Un server DNS e DHCP su Debian: differenze tra le versioni

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{{Versioni compatibili|Squeeze|Wheezy}}
{{Versioni compatibili|Squeeze|Wheezy}}{{Gateway-Router}}
<br/>
{{Warningbox|Per le versioni supportate di Debian si vedano le seguenti guide: [[Bind]] e [[ISC DHCP]]}}
 
== Introduzione ==
== Introduzione ==
In una rete locale con un server Linux e client Windows "recenti" (quindi da Windows 2000 in poi), per far sì che le comunicazioni di rete avvengano in modo efficiente, è necessario avere un server DNS che sia in grado di risolvere i nomi host dei vari PC in rete. Linux risponde benissimo a quest'esigenza col pacchetto Bind, che è appunto il server DNS più utilizzato in ambiente Linux. Il problema però è che se abbiamo una rete abbastanza estesa e con cambi frequenti, dovremmo aggiornare a mano i record A e PTR del server DNS, cosa alquanto scomoda per ovvi motivi, senza considerare che un inserimento manuale si presta benissimo ad errori di digitazione.
In una rete locale con un server Linux e client Windows "recenti" (quindi da Windows 2000 in poi), per far sì che le comunicazioni di rete avvengano in modo efficiente, è necessario avere un server DNS che sia in grado di risolvere i nomi host dei vari PC in rete. Linux risponde benissimo a quest'esigenza col pacchetto Bind, che è appunto il server DNS più utilizzato in ambiente Linux. Il problema però è che se abbiamo una rete abbastanza estesa e con cambi frequenti, dovremmo aggiornare a mano i record A e PTR del server DNS, cosa alquanto scomoda per ovvi motivi, senza considerare che un inserimento manuale si presta benissimo ad errori di digitazione.
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Se compare questo errore:
Se compare questo errore:
<pre>
<pre>
/etc/bind/named.conf.local:5: open: /etc/bind/rndc.key: permission denied<br>
/etc/bind/named.conf.local:5: open: /etc/bind/rndc.key: permission denied
loading configuration: permission denied<br>
loading configuration: permission denied
exiting (due to fatal error)
exiting (due to fatal error)
</pre>
</pre>
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== Troubleshooting dhcpd ==
== Troubleshooting dhcpd ==
=== isc-dhcp-server non riparte dopo un aggiornamento di sistema ===
Digitare da terminale:
<pre># systemctl status isc-dhcp-server.service</pre>
Se compaiono uno o più dei seguenti errori
<pre>No subnet declaration for ...</pre>
oppure
<pre>No subnet6 declaration for ...</pre>
e voi siete sicuri che la prima o entrambe (se usate anche IPv6) le dichiarazioni sono presenti, allora è necessario controllare il file <code>nano /etc/default/isc-dhcp-server</code> assicurandosi che sia presente (e non commentata) in coda la seguente dichiarazione (valida per IPv4):
<pre>INTERFACESv4="nome_interfacce"</pre>
dove nome_interfaccia è appunto il nome dell'interfaccia di rete su cui dhcpd deve rimanere in ascolto, ad es. "eth0" (NON omettere i doppi apici!). Si noti che è <code>INTERFACESv4</code> e non semplicemente <code>INTERFACES</code> come per le versioni più vecchie.
Prima di riavviare il demone digitare anche:
<pre># journalctl -xe</pre>
Se nel log compaiono sia <code>Failed to start LSB: DHCP server.</code> che <code>Starting ISC DHCPv4 server: dhcpddhcpd service already running (pid file /var/run/dhcpd.pid currenty exists) ... failed!</code> è necessario:
# arrestare il server
# eliminare manualmente il file <code>/var/run/dhcpd.pid</code>
A questo punto riavviare il demone e gli errori dovrebbero scomparire.


=== dhcp3 ===
=== dhcp3 ===
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== Esempi ==
== Esempi ==
=== Comandi utili ===
Elencare gli indirizzi IP dati in prestito da bind9:
<pre># dhcp-lease-list --lease /var/lib/dhcp/dhcpd.leases</pre>


=== Piccola LAN ===
=== Piccola LAN ===
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