Accademia:Introduzione a Python
Introduzione a Python
Perché innanzitutto il nome Python? Questo fu un tributo del suo creatore al suoi comici preferiti, i [[1]]. Prima di iniziare ad entrare nel vivo della lezione ecco un breve intermezzo, "La nascita dello spam":
[Media:http://www.youtube.com/watch?v=anwy2MPT5RE]
Come definireste Python? La pagina di [[2]] elenca alcune delle sue peculiarità che meglio lo contraddistinguono e ne spiegano l'enorme successo:
- linguaggio di programmazione di altissimo livello
- linguaggio di programmazione multi-paradigma
- linguaggio polivalente
- linguaggio multi-piattaforma
- linguaggio non compilato
Soffermiamoci un momento sui vari punti.
Un linguaggio è tanto più "di alto livello" quando più la sintassi è simile al linguaggio umano (e tanto più si allontana dal linguaggio macchina). Python ha una sintassi estremamente semplice, molto simile a "scrivere in inglese".
È multi-paradigma. Sebbene in Python, sotto il cofano, tutto sia un oggetto, sia la [strutturata] (come in C, in molti dialetti BASIC, in Pascal, ecc.) sia quella [agli oggetti] (come in C++, Java, ecc.) sono del tutto naturali.
Si tratta di un linguaggio polivalente, non specializzato per alcun compito preciso. Il Python può infatti essere utilizzato nei contesti più disparati, per fare sostanzialmente qualsiasi cosa.
Multi-piattaforma significa che un programma scritto in Python gira nativamente su tutti i principali sistemi operativi: GNU/Linux, Mac OS, Windows, ecc. Si scrive una sola volta, si esegue ovunque. Essendo sostanzialmente un linguaggio interpretato (anche se tecnicamente non è così), non è necessario neppure fornire gli eseguibili per ciascuna piattaforma: è sufficiente il sorgente, che funziona dappertutto.
In effetti l'ultimo punto non è del tutto corretto. Il Python viene spesso definito come un [interpretato]. In realtà ciò non è vero, ma dal punto di vista del programmatore è come se lo fosse. Senza dover trafficare con i compilatori, lo sviluppo e il debug sono molto più semplici e veloci.