Nfs-kernel-server: configurazione lato client: differenze tra le versioni

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(12 versioni intermedie di 2 utenti non mostrate)
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== Comune ==
== Comune ==
=== nfs-common ===
Sia  che si voglia caricare le risorse remote in modo statico che dinamico, la prima cosa da fare è editare il file <code>/etc/default/nfs-common</code> ed assicurarsi che la riga contente la  variabile <code>NEED_IDMAPD=</code> appaia così:
Sia  che si voglia caricare le risorse remote in modo statico che dinamico, la prima cosa da fare è editare il file <code>/etc/default/nfs-common</code> ed assicurarsi che la riga contente la  variabile <code>NEED_IDMAPD=</code> appaia così:


<pre>NEED_IDMAPD=yes</pre>
<pre>NEED_IDMAPD=yes</pre>
==== idmapd.conf ====
Si veda l'omonima sezione nella [[Nfs-kernel-server: configurazione lato server#idmapd.conf | pagina]] dedicata alla configurazione del server.
=== Prima di proseguire ===


Fatto  ciò l'utente deve decidere se montare le risorse in modo statico o  dinamico, NON È POSSIBILE adottare entrambe le soluzioni  contemporaneamente.
Fatto  ciò l'utente deve decidere se montare le risorse in modo statico o  dinamico, NON È POSSIBILE adottare entrambe le soluzioni  contemporaneamente.
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<pre># mount -t nfs4 -o _netdev,hard,intr indirizzo_server:/ /home/nfs</pre>
<pre># mount -t nfs4 -o _netdev,hard,intr indirizzo_server:/ /home/nfs</pre>


Dove con <code>indirizzo_server</code> si identifica il server  con le risorse condivise; può essere nella forma di un IP (es.:  192.168.5.92) oppure di un alias (es.:  <code>mioserver</code>, in tal caso come sempre si  presuppone che il computer client sia in grado di risolvere  correttamente l'alias). Si noti che si è scritto  <code>indirizzo_server:/</code> e non  <code>indirizzo_server:/home</code> poiché nel file  <code>/etc/exports</code> del server la cartella  <code>/home</code> è stata definita come radice (si ricorda  che saranno esportate automaticamente anche tutte le sotto cartelle  della cartella indicata col comando <code>mount</code>). A  questo punto sarà sufficiente esplorare la cartella  <code>/home/nfs</code> per vedere le risorse esportate.
Dove con <code>indirizzo_server</code> si identifica il server  con le risorse condivise; può essere nella forma di un IP (es.:  192.168.5.92) oppure di un alias (es.:  <code>mioserver</code>, in tal caso come sempre si  presuppone che il computer client sia in grado di risolvere  correttamente l'alias). Si noti che si è scritto  <code>indirizzo_server:/</code> e non  <code>indirizzo_server:/home</code> poiché nel file  <code>/etc/exports</code> del server la cartella  <code>/home</code> è stata definita come radice (si ricorda  che saranno esportate automaticamente anche tutte le sotto cartelle  della cartella indicata col comando <code>mount</code>). A  questo punto sarà sufficiente esplorare la cartella  <code>/home/nfs</code> per vedere le risorse esportate.<br/>
Se invece di montare tutte le cartelle esportate se nevolesse montare solo una in particolare sarebbe sufficiente, ad esempio, cambiare il precedente comando in:
<pre># mount -t nfs4 -o _netdev,hard,intr indirizzo_server:/cartella_voluta /home/nfs</pre>
ove sul server fosse <code>/export/cartella_voluta</code>, ricordando che nell'esempio di questa guida si è definita come radice la cartella <code>/export</code> del server.<br/>
Per smontare le risorse remote è sufficiente digitare:
Per smontare le risorse remote è sufficiente digitare:


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== METODO DINAMICO ==
== METODO DINAMICO ==


''NOTA  BENE'': qualora si decida di abbandonare il metodo statico per quello  dinamico è evidente che prima cosa è necessario smontare tutte le  risorse montate staticamente che si intende gestire dinamicamente, e poi  eliminare (o commentare) la riga eventualmente aggiunta al file  <code>/etc/fstab</code>.
''NOTA  BENE'': qualora si decida di abbandonare il metodo statico per quello  dinamico è evidente che per prima cosa è necessario smontare tutte le  risorse montate staticamente che si intende gestire dinamicamente, e poi  eliminare (o commentare) la riga eventualmente aggiunta al file  <code>/etc/fstab</code>.


