Mail Server: differenze tra le versioni

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= '''SERVER DI POSTA''' =
{{stub}}
== Introduzione ==
L'obiettivo di questa guida � quello di permettere di realizzare un Desktop Environment altamente personalizzato e tagliato su misura attorno alle esigenze dell'utente.


Sono molte infatti le situazioni in cui l'utenza non rinuncia all'utilizzo di sistemi operativi e software proprietari unicamente per il motivo che su un nuovo ambiente si trova del tutto disorientato.


Le alternative che, ad esempio, un datore di lavoro pu valutare nel caso in cui volesse forzare la migrazione cercando nel contempo di minimizzare i traumi, sono sostanzialmente due:
#installare un clone pressoch perfetto del sistema a cui l'utente abituato (ad esempio [http://vixta.sourceforge.net/ Vixta]);
#fornire un prodotto "sartoriale" costruito attorno alle reali esigenze.


L'idea è quella di avere una connessione permanente a internet che può ricevere posta dall'esterno e gestire la posta interna alla lan ,quindi a meno che non abbiate già un dominio per prima cosa andare su www.dyndns.org o servizio analogo(www.no-ip.com), registratevi, sceglietevi un dominio (mandare le email a utente@123.231.201.178 non è proprio comodissimo, soprattutto quando il giorno dopo il numero cambia) e associatelo al vostro indirizzo ip. Se avete un ip dinamico, installate sul vostro computer un programmetto come ddclient (basta apt-gettarlo e rispondere alle domande) che aggiorna automaticamente l'indirizzo ip associato al dominio ogni volta che vi collegate.
Adottando questa seconda impostazione si pu� ottenere un ambiente di lavoro estremamente ottimizzato; inoltre saranno assenti tutti quegli strumenti superflui (in quanto non strettamente necessari alle attivit� specifiche per le quali il pc � destinato) che non hanno altro effetto se non quello di disorientare il nuovo utente. L'utilizzatore non avr� alcuna funzione amministrativa, neppure del suo ambiente di lavoro: dovr� unicamente usare ci� che trover� predisposto ed eventualmente suggerire migliorie (funzionali o anche solo visive) all'amministratore. In questo modo si semplifica notevolmente l'ambiente di lavoro, riducendo in modo sostanziale il numero di menu necessari.


Al contempo si vuole ottenere anche un ambiente esteticamente molto bello, in modo da incuriosire l'utilizzatore e non fargli rimpiangere il sistema operativo abbandonato. Le risorse hardware oggigiorno difficilmente sono infatti un fattore limitante.


Viste le esigenze, si scelto di basare la costruzione del nostro Desktop Environment sul window manager [http://www.fvwm.org/ FVWM].


== POSTFIX ==
== Installazione del sistema operativo ==
Il primo passo � ovviamente quello di [[Note sull'installazione di Debian|installare il nostro sistema operativo]]. Immaginando un utilizzo per lo pi� lavorativo, abbiamo scelto di installare il ramo stabile (Debian 4.0 "Etch"). Il consiglio � di creare una partizione /home/ separata e di installare solo un sistema minimale lasciando selezionato unicamente il metapacchetto "Sistema standard".


Cominciamo con un server MTA, Mail Transport Agent, che riceve la posta (è quello che tiene aperta la porta 25 smtp in ricezione per intenderci). Si può scegliere tra exim, postfix, sendmail, qmail e altri. Scegliamo postfix perche è un buon compromesso in quanto a prestazioni, compatibilità, flessibilità, sicurezza.
A questo punto � possibile aggiungere alcuni pacchetti non inclusi in questa installazione:
# aptitude update
# aptitude purge vim-tiny
# aptitude install vim ntp ssh


  ''apt-get install postfix''
Infine � consigliabile aggiornare tutti i pacchetti:
  # aptitude upgrade


Installandolo verrà automaticamente rimosso un altro eventuale MTA già installato con apt, probabilmente exim o exim4 che è quello di default su debian.
Nel caso in cui qualche pacchetto non venga aggiornato (ad esempio il kernel):
# aptitude dist-upgrade


Debconf pone delle domande quando si installa postfix. Grazie a queste possiamo avere un server di posta già praticamente pronto, molto semplice certo, ma funzionante.  
Riavviamo e controlliamo che tutto funzioni regolarmente.


