Introduzione

Su debian il kernel può essere ricompilato con il metodo standard (valido con tutte le distribuzioni) oppure nella così detta debian-way.

Questa guida illustrerà il metodo debian di compilare il kernel. Questo metodo consite nel creare un pacchetto debian del kernel compilato per una facile installazione/disinstallazione.

Installazione Pacchetti

Avremo innanzitutto bisogno di alcuni pacchetti di base per compilare e pacchettizzare un kernel:

# apt-get install debhelper modutils kernel-package libncurses5.dev fakeroot

Adesso installiamo i sorgenti veri e propri del kernel. Useremo i sorgenti debian che hanno tutte le patch specifiche di debian. Nel seguito prenderemo come esempio la versione 2.6.8 del kernel, sostituitela con la versione che volete usare vuoi.

# apt-get install kernel-source-2.6.8

Per ricompilare il kernel non è assolutamente necessario essere root, anzi è sconsigliato. Basterà aggiungere l'utente dal quale si desidera ricompilare il kernel al gruppo src, con il seguente comando:

# adduser nomeutente src
  Nota
Ricordate di non usare mai l'utente root per ricompilare il kernel altrimenti tutti i file che verranno creati apparterranno a root:root. Se a questo punto si cercherà di compilare dall'utente normale si avranno problemi di permessi e per risolverli dovrete dare un:
# chown -R root:src /usr/src/ 


Compilazione del kernel

Entriamo ora nella directory dei sorgenti del kernel:

$ cd /usr/src 

Troveremo in questa directory (avendoli installati precedentemente) i sorgenti del kernel in un archivio tar.bz2:

$ ls
...
kernel-source-2.8.6.tar.bz2
...

Decomprimiamo il kernel:

$ tar xvjf kernel-source-2.6.8.tar.bz2

A fine decompressione avremo una directory kernel-source-2.6.8, creiamo un link simbolico linux che punta ai sorgenti del kernel:

$ ln -s /usr/src/kernel-source-2.6.8 linux

Non è necessario creare questo link, ma è una usuale convenzione farlo anche perché risulta comodo per entrare nella directory dei sorgenti del kernel.

Ora spostiamoci della directory e puliamo i sorgenti del kernel:

$ cd linux
$ make-kpkg clean

Questo passaggio è inutile se è la prima volta che compilate il kernel, ma dalla seconda volta in poi diviene necessario per eliminare i file generati dalle precedenti compilazioni che potrebbero creare conflitti.

Ora, se avete installato un kernel precompilato che abbia la stessa versione del kernel che volete ricompilare potreste usare il suo file di configurazione come base di partenza per configurare il vostro kernel. A tal scopo basta copiare il file di configurazione che stà in boot (i file di configurazione dei kernel installati hanno come nome config seguito dalla versione del kernel) nella directory dei sorgenti:

$ cp /boot/config-2.6.8 .config 

C'è chi arriva anche a installare un kernel precompilato per usare semplicemente il suo file di configurazione. Se avete banda da sprecare è possibile farlo. Tuttavia si può benissimo partire da zero senza copiare nessun file di configurazione.

A questo punto configuriamo il nostro kernel con il comando:

$ make menuconfig

Vi apparirà un'interfaccia testuale dalla quale sarà possibile configurare le opzioni del kernel. Questo è il passaggio più delicato, nonchè il più lungo e difficile. Se dovete configurare un kernel per la prima volta prendetevi almeno un'ora di tempo ed iniziate con calma, leggendo tutte le pagine dell'help in linea. Uno dei vantaggi di un kernel ricompilato è la possibilità di ottenere un kernel estremamente piccolo e leggero proprio perché viene compilato il supporto solo per le periferiche e per i filesytem effettivamente usati. In questo modo si ha un kernel piccolo e pochi moduli. Un kernel di questo tipo impiega anche molto meno tempo ad essere compilato, per fare un esempio potrebbe impiegare sui 10 min. su in athlon 1000, quando un kernel debian ufficiale impiegherebbe sicuramente più di un'ora sulla stessa macchina. In definitiva compilando un kernel snello sarà possibile anche fare più prove ed ottimizzarlo quindi al meglio per i propri bisogni. Per trovare quali moduli sono richiesti dal vostro hardware potete usare il comando lspci o meglio lspci -v. In bocca al lupo.

