LAMP: Linux, Apache, MySQL e PHP: differenze tra le versioni

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=Il server http=
=Il server http=
==Apache==
==Apache==
[http://httpd.apache.org/ Apache] è il frutto del lavoro della [http://www.apache.org/ Apache Software Foundation]. Tra le caratteristiche che ne fanno il server HTTP più diffuso evidenziamo che:
[http://httpd.apache.org/ Apache] il frutto del lavoro della [http://www.apache.org/ Apache Software Foundation]. Tra le caratteristiche che ne fanno il server HTTP pi� diffuso evidenziamo che:
* è software libero;
* software libero;
* gira sulle più svariate piattaforme (*nix, Windows, ec...);
* gira sulle pi� svariate piattaforme (*nix, Windows, ec...);
* è sviluppato in accordo con le più recenti specifiche per i servizi http.
* sviluppato in accordo con le pi� recenti specifiche per i servizi http.
Secondo [http://news.netcraft.com/archives/web_server_survey.html Netcraft] Apache, con una percentuale del 68% (febbraio 2005), è il server http più usato in assoluto.
Secondo [http://news.netcraft.com/archives/web_server_survey.html Netcraft] Apache, con una percentuale del 68% (febbraio 2005), il server http pi� usato in assoluto.


Apache deve il suo nome all' omonima tribù di indiani nordamericani, famosa per le straordinarie doti di resistenza e strategia. Visto però che il software è stato inizialmente sviluppato come una serie di patches ad un altro server http, nell' uso comune Apache significa anche "A Patchy Server".
Apache deve il suo nome all' omonima trib� di indiani nordamericani, famosa per le straordinarie doti di resistenza e strategia. Visto per� che il software stato inizialmente sviluppato come una serie di patches ad un altro server http, nell' uso comune Apache significa anche "A Patchy Server".


La pronuncia corretta di Apache suona grossomodo come "APACI".
La pronuncia corretta di Apache suona grossomodo come "APACI".


Il progetto Apache è suddiviso principalmente in due rami distinti (ne esiste un terzo, ma è nella fase di sviluppo alpha al momento): la versione 1.3 (la versione "vecchia" molto robusta e testata) e la versione 2.0 (dal design innovativo rispetto alla precedente).
Il progetto Apache suddiviso principalmente in due rami distinti (ne esiste un terzo, ma nella fase di sviluppo alpha al momento): la versione 1.3 (la versione "vecchia" molto robusta e testata) e la versione 2.0 (dal design innovativo rispetto alla precedente).
   
   
===Apache 1.3===
===Apache 1.3===
====Installazione====
====Installazione====
L' installazione nuda e cruda di Apache 1.3 in Debian è di una semplicità disarmante. Tutto quello che avremo bisogno di fare consiste nel dare il comando:
L' installazione nuda e cruda di Apache 1.3 in Debian di una semplicit� disarmante. Tutto quello che avremo bisogno di fare consiste nel dare il comando:
<pre># apt-get install apache</pre>
<pre># apt-get install apache</pre>
al termine del download ci viene chiesto se vogliamo abilitare suExec: a meno di utilizzi professionali, possiamo tranquillamente rispondere "No".
al termine del download ci viene chiesto se vogliamo abilitare suExec: a meno di utilizzi professionali, possiamo tranquillamente rispondere "No".
====Verifica====
====Verifica====
A questo punto il nostro server web è già attivo, ma possiamo anche verificarlo tramite il comando '''ps''':
A questo punto il nostro server web � gi� attivo, ma possiamo anche verificarlo tramite il comando '''ps''':
<pre># ps aux |grep apache
<pre># ps aux |grep apache
root      7378  0.0  0.4  4592  2228 pts/1    S    12:01  0:00 /usr/sbin/apache
root      7378  0.0  0.4  4592  2228 pts/1    S    12:01  0:00 /usr/sbin/apache
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www-data  7382  0.0  0.4  4592  2204 pts/1    S    12:01  0:00 /usr/sbin/apache
www-data  7382  0.0  0.4  4592  2204 pts/1    S    12:01  0:00 /usr/sbin/apache
www-data  7383  0.0  0.4  4592  2204 pts/1    S    12:01  0:00 /usr/sbin/apache</pre>
www-data  7383  0.0  0.4  4592  2204 pts/1    S    12:01  0:00 /usr/sbin/apache</pre>
Notiamo subito uno dei meccanismi principali di Apache: esistono svariati processi in esecuzione. Per la precisione abbiamo 1 processo proprietà dell' utente root e ben 5 processi di proprietà dell' utente www-data.<br>
Notiamo subito uno dei meccanismi principali di Apache: esistono svariati processi in esecuzione. Per la precisione abbiamo 1 processo propriet� dell' utente root e ben 5 processi di propriet� dell' utente www-data, come possiamo vedere con il comando '''pstree''':
<pre>$ pstree -uc |grep apache
    ??apache???apache(www-data)
    ?        ??apache(www-data)
    ?        ??apache(www-data)
    ?        ??apache(www-data)
    ?        ??apache(www-data)</pre>
Il primo processo (padre) viene lanciato da root e ed il suo unico compito consiste nel genere e controllare i restanti processi (figli). Sono questi ultimi a rispondere alle richieste http ed a fornire le pagine. In questo modo Apache gira con privilegi minimi (quelli dell' utente www-data) ed in caso di una sua eventuale compromissione gli effetti sul sistema sono in qualche misura limitati.
Il primo processo (padre) viene lanciato da root e ed il suo unico compito consiste nel genere e controllare i restanti processi (figli). Sono questi ultimi a rispondere alle richieste http ed a fornire le pagine. In questo modo Apache gira con privilegi minimi (quelli dell' utente www-data) ed in caso di una sua eventuale compromissione gli effetti sul sistema sono in qualche misura limitati.


