Old:Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Configurazioni Preliminari: differenze tra le versioni

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{{Sommario|titolo=Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server|contenuto=
{{Samba e OpenLDAP su Ubuntu server}}
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Intro|Introduzione]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Configurazioni Preliminari|Configurazione DHCP e DNS]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server LDAP Server|Installazione e Configurazione LDAP Server]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Autenticazione LDAP|Installazione e Configurazione Autenticazione LDAP]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server TLS e SSL|Configurazione cittografia TLS]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Samba PDC|Installazione e Configurazione Samba PDC]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Smbldap-tools|Installazione e Configurazione SMBLDAP-TOOLS]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Popolamento ldap|Popolamento database LDAP]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Configurazione Quote Utenti|Configurazione Quote Utenti]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Aggiungere gli utenti di dominio|Aggiungere gli utenti di dominio]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Testare la rete|Testare la rete]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Interfaccia grafica phpldapadmin|Installazione e configurazione PHPLDAPADMIN]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Configurare Client linux|Configurazione Client Linux]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Comandi Utili|Comandi Utili e altro]]
#[[Samba e OpenLDAP: creare un controller di dominio con Ubuntu Server Approfondimenti|Approfondimenti]]
}}


== Configurazioni preliminari ==
== Configurazioni preliminari ==
Al fine di non incappare in errori e al fine di velocizzare la ricerca dei nomi e ip è necessario installare e configurare bind9.
Al fine di non incappare in errori e al fine di velocizzare la ricerca dei nomi e IP è necessario installare e configurare <code>bind9</code>.<br/>
Per poter assegnare gli indirizzi IP ai client di una rete è necessario configurare il DHCP server.  
Per poter assegnare gli indirizzi IP ai client di una rete è necessario configurare il DHCP server.
Ricordo che si deve impostare l'interfaccia eth1 con ip statico 192.168.2.1 altrimenti il dhcp server non funzionerà.
Ricordo che si deve impostare l'interfaccia eth1 con IP statico 192.168.2.1 altrimenti il DHCP server non funzionerà.<br/>
Per chi ha Ubuntu si deve prima disinstallare apparmor, questo servizio è una vera scocciatura ed inutile per un server:
Per chi ha Ubuntu si deve prima disinstallare <code>apparmor</code>, questo servizio è una vera scocciatura ed inutile per un server:
<pre>
<pre>
#apt-get purge apparmor  
# apt-get purge apparmor  
</pre>
</pre>
=== Installazione del demone name service caching daemon (nscd) ===
=== Installazione del demone name service caching daemon (nscd) ===
Poichè il nostro server LDAP sarà consultato in maniera continuativa, potrebbe essere una buona idea installare un servizio di cache per alcuni dati degli utenti. In questo modo i dati contenuti in cache saranno forniti senza eseguire un accesso al database LDAP, velocizzando di conseguenza i tempi di risposta del server. Il demone nscd (name service caching daemon) esegue esattamente questa cosa:
Poiché il nostro server LDAP sarà consultato in maniera continuativa, potrebbe essere una buona idea installare un servizio di cache per alcuni dati degli utenti. In questo modo i dati contenuti in cache saranno forniti senza eseguire un accesso al database LDAP, velocizzando di conseguenza i tempi di risposta del server. Il demone nscd (name service caching daemon) esegue esattamente questa cosa:
<pre>
<pre>
# apt-get install nscd
# apt-get install nscd
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Installare il DHCP server:
Installare il DHCP server:
<pre>
<pre>
#apt-get install dhcp3-server  
# apt-get install dhcp3-server  
</pre>
</pre>


Per abbreviare non spiegherò i parametri configurati, ma andrò direttamente alla configurazione di esempio. La configurazione contempla un DHCP server dinamico.
Per abbreviare non spiegherò i parametri configurati, ma andrò direttamente alla configurazione di esempio. La configurazione contempla un DHCP server dinamico.
<pre>
<pre>
#vim /etc/dhcp3/dhcpd.conf
# vim /etc/dhcp3/dhcpd.conf
</pre>
</pre>
editare come esempio:
editare come esempio:
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Riavviamo:
Riavviamo:
'''/etc/init.d/dhcp3-server restart'''
<pre>
# /etc/init.d/dhcp3-server restart
</pre>