Per usare questo metodo è necessario il pacchetto autofs, pertanto se non installato procedere alla sua installazione:
Per usare questo metodo è necessario il pacchetto autofs, pertanto se non installato procedere alla sua installazione:
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<pre>apt-get install autofs5</pre>
<pre>apt-get install autofs5</pre>


Se  l'utente desidera cambiare le impostazioni di base, come il tempo  trascorso il quale il sistema smonta automaticamente le risorse, può  farlo editando il file  
Se  l'utente desidera cambiare le impostazioni di base, come il tempo  trascorso il quale il sistema smonta automaticamente le risorse, può  farlo editando il file <code>/etc/default/autofs</code>.
<code>/etc/default/autofs</code>.


A questo punto è necessario modificare con un editor il file <code>auto.master</code>
A questo punto è necessario modificare con un editor il file <code>auto.master</code>


<pre># gedit /etc/auto.master</pre>
<pre># nano /etc/auto.master</pre>


aggiungendo  in coda una riga del tipo <code>/home/nfs  /etc/auto.nfs</code>. Questa riga dice che le risorse remote  specificate nel file <code>/etc/auto.nfs</code>  (naturalmente l'utente è liberissimo di scegliere un altro nome al posto  di ''auto.nfs'', basta essere coerenti nel seguito) andranno montante  all'interno della cartella <code>/home/nfs</code> (che deve  esistere! Autofs non crea il punto di mount). Come già scritto nel caso  statico si sconsiglia di montare le risorse direttamente in cartelle già  esistenti che contengono già altri file/cartelle, come  <code>/home</code> o peggio <code>/</code>. È  possibile definire più tipi di risorse remote inserendo più righe, il  punto è che per ognuna è necessario indicare il punto di mount e il file  contenente le relative istruzioni.
aggiungendo  in coda una riga del tipo <code>/home/nfs  /etc/auto.nfs</code>. Questa riga dice che le risorse remote  specificate nel file <code>/etc/auto.nfs</code>  (naturalmente l'utente è liberissimo di scegliere un altro nome al posto  di ''auto.nfs'', basta essere coerenti nel seguito) andranno montante  all'interno della cartella <code>/home/nfs</code> (che deve  esistere! Autofs non crea il punto di mount). Come già scritto nel caso  statico si sconsiglia di montare le risorse direttamente in cartelle già  esistenti che contengono già altri file/cartelle, come  <code>/home</code> o peggio <code>/</code>. È  possibile definire più tipi di risorse remote inserendo più righe, il  punto è che per ognuna è necessario indicare il punto di mount e il file  contenente le relative istruzioni.<br/>
A questo punto per quanto  detto l'utente deve creare il suo file <code>auto.nfs</code>  (o come è stato chiamato) usando il suo editor di testo preferito, ad  esempio:
A questo punto per quanto  detto l'utente deve creare il suo file <code>auto.nfs</code>  (o come è stato chiamato) usando il suo editor di testo preferito, ad  esempio:


<pre># gedit /etc/auto.nfs</pre>
<pre># nano /etc/auto.nfs</pre>


che ovviamente apparirà vuoto essendo appena stato creato dall'utente.
che ovviamente apparirà vuoto essendo appena stato creato dall'utente.


{{Warningbox|Il file ''auto.nfs'', ma in generale tutti file di  mappatura risorse, '''NON''' devono avere permessi di esecuzione, in  caso contrario risulterà impossibile montare le risorse specificate in  essi. Questa condizione è evidenziata dalla presenza nel file ''/var/log/syslog'' dell'errore ''automount [    ]: syntax error in nsswitch config near [ syntax error]''.}}
{{Warningbox|Il file ''auto.nfs'', ma più in generale tutti file di  mappatura risorse creati dall'utente (e solo questi), '''NON''' devono avere permessi di esecuzione, in  caso contrario risulterà impossibile montare le risorse specificate in  essi. Questa condizione è evidenziata dalla presenza nel file ''/var/log/syslog'' dell'errore ''automount [    ]: syntax error in nsswitch config near [ syntax error]''.}}