Diamo una spiegazione delle varie schermate.
== Installazione del server grafico ==
Una volta sicuri che il sistema sia installato e configurato correttamente, possiamo installare il server grafico:
# aptitude install xorg


Vi informa delle scelte possibili. Sono previste varie configurazioni; noi sceglieremo "Internet site using smarthost", che in pratica sarebbe l'avere un server che riceve posta e che la invia tutta ad un altro server (quello fornito dal nostro ISP per esempio). Premete ok per passare alla prossima schermata.
Il sistema, nel caso non riconoscesse la scheda video, sceglier� di utilizzare i generici driver VESA, in modo tale da essere in grado di funzionare sostanzialmente su qualsiasi macchina. Con ogni probabilit� per� saranno disponibili dei driver migliori. Vista la grande variet� di hardware disponibile, questa non � la sede per ulteriori approfondimenti. Si consiglia unicamente di testare il proprio hardware sul [http://kmuto.jp/debian/hcl/ sito di Kenshi Muto], dove verr� indicato anche il miglior driver libero disponibile.


Sciegliamo "Internet with smarthost"
Proviamo ad avviare il server grafico:
$ startx


Mail name: sarà quello che appare dopo la chiocciola nell'indirizzo di posta. Ovviamente deve essere il nome valido del vostro server, dal momento che chi vi risponderà vi manderà la posta a quell'indirizzo.
Dovrebbe visualizzarsi una finestra di xterm.


SMTP relay host: qui indichiamo il server di posta a cui facciamo il relay. In parole semplici, quando inviamo una mail al nostro server, esso la spedirà a questo relay che poi la recapiterà. È necessario dato che molti bloccano l'arrivo di email da ip non ritenuti affidabili.
Proviamo a verificare che la risoluzione video sia corretta avviando un programma grafico un po' pi� impegnativo, ad esempio Iceweasel:
# aptitude install iceweasel-l10n-it
# exit
$ startx


Other destinations to accept mail for: indirizzi che identificano questo server. Quando gli arriva una mail con questa destinazione, capirà che è lui il destinatario. Qua mettete il vostro nome di dominio.
Dentro alla finestra di xterm digitiamo dunque
$ iceweasel


Local networks: quali reti sono abilitate a spedire mail. Non mettendo nulla postfix inserirà tutte le reti connesse.
== Installazione del window manager ==
L'installazione di FVWM � semplicissima: � sufficiente un banale
# aptitude install fvwm


Meglio che inseriamo noi a mano localhost (127.0.0.0/8) e la nostra LAN (192.168.1.0/24) nel caso la nostra LAN sia 192.168.1.xxx.
Ora, avviando startx, dovremmo automaticamente entrare in FVWM. Bisogna ancora configurare tutto, ma muovendo il mouse ci accorgeremo gi� che di default abbiamo a disposizione ben 9 desktop virtuali (3 in orizzontale per 3 in verticale). Cliccando col tasto sinistro accederemo all'unico menu per ora previsto, dal quale possiamo lanciare xterm, riavviare o chiudere FVWM oppure avviare delle configurazioni guidate.


Use procmail for local delivery: rispondete SI, dato che useremo procmail.
== Riferimenti ==
*[http://appuntilinux.mirror.garr.it/mirrors/appuntilinux/anteprima/HTML/a2280.htm Capitoli relativi all'argomento] su [http://it.wikipedia.org/wiki/Appunti_di_informatica_libera Appunti di informatica libera]
*[http://wiki.ubuntu-it.org/AmbienteGrafico/FvwmHowTo Guida introduttiva a FVWM]
*[http://www.zensites.net/fvwm/guide/index.html FVWM Beginners Guide]


Mailbox size limit: dimensione massima della casella di posta. 0 significa illimitata. Impostatela a vostro piacimento.
----
 
Autore: [[Utente:Stemby|Stemby]]
Where should mail for root go: questa imposta un alias per l'utente root, dato che non può ricevere posta. Tutto quello che è indirizzato a lui andrà nella casella di un altro utente, non root, che scieglierete voi.
 
