Old:Installazione e configurazione di Apache, PHP e Oracle: differenze tra le versioni

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=Introduzione=
=Introduzione=
In genere si sente spesso parlare di LAMP (Linux, Apache, MySQL e PHP), con riferimento alla piattaforma open per lo sviluppo di applicazioni web based. In questa guida voglio proporvi una variante di tale piattaforma in cui il DBMS MySQL viene sostituito da Oracle nella versione 10g Express Edition, una versione free del pi� blasonato DBMS, disponibile anche per il pinguino, seppur con alcune limitazioni di cui parler� in seguito. Vi starete domandando per quale motivo sostituire un prodotto open source come MySQL con uno strettamente commerciale come Oracle e quali vantaggi ne possano derivare. Beh, Oracle fornisce un DBMS molto potente e ben supportato da anni e mi ha incuriosito il fatto che questa societ� abbia voluto, anche se con alcune condizioni, avvicinarsi al mondo del pinguino, quindi perch� non darle una chance?
In genere si sente spesso parlare di LAMP (Linux, Apache, MySQL e PHP), con riferimento alla famosa e diffusa piattaforma open per lo sviluppo di applicazioni web based (per informazioni complete e dettagliate sull'impostazione di un sistema LAMP vi invito a leggere la guida, presente su questo sito, [[LAMP: Linux, Apache, MySQL e PHP]]). In questa guida, invece, vorrei proporvi una variante di tale piattaforma in cui il DBMS MySQL viene sostituito da Oracle Server 10g Express Edition, una versione free del più blasonato DBMS commerciale, disponibile anche per il pinguino, seppur con alcune limitazioni di cui parlerò in seguito.
Se siete interessati all'argomento, buona lettura!
In questa guida si focalizzerà l'attenzione sull'installazione e la configurazione di [http://httpd.apache.org/ Apache], [http://www.php.net/ PHP] ed Oracle Database Server 10g XE e sulle modalità di interazione tra questi software, in modo tale da disporre di una piattaforma completa per lo sviluppo di applicazione web-based.
Tutti i passaggi indicati in questa guida sono stati eseguiti su un sistema Debian GNU/Linux 4.0 R3 Netinst.
Buona lettura!


=Oracle Server 10g XE=
=Oracle Server 10g XE=
==Installazione==
==Installazione==
Sul sito di Oracle Corp., previa procedura di registrazione, sono disponibili i pacchetti per Debian, Ubuntu, Suse e Red Hat/Fedora di Oracle Server 10g XE con una serie di limitazioni rispetto alla versione a pagamento:
Sul sito di Oracle Corp., previa procedura di registrazione, sono disponibili i pacchetti per Debian, Ubuntu, Suse e Red Hat/Fedora di Oracle Server 10g XE con una serie di limitazioni rispetto alla versione a pagamento:
* se Oracle Server 10g XE viene installato su un computer con più di una CPU (incluse anche le CPU dual core), esso utilizzerà esclusivamente le risorse di una sola CPU
* su un singolo computer può essere effettuata l’installazione di una sola copia di Oracle 10g XE; in aggiunta, gli utenti possono far girare una sola istanza del database Oracle su ciascun computer. Quest’ultima limitazione può comunque essere aggirata in quanto, anche sulla stessa installazione di Oracle 10g XE possono convivere più schemi, ciascuno dei quali contenente le proprie tabelle. Di fatto, è come se sulla stessa macchina fossero presenti più database simultaneamente
* la quantità massima di dati contenuta in un database Oracle 10g XE non può superare i 4 gigabytes di spazio disco, tuttavia se i dati degli utenti dovessero superare tale quota, il sistema invierebbe l’errore ORA-12592
* la quantità massima di memoria RAM che il server Oracle 10g XE utilizza non può eccedere un gigabyte, anche se ne è disponibile una quantità maggiore. La quantità di memoria totale utilizzata dal server Oracle viene ricavata come somma della System Global Area (SGA) e della Program Global Area (PGA) aggregata
* il protocollo HTTPS (Secure HTTP) non è supportato nativamente dal listener HTTP presente in Oracle 10g XE, quindi è necessario far uso di un web server, come Apache, che supporti tale protocollo


