Personalizzare il comportamento delle finestre con Devil's Pie: differenze tra le versioni

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== Cos'è Devil's Pie ==
==Introduzione==
[http://www.burtonini.com/blog/computers/devilspie Devil's Pie] è un programma che permette di personalizzare il comportamento delle finestre dei programmi.
Ho deciso di fare questa guida poich� ho avuto molta difficolt� a creare una connessione remota sicura fra una macchina Windows ed una Linux in una LAN (o in una WAN) in quanto la maggior parte delle guide, degli How-To e delle FAQ che ho trovato in Internet esamina tale connessione fra due macchine Linux.
Ad esempio si può scegliere in quale workspace far partire un'applicazione, o impedire che compaia nella taskbar.


La connessione remota sicura, che esaminero`, e` una connessione che usa il protocollo [http://it.wikipedia.org/wiki/Ssh SSH (Secure SHell)] e, perci�, � detta '''connessione SSH''' la quale si basa sulla [http://it.wikipedia.org/wiki/Crittografia_asimmetrica criptografia asimetrica] detta anche '''criptografia a coppia di chiavi''' o, piu` semplicemente, '''a chiave pubblica/privata''' (o, semplicemente, '''a chiave pubblica''') che consiste nella generazione di una coppia di chiavi (chiamate [http://it.wikipedia.org/wiki/Chiave_privata chiave privata] e [http://it.wikipedia.org/wiki/Chiave_pubblica chiave pubblica]). In pratica, la '''chiave pubblica''' codifica la communicazione mentre la '''chiave privata''' decodifica tale comunicazione e vengono generate usando degli algoritmi asimetrici che sono [http://it.wikipedia.org/wiki/RSA RSA] e [http://en.wikipedia.org/wiki/Digital_Signature_Algorithm DSA] e le connessioni che usano tali coppie di chiavi prodotte da questi algoritmi asimetrici sono dette '''connessioni SSH'''. Tali algoritmi, per�, servono soltanto per instaurare una connessione criptata fra il client SSH e il server SSH in quanto, per il trasferimento vero e proprio dei dati, si usano degli algoritmi simmetrici, come AES o 3DES, che sono molto pi� efficenti per questo scopo ovvero per cifrare la comunicazione. Quindi:
Ogni volta che viene aperta un'applicazione, e quindi creata la sua finestra, Devil's Pie legge nei files di configurazione l'operazione da eseguire su di essa.


Una '''connessione SSH''' � una connessione cifrata che utilizza gli algoritmi asimetrici RSA o DSA soltanto per verificare se una chiave pubblica, memorizzata sul Server, derivi da una chiave privata salvata sul Client (in modo da garantire la reciproca autenticita` del Server e del Client) in modo da essere utilizzata, per l'intera sessione, per la cifratura simmetrica con algoritmi come AES o 3DES.
== Installazione ==
Devil's Pie è presente nell'archivio ufficiale Debian, quindi per installarlo basta usare il gestore di pacchetti preferito (aptitude, synaptic, kpackage...) oppure scrivere semplicemente da shell:


==Scelta del software==
<pre>
# apt-get install devilspie
</pre>


Ora, dopo aver fatto questa introduzione per chiarire i termini che user� in seguito, spiegher�, in pratica, come si crea una connessione SSH da Windows a Linux. Per far ci�, occorre scegliere un server-software SSH sulla macchina Linux (che funge dal Server) ed un client-software SSH su una macchina Windows (che funge da Client). Ora, per scegliere un server-software SSH per Linux, non esiste alcun problema in quanto la communit� Open Source ha creato un ottimo prodotto che, ormai, tutte le distribuzione lo installano come default. Questo prodotto � il software [http://www.openssh.com/ OpenSSH Server]. Ora, siccome Windows (in tutte le sue edizione per il Desktop) non ha nessun client-software SSH, occorre cercarne uno. Il pi� semplice client SSH con licenza certificata Open Source � [http://www.chiark.greenend.org.uk/~sgtatham/putty/ PuTTY] ma, chi volesse usare soprattutto la Shell di Linux ed avere qualche comodit� in pi� sullo stile di Windows, dovr� valutare programmi commerciali come [http://www.vandyke.com/products/securecrt/ SecureCRT] o [http://www.ssh.com/products/tectia/client/ SSH Tectia Client] che, per fortuna, si possono prelevare le versioni di valutazione completamente funzionanti prima dell'acquisto.
== Configurazione ==
La versione attuale di Devil's Pie è la 0.17.
Dalla 0.13 è stato modificato completamente il sistema di configurazione, passando da un file di configurazione xml a un sistema a s-expressions.