Una volta finita la configurazione, uscite e salvate i cambiamenti. A questo punto il file /usr/src/linux/.config conterrà la nostra configurazione del kernel.

Ora è venuto il momento di cominciare la compilazione, a tal scopo useremo make-kpkg. Vediamo come utilizzare velocemente questo tool per compilare il nostro kernel personalizzato:

$ fakeroot make-kpkg --append-to-version -nomepersonalizzato --revision=0.1 kernel_image

Questo comando compilerà il nostro kernel e lo inserirà in un pacchetto debian in /usr/src. Il comando fakeroot viene usato semplicemente per simulare un ambiente di root per l'utente normale.

Diamo uno sguardo alle opzioni usate:

--appendo-to-version
serve ad aggiungere un nome personalizzato al pacchetto che verrà aggiunto dopo il numero di versione, che in questo caso divernterà 2.6.8-nomepersonalizzato.
--revision
permette di impostare il numero di revizione del pacchetto.
kernel_image
dice a make-kpkg di compilare l'immagine del kernel creare il pacchetto debian.

Se ad esempio compileremo per la seconda volta lo stesso kernel, per fare solo delle modifiche minori, può essere utile usare lo stesso nome per --append-to-version ed usare un numero di revisione maggiore. In questo modo quando installarete il pacchetto del kernel ricompilato questo sostituirà il pacchetto precedente. Al contrario se ricompilate un secondo kernel cambiando la stringa da appendere alla versione, il pacchetto del nuovo kernel conviverà tranqullamente col precedente.

In realtà il comando make-kpkg accetta molti ulteriori paramentri (elencherò solo i più importanti per gli altri leggete l'amichevole pagina di manuale aka read the friendly manual):

--added-modules foo
compila dei sorgenti esterni (presenti in /usr/src/modules) insieme al kernel, potete mettere più nomi separati da virgole
--added-patches foo
aggiunge delle patch al kernel, le path possono essere molteplici separate da virgole
--config
sceglie quale frontend usare per configurare il kernel (config, menuconfig, xconfig, gconfig)
--initrd
da usare se state compilando un kernel che utilizza le immagini initrd.img
--zimage
crea una zImage per il kernel
--bzImage
crea una bzImage per il kernel
--mkimage
qui potete passare dei parametri a mkinitrd, ad esempio se volete creare una immagine rom "genromfs -d %s -f %s"
--rootcmd foo
per passare un comando a make-kpkg ad esempio fakeroot o sudo
CONCURRENCY_LEVEL
questa variabile e' l'omonimo di -j per make, per usarla vi basta mettere il numero intero che desiderate usare ($ CONCURRENCY_LEVEL=4 make-kpkg --blabla ecc.ecc... )


Come ultimo parametro dovremo mettere un'azione da compiere, vediamo le principali:

clean
pulisce i sorgenti
buildpackage
pulisce i sorgenti e avvia "binary" (vedere sotto)
binary
questo genera un nuovo pacchetto deb con i sorgenti, uno con gli header, uno con la documentazione e uno con l' immagine del kernel
kernel_headers
questo genera un pacchetto con gli headers del kernel
build
compila solo l'immagine del kernel
modules
compila tutti moduli esterni sotto /usr/src/modules e genera un file .diff e un pacchetto sorgente
modules_config
permette di configurare i moduli esterni residenti in /usr/src/modules prima di compilarli
modules_image
crea i pacchetti deb dei moduli esterni residenti in /usr/src/modules senza il file .diff e senza creare un'altro pacchetto sorgente
modules_clean
pulisce i sorgenti dei moduli esterni presenti in /usr/src/modules
debian
questo crea la directory ./debian utile per compilare i kernel vanilla e patcharli alla maniera debian

Installazione nuovo kernel

Una volta finito torneremo alla riga di comando e ci sposteremo nella directory precedente (/usr/src/) dove troveremo il pacchetto .deb del kernel appena compilato:

$ cd ..
$ ls
...
kernel-image-2.6.8-nomepersonalizzato-386_10.00.Custom_i386.deb
...

