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== Introduzione == | == Introduzione == | ||
Gli '''Hard Disk''' sono una delle parti | Gli '''Hard Disk''' sono una delle parti più delicate degli odierni pc, ed infatti sono tra le periferiche che più facilmente sono soggette a rompersi. | ||
Fortunantamente ci sono degli strumenti studiati per diagnosticare i malfunzionamenti prima ancora che possano creare danno (speriamo ;-)). Ma ricordate che un backup periodico dei dati importanti | Fortunantamente ci sono degli strumenti studiati per diagnosticare i malfunzionamenti prima ancora che possano creare danno (speriamo ;-)). Ma ricordate che un backup periodico dei dati importanti è sempre la scelta migliore. | ||
In questa guida vedremo come usare alcuni strumenti come '''smartmontools''' e '''badblocks''' per monitorare lo stato di salute di un hard disk, vedremo come effettuare le basilari operazioni di backup di emergenza e come affrontare un eventuale ripristino dei dati. | In questa guida vedremo come usare alcuni strumenti come '''smartmontools''' e '''badblocks''' per monitorare lo stato di salute di un hard disk, vedremo come effettuare le basilari operazioni di backup di emergenza e come affrontare un eventuale ripristino dei dati. | ||
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== DISCLAIMER == | == DISCLAIMER == | ||
Per quanto abbia fatto del mio meglio per verificare l' | Per quanto abbia fatto del mio meglio per verificare l'attendibilità delle informazioni, non posso garantire in alcun modo che alcune delle tecniche illustrate di seguito non possano danneggire i vostri dati, bruciare la vostra casa o uccidere il vostro gatto. | ||
Faccio notare, inoltre, che il ripristino dei dati da una partizione corrotta | Faccio notare, inoltre, che il ripristino dei dati da una partizione corrotta è più una specie di magia nera che una scienza esatta, e richiede oltre che doti da chiromante anche una buona dose di fortuna. Quindi, e non lo ripeterò più, fate backup sistematici dei vostri dati o non lamentatevi se doveste perderli accidentalmente e non riuscire più a recuperarli! | ||
== Controllare lo stato di salute di un HD: smartmontools == | == Controllare lo stato di salute di un HD: smartmontools == | ||
Gli ''smartmontools'' permettono di usare la | Gli ''smartmontools'' permettono di usare la funzionalità [http://en.wikipedia.org/wiki/Self-Monitoring%2C_Analysis_and_Reporting_Technology SMART] di tutti i moderni HD grazie alla quale è possibile prevedere con 24 ore di anticipo la rottura di un HD. | ||
In debian basta installare il pacchetto smartmontools: | In debian basta installare il pacchetto smartmontools: | ||
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</pre> | </pre> | ||
oltre alle informazioni generiche, dalle ultime due righe si capisce che l'HD supporta la tecnologia SMART e che il supporto | oltre alle informazioni generiche, dalle ultime due righe si capisce che l'HD supporta la tecnologia SMART e che il supporto è attivato. Se non fosse attivato basterebbe questo comando: | ||
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# | # smartctl -s on /dev/hda | ||
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per attivare il supporto SMART. | per attivare il supporto SMART. | ||
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L'ultima riga ci dice che la salute sembra buona e nessuno dei parametri interni controllati da SMART ha superato il livello di guardia. | L'ultima riga ci dice che la salute sembra buona e nessuno dei parametri interni controllati da SMART ha superato il livello di guardia. | ||
{{Warningbox| Se il precendente comando non riporta '''PASSED''' smontate immediatamente tutte le partizioni presenti su quell'HD ed effettuate un backup dei dati: la rottura definitiva ed irreversibile del disco | {{Warningbox| Se il precendente comando non riporta '''PASSED''' smontate immediatamente tutte le partizioni presenti su quell'HD ed effettuate un backup dei dati: la rottura definitiva ed irreversibile del disco è prevista nelle successive 24 ore!}} | ||