{{Box | Nota |I client SSH permettono soltanto di accedere alla Shell di Linux per poter eseguire comandi su un terminale a caratteri di questo sistema operativo. Per poter accedere anche al suo server grafico [http://it.wikipedia.org/wiki/X_Window_System X Window System] o '''X11''' o soltanto '''X''' (e, quindi, per poter controllare i vari ambienti grafici ed i programmi di X), occorre anche un [http://it.wikipedia.org/wiki/VNC client/server VNC]. Ora, niente paura in quanto, grazie alla funzionalit� [http://en.wikipedia.org/wiki/Tunneling_protocol Tunneling] di questi tre client SSH, � possibile controlare anche X sempre in modo sicuro.}}
Questo crea qualche problema perchè le guide che si trovano su internet si riferiscono al vecchio sistema, e l'autore non ha ancora scritto una guida per il sistema nuovo.


==Configurazione dell'OpenSSH Server==
Significativo in questo senso il manuale, accessibile con:
<pre>
# man devilspie
</pre>
Nella sezione '''Bugs''', leggiamo un incoraggiante:
<pre>This manpage is useless, as it was thrown together on a train.</pre>


Una volta installato l'OpenSSH Server sulla macchina Linux, occorre configurarlo per scegliere il modo di authentificazione che volete che le macchine Client usano per accedere a questa macchina Linux.
Per fortuna ci viene in aiuto il file README, che troviamo nella directory /usr/share/doc/devilspie.


Le varie autentificazione che OpenSSH Server pu� offrire sono:
Per ogni finestra su cui vogliamo eseguire un'operazione, creiamo un file nomeprogramma.ds nella directory .devilspie della nostra home, in cui scriviamo il comando con l'operazione da eseguire, formattata come [http://en.wikipedia.org/wiki/S-expression s-expression].


#Autentificazione tramite '''password'''
In attesa della guida, per sapere i comandi disponibili bisogna spulciare il file src/parser.c nei sorgenti di devil's pie, e fare tante prove :-).
#Autentificazione '''ChallengeResponseAuthentication''' o '''Keyboard-Interactive'''
Per le prove, basta richiamare devilspie da shell seguito dal file di configurazione che si vuole provare, e lanciare l'applicazione su cui deve eseguire l'operazione.
#Autentificazione '''a chiave pubblica'''
#Autentifiazione '''GSSAPI'''


'''L'autentificazione tramite password''' utilizza la Username e la Password dell'utente (le stesse usate per l'autentificazione in locale) per verificare se l'utente � autorizzato ad accedere da remoto alla macchina Linux.
'''Aggiornamento:'''  
E' disponibile un [http://wiki.foosel.net/linux/devilspie tutorial completo] in lingua inglese.


'''L'autentificazione ChallengeResponseAuthentication o Keyboard-Interactive''' utilizza una serie di autentificazioni caratterizzate da richieste, fatte dal server SSH, che devono essere confermate dalle risposte mandate dal client SSH. Se le risposte coincidono a quelle memorizzate sul Server, l'utente � autorizzato ad accedere da remoto alla macchina Linux altrimenti questi non pu� entrare in tale macchina Linux.
=== Azioni ===


'''L'autentificazione a chiave pubblica''' verifica se la chiavi pubblica, memorizzata sul Server, '''derivi''' dalla chiave privata memorizzata sul Client dell'utente. Se tale verifica ha esito positivo, l'utente pu� accedere alla macchina Linux altrimetri no. Siccome la chiave privata � praticamente un file, che autorizza chiunque entra in possesso ad entrare in un Server SSH, � consigliabile protteggerla con una '''passphrase''' che, in sostanza, � una password che occorre inserirla ogni volta (o quasi) che si effettua una connessione verso tale Server SSH.
Questo è l'elenco delle azioni che possono essere applicate da devilspie all'apertura di una finestra:


'''L'autentifiazione GSSAPI''', basata su un'API generica, implementata su vari sistemi operativi, utilizza un determinato protocollo, che, normalmente, � Kerberos 5, per trasferire i dati per l'autentificazione.
; <tt>(geometry geo)</tt>: Setta la dimensione e il posto in cui verrà visualizzata la finestra.