In particolare occhio a mettere /24 in "local networks" e non /255 o altre robe strane che possono venirvi in mente. Se non sapete cosa vuol dire quel /24, tenete /24. Se sapete cosa vuol dire, non avete bisogno di spiegazioni.
 
Non preoccupatevi se vi sembra che "local networks" specifichi a postfix di ricevere posta solo da quei computer, in realtà dice a postfix di fare RELAY solo per la posta che arriva da quei computer, la posta che arriverà da internet la riceve lo stesso.
 
A questo punto dobbiamo fare solo dei piccoli ritocchi. Editiamo dunque il file di configurazione principale che si chiama ''/etc/postfix/main.cf''. Le voci da sistemare sono:
 
''myhostname'': controlliamo che ci sia il nome giusto. Vdi /etc/hostname
 
Poi in  ''/etc/aliases'' come da esempio giriamo tutti i messaggi di sistema all'utente se vogliamo ricevere tutto noi
esempio:
 
''haldaemon: root
mail: root
news: root
proftpd: root
sync: root
root: nomeutente
''
 
 
nomeutentex è quello che verrà usato da chi vorrà inviare posta, ad esempio all'indirizzo nomeutente1@tuo.dominio.org. Si possono creare utenze che puntano ad altre utenze, nel senso: root che punta a utente1, e utente1 che punta ad utenteposta. Il vero e proprio database di postfix si chiama '/etc/aliases.db', che non va editato a mano. Per sincronizzarlo con le nostre modifiche, lanciamo il comando newaliases:
 
''newaliases''
 
che non restituisce alcun output se tutto va bene. Nel caso vi spari fuori qualcosa tipo "duplicate entry:", editate di nuovo '/etc/aliases', eliminate il duplicato ed eseguite di nuovo il comando newaliases. Tenete presente che non è necessario che siano associati direttamente agli utenti di sistema normali.
 
 
Qesto esempio riporta in parte la configurazione di /etc/postfix/main.cf :
 
''# appending .domain is the MUA's job.
append_dot_mydomain = no
# Uncomment the next line to generate "delayed mail" warnings
# delay_warning_time = 4h
mydomain = nomeserver
myhostname = nomeserver.nomedominio.it
alias_maps = hash:/etc/aliases
alias_database = hash:/etc/aliases
mydestination = nomeserver, localhost.localdomain, localhost, nomeserver.nomedominio.it
myorigin = $mydomain
relayhost = out.virgilio.it
relay_domains = $mydestination
mynetworks = 127.0.0.0/8 192.168.0.0/24
mailbox_command = procmail -a "$EXTENSION"
mailbox_size_limit = 0
recipient_delimiter = +
inet_interfaces = all
disable_dns_lookups = yes
sender_canonical_maps = hash:/etc/postfix/sender_canonical
# aggiunta per mailscanner
# header_checks = regexp:/etc/postfix/header_checks
# aggiunta per server da DEBIANIZZATI
# mailbox_command = /usr/bin/spamc | procmail -a "&SENDER &RECIPIENT $EXTENSION"''
 
 
Le due parti aggiunte , lasciatele commentate fino alla fine altrimenti senza aver installato procmail , vi daranno errori.
 
Ora create i file per far corrispondere i vostri indirizzi email ai vostri utenti locali. Si tratta dei file'' /etc/postfix/sender_canonical'' (che contiene gli indirizzi che verranno inseriti nel campo from per ogni utente al posto di utente@vostra.macchina) .
 
