Nfs-kernel-server: condividere risorse tra macchine GNU/Linux: differenze tra le versioni

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Nel caso di una piccola rete domestica/aziendale il discorso sicurezza lascia il tempo che trova, dato che di norma in questi casi hanno accesso alle macchine solo persone fidate. Se però così non fosse è bene essere consapevoli che la condivisione NFS non abbinata ad un sistema di autenticazione centralizzato, come kerberos o ldap, è causa di gravi vulnerabilità.
Nel caso di una piccola rete domestica/aziendale il discorso sicurezza lascia il tempo che trova, dato che di norma in questi casi hanno accesso alle macchine solo persone fidate. Se però così non fosse è bene essere consapevoli che la condivisione NFS non abbinata ad un sistema di autenticazione centralizzato, come kerberos o ldap, è causa di gravi vulnerabilità.


Con i vari protocolli di rete come ftp, sftp, ecc. è infatti necessario effettuare un'autenticazione presso il server ospitante le risorse (che poi queste credenziali siano trasmesse in chiaro o cifrate è un altro paio di maniche), mentre con NFS non viene fatta alcuna autenticazione "diretta". Una volta definite le risorse da esportare l'accesso a queste è regolato in base all'UID dell'utente; poiché gli UID degli utenti di base sono assegnati in modo crescente a partire da uno stesso numero (cioè 1000, almeno per debian e derivati), a meno che un utente non decida di cambiarli sua sponte, è evidente come l'accesso alle stesse sia tutt'altro che sicuro, per quanto in realtà sia possibile restringere l'accesso alle stesse in base all'indirizzo IP (accorgimento comunque non impossibile da aggirare).
Con i vari protocolli di rete come ftp, sftp, ecc. è infatti necessario effettuare un'autenticazione presso il server ospitante le risorse (che poi queste credenziali siano trasmesse in chiaro o cifrate è un altro paio di maniche), mentre con NFS non viene fatta alcuna autenticazione "diretta". Una volta definite le risorse da esportare l'accesso a queste è regolato in base all'UID dell'utente; poiché gli UID degli utenti di base sono assegnati in modo crescente a partire da uno stesso numero (cioè 1000, almeno per debian e derivati), a meno che un utente non decida di cambiarli sua sponte, è evidente come l'accesso alle stesse sia tutt'altro che sicuro.
Poiché su ogni macchina almeno un utente deve esistere, è chiaro per quanto detto che tutte le macchine hanno almeno un utente con lo stesso UID (a meno di modifiche fatte appositamente), cioè quello creato in fase d'installazione. Il risultato è che i vari utenti della rete potrebbero avere accesso a risorse cui non dovrebbero, o che comunque non gli interessano e contemporaneamente non avere accesso alle risorse che gli servono. Basta infatti che l'UID del nome_utente con cui ci si è autenticati sul PC 'A' coincida con uno di quelli associati ai nomi_utente del PC 'B'.
In realtà è possibile restringere l'accesso alle stesse in base all'indirizzo IP (<code>man portmap</code>), tuttavia questo accorgimento potrebbe non essere adeguato e/o sufficiente.
Poiché su ogni macchina almeno un utente deve esistere, è chiaro per quanto detto che tutte le macchine hanno almeno un utente con lo stesso UID (a meno di modifiche fatte appositamente), cioè quello creato in fase d'installazione.
Il risultato è che i vari utenti della rete potrebbero avere accesso a risorse cui non dovrebbero o che comunque non gli interessano, oppure non avere accesso alle risorse che gli servono, ecc. Basta infatti che l'UID dell'utente con cui ci si è autenticati sul computer 'A' coincida con uno di quelli associati ai nomi_utente del PC 'B'.