Le auttentificazioni pi� comode ed usate in una rete LAN (ma non solo) sono l''''autentificazione tramite password''' e l''''autentificazione a chiave pubblica'''. Quindi, la mia attenzione andr� soprattutto su queste due autentificazioni in quanto sono, forse, le pi� semplici da essere implementate.
; <tt> (fullscreen) </tt>: Visualizza la finestra a pieno schermo.


Il file di configurazione di OpenSSH Server si chiama ''sshd_config'' che, normalmente, si trova nella directory ''/etc/ssh''.
; <tt> (focus) </tt>: Seleziona la finestra.


Questo file � un file di testo composto da '''direttive''' (dette '''Keywords'''), che sono '''case-insensitive''', e da '''valori''', che sono '''case-sensitive'''. Quindi, per editarlo, basta un semplice editor di testo come '''vi''' o '''Emacs''' che avete gi� nella vostra distribuzione.
; <tt> (center) </tt>: Posiziona la finestra al centro dello schermo.


Quindi, attiviamo, in forma base, le autentificazioni tramite password e a chiave pubblica e disattiviamo le altre per evitare conflitti ed accessi non desiderati a causa di eventuali bachi.
; <tt> (maximize) </tt>: Massimizza la finestra.


Perci�, verichiamo, da root, che, nel file ''/etc/ssh/sshd_config'', ci siano le seguenti keyword ed i corrispettivi valori; se si dovessero trovare delle keyword mancanti o dei valori che non corrispodessero a quei sotto-ennunciati, modificate semplicemente il testo stando attenti a non fare incominciare le keyword con il simbolo # (sto facendo rifferimento al file ''/etc/ssh/sshd_config'' creato da OpenSSH Server come default):
; <tt> (maximize_vertically) </tt>: Massimizza la finestra verticalmente.


{|
; <tt> (maximize_horizontally) </tt>: Massimizza la finestra orizzontalmente.
|style="width:20em;vertical-align:top;"|''Port <Numero porta d'ascolto>''
|Il valore di questa keyword indica la porta d'ascolto dell'OpenSSH Server. Conviene cambiare la porta d'ascolto di default per evitare, fin da subito, degli attacchi esterni e mettere un numero superiore a 1024 che non sia gi� usato da altri servizi locali o di Internet (per sapere le porte Internet di default usate dai comuni servizi Internet, andate [http://www.iana.org/assignments/port-numbers qui]). Si deve ricordare, dopo aver scelto tale porta, di "dire" al vostro firewall di aprire in entrata tale porta per fare in modo che i vostri utenti remoti possono accedere alla vostra macchina Linux.
|-
|style="width:20em;vertical-align:top;"|''Protocol 2''
|Il valore di questa keyword indica quale protocollo SSH utilizzare. Consiglio di utilizzare soltanto il protocollo 2 in quanto il protocollo 1 ha seri problemi di sicurezza.
|-
|style="width:20em;vertical-align:top;"|''PermitRootLogin no''
|Il valore di questa keyword evita l'accesso come root da remoto con '''una sola''' autentificazione. Cio' garantisce maggior sicurezza alla vostra Linux-Box poich�, se uno volesse accedere come root, dovrebbe prima autentificarsi come utente normale per poi autentificarsi come root tramite il comando ''su''. In altre parore, con questa keyword impostata su '''no''', si volesse accedere come root da remoto, occorrerebbe autentificarsi '''due''' volte anzich� '''una'''.
|-
|style="width:20em;vertical-align:top;"|''PasswordAuthentication yes''
|Il valore di questa keyword permette l'autentificazione mediante un semplice Login (Username e Password) da remoto.
|-
|style="width:20em;vertical-align:top;"|KerberosAuthentication no''
|Il valore di questa keyword evita che la password fornita mediante l'autentificazione tramite password sia convalidata dal KDC (Kerberos Key Distribution Center).
|-
|style="width:20em;vertical-align:top;"|''PermitEmptyPasswords no''
|Il valore di questa keyword evita che l'autentificazione mediante un semplice Login remoto avenga senza la richiesta di una password se la keyword ''PasswordAuthentication'' � impostata sul ''yes''.
|-
|style="width:20em;vertical-align:top;"|''ChallengeResponseAuthentication no''
|Il valore di questa keyword non permette l'autentificazione mediante richieste-risposte ben precise fra il server ed il client SSH.
|-
|style="width:20em;vertical-align:top;"|''PubkeyAuthentication yes''
|Il valore di questa keyword permette l'autentificazione mediante una coppia di chiavi, una '''pubblica''', memorizzata sul Server, ed una '''privata''' salvata sul Client.
|-
|style="width:20em;vertical-align:top;"|''AuthorizedKeysFile <File chiavi pubbliche>''
|Il valore di questa keyword � il nome del file dove vengono memorizzate le chiavi publiche degli utenti remoti che servono per verificare se una di queste derivi dalla chiave privata memorizzata dal client SSH che cerca di effettuare una connessione SSH utilizzando un''''autentificazione a chiave pubblica'''. Logicamente, tale keyword viene considerata soltanto se la keyword ''PubkeyAuthentication'' � impostata su ''yes''. Il valore di tale keyword deve contenere il path assoluto o relativo di questo file compreso il nome stesso (il valore di default � ''.ssh/authorized_keys''). Normalmente, il path assoluto si usa quando il gestore del Server vuole tenere sott'occhio un unico file (che pu� anche essere memorizzato, per motivi di sicurezza, su un'altra macchina); mentre il path relativo alla home directory di ogni utente remoto viene, normalmente, usato per far s� che ogni utente gestisca lui stesso il file mettendo una o pi� delle sue chiavi pubbliche.
|-
|style="width:20em;vertical-align:top;"|''GSSAPIAuthentication no''
|Il valore di questa keyword non permette l'autentificazione utilizzando l'API GSSAPI.
|-
|style="width:20em;vertical-align:top;"|''Ciphers aes256-cbc,aes256-ctr,3des-cbc''
|Il valore di questa keyword permette di scegliere quali algoritmi simmetrici verranno usati per cifrare i dati trafferiti. Siccome l'utente del client SSH o il client stesso possono decidere quale sar� l'algoritmo simmmetrico da utilizzare per l'intera sessione di lavoro, conviene "obbligare" l'utente o il client SSH a scegliere gli algoritmi che garantiscono la massima sicurezza con un occhio di riguardo alla velocit� di trasferimento dei dati fra il Server ed il Client (e viceversa).
|}