====Configurazione====
====Configurazione====
La configurazione di Apache è un compito estremamente delicato e può richiedere conoscenze anche notevoli in svariati ambiti quali networking, programmazione e amministrazione di sistema. Dato che questa guida si propone fondamentalmente di illustrare i passi necessari ad installare e configurare un sistema per uso non professionale, ci limiteremo agli aspetti macroscopici della configurazione.
La configurazione di Apache un compito estremamente delicato e pu� richiedere conoscenze anche notevoli in svariati ambiti quali networking, programmazione e amministrazione di sistema. Dato che questa guida si propone fondamentalmente di illustrare i passi necessari ad installare e configurare un sistema per uso non professionale, ci limiteremo agli aspetti macroscopici della configurazione.


I files di configurazione di Apache risiedono nella directory '''/etc/apache''' al cui interno troviamo svariati files. Quello di cui ci occuperemo qui è il file di controllo principale e cioè '''httpd.conf'''. Apriamo il file con il nostro editor di fiducia (dobbiamo essere root per modificare questo file) e vediamo quali sono le direttive principali su cui agiremo.
I files di configurazione di Apache risiedono nella directory '''/etc/apache''' al cui interno troviamo svariati files. Quello di cui ci occuperemo qui il file di controllo principale e cio� '''httpd.conf'''. Apriamo il file con il nostro editor di fiducia (dobbiamo essere root per modificare questo file) e vediamo quali sono le direttive principali su cui agiremo.


'''server-pool size'''
'''server-pool size'''
Alla riga 130 del file di configurazione originale troviamo il primo blocco da prendere in esame: si tratta della direttiva che dice ad Apache il numero minimo e massimo di processi "figlio" da mantenere in memoria. Ogni processo "figlio" risponde ad un numero prefissato di richieste, dopodichè viene ucciso (mondo crudele) e ne viene generato uno nuovo. Esaminiamo la direttiva:
Alla riga 130 del file di configurazione originale troviamo il primo blocco da prendere in esame: si tratta della direttiva che dice ad Apache il numero minimo e massimo di processi "figlio" da mantenere in memoria. Ogni processo "figlio" risponde ad un numero prefissato di richieste, dopodich� viene ucciso (mondo crudele) e ne viene generato uno nuovo. Esaminiamo la direttiva:
<pre>MinSpareServers 5
<pre>MinSpareServers 5
MaxSpareServers 10</pre>
MaxSpareServers 10</pre>
Come default Apache genera 5 processi, ma se il carico aumenta può arrivare fino a 10 figli simultanei. Per un sistema domestico è sicuramente eccessivo ed io consiglio di porre queste limitazioni:
Come default Apache genera 5 processi, ma se il carico aumenta pu� arrivare fino a 10 figli simultanei. Per un sistema domestico sicuramente eccessivo ed io consiglio di porre queste limitazioni:
<pre>MinSpareServers 1
<pre>MinSpareServers 1
MaxSpareServers 2</pre>
MaxSpareServers 2</pre>