''Esempio'': due utenti possiedono entrambi un PC con sistema linux e decidono di mettere in rete le rispettive macchine per condividere alcune cartelle. L'utente 'A', che possiede il computer 'A' durante l'installazione di linux ha scelto come nome_utente 'tizio', mentre l'utente B proprietario del computer 'B' ha scelto come nome utente 'caio'. Di norma perché l'utente 'A' possa accedere alle risorse su 'B' è necessario che l'utente 'B' riveli la sua password ad 'A' in modo che 'A' possa creare sulla macchina 'A' un utente 'caio' grazie al quale accedere al PC 'B', oppure che l'utente 'B' crei un utente 'tizio' sul PC 'B' e che poi comunichi la relativa password all'utente 'A'.
''Esempio'': due utenti possiedono entrambi due computer con sistema linux e decidono di mettere in rete le rispettive macchine per condividere alcune cartelle. L'utente 'A', che possiede il computer 'A', durante l'installazione di linux ha scelto come nome_utente 'tizio', mentre l'utente B proprietario del computer 'B' ha scelto come nome utente 'caio'. Di norma perché l'utente 'A' possa accedere alle risorse su 'B' è necessario che l'utente 'B' crei un utenza apposita sul PC 'B' e che poi comunichi nome utente e password all'utente 'A'.
Col filesystem NFS il controllo dell'accesso alle varie risorse non viene fatto su una coppia di credenziali "nome_utente+password", ma solo sugli UID degli utenti; poiché sia 'tizio' che 'caio' sono stati i primi utenti creati rispettivamente sui PC 'A' e 'B' è evidente che dovranno avere anche lo stesso UID, poiché come già detto linux associa di base UID=1000 al primo utente creato. Il risultato finale nella migliore delle ipotesi è che l'utente 'A' acceda alle sole risorse scelte da 'B' con i privilegi di 'B' invece che di 'A' (cioè quelli attribuiti da 'B' ad 'A') e viceversa. Nel peggiore dei casi, poiché quando si condivide una cartella vengono automaticamente condivise tutte le sotto cartelle, l'utente 'A' avrà accesso con i privilegi di 'B' (e viceversa) a cartelle cui normalmente non avrebbe dovuto avere accesso, il che può essere più o meno grave a seconda della sensibilità dei dati in esse contenute.
Col filesystem NFS il controllo dell'accesso alle varie risorse non viene fatto su una coppia di credenziali "nome_utente+password", ma solo sugli UID degli utenti; poiché sia 'tizio' che 'caio' sono stati i primi utenti creati rispettivamente sui PC 'A' e 'B' è evidente che dovranno avere anche lo stesso UID, avendo già detto che linux associa di base UID=1000 al primo utente creato. Il risultato finale nella migliore delle ipotesi è che l'utente 'A' acceda alle sole risorse scelte da 'B' con i privilegi di 'B' invece che di 'A' (cioè quelli attribuiti da 'B' ad 'A') e viceversa. Nel peggiore dei casi, poiché quando si condivide una cartella vengono automaticamente condivise tutte le sotto cartelle, l'utente 'A' avrà accesso con i privilegi di 'B' (e viceversa) a cartelle cui normalmente non avrebbe dovuto avere accesso, il che può essere più o meno grave a seconda della sensibilità dei dati in esse contenute.


Come già detto inizialmente questo problema è normalmente puramente teorico, poiché nella maggior parte delle piccole LAN private l'accesso alla rete ed ai PC che la compongono è possibile solo a persone di fiducia e/o in ogni caso le risorse condivise non contegono dati particolarmente sensibili. Se però così non fosse, l'utente sarebbe costretto ad implementare o un sistema di autenticazione come kerberos/ldap oppure a '''RINUNCIARE''' all'uso di NFS.  
Come già detto inizialmente questo problema è normalmente puramente teorico, poiché nella maggior parte delle piccole LAN private l'accesso alla rete ed ai PC che la compongono è possibile solo a persone di fiducia e/o in ogni caso le risorse condivise non contegono dati particolarmente sensibili. Se però così non fosse, l'utente sarebbe costretto ad implementare o un sistema di autenticazione come kerberos/ldap oppure a '''RINUNCIARE''' all'uso di NFS.


== Impostazioni lato server ==
== Impostazioni lato server ==
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