; <tt> (minimize) </tt>: Minimizza la finestra.


; <tt> (pin) </tt>: Visualizza la finestra iin tutti i workspaces.


; <tt> (unpin) </tt>: Il contrario di pin.


; <tt> (set_workspace num) </tt>: Setta il workspace (al posto di num va messo il numero del workspace).
; <tt> (skip_pager) </tt>: Non fa visualizzare la finestra nel pager.
; <tt> (skip_tasklist) </tt>: Non fa visualizzare la finestra nella tasklist.
; <tt> (above) </tt>: Visualizza la finestra sempre sopra altre.
; <tt> (below) </tt>: Visualizza la finestra sempre sotto altre.
; <tt> (undecorate) </tt>: Toglie le decorazioni del window manager.
=== Esempi ===
Supponiamo di avere gkrellm su tutti i workspace, ma di non voler vedere la sua miniatura nel pager.
Creiamo un file gkrellm.ds e scriviamo:
<pre>
(if (is (application_name) "gkrellm") (begin skip_pager (skip_tasklist)))
</pre>
Questo comando fa svolgere due operazioni, l'eliminazione dal pager e dalla taskbar. Per applicare operazioni multiple è stato necessario iniziare l'elenco dei comandi con 'begin'. Da notare anche l'annidamento delle parentesi.
Se vogliamo svolgere una sola operazione, ad esempio aprire XMMS nel workspace 2 e nient'altro, basta il solo comando senza 'begin':
<pre>
(if (is (application_name) "XMMS") (set_workspace 2))
</pre>
Un altro esempio un po' più complesso, se si vuole mostrare la lista contatti di gaim su tutti i workspaces, una grandezza di 340x630 alla posizione (4, 150), il comando è questo:
<pre>
(if
    (and
        (is (application_name) "gaim")
        (is (window_name) "Lista contatti")
    )
    (begin
        (pin)
        (geometry "340x630+4+150")
    )
)
</pre>
=== Determinare il nome della finestra ===
Negli esempi precedenti, le azioni vengono associate a delle applicazioni o a delle finestre attraverso le voci (application_name) o (window_name). Se la personalizzazione si riferisce alla finestra di un programma, solitamente è sufficiente usare (application_name) con il nome del programma, come negli esempi precedenti xmms, gkrellm, gaim ecc...
Nel caso si voglia definire un comportamento di un'applicazione di cui non si è sicuri del nome, oppure di una finestra specifica di un'applicazione, si possono avere tutte le informazini necessarie avviando devilspie con l'opzione debug:
<pre>$devilspie --debug</pre>
A questo punto, aprendo la finestra desisderata, si leggerà una cosa del tipo:
<pre>
Window Title: 'XMMS - 48. Alanis Morissette - No pressure over cappucino (4:45)'; Application Name: 'XMMS - 48. Alanis Morissette - No pressure over cappucino (4:45)'; Class: 'xmms'; Geometry: 275x116+0+0
Window Title: 'GDancer'; Application Name: 'Xmms'; Class: 'dancer'; Geometry: 100x173+562+132
Skipping pager
Skipping tasklist
Setting pinned
</pre>
Nell'esempio si vedono le informazioni relative all'applicazione xmms e al suo plugin [http://figz.com/gdancer/ gDancer], e viene anche indicato che sono già state applicate delle azioni su quest'ultimo: non compare nel pager né nella barra delle applicazioni, e viene visualizzato in tutti i workspaces.
I comandi corrispondenti del file gdancer.ds sono:
<pre>
(if (is (window_class) "dancer")
  (begin
(skip_pager)
(skip_tasklist)
(pin)
  )
)
</pre>
== Automazione ==
Una volta eseguito devilspie, tutte le volte che si apre un programma per cui è stata definita un'operazione questa viene eseguita.
Per fare in modo che queste siano sempre eseguite bisogna far partire Devil's Pie automaticamente all'avvio del sistema.
Con gli ambienti desktop che seguono gli standard freedesktop (come xfce), è sufficiente creare un link all'eseguibile di devilspie nella directory Desktop/Autostart della nostra home.
In generale, molto più semplicemente, al momento dello spegnimento si può salvare la sessione con devilspie avviato, in modo da ritrovarselo a ogni accesso successivo.