'''Number of servers to start initially'''
'''Number of servers to start initially'''
Questo blocco (riga 153) dice ad Apache quanti sono i figli da generare al momento dell' avvio del server. Il default è:
Questo blocco (riga 153) dice ad Apache quanti sono i figli da generare al momento dell' avvio del server. Il default :
<pre>StartServers 5</pre>
<pre>StartServers 5</pre>
che noi cambieremo in:
che noi cambieremo in:
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'''Listen'''
'''Listen'''
Questo blocco (riga 192) indica ad Apache su quale porta TCP restare in attesa di richeste http. E' anche possibile specificare una particolare accoppiata di indirizzo IP + porta TCP. Possiamo tranquillamente lasciare commentata la direttiva ed il nostro server sarà in ascolto sulla porta 80 per tutti gli indirizzi configurati sul sistema.
Questo blocco (riga 192) indica ad Apache su quale porta TCP restare in attesa di richeste http. E' anche possibile specificare una particolare accoppiata di indirizzo IP + porta TCP. Possiamo tranquillamente lasciare commentata la direttiva ed il nostro server sar� in ascolto sulla porta 80 per tutti gli indirizzi configurati sul sistema.


'''BindAddress'''
'''BindAddress'''
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'''ServerName'''
'''ServerName'''
Con questa direttiva (alla linea 276) diciamo ad Apache quale è il suo nome. Questo è particolarmente utile nel caso abbiamo a disposizione un [[FQDN]] (a questo proposito puoi consultare la guida [[Server Web Casalingo]]).
Con questa direttiva (alla linea 276) diciamo ad Apache quale il suo nome. Questo particolarmente utile nel caso abbiamo a disposizione un [[FQDN]] (a questo proposito puoi consultare la guida [[Server Web Casalingo]]).


'''DocumentRoot'''
'''DocumentRoot'''
Con questa direttiva (riga 284) indichiamo ad Apache quale directory del nostro sistema deve corrispondere alla radice del Web Server. Il default va più che bene: ricordatevi quindi che tutti i vostri files che volete pubblicare sul server http dovranno risiedere in '''/var/www''' o in una sua sotto-directory.
Con questa direttiva (riga 284) indichiamo ad Apache quale directory del nostro sistema deve corrispondere alla radice del Web Server. Il default va pi� che bene: ricordatevi quindi che tutti i vostri files che volete pubblicare sul server http dovranno risiedere in '''/var/www''' o in una sua sotto-directory.


{{Warningbox|è fondamentale per il funzionamento di Apache che i files che devono essere visibili via Web siano leggibili da parte dell' utente '''www-data''' e che le sotto-directory di /var/www siano raggiunbili dallo stesso utente}}
{{Warningbox|fondamentale per il funzionamento di Apache che i files che devono essere visibili via Web siano leggibili da parte dell' utente '''www-data''' e che le sotto-directory di /var/www siano raggiunbili dallo stesso utente}}
Questo è il minimo indispensabile che ci occorre sapere per poter utilizzare proficuamente Apache: salviamo il file e procediamo a riavviare Apache. Per fare questo possiamo procedere in due modi distinti:
Questo il minimo indispensabile che ci occorre sapere per poter utilizzare proficuamente Apache: salviamo il file e procediamo a riavviare Apache. Per fare questo possiamo procedere in due modi distinti:
* metodo standard <pre><nowiki># apachectl graceful
* metodo standard <pre><nowiki># apachectl graceful
/usr/sbin/apachectl graceful: httpd gracefully restarted</nowiki></pre>
/usr/sbin/apachectl graceful: httpd gracefully restarted</nowiki></pre>
* metodo debian init.d <pre><nowiki># /etc/init.d/apache restart
* metodo debian init.d <pre><nowiki># /etc/init.d/apache restart
Restarting apache.</nowiki></pre>
Restarting apache.</nowiki></pre>
Senza dubbio '''apachectl''' è il metodo da preferire. Oltre a riavviare Apache possiamo controllare altri aspetti del server web. Tra questi quello che inizialmente può risultare più comodo consiste nel controllo della sintassi del file di configurazione.<br>  
Senza dubbio '''apachectl''' il metodo da preferire. Oltre a riavviare Apache possiamo controllare altri aspetti del server web. Tra questi quello che inizialmente pu� risultare pi� comodo consiste nel controllo della sintassi del file di configurazione.<br>  
Facciamo un esempio:
Facciamo un esempio:
<pre># apachectl configtest
<pre># apachectl configtest
Syntax error on line 49 of /etc/apache/httpd.conf:
Syntax error on line 49 of /etc/apache/httpd.conf:
ServerType takes one argument, 'inetd' or 'standalone'</pre>
ServerType takes one argument, 'inetd' or 'standalone'</pre>
lo script mi avvisa che alla riga 49 di httpd.conf c'è un errore di sintassi: la direttiva ServerType supporta un solo argomento, mentre nel file ne sono specificati almeno 2. Se controllo òa riga incriminata scopro che:
lo script mi avvisa che alla riga 49 di httpd.conf c'un errore di sintassi: la direttiva ServerType supporta un solo argomento, mentre nel file ne sono specificati almeno 2. Se controllo �a riga incriminata scopro che:
<pre>ServerType is either inetd, or standalone.  Inetd mode is only supported on</pre>
<pre>ServerType is either inetd, or standalone.  Inetd mode is only supported on</pre>
Noto subito che manca il commendo (#) a inizio riga, provvedo a reinserirlo e quindi controllo nuovamente la configurazione:
Noto subito che manca il commendo (#) a inizio riga, provvedo a reinserirlo e quindi controllo nuovamente la configurazione:
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Syntax OK</pre>
Syntax OK</pre>