Per avere tutte le informazioni possibili sul nostro HD diamo: | Per avere tutte le informazioni possibili sul nostro HD diamo: | ||
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# | # smartctl -a /dev/hda | ||
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L'output, abbastanza lungo (-a sta per "all"), | L'output, abbastanza lungo (-a sta per "all"), è diviso in quattro sezioni. Il primo blocco rappresenta le informazioni generiche sull'HD (le stesse ottenute prima con <tt>-i</tt>), la seconda sezione riporta le informazioni sul supporto SMART. La terza sezione elenca i parametri interni monitorati da SMART e se hanno mai superato il livello di guardia, nel mio caso: | ||
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</pre> | </pre> | ||
I parametri indicati come ''Pre-fail'' sono quelli che superano la soglia di guardia nelle 24 ore che precedono la rottura dell'HD, mentre quelli ''Old_age'' sono i parametri che superano la soglia di guardia quando ormai l'HD | I parametri indicati come ''Pre-fail'' sono quelli che superano la soglia di guardia nelle 24 ore che precedono la rottura dell'HD, mentre quelli ''Old_age'' sono i parametri che superano la soglia di guardia quando ormai l'HD è vecchio e non è considerato più affidabile dal costruttore. Nel mio esempio si vede che nessun parametro ha mai superato la soglia di guardia. | ||
L'ultima sezione del comando <tt>smartctl -a /dev/hda</tt> riguarda il log dei test manualmente effettuati sull'HD: | L'ultima sezione del comando <tt>smartctl -a /dev/hda</tt> riguarda il log dei test manualmente effettuati sull'HD: | ||
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Nell'esempio si | Nell'esempio si può vedere che sono stati effettuati 4 test, di cui tre di tipo ''short'' e uno di tipo ''conveyance''. Nessuno di loro ha dato esito positivo (cioè non sono stati rilevati malfunzionamenti). | ||
=== Effettuare manualmente i test === | === Effettuare manualmente i test === | ||
E' possibile effettuare dei test | E' possibile effettuare dei test più o meno approfonditi sul disco. Alcuni test si possono effettuare con l'HD montato e funzionate, ed il test stesso avrà un impatto minimo o nullo sulle prestazioni del sistema. | ||
Per effettuare un test: | Per effettuare un test: | ||
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# smartctl -t tipo_test /dev/hda | # smartctl -t tipo_test /dev/hda | ||
dove ''<tt>tipo_test</tt>'' | dove ''<tt>tipo_test</tt>'' può essere: | ||
;<tt>short</tt>: effettua un test sul disco di durata inferiore a 10 minuti, | ;<tt>short</tt>: effettua un test sul disco di durata inferiore a 10 minuti, può essere eseguito durante il normale funzionamento e non impatta le prestazioni. Questo test controlla le performace meccaniche ed elettriche del disco, oltre che le performance in lettura. | ||
;<tt>long</tt>: effettua un test di durata da 40 minuti ad un ora (a seconda del disco). | ;<tt>long</tt>: effettua un test di durata da 40 minuti ad un ora (a seconda del disco). Può essere effettuato durante il normale funzionamento del disco e non ha impatto sulle prestazioni. Questo test è una versione più estesa dello ''short test''. | ||
;<tt>conveyance</tt>: effettua un test di alcuni minuti atto a scoprire difetti dovuti ad incurie nel trasporto dell'HD. | ;<tt>conveyance</tt>: effettua un test di alcuni minuti atto a scoprire difetti dovuti ad incurie nel trasporto dell'HD. Può essere eseguito durante il normale funzionamento dell'HD. | ||
Esistono anche altri tipi di test per i quali si rimanda alla simpatica pagina di manuale: '''<tt>man smartctl</tt>'''. | Esistono anche altri tipi di test per i quali si rimanda alla simpatica pagina di manuale: '''<tt>man smartctl</tt>'''. | ||