* se Oracle Server 10g XE viene installato su un computer con pi� di una CPU (incluse anche le CPU dual core), esso utilizzer� esclusivamente le risorse di una sola CPU
Limitazioni a parte, Oracle Server 10g XE resta, a mio avviso, un buon prodotto utilizzato con successo, ad esempio, da varie università sul territorio italiano.
* su un singolo computer pu� essere effettuata l�installazione di una sola copia di Oracle 10g XE; in aggiunta, gli utenti possono far girare una sola istanza del database Oracle su ciascun computer. Quest�ultima limitazione pu� comunque essere aggirata in quanto, anche sulla stessa installazione di Oracle 10g XE possono convivere pi� schemi, ciascuno dei quali contenente le proprie tabelle. Di fatto, � come se sulla stessa macchina fossero presenti pi� database simultaneamente
* la quantit� massima di dati contenuta in un database Oracle 10g XE non pu� superare i 4 gigabytes di spazio disco, tuttavia se i dati degli utenti dovessero superare tale quota, il sistema invierebbe l�errore ORA-12592
* la quantit� massima di memoria RAM che il server Oracle 10g XE utilizza non pu� eccedere un gigabyte, anche se ne � disponibile una quantit� maggiore. La quantit� di memoria totale utilizzata dal server Oracle viene ricavata come somma della System Global Area (SGA) e della Program Global Area (PGA) aggregata
* il protocollo HTTPS (Secure HTTP) non � supportato nativamente dal listener HTTP presente in Oracle 10g XE, quindi � necessario far uso di un web server, come Apache, che supporti tale protocollo
 
Limitazioni a parte, Oracle Server 10g XE resta, a mio avviso, un buon prodotto che so essere utilizzato con successo da molte universit� sul territorio italiano.
Una volta effettuato il download del pacchetto, l'installazione di Oracle Server 10g XE si riduce al seguente comando:
Una volta effettuato il download del pacchetto, l'installazione di Oracle Server 10g XE si riduce al seguente comando:


<pre>
<pre>
# dpkg �i oracle-xe-10.2.0.1.deb
# dpkg –i oracle-xe-10.2.0.1.deb
</pre>
</pre>


L'installazione di Oracle Server 10g XE richiede la presenza di alcuni pacchetti che vanno installati, se non presenti (sulla mia Debian 4.0 R3 netinst non lo erano, ad esempio), ossia:
L'installazione di Oracle Server 10g XE richiede la presenza di alcuni pacchetti che vanno installati a parte, se non presenti con il seguente comando:
 
* bc
* libaio1
* libxml2
* libxml2-dev
* libxml2-utils
* python-libxml2
 
E' possibile aggiungere questi pacchetti con il comando seguente:


<pre>
<pre>
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==Configurazione==
==Configurazione==
Al termine dell'installazione, bisogna configurare opportunamente Oracle Server 10g XE lanciando lo script oracle-xe con l'opzione �configure�. Tale script si trova nella directory /etc/init.d/ e va eseguito sempre con i privilegi di root.
Al termine dell'installazione, bisogna configurare opportunamente Oracle Server 10g XE lanciando lo script oracle-xe con l'opzione “configure”. Tale script si trova nella directory /etc/init.d/ e va eseguito sempre con i privilegi di root.
Lo script in questione richiede interattivamente all'utente di fornire una serie di informazioni per eseguire Oracle Server 10g XE tra cui:
Lo script in questione richiede interattivamente all'utente di fornire una serie di informazioni per eseguire Oracle Server 10g XE tra cui:


