Introduzione

Il repository è a tutti gli effetti un archivio ordinato dove sono raccolti i pacchetti Debian (siano essi pacchetti binari o sorgenti) in modo ben organizzato e costantemente aggiornato. In ogni sistema debian i repository utilizzati vengono indicati nel file /etc/apt/sources.list. Vedi anche FAQ: Cos'è un repository?.

Lista repository ufficiali debian

Di seguito troverete l'elenco repository ufficiali da inserire nel sources.list per le varie versioni di debian. Il mirror è quello italiano. I repository dei pacchetti sorgente sono commentati. per ulteriori informazioni leggere la sezione: Sources.list.

Vecchia Stabile: Debian Etch

  ATTENZIONE
Etch è ormai la vecchia stable. Usate Lenny per le nuove installazioni


 ## Debian Stable (etch)
 deb http://ftp.it.debian.org/debian/ etch main contrib non-free
 #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ etch main contrib non-free

 ## Aggiornamenti della sicurezza
 deb http://security.debian.org/ etch/updates main contrib
 #deb-src http://security.debian.org/ etch/updates main contrib

Stabile: Debian Lenny

 ## Debian Stable (lenny)
 deb http://ftp.it.debian.org/debian/ lenny main contrib non-free
 #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ lenny main contrib non-free

 ## Aggiornamenti della sicurezza
 deb http://security.debian.org/ lenny/updates main contrib
 #deb-src http://security.debian.org/ lenny/updates main contrib

Per avere pacchetti più aggiornati su lenny si possono usare i backport:

Testing: Debian Squeeze

 ## Debian Testing (squeeze)
 deb http://ftp.it.debian.org/debian/ squeeze main contrib non-free
 #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ squeeze main contrib non-free

 ## Aggiornamenti della sicurezza
 deb http://security.debian.org/ squeeze/updates main contrib
 #deb-src http://security.debian.org/ squeeze/updates main contrib

Unstable: Debian Sid

 ## Debian Unstable (sid)
 deb http://ftp.it.debian.org/debian/ unstable main contrib non-free
 #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ unstable main contrib non-free

Per Sid non c'è il repository per la sicurezza dato che eventuali falle vengono corrette semplicemente con l'aggiornamento del pacchetto incriminato.

I repository speciali

Debian Volatile

Cos'è debian-volatile? Alcuni pacchetti (come quelli per il filtraggio dello spam e per la scansione dei virus) dovendo usare dati aggiornati tendono ad essere dei bersagli mobili che non funzionano al meglio per tutto il ciclo di vita di una release stable. Lo scopo principale di volatile è di permettere agli amministratori di aggiornare i loro sistemi in maniera semplice ed ordinata, senza dover affrontare gli svantaggi dati dall'uso di unstable. Per cui debian-volatile contiene solo i cambiamenti a programmi stabili che permettono di mantenerli intatti, funzionali e aggiornati.

 ## Debian Volatile (lenny)
 deb http://volatile.debian.org/debian-volatile lenny/volatile main contrib non-free
 ## Debian Volatile (squeeze)
 deb http://volatile.debian.org/debian-volatile squeeze/volatile main contrib non-free

Debian Volatile/Sloppy

Cos'è debian-volatile/sloppy? Per i pacchetti che finiscono nella sezione debian volatile, si cerca di assicurare che le nuove versioni non introducano modifiche funzionali ai programmi o che necessitino della supervisione degli amministratori dei file di configurazione per essere installati. Quei programmi che non rispettano questi requisiti per essere aggiornati finiscono nell'archivio volatile-sloppy.

 ## Debian Volatile (sarge)
 #deb http://volatile.debian.org/debian-volatile sarge/volatile-sloppy main contrib non-free
 ## Debian Volatile (etch)
 #deb http://volatile.debian.org/debian-volatile etch/volatile-sloppy main contrib non-free 

Lista repository non ufficiali

Per una lista dei repository non ufficiali più diffusi vedere: Repository non ufficiali.