Questo è un esmpio ''/etc/postfix/sender_canonical'':
 
 
''root root@myserver.it
gino gino.paoli@myserver.it
www-data security@myserver.it
utente1 pierino@myserver.it
''
 
se modificate il file ''/etc/postfix/sender_canonical'' date:
 
''postmap /etc/postfix/sender_canonical''
 
 
Ora da un utente a vostra scelta provate a verificare se il server funziona
 
Dovete a vare installato ''mail'' , altrimenti
''apt-get install mail''
 
con il comando ''mail''  esempio :
 
''nomeuser@nomeserver:~$ mail root
(invio)
Subject: test
(invio)
prova
(ctrl-D)
Cc: www-data
(invio)
nomeuser@nomeserver:~$''
 
potete inviare anche le mail verso indirizzi esterni
 
se vi arrivano vuol dire che tutto funziona
 
 
 
== PROCMAIL ==
 
 
 
In questa guida ho preferito una configurazione in un unico file ,che per me è stata più semplice da gestire
e anche perchè il lavoro che dovevo svolgere io era semplice
 
qui se non volete complicarvi la vita fate come ho fatto io , altrimenti leggetevi qualche guida e potrete capire un po meglio
 
 
Postfix così sarebbe a posto, ma non possiamo ancora fare una prova, perchè manca procmail, un programma che smista la posta.
 
Postfix ne potrebbe anche fare a meno, ma con procmail si possono fare cose più belle, per esempio filtrare la posta mettendola in varie directory a seconda dell'user (fittizio) o a seconda della sorgente (vedi mailing list).
 
Quindi installiamolo.
 
''apt-get install procmail''
 
Il suo file di configurazione va messo nella home dell'utente per la posta, ovvero "utenteposta". Creiamolo con i giusti permessi:
 
''touch /home/utenteposta/.procmailrc
chmod 600 /home/utenteposta/.procmailrc
chown utenteposta:usergroup /home/utenteposta/.procmailrc''
 
 
A questo punto occorre decidere come farlo , infatti in base alle proprie esigenze e alla complessità del file
è possibile seguire due tipi di configurazione del file.
 
Esiste chi crea più file per filtri vari,diversi utenti e altro che poi fanno riferimento al file principale oppure chi mette tutti i comandi in un unico file.
 
Per me la scelta del file unico è stata migliore dato che è molto semplice e in un solo file ho tutta la configurazione di procmail
 
Quello sotto è un esempio del mio file
 
''# ~/.procmailrc
SHELL=/bin/sh
#log
VERBOSE = yes # impostare a no dopo il debug
LOGABSTRACT = all # produce log MOLTO estesi, impostare a no in seguito
FORMAIL=/usr/bin/formail # path di formail, usato per processare alcune email
SENDMAIL=/usr/sbin/sendmail # path di sendmail
# File di log
#se tutto funziona dopo un pò potete commentarlo
LOGFILE=${HOME}/procmail.log
# Directory della posta
MAILDIR=${HOME}"/.Maildir"
# Cartella di default. Notare lo slash (/) alla fine che indica a Procmail
# di trattare la cartella in formato Maildir (compatibile con il server IMAP
# che configureremo) e non Mbox !!!
DEFAULT=${MAILDIR}/
YEAR=`date +%Y`
MONTH=`date +%m`
## SPAMASSASSIN ##
## Prima di consegnare le mail, le filtriamo tutte con spamassassin
:0fw:
| spamassassin
# Poi salviamo lo spam in una cartella a parte denominata Spam/
# Lo spam dientificato da un controllo negli header sul campo
# X-Spam-Status agiunto da spamassassin quando la mail viene analizzata
:0:
* ^X-Spam-Status: Yes
.Spam/
#utenti
:0:
* ^TO_nomeutente@nomedominio.it
nomeutente/.Maildir/`$FORMAIL -rt -xMessage-Id:`''
 
 
 
........................................................................................................................................
 