Adesso possiamo installare il pacchetto con il nostro nuovo kernel ricompilato. Diventiamo quindi root con su, e digitiamo:

# dpkg -i kernel-image-2.6.8-nomepersonalizzato-386_10.00.Custom_i386.deb

Se abbiamo lilo dovremo configurare lilo.conf aggiungendo le righe relative al kernel. Ricordatevi che, con lilo, per rendere effettive le modifiche bisogna aggiornare il MBR (Master Boot Record) con il comando:

# lilo -v

Se abbiamo grub, invece, non ci resta altro che riavviare :D. Tuttavia per approfondire le personalizzazioni che è possibile fare su grub, potete leggere l'apposita sezione della Guida a Grub:

Installare e gestire i moduli

Per compilare e creare automaticamente pacchetti .deb per moduli non presenti nei sorgenti del kernel, Debian fornisce un comodo strumento: module-assistant. Per un uso interattivo basterà lanciarlo da root per installare i pacchetti, scaricare i sorgenti del modulo che interessa, compilarlo e creare un pacchetto debian.

Per scegliere invece quali moduli fare partire all'avvio ci sono diverse strade.

  1. Se si usa l'hotplug, questi dovrebbe caricare automaticamente al boot tutti i moduli necessari. Per evitare il caricamento di certi moduli che possono creare conflitti basta inserili in /etc/hotplug/blacklist.
  2. Se non si usa l'hotplug bisogna specificare manualmente quali moduli caricare all'avvio. Per far ciò basterà inserire i nomi dei moduli da caricare in /etc/modules, uno per riga. Se non vi va di editare un file di testo (o non ricordate esattamente i nomi dei moduli) potrete usare modconf che permette di scegliere interattivamente quali moduli caricare all'avvio.

FAQ

Bisogna usare l'initrd oppure no?

La risposta breve è: no non usatelo.

Di seguito la risposta lunga:

L'immagine initrd (ramdisk iniziale) serve per caricare dei moduli nel kernel prima che questo abbia l'accesso alla partizione di root. Quindi basta compilare questi moduli staticamente e non avremo mai bisogno di un ramdisk. Ma quali sono questi moduli che servono nelle prime fasi di avvio? Semplicemente i moduli che permettono di leggere la partizione di root, ovvero:

  • il modulo del controller del proprio harddisk
  • il modulo del filesystem della partizione di root

Per un kernel casalingo ricompilato, l'uso dell'initrd non solo è inutile (e leggermente più lento) ma è anche facile da sbagliare (se vi scordate ad esempio il supporto cramfs nel kernel o non aggiungete i giusti moduli all'immagine del ram disk il sistema andrà in kernel panic e dovrete ricompilare nuovamente). L'initrd serve soprattutto per i kernel ufficiali delle distribuzioni che devono supportare tutti i controller esistenti e una gran varietà di filesystem. Sarebbe assurdo compilare tutti questi supporti staticamente e quindi vengono inseriti come moduli nel ram disk. L'initrd è necessario anche se si vuole usare un bootsplash, ma questa è un'altra storia:

La risposta lunga è quindi no, non usate il'initrd quando questo non sia strettamente necessario.

Ma se io devo usare l'initrd assolutamente?

Dovrai aggiungere nel file /etc/mkinitrd/modules il nome dei moduli da inserire nell'immagine di initrd.

Riferimenti


Buon divertimento con Debian GNU/Linux


Autore iniziale: Abortigeno

Rivisto ed esteso: ~ The_Noise