La Struttura dei repository

Un repository è suddivisibile, grossomodo, in due sezioni:

  • dists in questo ramo sono contenuti i file di controllo, che permettono il funzionamento del sistema di pacchettizzazione. Infatti sono presenti i file che descrivono i pacchetti presenti nell'archivio (divisi per la release di appartenenza);
  • doc raccoglie la documentazione di base per Debian (segnalazioni di Bug, Faq, il Contratto Sociale ed altro)
  • indices contiene l'indice di tutti i file contenuti in tutti i pacchetti. Queste informazioni sono usate da apt-file.
  • non-US a causa di problemi legali dovuti al divieto di esportazione di matariale per la difesa (tra cui materiale crittografici, utilizzati anche in PGP e SSH). Per ovviare a questi problemi, i pacchetti sono stati posti in una sezione a parte, la cui distribuzione è legata a server non Statunitensi.
  • pool questo è l'archivio vero e proprio, dove sono contenuti i pacchetti, raggruppati per lettera iniziale;
  • project contiene materiale per sviluppatori. Degne di nota la direcotory experimetal, che contiene i pacchetti in fase di sviluppo e perfezionamento;
  • tools contiene degli strumenti Dos per la creazione di dischetti di boot, partizionamento e lancio di Linux.

La Suddivisione del repository

Navigando un po' tra gli archivi Debian, si nota subito una particolare suddivisione: i repository, infatti, sono divisi in main, contrib e non-free, nel modo seguente:

  • main è la sezione principale, che contiene il 90% dei pacchetti presenti in Debian
  • contrib raccoglie i pacchetti coerenti con i punti 5 e/o 6 delle DFSG, ma che dipendono da pacchetti che non la rispettano
  • non-free contiene dei pacchetti che possiedono delle limitazioni nella distribuzione (ad esempio perchè non utilizzabili in ambito commerciale o perchè dipendenti da applicazioni o pacchetti che non rispettano la Debian Free Software Guidelines)

Sources.list

Il ruolo fondamentale

Il file /etc/apt/sources.list è forse il più importante file di configurazione del sistema di gestione dei pacchetti Debian. Esso, infatti, contiene l'elenco e gli indirizzi dei repository a cui apt accede.

Ordine di Inserimento

È importante inserire i repository con un giusto ordine: i primi in elenco, infatti, sono i più importanti (o favoriti). Per migliorare le performance, è consigliabile ordinarli per velocità (Es. prima il cdrom, poi la rete locale, poi internet, ...).

Sintassi

Ogni riga che descrive un repository ha una ben determinata sintassi:

deb uri distribution [component..]

Analizziamo i singoli componenti:

  • deb o deb-src serve ad indicare se il repository indicato contiene pacchetti binari o pacchetti sorgenti (se li contiene entrambi, è necessario specificarlo usando due righe diverse).
  • uri indica l'indirizzo a cui è possibile trovare il repository; è possibile scegliere tra i seguenti metodi di accesso ai pacchetti:
    • file permette di inserire un repository presente sull'Hard Disk del computer;
    • cdrom permette di inserire un repository presente su un cd-rom;
    • http permette di accedere ad un repository tramite il protocollo http (se è impostata una variabile di ambiente http_proxy col formato http://server:port/ verranno usate queste opzioni per accedere al repository; in caso di necessità di autenticazione, è possibile specificare l'inidirizzo del proxy, nella variabile d'ambiente http_proxy, nel seguente modo: http://user:pass@server:port/, anche se risulta non essere un modo sicuro di autenticazione);
    • ftp permette di accedere ad un repository tramite il protocollo ftp; è possibile specificare un proxy nell stesso modo indicato per http al punto precedente, sostituendo alla variabile http_proxy ftp_proxy;
    • copy è idendico a file, ma i file utilizzati vengono salvati nella cache di apt; utile nel caso di supporti removibili quali Usb-drive, Floppy, Zip, ...;
    • rsh, ssh permette di accedere ad un repository tramite il protocollo ssh. Non è possibile, però, effettuare alcuna autenticazione interativa, ma solo tramite lo scambio di chiavi RSA.
  • distribution indica la distribuzione (o release) utilizzata... è possibile usare il nome in codice (sarge, etch, sid) o il nome generico (stable, testing, unstable);
  • component indica la sezione (non-free, main, contrib...) del repository da inserire; sono possibili scelte multiple.

Alcuni esempi

Non c'è niente di meglio, per capire la sintassi del file sources.list, si un po' di esempi.

I repository ufficiali (binari e sorgenti) presi da un mirror italiano:

deb http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main non-free contrib
deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main non-free contrib

Il repository di apt-build (Rif. 7.1 Pag. [*]):

deb file:/var/cache/apt-build/repository apt-build main

Un repository 'artigianale' accessibile tramite un webserver:

deb http://repos.debianizzati.org ./

Un repository situato nella home dell'utente maxer, creato con dpkg-scanpackages:

deb file:/home/maxer/repos ./

Per altri repository vedere: Lista repository ufficiali debian e Repository non ufficiali.


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