 
':0:' marca l'inizio della sezione;
 
'* ^TO_' indica l'indirizzo email completo dell'utente;
 
 
La successiva riga indica la directory dove le mail di quell'utente verranno parcheggiate, e con che formato.
 
Quindi avremo ad esempio per ogni utente la parte prima indicata e correggerremo solo il finale
 
'':0:
* ^TO_nomeutente1@tuo.dominio.com
nomeutente1/.Maildir/`$FORMAIL -rt -xMessage-Id:`
 
:0:
* ^TO_nomeutente2@tuo.dominio.com
nomeutente2/.Maildir/`$FORMAIL -rt -xMessage-Id:`''
 
...
 
eccetera.
 
Nel caso arrivino mail che non soddisfano i filtri precedentemente applicati nel file di cfg di procmail possiamo scaricarle in una directory precisa aggiungendo queste 3 righe:
 
'':0:
 
* ^TO_
 
nomeutentex/.Maildir/`$FORMAIL -rt -xMessage-Id:`''
 
 
Precisazione: `$FORMAIL -rt -xMessage-Id:` serve ovviamente per dare un nome al file.
 
 
 
 
== SERVER IMAP ==
 
 
 
 
Bene, a questo punto abbiamo un sistema pronto, per quanto semplice, che riceve posta e la smista in directory. Non è ancora funzionante perchè le directory non gliele abbiamo ancora create, e prima di farlo dobbiamo scegliere un server IMAP o POP da usare, cioè il server a cui gli utenti si collegheranno per leggere la posta col loro client. In teoria potrebbero leggere la posta direttamente dal filesystem, ma non è molto comodo. Abbiamo varie possibilità, fra cui due sono state prese in considerazione e spiegate: 'courier-imap' e 'dovecot'. Entrambi sono server IMAP, che ci consentono di tenere tutta la posta nel server senza scaricarla nel client. Quale scegliere? Beh, quello che preferite. Ovviamente sono già pronti e pacchettizzati in debian (dovecot però c'è solo in debian sid in questo momento) quindi per installarli usamo al solito apt-get.
 
''apt-get install courier-imap fam''
 
Notare che con courier installiamo anche fam, File Alteration Monitor. Non è un elemento indispensabile, tuttavia courier è già pronto ad usarlo, permettendo che vari utenti possano condividere delle stesse directory e venir immediatamente avvisati dei cambiamenti. Ora che sono installati (o uno o l'altro) abbiamo a disposizione uno strumento che ci permette di finire il lavoro con procmail, cioè creare le directory organizzate correttamente.
 
 
=== CREAZIONE DIRECTORY PER OGNI UTENTE ===
 
 
Creiamo una directory per ogni utente che abbiamo specificato. Entriamo nella directory home dell'utente designato come root per la gestione delle email ('/home/utenteposta') e cominciamo.
 
 
''maildirmake.courier /home/utenteposta/.Maildir
chown -R utenteposta:usergroup /home/utenteposta/.Maildir
 
maildirmake.courier /home/utenteposta2/.Maildir
chown -R utenteposta2:usergroup /home/utenteposta2/.Maildir''
 
...
 
Ripetete quelle 2 righe di comando per ogni utente che avete aggiunto al file /etc/aliases, o comunque ogni utente che deve avere una casella di posta distinta.
 
Notate che impostiamo l'utente di tutto a utenteposta e i permessi a 700, così utenteposta sarà l'unico oltre a root a poter leggere la posta direttamente dal disco.
 
A questo punto si può già provare a vedere se il server riceve la posta e la mette nel posto giusto.
 
Ricordatevi di aprire la porta 25 sul vostro firewall se ne state usando uno, altrimenti non potrete ricevere posta dall'esterno:
 
''iptables -I INPUT -p tcp --dport 25 -m state --state NEW -j ACCEPT''
 
Aprite il vostro client di posta abituale, la vostra webmail preferita (o chiedete a qualche amico collegato a internet di farlo, così vedete se la posta arriva anche da fuori) e mandate un'email a nomeutente1@tuo.dominio.com. Se tutto va bene dentro a /home/utenteposta/nomeutente1/new/ trovate i files di testo corrispondenti a ciascuna email.
 
