Nfs-kernel-server: condividere risorse tra macchine GNU/Linux: differenze tra le versioni

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# exportfs -a</pre>
# exportfs -a</pre>


==== Esempio 2 ====
==== NFSv4 ====


Editare il file <code>/etc/default/nfs-common</code> ed assicurarsi che le righe contenti le variabili <code>NEED_IDMAPD=</code> e <code>NEED_GSSD=</code> appaiano così:
Editare il file <code>/etc/default/nfs-common</code> ed assicurarsi che le righe contenti le variabili <code>NEED_IDMAPD=</code> e <code>NEED_GSSD=</code> appaiano così:
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<pre>NEED_SVCGSSD=no</pre>
<pre>NEED_SVCGSSD=no</pre>


A questo punto è possibile definire le condivisioni editando il file <code>/etc/exports</code>. Leggendo il manuale si trova consigliato di definire sempre la cartella che fungerà da radice per tutte le altre, cioè quella che contiene tutte le altre che si desidera impostare. In pratica ogni riga del file <code>/etc/exports</code> descrive una cartella. Ad esempio inserendo le seguenti righe:
A questo punto è possibile definire le condivisioni editando il file <code>/etc/exports</code>, ogni riga del quale descrive una directory. Ad esempio inserendo le seguenti righe:


<pre>
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Si condivide la cartella <code>/home</code> e tutte le sue sottocartelle. Specificare la sottocartella <code>/home/altro</code> è inutile a meno che questa non risieda fisicamente su un disco fisso diverso da <code>/home</code>. Si noti che se le risorse da esportare non sono tutte contenute dentro una medesima directory potrebbe essere conveniente rimontarle prima in un'altra cartella e poi esportare questa (si veda più avanti).
Si condivide la cartella <code>/home</code> e la sua sottocartella <code>/home</code>. La dicitura 192.168.1.0/24 serve a restringere l'accesso alla risorsa <code>/home</code> alle sole richieste provenienti dagli indirizzi IP che vanno da 192.168.1.1 a 192.168.1.254. Una richiesta che per esempio dovesse provenire da 192.168.2.15 sarebbe rifiutata. Tra ( ) si indicano le opzioni:
La dicitura 192.168.1.0/24 serve a restringere l'accesso alla risorsa <code>/home</code> alle sole richieste provenienti dagli indirizzi IP che vanno da 192.168.1.1 a 192.168.1.254. Una richiesta che per esempio dovesse provenire da 192.168.2.15 sarebbe rifiutata. Tra ( ) si indicano le opzioni:


* <code>rw</code>: abilità la cartella in lettura e scrittura, ammesso comunque che l'utente abbia il permesso di scrivere su quella cartella; indicando ro si limita la possibilità di scrivere anche per quegli utenti che se non accedessero da remoto avrebbero di norma il permesso di scrivere.
* <code>rw</code>: abilità la cartella in lettura e scrittura, ammesso comunque che l'utente abbia il permesso di scrivere su quella cartella; indicando ro si limita la possibilità di scrivere anche per quegli utenti che se non accedessero da remoto avrebbero di norma il permesso di scrivere.
* <code>fsid=0</code>: identifica la cartella come radice per il filesystem da esportare. Una sola cartella può avere valore di fsid pari a 0.
* <code>fsid=0</code>: identifica la cartella come radice per il filesystem da esportare. Una sola cartella può avere valore di fsid pari a 0, inoltre come già detto tutte le altre direcotry da esportare devono essere sottocartelle di questa.
* <code>no_subtree_check</code>: velocizza l'accesso alle risorse a scapito di un minimo aumento del rischio sicurezza.
* <code>no_subtree_check</code>: velocizza l'accesso alle risorse a scapito di un minimo aumento del rischio sicurezza.
* <code>sync</code>: impone sincronia tra client e server. L'alternativa è async, ma è meglio evitarla poiché in caso di crash o eventi imprevisti aumenta la probabilità di causare danni al filesystem.
* <code>sync</code>: impone sincronia tra client e server. L'alternativa è async, ma è meglio evitarla poiché in caso di crash o eventi imprevisti aumenta la probabilità di causare danni al filesystem.
Si noti che dalla versione 4 di NFS se le risorse da esportare non sono tutte contenute dentro una medesima directory è necessario rimontarle prima in un'altra cartella e poi esportare questa (si veda più avanti).


Per rendere operative le modifiche al file <code>/etc/exports</code> eseguire:
Per rendere operative le modifiche al file <code>/etc/exports</code> eseguire:
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