Inserire la seguente riga:
Se si desidera montare tutte le cartelle esportate sul server inserire la seguente riga:


<pre>nome_arbitrario -fstype=nfs4,hard,intr indirizzo_server:/</pre>
<pre>nome_arbitrario -fstype=nfs4,hard,intr indirizzo_server:/</pre>


Quanto appena scritto viene definito in gergo ''indirect map''. Osservando la riga si nota subito essere composta da tre parti:
Se invece si vogliono montare indipendentemente le cartelle esportate sul server inserire una riga per cartella:
 
<pre>
nome_arbitrario1 -fstype=nfs4,hard,intr indirizzo_server:/cartella1
nome_arbitrario2 -fstype=nfs4,hard,intr indirizzo_server:/cartella2
nome_arbitrario3 -fstype=nfs4,hard,intr indirizzo_server:/cartella3
ecc.
</pre>
 
Quanto appena scritto viene definito in gergo ''indirect map''. Osservando ogni riga si notano subito tre parti:


# ''Key'': in questo esempio è <code>nome_arbitrario</code>, a sottolineare che trattasi di una parola qualsiasi a scelta dell'utente. È il nome della sottocartella di <code>/home/nfs/</code> in cui compariranno le risorse remote. Si badi bene che diversamente da quanto fatto in precedenza, la suddetta cartella viene creata al momento da autofs, quindi l'utente '''NON''' deve creare tale sottocartella in anticipo.
# ''Key'': in questo esempio è <code>nome_arbitrario</code>, a sottolineare che trattasi di una parola qualsiasi a scelta dell'utente. È il nome della sottocartella di <code>/home/nfs/</code> in cui compariranno le risorse remote. Si badi bene che diversamente da quanto fatto in precedenza, la suddetta cartella viene creata al momento da autofs, quindi l'utente '''NON''' deve creare tale sottocartella in anticipo.
# ''Options'': banalmente la sezione delle opzioni, in  questo caso sono tre cioè <code>-fstype=nfs4</code>,  <code>hard</code> e <code>intr</code>. È  naturalmente possibile specificare ulteriori opzioni (si veda il manuale  di  [http://manpages.debian.net/cgi-bin/man.cgi?query=mount&sektion=8&apropos=0&manpath=Debian+6.0+squeeze&locale=  mount]), basta separarle con una virgola.
# ''Options'': banalmente la sezione delle opzioni, in  questo caso sono tre cioè <code>-fstype=nfs4</code>,  <code>hard</code> e <code>intr</code>. È  naturalmente possibile specificare ulteriori opzioni (si veda il manuale  di  [http://manpages.debian.net/cgi-bin/man.cgi?query=mount&sektion=8&apropos=0&manpath=Debian+6.0+squeeze&locale=  mount]), basta separarle con una virgola.
# ''Location'':  definisce il percorso per caricare le risorse remote. In quest'esempio è  <code>indirizzo_server:/</code> (si ricordi che  <code>/</code> non indica la radice del filesystem del server, ma la cartella definita come radice in  <code>/etc/exports</code> sul server, cioè <code>/home</code> restando all'esempio), che come già ripetuto può essere sia un IP che un alias.
# ''Location'':  definisce il percorso per caricare le risorse remote. In quest'esempio è  <code>indirizzo_server:/</code> (si ricordi che  <code>/</code> non indica la radice del filesystem del server, ma la cartella definita come radice in  <code>/etc/exports</code> sul server, cioè <code>/home</code> o <code>/export</code> restando all'esempio), che come già ripetuto può essere sia un IP che un alias.


Prima di  rendere operativo automount assicurarsi di aver smontato eventuali  risorse statiche relative al server per cui abbiamo configurato  ''auto.nfs''. Fatto ciò digitare:
Prima di  rendere operativo automount assicurarsi di aver smontato eventuali  risorse statiche relative al server per cui abbiamo configurato  ''auto.nfs''. Fatto ciò digitare:


<pre># /etc/init.d/autofs reload</pre>
<pre># service autofs restart</pre>


Un modo per testare se le risorse remote vengono montate correttamente è digitare da terminale:
Un modo per testare se le risorse remote vengono montate correttamente è digitare da terminale:
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nautilus /home/nfs/nome_arbitrario
nautilus /home/nfs/nome_arbitrario
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