 
 
 
=== CREAZIONE DATABASE UTENTE ===
 
 
Come prima, dobbiamo creare il database degli utenti. Oltre a indicare chi si può loggare a imap, e guardare la posta, dobbiamo dirgli con quale password e qual'è la sua posta. Per fare questo creiamo un file, di tipo database GDBM o DB, che si chiama ''/etc/courier/userdb'':
 
''touch /etc/courier/userdb
chmod 600 /etc/courier/userdb
chown root:root /etc/courier/userdb''
 
Notate che non deve avere permessi alcuni per gli appartenenti del gruppo o per gli altri. Ora recuperiamo l'UID e il GID dell'utente utenteposta, andando a leggere ''/etc/passwd''
 
''grep utenteposta /etc/passwd
 
utenteposta:x:107:65534::/home/utenteposta:/bin/bash''
 
Bene, ora possiamo cominciare a inserire a mano i vari utenti. Usiamo un programma del pacchetto courier, che si chiama userdb.
 
''userdb "john@example.com" set home=/home/utenteposta/ mail=/home/utenteposta/.Maildir/ uid=107 gid=65534''
 
Ripetiamo l'operazione per ogni utente.
 
Manca da inserire la password, però: lo facciamo con un altro programma che si chiama userdbpw, che ci chiede la password criptandola in md5sum:
 
''userdbpw -md5 | userdb "john@example.com" set imappw''
 
Ci chiederà di inserire la password due volte, senza farci vedere l'echo sul terminale, e la inserirà nel file userdb.
Notate che in questo modo le password salvate sul disco sono criptate, ma non quelle mandate dal client al server per l'autenticazione.
 
In quel caso bisogna usare un sistema diverso, di tipo CRAM-MD5 per esempio.
 
Compiliamo il database con il comando
 
''makeuserdb''
 
che creerà due file: ''userdb.dat'' contenente le informazioni tranne le password e 'userdbshadow.dat' che conterrà le password.
 
L'ultima cosa da fare abilitare l'uso di userdb: aprite il file ''/etc/courier/authdaemonrc'' e modificate:
 
''authmodulelist="authpam"''
 
in
 
''authmodulelist="authuserdb"''
 
Ora possiamo passare a configurare il demone di autenticazione di courier.
 
Esso verrà chiamato ogni volta che qualcuno tenta una connessione. Il suo file di configurazione si chiama ''/etc/courier/authdaemonrc'' ed è molto ben commentato... l'unica opzione da cambiare è 'authmodulelist'.
 
Qua indichiamo quale o quali moduli di autenticazione verranno usati, ovvero in che modo il demone deve recuperare la lista degli utenti e delle password.
 
Dal momento che abbiamo preparato un database DB, carichiamo il modulo authuserdb. Ora che abbiamo sistemato la parte di autenticazione, possiamo far partire il demone che se ne occupa, quindi:
 
''/etc/init.d/courier-authdaemon start''
 
Il file di configurazione di courier-imap si chiama ''/etc/courier/imapd''. Contiene già tutto quello che serve al demone per funzionare, quindi non lo modificheremo. L'unica opzione che val la pena guardare è ''ADDRESS'': essa indica quali indirizzi deve ascoltare.
 
Non so come inserire un range di indirizzi, quindi lasciamo 0 (prego qualcuno che lo sa di spiegarlo). Avviamo quindi il servizio.
 
''/etc/init.d/courier-imap start''
 
 
 
== FETCHMAIL ==
 
 
 
Fetchmail è un programma che diventa molto comodo quando si hanno altre caselle di posta e si vuole concentrare tutto su una.
 
Ha due modalità di funzionamento, come demone e come normale programma ma noi lo useremo come demone per controllare ad intervalli profissati la presenza di posta.
 