La configurazione sopra descritta è un server dhcp dinamico, il quale aggiorna il DNS automaticamente. Come potete notare è stato aggiunta una stringa di path ''/etc/dhcp3/rndc.key'', questa è la chiave creata in sede di configurazione bind ed è stata copiata nella cartella del dhcp.
La configurazione sopra descritta è un server DHCP dinamico, il quale aggiorna il DNS automaticamente. Come potete notare è stato aggiunta una stringa di path ''/etc/dhcp3/rndc.key'', questa è la chiave creata in sede di configurazione bind ed è stata copiata nella cartella del DHCP.<br/>
Non descrivo altro sul dhcp e rimando a guide più dettagliate come questa: [http://www.debian-administration.org/article/Configuring_Dynamic_DNS__DHCP_on_Debian_Stable]
Non descrivo altro sul DHCP e rimando a guide più dettagliate come questa: [http://www.debian-administration.org/article/Configuring_Dynamic_DNS__DHCP_on_Debian_Stable]


=== Configurazione DNS ===
=== Configurazione DNS ===
Il DNS (Domain Name Service) è un servizio Internet che mappa gli indirizzi IP e i nomi di dominio univoci (FQDN) tra di loro facendo in modo di non dover ricordare gli indirizzi IP. I computer che eseguono DNS sono chiamati server dei nomi. Ubuntu è dotato di BIND (Berkley Internet Naming Daemon), il più diffuso programma usato per mantenere un server dei nomi su Linux.
Il DNS (Domain Name Service) è un servizio Internet che mappa gli indirizzi IP e i nomi di dominio univoci ([[FQDN]]) tra di loro facendo in modo di non dover ricordare gli indirizzi IP. I computer che eseguono DNS sono chiamati server dei nomi. Ubuntu è dotato di BIND (Berkley Internet Naming Daemon), il più diffuso programma usato per mantenere un server dei nomi su Linux.<br/>
Ci sono diversi metodi per configurare BIND9. Alcune delle configurazioni più comuni consistono in un server dei nomi cache, un server primario e un server secondario.
Ci sono diversi metodi per configurare BIND9. Alcune delle configurazioni più comuni consistono in un server dei nomi cache, un server primario e un server secondario.


* Quando configurato come un server dei nomi cache, BIND9 troverà la risposta alle interrogazioni sui nomi e
* Quando configurato come un server dei nomi cache, BIND9 troverà la risposta alle interrogazioni sui nomi e la archivierà.
la archivierà.
      
      
* Come server primario, BIND9 legge i dati per una zona da un file ed è autoritativo per quella zona.
* Come server primario, BIND9 legge i dati per una zona da un file ed è autoritativo per quella zona.
      
      
* Nella configurazione come server secondario, BIN9 ottiene i dati della zona da un altro server dei nomi  
* Nella configurazione come server secondario, BIND9 ottiene i dati della zona da un altro server dei nomi per quella zona.<br/>
per quella zona.
 
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Installazione:
Installazione:
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La configurazione che descriverò è basata su di un server primario che è autoritativo per quella zona. Descriverò solo la zona che ci servirà per risolvere i nomi dei client perciò non descriverò la zona localhost (che dovrebbe essere configurata di default).
La configurazione che descriverò è basata su di un server primario che è autoritativo per quella zona. Descriverò solo la zona che ci servirà per risolvere i nomi dei client perciò non descriverò la zona localhost (che dovrebbe essere configurata di default).


Bind9 divide i files named.conf in tre configurazioni, rispettivamente named.conf.local, named.conf.options, named.conf.default-zones.
Bind9 divide il file <code>named.conf</code> in tre configurazioni, rispettivamente <code>named.conf.local</code>, <code>named.conf.options</code>, <code>named.conf.default-zones</code>.


Descriverò tutti e tre precisando però che tutte le configurazioni devono essere richiamate da named.conf.
Descriverò tutti e tre precisando però che tutte le configurazioni devono essere richiamate da <code>named.conf</code>.