* il numero di porta (per default la 8080) tramite cui possibile raggiungere l�interfaccia web per la configurazione di Oracle all�url http://[hostname o indirizzo IP]:8080/htmldb
* il numero di porta (per default la 8080) tramite cui è possibile raggiungere l’interfaccia web per la configurazione di Oracle all’url http://127.0.0.1:8080/apex
* il numero di porta (per default la 1521) su cui si mette in attesa il �listener� di Oracle Server, ossia un demone preposto a ricevere e servire le richieste di connessione al server Oracle, appunto. Se si dispone di un firewall potrebbe essere necessario configurarlo in modo tale da lasciare passare il traffico sulla porta 1521 o, diversamente, possibile indicare allo script di configurazione di Oracle Server 10g XE di mettere il listener in ascolto su una porta differente da quella proposta di default
* il numero di porta (per default la 1521) su cui si mette in attesa il “listener” di Oracle Server, ossia un demone preposto a ricevere e servire le richieste di connessione al server Oracle, appunto. Se si dispone di un firewall potrebbe essere necessario configurarlo in modo tale da lasciare passare il traffico sulla porta 1521 o, diversamente, è possibile indicare allo script di configurazione di Oracle Server 10g XE di mettere il listener in ascolto su una porta differente
* quando far partire l�istanza di Oracle Server 10g XE; si pu� decidere se schedulare la partenza di Oracle al boot del sistema, oppure se eseguirla manualmente di volta in volta (io ho optato per la prima opzione, per comodit�, ma pur sempre possibile realizzare uno script bash per gestire l'avvio e l'arresto di Oracle a piacere).
* quando far partire l’istanza di Oracle Server 10g XE; si può decidere se schedulare la partenza di Oracle al boot del sistema, oppure se eseguirla manualmente di volta in volta (io ho optato per la prima opzione, per comodità, ma è pur sempre possibile realizzare uno script bash per gestire l'avvio e l'arresto di Oracle in modo manuale).


==Impostazione delle variabili d�ambiente di Oracle Server 10g XE==
==Impostazione delle variabili d’ambiente di Oracle Server 10g XE==
Al termine dell'installazione di Oracle Server 10g XE bisogna settare le variabili d'ambiente indispensabili per il funzionamento di tool come, ad esempio, SQL*Plus per le classiche operazioni di gestione del database come inserimenti, modifiche, cancellazioni e consultazioni di dati e cos� via.
Al termine dell'installazione di Oracle Server 10g XE bisogna settare le variabili d'ambiente indispensabili per il funzionamento di tool come, ad esempio, SQL*Plus necessario per le classiche operazioni di gestione del database come inserimenti, modifiche, cancellazioni e consultazioni di dati e così via.
Per procedere in questo senso, sufficiente, secondo la documentazione ufficiale lanciare uno script di configurazione delle variabili d�ambiente di Oracle Server 10g XE, disponibile in due distinte versioni dipendentemente dalla shell in uso. I due script si trovano nella directory /usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/bin/ e sono:
Per procedere in questo senso, è sufficiente lanciare uno script di configurazione delle variabili d’ambiente di Oracle Server 10g XE, disponibile in due distinte versioni dipendentemente dalla shell in uso. I due script si trovano nella directory /usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/bin/ e sono:


* oracle_env.sh (valido anche per le shell Bourne e Korn)
* oracle_env.sh (valido anche per le shell Bourne e Korn)
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Lo script oracle_env.sh, si occupa di impostare una serie di variabili d'ambiente tra cui:
Lo script oracle_env.sh, si occupa di impostare una serie di variabili d'ambiente tra cui:


* ORACLE_HOME: il path dell�installazione di Oracle 10g XE
* ORACLE_HOME: il path dell’installazione di Oracle 10g XE
* ORACLE_SID: il nome del database (XE)
* ORACLE_SID: il nome del database (XE)
* NLS_LANG: il character set, rilevato in base alle impostazioni in uso sul sistema operativo, che verr� utilizzato per la memorizzazione dei dati nel database
* NLS_LANG: il character set, rilevato in base alle impostazioni in uso sul sistema operativo, che verrà utilizzato per la memorizzazione dei dati nel database
* PATH: il percorso che porta alla directory contenente gli eseguibili di Oracle Server 10g XE
* PATH: il percorso che porta alla directory contenente gli eseguibili di Oracle Server 10g XE
* LD_LIBRARY_PATH: il percorso della directory contenente le librerie principali per Oracle Server 10g XE
* LD_LIBRARY_PATH: il percorso della directory contenente le librerie principali per Oracle Server 10g XE


{{Warningbox|Va ricordato che riavviando il computer, i settaggi impostati con lo script oracle_env.sh vengono persi, perci� � buona norma inserire la stringa:
{{Warningbox|Va ricordato che riavviando il computer, i settaggi impostati con lo script oracle_env.sh vengono persi, perciò è buona norma inserire la stringa:


/usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/bin/oracle_env.sh
/usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/bin/oracle_env.sh


all�interno del file .bash_profile; inoltre, per poter mantenere le stesse impostazioni all�apertura di ogni nuova shell durante la sessione corrente, conveniente aggiungerlo anche all�interno del file .bashrc.}}
all’interno del file .bash_profile; inoltre, per poter mantenere le stesse impostazioni all’apertura di ogni nuova shell durante la sessione corrente, è conveniente aggiungere l'istruzione precedente anche all’interno del file .bashrc.}}
 