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E' possibile attivare il demone '''<tt>smartd</tt>''' fornito dal pacchetto <tt>smartmontools</tt> per monitorare in continuazione lo stato di salute dell'HD e notificare ogni anomalia immediatamente tramite syslog. | E' possibile attivare il demone '''<tt>smartd</tt>''' fornito dal pacchetto <tt>smartmontools</tt> per monitorare in continuazione lo stato di salute dell'HD e notificare ogni anomalia immediatamente tramite syslog. | ||
Normalmente il demone | Normalmente il demone è disabilitato. Per abilitarlo bisogna editare il file <tt>/etc/default/smartmontools</tt> e decommentare la riga: | ||
start_smartd=yes | start_smartd=yes | ||
Dobbiamo inoltre configurare smartd per deciderne il suo comportamento. A tal scopo editiamo il file <tt>/etc/smartd.conf</tt>. Leggendo i commenti nel file e l'amichevole pagina di manuale (<tt>man smartd.conf</tt>) | Dobbiamo inoltre configurare smartd per deciderne il suo comportamento. A tal scopo editiamo il file <tt>/etc/smartd.conf</tt>. Leggendo i commenti nel file e l'amichevole pagina di manuale (<tt>man smartd.conf</tt>) è possibile scegliere quali parametri <tt>smartd</tt> debba monitorare, programmare dei test automatici, e decidere quali azioni intraprendere in caso di errore. | ||
Nel mio caso ho inserito solo la seguente linea: | Nel mio caso ho inserito solo la seguente linea: | ||
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L'utility <tt>'''badblocks'''</tt> permette di fare un controllo di basso livello per vedere se su una partizione sono presenti dei settori danneggiati. | L'utility <tt>'''badblocks'''</tt> permette di fare un controllo di basso livello per vedere se su una partizione sono presenti dei settori danneggiati. | ||
I moderni HD IDE fanno un controllo automatico degli errori e sono in grado di segnare dei settori corrotti che di conseguenza non verranno | I moderni HD IDE fanno un controllo automatico degli errori e sono in grado di segnare dei settori corrotti che di conseguenza non verranno più usati. Questo rende in parte inutile <tt>badblocks</tt>, ma se si effettua un controllo e dei settori risultano danneggiati vuol dire che probabilmente la superficie del disco contiene così tanti settori danneggiati che la circuiteria di controllo non è più in gradio di gestirli. | ||
Per effettuare un controllo con <tt>badblocks</tt> smontiamo la partizione ed eseguiamo: | Per effettuare un controllo con <tt>badblocks</tt> smontiamo la partizione ed eseguiamo: | ||
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# badblocks -b dimensione_blocco /dev/hdaX | # badblocks -b dimensione_blocco /dev/hdaX | ||
dove <tt>/dev/hdaX</tt> | dove <tt>/dev/hdaX</tt> è la partizione da controllare. Il parametro <tt>dimensione_blocco</tt> è la dimensione del blocco usata dal filesytem espresso in byte. Di solito è 4096 (ovvero 4KB), per controllare potete usare: | ||
# disktype /dev/hda | # disktype /dev/hda | ||
Per le ulteriori opzioni di <tt>badblocks</tt> si rimanda all'amichevole pagina di manuale, ma '''attenzione: l'opzione <tt>-w</tt> | Per le ulteriori opzioni di <tt>badblocks</tt> si rimanda all'amichevole pagina di manuale, ma '''attenzione: l'opzione <tt>-w</tt> distruggerà tutti i dati sulla vostra partizione'''. Non usatela se non volete che ciò accada. | ||
Se trovate dei settori danneggiati conviene cambiare immediatamente HD. Sebbene ci sia una piccola | Se trovate dei settori danneggiati conviene cambiare immediatamente HD. Sebbene ci sia una piccola probabilità che l'errore sia isolato (dovuto ad esempio ad uno sbalzo di tensione) è molto più probabile che l'HD si stia progressivamente danneggiando e presto ci saranno dei nuovi settori danneggiati. Comunque se volete giocare alla roulette russa con i vostri dati siete liberi di farlo :-P. | ||
== Backup di emergenza == | == Backup di emergenza == | ||
