Modulare il funzionamento di una CPU: differenze tra le versioni

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Ormai da anni esiste la possibilità di regolare il funzionamento della CPU di una macchina per meglio rispondere alle esigenze dell'utente, ma mentre inizialmente era necessario ricorrere a programmi appositi, con le ultime versione del kernel (>= 2.6.12) di Linux questa necessità è venuta meno.<br/>
Ormai da anni esiste la possibilità di regolare il funzionamento della CPU di una macchina per meglio rispondere alle esigenze dell'utente, ma mentre inizialmente era necessario ricorrere a programmi appositi, con le ultime versione del kernel (>= 2.6.12) di Linux questa necessità è venuta meno.<br/>
{{Box|NOTE|Con la versione 3.x del kernel è possibile che per alcune CPU le funzionalità descritte in seguito non risultino più immediatamente disponibili.}}
Di più, la modulazione della CPU è divenuta la condizione standard, tanto da essere abilitata automaticamente all'avvio del computer grazie all'utilizzo del pacchetto <code>cpufrequtils</code>, di norma già installato durante l'installazione del sistema operativo.<br/>
Di più, la modulazione della CPU è divenuta la condizione standard, tanto da essere abilitata automaticamente all'avvio del computer grazie all'utilizzo del pacchetto <code>cpufrequtils</code>, di norma già installato durante l'installazione del sistema operativo.<br/>
Si noti che tale pacchetto permette di regolare la frequenza della CPU attraverso entrambe le interfacce CPUFreq, sysfs e procfs, del kernel.
Si noti che tale pacchetto permette di regolare la frequenza della CPU attraverso entrambe le interfacce CPUFreq, sysfs e procfs, del kernel.
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