Bene, l'installazione e la configurazione di Oracle Server 10g XE sono complete! Per assicurarsi che Oracle sia partito correttamente, è possibile lanciare il comando seguente:
 
<pre>
# /etc/init.d/oracle-xe status
 
LSNRCTL for Linux: Version 10.2.0.1.0 - Beta on 14-FEB-2007 10:14:01
Copyright (c) 1991, 2005, Oracle. All rights reserved.
Connecting to (DESCRIPTION=(ADDRESS=(PROTOCOL=TCP)(HOST=localhost)(PORT=1521)))
STATUS of the LISTENER
————————
Alias LISTENER
Version TNSLSNR for Linux: Version 10.2.0.1.0 - Beta
Start Date 14-FEB-2007 10:13:44
Uptime 0 days 0 hr. 0 min. 17 sec
Trace Level off
Security ON: Local OS Authentication
SNMP OFF
Default Service XE
Listener Parameter File /usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/network/admin/listener.ora
Listener Log File /usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/network/log/listener.log
Listening Endpoints Summary…
(DESCRIPTION=(ADDRESS=(PROTOCOL=tcp)(HOST=localhost)(PORT=1521)))
Services Summary…
Service “PLSExtProc” has 1 instance(s).
Instance “PLSExtProc”, status UNKNOWN, has 1 handler(s) for this service…
The command completed successfully
</pre>
 
Come si può notare dall'output dell'istruzione, il listener Oracle ha un'istanza attiva sulla porta 1521.
 
=Apache e PHP=
Il secondo passo consiste nell'installazione e configurazione di Apache e PHP con supporto al DBMS Oracle. &Egrave; possibile installare il web server Apache e il linguaggio di scripting server side PHP tramite i pacchetti forniti dalla propria distribuzione, oppure ricompilare il tutto da sorgenti. La possibilità di compilare questi due software da sorgenti consente di scegliere autonomamente le opzioni di compilazione più adatte alle proprie necessità (ad esempio, il supporto per Oracle, oppure per MySQL, per LDAP, per la libreria di compressione zlib e così via).
 
==Installazione e configurazione di Apache==
I comandi seguenti consentono il download, la scompattazione e la compilazione del web server Apache sulla propria Linux box:
 
<pre>
$ wget -c http://apache.fis.uniroma2.it/httpd/httpd-2.2.3.tar.gz
# tar xzf httpd-2.2.3.tar.gz /usr/local/src/
 
# cd /usr/local/src/httpd-2.2.3/
# ./configure --prefix=/usr/local/apache2/
# make && make install
</pre>
 
il parametro “--prefix” passato al comando configure richiede il path in cui verrà installato il web server Apache. Dalla documentazione del web server si legge che il percorso di default da indicare è /usr/local/apache2/.
Le impostazioni del server web Apache risiedono nel file httpd.conf (che si trova nella directory /usr/local/apache2/conf/ nel caso sia stata effettuata l'installazione da sorgenti); tale file può essere modificato, disponendo dei privilegi di root, con un qualsasi editor di testi. In particolare, all'interno di tale file, è necessario impostare le seguenti direttive:
 
* Listen: consente ad Apache di porsi in ascolto su un determinato indirizzo IP e/o porta
* ServerName: il nome del server, o l'indirizzo IP e il numero di porta che il server utilizza per identificare se stesso
* DocumentRoot: la directory contenente le pagine web delle proprie applicazioni. &Egrave anche possibile indicare un alias, o un link simbolico per puntare ad altre locazioni del filesystem.
 
Una volta salvate le modifiche apportate al file httpd.conf, è possibile far partire Apache con il comando:
 
<pre>
# /usr/local/apache2/bin/apachectl start
</pre>
 
quindi, puntanto il proprio browser web all'indirizzo specificato anche con la direttiva '''ServerName''' precedentemente citata, si dovrebbe poter visualizzare la pagina di benvenuto di Apache.
 