Se non abbiamo fatto pasticci, una volta riavviato il server Apache, basterà puntare il nostro browser all' indirizzo '''http://127.0.0.1''' per vedere la pagina di default installata dal manutentore del pacchetto Debian:
Se non abbiamo fatto pasticci, una volta riavviato il server Apache, baster� puntare il nostro browser all' indirizzo '''http://127.0.0.1''' per vedere la pagina di default installata dal manutentore del pacchetto Debian:
<pre>Placeholder page
<pre>Placeholder page
If you are just browsing the web
If you are just browsing the web
The owner of this web site has not put up any web pages yet. Please come back later.
The owner of this web site has not put up any web pages yet. Please come back later.
Move along, nothing to see here... :-)</pre>
Move along, nothing to see here... :-)</pre>
{{box|Nota Bene: Directory home degli utenti|Per default Apache permette anche a ciascun utente del sistema di avere una propria home. Poniamo l' esempio dell' utente '''pippo''': all' interno di /home/pippo l' utente dovrà semplicemente creare la directory '''public_html''' per poter accedere ai files in essa contenuti attraverso l' indirizzo '''http://127.0.0.1/~pippo/'''}}
{{box|Nota Bene: Directory home degli utenti|Per default Apache permette anche a ciascun utente del sistema di avere una propria home. Poniamo l' esempio dell' utente '''pippo''': all' interno di /home/pippo l' utente dovr� semplicemente creare la directory '''public_html''' per poter accedere ai files in essa contenuti attraverso l' indirizzo '''http://127.0.0.1/~pippo/'''}}


Ora non ci resta che inserire i nostri files in /var/www o nella nostra public_html per poter cominciare ad usare Apache!
Ora non ci resta che inserire i nostri files in /var/www o nella nostra public_html per poter cominciare ad usare Apache!
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=Il processore PHP=
=Il processore PHP=
==Installazione==
==Installazione==
Anche installare PHP non è un compito per nulla complesso.
Anche installare PHP non un compito per nulla complesso.


Vediamo subito come procedere a abilitare PHP per il nostro server Apache in maniera minimale:
Vediamo subito come procedere a abilitare PHP per il nostro server Apache in maniera minimale:
<pre># apt-get install libapache-mod-php4</pre>
<pre># apt-get install libapache-mod-php4</pre>
Apt scaricherà il modulo per Apache, le eventuali dipendenze e aggiornerà anche il file di configurazione dei moduli (/etc/apache/modules.conf).
Apt scaricher� il modulo per Apache, le eventuali dipendenze e aggiorner� anche il file di configurazione dei moduli (/etc/apache/modules.conf).


Tutto quello che dovremo fare manualmente è di riavviare Apache, altrimenti non ci fornirà gli script Php elaborati, ma ci permetterà unicamente di scaricarli. Come abbiamo già visto nella sezione relativa all' installazione di Apache il comando è:
Tutto quello che dovremo fare manualmente di riavviare Apache, altrimenti non ci fornir� gli script Php elaborati, ma ci permetter� unicamente di scaricarli. Come abbiamo gi� visto nella sezione relativa all' installazione di Apache il comando :
<pre># apachectl graceful
<pre># apachectl graceful
/usr/sbin/apachectl graceful: httpd gracefully restarted</pre>
/usr/sbin/apachectl graceful: httpd gracefully restarted</pre>


Ora, anche se a livello minimale, Apache è in grado fornire al nostro browser l' output degli script elaborati dal motore PHP. Non ci resta altro da fare che testarne il funzionamento.
Ora, anche se a livello minimale, Apache in grado fornire al nostro browser l' output degli script elaborati dal motore PHP. Non ci resta altro da fare che testarne il funzionamento.


==Test==
==Test==
Il modo più semplice per testare la nostra installazione di PHP consiste nel preparare uno script e tentare di visualizzarlo nel nostro browser.
Il modo pi� semplice per testare la nostra installazione di PHP consiste nel preparare uno script e tentare di visualizzarlo nel nostro browser.