Per effettuare un backup di emergenza di una partizione corrotta il tool | Per effettuare un backup di emergenza di una partizione corrotta il tool più efficace è '''[http://www.gnu.org/software/ddrescue/ddrescue.html GNU ddrescue]''' (da non confondere con il simile ma meno potente <tt>[http://www.garloff.de/kurt/linux/ddrescue/ dd_rescue]</tt>). Per installare GNU ddrescue in debian basta installare il pacchetto <tt>gddrescue</tt>. | ||
GNU ddrescue | GNU ddrescue può effettuare backup di singoli file o di intere partizioni, riconoscendo ed aggirando i settori danneggiati. Può essere interrotto in qualsiasi momento, riprendere la copia da punto in cui è stato interrrotto e può fare il ''merge'' dei file se si hanno più copie degli stessi file corrotti. | ||
Il suo uso | Il suo uso è vagamente simile al classico '''<tt>dd</tt>''': | ||
# ddrescue ddrescue [OPTIONS] INFILE OUTFILE [LOGFILE] | # ddrescue ddrescue [OPTIONS] INFILE OUTFILE [LOGFILE] | ||
Riga 186: | Riga 186: | ||
# ddrescue -r3 /dev/hda3 /dev/hdb2 logfile | # ddrescue -r3 /dev/hda3 /dev/hdb2 logfile | ||
il precedente comando | il precedente comando copierà la partizione hda3 in hdb2 (distruggengo gli eventuali dati ivi presenti) provando a leggere tre volte i settori danneggiati e usando <tt>logfile</tt> come file di log. | ||
Ora possiamo eseguire sulla copia i normali tool di ripristino del nostro filesystem (<tt>fsck.*</tt>). | Ora possiamo eseguire sulla copia i normali tool di ripristino del nostro filesystem (<tt>fsck.*</tt>). | ||
== Strumenti per il ripristino dei dati == | == Strumenti per il ripristino dei dati == | ||
''In questa sezione | ''In questa sezione verrà accennato il problema del ripristino dati. Lo scopo è solo quello di dare una panoramica iniziale del problema che possa servire come orientamento per ulteriori approfondimenti''. | ||
Prima di ogni operazione di ripristino dati | Prima di ogni operazione di ripristino dati è fortemente consigliato effettuare una copia della partizione (vedi sezione precedente) e operare sulla copia. | ||
La metodologia per il ripristino dei dati | La metodologia per il ripristino dei dati può variare a seconda del filesytem utilizzato e del modo in cui si sono perduti i dati. Ad esempio se si vogliono recuperare dei file cancellati accidentalmente da una partizione ext2 ci sono delle buone possibilità di usare il tool <tt>[http://recover.sourceforge.net/linux/recover/ recover]</tt> (presente nell'omonimo pacchetto debian). Il tool <tt>recover</tt> non può essere usato su partizione ext3. Purtroppo, oltre a <tt>recover</tt> per ext2, non conosco nessun altro tool free e automatico per il recupero dei file accidentalmente cancellati. | ||
In mancanza di strumenti automatici si usa la | In mancanza di strumenti automatici si usa la così detta ''Unix Way''. Ovvero si usano i tradizionali strumenti unix per accedere direttamente al device ed estrarre i dati utili. Ad esempio se si devono recuperare file di testo o documenti non binari (per intenderci non foto o musica o programmi compilati) si possono usare <tt>egrep</tt> e <tt>strings</tt>. | ||
Se si vogliono recuperare foto jpeg | Se si vogliono recuperare foto jpeg è possibile usare <tt>'''recoverjpeg'''</tt> (presente nell'omonimo pacchetto debian) che cerca di identificare gli header jpeg in una immagine di file system. | ||
E' fortemente consigliata la lettura dei documenti elencati di seguito nella sezione ''Links->Articoli'' per degli esempi pratici sul recupero dati da filesystem ext2 e reiserfs (ma le informazioni possono servire da spunto per operare anche su altri file system). | E' fortemente consigliata la lettura dei documenti elencati di seguito nella sezione ''Links->Articoli'' per degli esempi pratici sul recupero dati da filesystem ext2 e reiserfs (ma le informazioni possono servire da spunto per operare anche su altri file system). |
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