Se c'è verrà scaricata e inoltrata al nostro server che provvederà a smistarla e a recapitarla nella casella locale.
 
Procediamo ad installarlo:
 
''apt-get install fetchmail''
 
Il file di configurazione lo dobbiamo creare in /etc, si chiamerà ''fetchmailrc''.
 
''touch /etc/fetchmailrc
chown fetchmail /etc/fetchmailrc
chmod 600 /etc/fetchmailrc''
 
La cosa più semplice da fare è un copia/incolla di questo file di esempio, che cmq è quello che uso io nel mio server.
 
Nei commenti c'è la spiegazione delle impostazioni (man fetchmailrc per informazioni ulteriori).
 
''# Intervallo di tempo che passa fra ogni controllo. 300 secondi = 5 minuti
# 180 = 3 minuti
#
set daemon 300
# Il log delle operazioni viene fatto tramite syslog
set syslog
# Utente a cui va a finire la posta se non ce ne sono altri disponibili
#
set postmaster "discarica@example.com"
# Evita di perdere le mail se succede un essore 4xx. Dall'altro lato,
# però, gli errori 5xx diventano più pericolosi
#
set no bouncemail
# Non manda insulti a chi manda spam
#
set no spambounce
# Ignora le stringhe; potrebbero essere usate da script
#
set properties ""
# I default seguenti sono usati nelle connessioni ai vari server, ma
# possono venire sovrascritti dalle impostazioni locali
#
defaults:
# Aggiunge un header di debug
#
tracepolls
# Usa pop3 come protocollo di default
#
protocol POP3
# Ignora gli errori antispam di postfix, dato che è molto lontano
# dalla sicurezza usarli assieme all'opzione bouncemail
#
antispam -1
# Massimo numero di email da forwardare in un colpo
#
batchlimit 100
# Scarica tutte le email, anche quelle marcate come lette
#
fetchall
# Caselle di posta da controllare
#
poll mail.provider.it
username "user" password "pass"
is "john@example.com" here
#
poll in.virgilio.it timeout 60 with protocol imap
username "utente" there with password "xyzxyz"
is "nomeutentex@example.com" here options keep''
 
 
Come potete vedere la sinstassi del poll è molto varia. Nel primo esempio abbiamo una casella di posta che verrà controllata e le email che contiene verranno girate all'utente locale john@example.com. Nel secondo esempio vediamo la possibilità di aggiungere altre opzioni, ad esempio un timeout oltre al quale fetchmail desiste dal contattare un server, oppure indicare esplicitamente un protocollo, e infine la possibilità di lasciare le email nel server (keep).
 
Ce ne sono molte altre, la cosa migliore da fare è leggere le pagine di manuale.
 
La configurazione di fetchmail si esaurisce qui. Facciamo partire il servizio:
 
''/etc/init.d/fetchmail start''
 
andando a modificare anche in ''/etc/default/fetchmail''
 
mettendo :
 
''Italic text''start_daemon=yes
 
 
Adesso bisogna aggiungere alla configurazione di procmail 3 righe per dirgli dove mettere le email che sono state spedite all'utente "utente@virgilio.it", altrimenti le scarterà. Per fare questo andiamo ad editare il file che descrive gli utenti di procmail, ''/home/utenteposta/.pm/utenti.rc'', e aggiungiamo:
 
'':0:
 
* ^TO_utente@virgilio.it
 
nomeutentex/Maildir/`$FORMAIL -rt -xMessage-Id:`''
 
In questo modo le mail prelevate da quella casella di posta saranno recapitate nella casella locale dell'utente nomeutentex. Le modifiche a questo file si possono fare al volo senza riavviare procmail, e verranno prese immediatamente.
 
 
== MAILSCANNER SPAMASSASSIN CLAMAV AMAVISD-NEW RAZOR ==
 
 
 
a questo punto installiamo con :
 
''apt-get install mailscanner spamassassin clamav razor amavisd-new(opzionale)''
 
 
=== Spamassassin ===
 
 
Riguardo la configurazione di spamassassin io ho usato webmin ,anche se non c'è molto da fare .
 