Possiamo procedere in due modi fondamentalmente: creare uno script nella '''DocumentRoot''' del server web, e cioè '''/var/www''' (se non l' avete modificata in ahttpd.conf) oppure nella nostra '''public_html.
Possiamo procedere in due modi fondamentalmente: creare uno script nella '''DocumentRoot''' del server web, e cio� '''/var/www''' (se non l' avete modificata in ahttpd.conf) oppure nella nostra '''public_html.


Nel caso vogliate creare o spostare files all' interno della DocumentRoot di Apache è indispensabile tenere sempre a mente che quella directory e le directory in essa contenute sono visibili anche da altri computer (nella eventuale lan o su internet): prestate estrema attenzione ai permessi di scrittura di questi files!
Nel caso vogliate creare o spostare files all' interno della DocumentRoot di Apache indispensabile tenere sempre a mente che quella directory e le directory in essa contenute sono visibili anche da altri computer (nella eventuale lan o su internet): prestate estrema attenzione ai permessi di scrittura di questi files!


Un consiglio personale consiste nell' agire sempre come utente '''www-data''' quando operate nella DocumentRoot: vi risparmierete patemi in fatto di permessi e sicurezza. Per loggarci come utente www-data è sufficiente operare in questo modo:
Un consiglio personale consiste nell' agire sempre come utente '''www-data''' quando operate nella DocumentRoot: vi risparmierete patemi in fatto di permessi e sicurezza. Per loggarci come utente www-data sufficiente operare in questo modo:
<pre>$ whoami
<pre>$ whoami
keltik
keltik
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$ whoami
$ whoami
www-data</pre>
www-data</pre>
Siamo così passati dal nostro utente normale ll' utente root e da questo siamo diventati l' utente www-data (il passaggio tramite l' utente root ci evita di dover fornire la password per www-data). Avendo usato il comando '''su - ''' abbiamo effettuato un login vero e proprio, ereditando tutte le variabili locali per www-data.
Siamo cos� passati dal nostro utente normale ll' utente root e da questo siamo diventati l' utente www-data (il passaggio tramite l' utente root ci evita di dover fornire la password per www-data). Avendo usato il comando '''su - ''' abbiamo effettuato un login vero e proprio, ereditando tutte le variabili locali per www-data.


Ora possiamo operare in tranquillità nella DocumentRoot (che è anche la $HOME dell' utente www-data).
Ora possiamo operare in tranquillit� nella DocumentRoot (che anche la $HOME dell' utente www-data).


Se invece scegliamo di usare la nostra public_html, non dovremo fare altro che creare il file al suo interno usando il nostro utente normale.
Se invece scegliamo di usare la nostra public_html, non dovremo fare altro che creare il file al suo interno usando il nostro utente normale.


Usiamo il nostro editor preferito e creiamo il file prova.php che conterrà questo codice:
Usiamo il nostro editor preferito e creiamo il file prova.php che conterr� questo codice:
<pre><?php phpinfo(); ?></pre>
<pre><?php phpinfo(); ?></pre>


{{box|Nota Bene|Aldilà di quale sia il vostro editor preferito, consiglio caldamente di imparare quantomeno i rudimenti di '''vi''': questo editor testuale infatti è presente nella quasi totalità dei sistemi operativi *nix, è molto pratico anche durante sessioni telnet o ssh e - con un minimo di allenamento - dispone di tutta la potenza necessaria ad un editor di codice}}
{{box|Nota Bene|Aldil� di quale sia il vostro editor preferito, consiglio caldamente di imparare quantomeno i rudimenti di '''vi''': questo editor testuale infatti presente nella quasi totalit� dei sistemi operativi *nix, molto pratico anche durante sessioni telnet o ssh e - con un minimo di allenamento - dispone di tutta la potenza necessaria ad un editor di codice}}


Se tutto è andato bene, puntando il browser all' indiritto http://127.0.0.1/prova.php (nel caso di aver usato la DocumentRoot) oppure http://127.0.0.1/~utente/prova.php vedremo una pagina html che riporta molte informazioni utili sul nostro nuovo ambiente di sviluppo (versione del software, moduli di apache, moduli di php, variabili di ambiente, ecc...).
Se tutto andato bene, puntando il browser all' indiritto http://127.0.0.1/prova.php (nel caso di aver usato la DocumentRoot) oppure http://127.0.0.1/~utente/prova.php vedremo una pagina html che riporta molte informazioni utili sul nostro nuovo ambiente di sviluppo (versione del software, moduli di apache, moduli di php, variabili di ambiente, ecc...).


=Il Database Server=
=Il Database Server=
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