'''/etc/bind/named.conf.options'''
'''/etc/bind/named.conf.options'''
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listen-on-v6 { any; };
listen-on-v6 { any; };
};
};
</pre>'''
</pre>


/etc/bind/named.conf.local'''
'''/etc/bind/named.conf.local'''
<pre>
<pre>
logging {
logging {
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Ora ci resta da configurare le zone:
Ora ci resta da configurare le zone:
'''
'''/etc/bind/db.dominio.local'''
/etc/bind/db.dominio.local'''
<pre>
<pre>
$TTL 604800
$TTL 604800
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pc4          A 192.168.2.173
pc4          A 192.168.2.173
</pre>
</pre>
Notate che il serial ha il seguente formato (aaaammggss): deve essere cambiato ogni volta che si fanno cambiamenti alla configurazione. (ss=seriale, che avanza di uno ogni volta che si cambia la configurazione, tuttavia prima di cambiarlo si deve prima cambiare la data e se nello stesso giorno non si fanno altri cambiamenti allora rimane inalterato).
Notate che il serial ha il seguente formato (aaaammggss): deve essere cambiato ogni volta che si fanno cambiamenti alla configurazione. (ss=seriale, che avanza di uno ogni volta che si cambia la configurazione, tuttavia prima di cambiarlo si deve prima cambiare la data e se nello stesso giorno non si fanno altri cambiamenti allora rimane inalterato).<br/>
pc1,pc2,... sono i clients presenti sulla rete e per ogni di esso si deve aggiungere l'IP corrispondente assegnato dal dhcp, che dovrebbe però aggiornarlo automaticamnte essendo dinamico.  
pc1,pc2,... sono i client presenti sulla rete e per ogni di esso si deve aggiungere l'IP corrispondente assegnato dal DHCP, che dovrebbe però aggiornarlo automaticamente essendo dinamico.  


Ora vediamo il reverse zone:
Ora vediamo il reverse zone:
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};
};
</pre>
</pre>
"rndc-key" è il nome della chiave che ritroviamo anche nelle varie zone del file named.conf e nel dhcpd.conf.
"rndc-key" è il nome della chiave che ritroviamo anche nelle varie zone del file <code>named.conf</code> e nel <code>dhcpd.conf</code>.<br/>
la chiave è creata con un determinato algoritmo che in questo caso è l'hash md5.
La chiave è creata con un determinato algoritmo che in questo caso è l'hash md5.
Il comando per creare la chiave è:
Il comando per creare la chiave è:
<pre>
<pre>
# dnssec-keygen -a HMAC-MD5 -b 128 -n USER rndc-key
# dnssec-keygen -a HMAC-MD5 -b 128 -n USER rndc-key
</pre>
</pre>
Copiare la chiave generata nel file /etc/bind/rndc.key, se il file non c'è bisogna crearlo.
Copiare la chiave generata nel file <code>/etc/bind/rndc.key</code>, se il file non c'è bisogna crearlo.<br/>
Un esempio di chiave generata è:
Un esempio di chiave generata è:
<pre>
<pre>
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<pre>
<pre>
chown -R root:bind /etc/bind
# chown -R root:bind /etc/bind
chmod -R 664 /etc/bind
# chmod -R 664 /etc/bind
chown root:bind /etc/bind/*
# chown root:bind /etc/bind/*
chmod 664 /etc/bind/*  
# chmod 664 /etc/bind/*  
</pre>
</pre>


Configuriamo il resolv.conf:
Configuriamo il <code>resolv.conf</code>:
'''/etc/resolv.conf'''
'''/etc/resolv.conf'''
<pre>
<pre>
Riga 267: Riga 249:
search dominio.local
search dominio.local
</pre>
</pre>
Impostare il blocco scrittura automatica del resolv.conf, altrimenti verrà riscritto:
Impostare il blocco scrittura automatica del <code>resolv.conf</code>, altrimenti verrà riscritto:
<pre>
<pre>
# chattr +i /etc/resolv.conf
# chattr +i /etc/resolv.conf
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Riavviamo il tutto:
Riavviamo il tutto:
'''/etc/init.d/bind9 restart'''
<pre>
# /etc/init.d/bind9 restart
</pre>


testare il funzionamento:
Testare il funzionamento:
<pre>
<pre>
# nslookup
# nslookup
# < server
# < server
Dovrebbe restituirvi l'indirizzo ip e la zona.
Dovrebbe restituirvi l'indirizzo IP e la zona.
#< pc1
#< pc1
Dovrebbe restituirvi indirizzo ip e zone
Dovrebbe restituirvi indirizzo IP e zone
# < exit
# < exit
Uscita
Uscita
</pre>
</pre>
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