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:[[Utente:Gnappa|Gnappa]] 17:21, Dic 8, 2005 (EST)
--[[Utente:Balubeto|Balubeto]] 10:52, 9 Giu 2006 (EDT)
:[[Utente:ilbeppe|ilbeppe]] 21:05, Mar 31, 2006 (EST)
[[Categoria:Desktop]]

Versione delle 13:16, 11 giu 2006

Cos'è Devil's Pie

Devil's Pie è un programma che permette di personalizzare il comportamento delle finestre dei programmi. Ad esempio si può scegliere in quale workspace far partire un'applicazione, o impedire che compaia nella taskbar.

Ogni volta che viene aperta un'applicazione, e quindi creata la sua finestra, Devil's Pie legge nei files di configurazione l'operazione da eseguire su di essa.

Installazione

Devil's Pie è presente nell'archivio ufficiale Debian, quindi per installarlo basta usare il gestore di pacchetti preferito (aptitude, synaptic, kpackage...) oppure scrivere semplicemente da shell:

# apt-get install devilspie

Configurazione

La versione attuale di Devil's Pie è la 0.17. Dalla 0.13 è stato modificato completamente il sistema di configurazione, passando da un file di configurazione xml a un sistema a s-expressions.

Questo crea qualche problema perchè le guide che si trovano su internet si riferiscono al vecchio sistema, e l'autore non ha ancora scritto una guida per il sistema nuovo.

Significativo in questo senso il manuale, accessibile con:

# man devilspie

Nella sezione Bugs, leggiamo un incoraggiante:

This manpage is useless, as it was thrown together on a train.

Per fortuna ci viene in aiuto il file README, che troviamo nella directory /usr/share/doc/devilspie.

Per ogni finestra su cui vogliamo eseguire un'operazione, creiamo un file nomeprogramma.ds nella directory .devilspie della nostra home, in cui scriviamo il comando con l'operazione da eseguire, formattata come s-expression.

In attesa della guida, per sapere i comandi disponibili bisogna spulciare il file src/parser.c nei sorgenti di devil's pie, e fare tante prove :-). Per le prove, basta richiamare devilspie da shell seguito dal file di configurazione che si vuole provare, e lanciare l'applicazione su cui deve eseguire l'operazione.

Aggiornamento: E' disponibile un tutorial completo in lingua inglese.

