IP della propria LAN (ipotizzato naturalmente di aver configurato correttamente il tutto), allora il proprio server DNS privato inoltrerà la richiesta ad altri server DNS pubblici (opportunamente specificati nel file di configurazione).
Dalla sequenza appena descritta risulta evidente che se un utente vuole impedire la risoluzione corretta di un certo specifico nome su una certa macchina, allora è sufficiente specificare nel file <code>hosts</code> di quel PC una corrispondenza errata IP/NOME.
Un ultima nota: mentre in debian qualsiasi cambiamento del file <code>hosts</code> è istantaneo, in windows potrebbe non esserlo, come nel seguente esempio.
Si supponga che sul server DNS sia fatta l'associazione (corretta) 'IP/NOME1' e che un utente tramite il proprio file <code>hosts</code> la modifichi in 'IP/NOME2' (fittizia); se dopo tale modifica quest'utente esegue il comando <code>ping NOME2</code> egli raggiungerà correttamente e immediatamente IP. Ipotizzando ora che tale utente elimini dal proprio file <code>hosts</code> l'associazione fittizia 'IP/NOME2' e che successivamente esegua il comando <code>ping NOME1</code>, potrebbe accadere che IP risulti irraggiungibile per diver tempo, anche mezz'ora.


== Installazione e configurazione del server DNS ==
== Installazione e configurazione del server DNS ==
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