Per settaggi particolari di spamassassin vi consiglio di dare un'occhiata al file ''/etc/spamassassin/local.cf'' oppure consultare il sito web http://www.yrex.com/spam/spamconfig.php che vi consente di creare un file di configurazione personalizzato rispondendo alle varie domande.
 
abilitiamo spamassassin modificando in ''/etc/default/spamassassin''
''ENABLE=1''
 
 
=== clamav ===
 
 
fa tutto da solo
 
 
 
=== mailscanner ===
 
 
dalla guida http://www.mailscanner.info/postfix.html
 
Stop Postfix usando il comando
 
' '/etc/init.d/postfix stop''
 
Nel file di configuratione di Postfix ''/etc/postfix/main.cf'' aggiungete questa linea:
 
''header_checks = regexp:/etc/postfix/header_checks''
 
create il file
 
''touch /etc/postfix/header_checks''
''chmod 644 /etc/postfix/header_checks''
 
adesso inserite dentro al file creato la segunete linea
 
''/^Received:/ HOLD''
 
Nel vostro MailScanner.conf file (probabilmente in /etc/MailScanner), avrete 5 settaggi da modificare
 
''Run As User = postfix''
''Run As Group = postfix''
''Incoming Queue Dir = /var/spool/postfix/hold''
''Outgoing Queue Dir = /var/spool/postfix/incoming''
''MTA = postfix''
''# per avere i rapporti in italiano''
''%report-dir% = /etc/MailScanner/reports/it''
 
 
 
Dovrete anche essere sicuri che postfix possa scrivere in
 
''chown postfix.postfix /var/spool/MailScanner/incoming''
''chown postfix.postfix /var/spool/MailScanner/quarantine''
''chown postfix.postfix /var/run/mailscanner''
''chown postfix.postfix /var/spool/MailScanner/''
''chown postfix.postfix /var/lib/Mailscanner/''
''chown postfix.postfix /var/lock/subsys/Mailscanner/''
 
 
 
A questo punto rilanciamo i servizi
 
''/etc/rc.d/init.d/''
''./postfix restart''
''./mailscanner restart''
 
 
 
== CLIENT IMAP ==
 
 
 
potete usare il client che piu vi aggrada, da thunderbir su win o evolution su linux
 
Per poter inviare la posta in locale dovrete usare :
 
''nomeutente@nomeserver.nomedominio''
 
esempio
 
''prova@server.pasticcio.it''
 
 
 
== WEBMAIL ==
 
 
Dovete avere i servizi ''apache2 , mysql , php4 o php5''
 
A questo punto per rendere più sicuro il sistema ho preferito non aprire la porta 143 (IMAP)
 
Io subito ho installato ilohamail , disponibile come pacchetto che si installa con apt-get ma io ho scelto di installarlo manualmete , dato che avevo avuto problemi con la configurazione , ho copiato l'intero contenuto del file tar.gz nella cartella HTML
 
Dopo le giuste configurazioni indirizzate il vostro browser su http://vostrosito/cartella ilohamail
 
dovreste vedere la finestra iniziale di accesso
 
Esistono altri programmi come http://openwebmail.org/ e altri ancora , questa è una vostra scelta
 
Ma adesso sto provando group office che sembra essere il migliore in circolazione.
 
Ottimo il servizio di posta con IMAP , una vera suite per ufficio con calendario e altro ancora , rubrica con vcard , davvero un bel prodotto .
 
L'installazione è semplice , basta seguire le informazioni all'interno del file
 
Si scompatta nella cartella web e in pochi passi sarete sbaloditi dalla grafica e dalla velocità.
 
il sito -http://www.group-office.com/
 
il forum della versione free -http://www.group-office.com/forum/
 
dove scaricarlo -http://sourceforge.net/projects/group-office/
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