Azioni

Questo è l'elenco delle azioni che possono essere applicate da devilspie all'apertura di una finestra:

(geometry geo)
Setta la dimensione e il posto in cui verrà visualizzata la finestra.
(fullscreen)
Visualizza la finestra a pieno schermo.
(focus)
Seleziona la finestra.
(center)
Posiziona la finestra al centro dello schermo.
(maximize)
Massimizza la finestra.
(maximize_vertically)
Massimizza la finestra verticalmente.
(maximize_horizontally)
Massimizza la finestra orizzontalmente.
(minimize)
Minimizza la finestra.
(pin)
Visualizza la finestra iin tutti i workspaces.
(unpin)
Il contrario di pin.
(set_workspace num)
Setta il workspace (al posto di num va messo il numero del workspace).
(skip_pager)
Non fa visualizzare la finestra nel pager.
(skip_tasklist)
Non fa visualizzare la finestra nella tasklist.
(above)
Visualizza la finestra sempre sopra altre.
(below)
Visualizza la finestra sempre sotto altre.
(undecorate)
Toglie le decorazioni del window manager.

Esempi

Supponiamo di avere gkrellm su tutti i workspace, ma di non voler vedere la sua miniatura nel pager. Creiamo un file gkrellm.ds e scriviamo:

(if (is (application_name) "gkrellm") (begin skip_pager (skip_tasklist))) 

Questo comando fa svolgere due operazioni, l'eliminazione dal pager e dalla taskbar. Per applicare operazioni multiple è stato necessario iniziare l'elenco dei comandi con 'begin'. Da notare anche l'annidamento delle parentesi.

Se vogliamo svolgere una sola operazione, ad esempio aprire XMMS nel workspace 2 e nient'altro, basta il solo comando senza 'begin':

(if (is (application_name) "XMMS") (set_workspace 2))

Un altro esempio un po' più complesso, se si vuole mostrare la lista contatti di gaim su tutti i workspaces, una grandezza di 340x630 alla posizione (4, 150), il comando è questo:

(if
    (and 
        (is (application_name) "gaim")
        (is (window_name) "Lista contatti")
    )
    (begin
        (pin)
        (geometry "340x630+4+150")
    )
)

Determinare il nome della finestra

Negli esempi precedenti, le azioni vengono associate a delle applicazioni o a delle finestre attraverso le voci (application_name) o (window_name). Se la personalizzazione si riferisce alla finestra di un programma, solitamente è sufficiente usare (application_name) con il nome del programma, come negli esempi precedenti xmms, gkrellm, gaim ecc...

Nel caso si voglia definire un comportamento di un'applicazione di cui non si è sicuri del nome, oppure di una finestra specifica di un'applicazione, si possono avere tutte le informazini necessarie avviando devilspie con l'opzione debug:

$devilspie --debug

A questo punto, aprendo la finestra desisderata, si leggerà una cosa del tipo:

Window Title: 'XMMS - 48. Alanis Morissette - No pressure over cappucino (4:45)'; Application Name: 'XMMS - 48. Alanis Morissette - No pressure over cappucino (4:45)'; Class: 'xmms'; Geometry: 275x116+0+0
Window Title: 'GDancer'; Application Name: 'Xmms'; Class: 'dancer'; Geometry: 100x173+562+132
Skipping pager
Skipping tasklist
Setting pinned

Nell'esempio si vedono le informazioni relative all'applicazione xmms e al suo plugin gDancer, e viene anche indicato che sono già state applicate delle azioni su quest'ultimo: non compare nel pager né nella barra delle applicazioni, e viene visualizzato in tutti i workspaces. I comandi corrispondenti del file gdancer.ds sono:

(if (is (window_class) "dancer") 
  (begin 
	(skip_pager)
 	(skip_tasklist)
	(pin)
  ) 
)

Automazione

Una volta eseguito devilspie, tutte le volte che si apre un programma per cui è stata definita un'operazione questa viene eseguita. Per fare in modo che queste siano sempre eseguite bisogna far partire Devil's Pie automaticamente all'avvio del sistema.

Con gli ambienti desktop che seguono gli standard freedesktop (come xfce), è sufficiente creare un link all'eseguibile di devilspie nella directory Desktop/Autostart della nostra home. In generale, molto più semplicemente, al momento dello spegnimento si può salvare la sessione con devilspie avviato, in modo da ritrovarselo a ogni accesso successivo.



Gnappa 17:21, Dic 8, 2005 (EST)
ilbeppe 21:05, Mar 31, 2006 (EST)