==Installazione e configurazione di PHP==
PHP è un linguaggio di scripting serverside che consente di integrare il codice HTML al fine di realizzare pagine web dinamiche, ossia il cui contenuto varia in base alle azioni intraprese dagli utenti. Poichè lo scopo di questa guida è quello di realizzare un server web in grado di interagire con una base di dati Oracle, è necessario che PHP disponga del supporto per tale DBMS. Ancora una volta, per poter abilitare esclusivamente le funzionalità richieste di PHP, si è optato per la compilazione dei sorgenti di questo software.
 
<pre>
$ wget -c http://it2.php.net/get/php5.1.6.tar.gz/from/it.php.net/mirror
# tar xzf php-5.1.6.tar.gz /usr/local/src/
# cd /usr/local/src/php5.1.6/
 
# ./configure --prefix=/usr/local/php \
--with-apxs2=/usr/local/apache2/bin/apxs \
--with-config-file-path=/usr/local/apache2/conf \
--with-oci8=/usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server \
--enable-sigchild \
--without-mysql
 
# make && make install
</pre>
 
Come si può notare dal codice precedente, il comando '''configure''' è seguito da una serie di opzioni da attivare nella successiva fase di compilazione:
 
* --prefix: permette di indicare in quale directory installare PHP
* --with-apxs2: indica che si vuole compilare PHP come un moulo condiviso di Apache
* --with-config-file-path: indica il percorso dei file di configurazione di Apache
* '''--with-oci8''': si occupa di abilitare il supporto per il DBMS Oracle. Nel caso precedente, è stato indicato il percorso dell'installazione di Oracle Server, supponendo che Apache, PHP ed Oracle siano stati installati sulla stessa macchina.
* --enable-sigchild: abilita il gestore dei segnali proprio di PHP
* --without-mysql: disabilita il supporto al DBMS MySQL, non necessario, visto che si vuole utilizzare Oracle Database Server
 
Diverso è il caso in cui si decide di suddividere web e db server, in quanto sulla macchina che funge da web server è necessario installare l''''Oracle Instant Client''', un software, fornito dalla stessa Oracle che fornisce strumenti per la connessione con una base di dati residente su un db server remoto, ma anche strumenti per interagire con un database come SQL*Plus. Effettuata l'installazione e la configurazione dell'Oracle Instant Client, trattate nel paragrafo successivo, è necessario fornire il percorso di tale installazione al comando configure precedente che diventa:
 
<pre>
# ./configure --prefix=/usr/local/php \
--with-apxs2=/usr/local/apache2/bin/apxs \
--with-config-file-path=/usr/local/apache2/conf \
--with-oci8=instantclient,[path_installazione_oracle_instant_client] \
--enable-sigchild \
--without-mysql
</pre>
 
Per concludere l’installazione di PHP è sufficiente inserire il percorso /usr/local/php/lib/php all’interno del file '''php.ini''', il quale deve essere successivamente copiato dalla directory dei sorgenti di PHP nella directory /usr/local/lib e in /usr/local/apache2/conf/ (se Apache è stato compilato da sorgenti).
Se la compilazione di PHP è andata a buon fine, nel file httpd.conf sarà stata aggiunta in automatico la seguente stringa:
 
<pre>
LoadModule php5_module modules/libphp5.so
</pre>
 
Questa riga indica che Apache ha caricato il modulo per il funzionamento delle pagine web contenenti codice PHP (nella versione 5), tuttavia, per far sì che i browser web interpretino correttamente il codice PHP, è necessario modificare nuovamente il file httpd.conf di configurazione del web server Apache aggiungendo le due righe seguenti all'interno della sezione '''<IfModule mime_module>'''
 
<pre>
<IfModule mime_module>
[...]
AddType application/x-httpd-php .php .phtml
AddType application/x-httpd-php-source .phps
</IfModule>
</pre>
 
Di default, PHP offre il supporto per il DBMS MySQL, mentre nel caso di questa guida esso è stato sostituito con il supporto ad Oracle. Questo richiede di modificare alcune direttive presenti nel file php.ini per rendere PHP aderente alla sintassi utilizzata da Oracle. In particolare, MySQL ed Oracle considerano il carattere apice(’) come delimitatore di stringhe, o di date. Se si deve memorizzare una stringa all’interno di una tabella e questa stringa contiene una o più occorrenze del carattere apice, entrambi i DBMS ritorneranno un errore a meno di non eseguiate un escape di tale carattere jolly. Questa operazione si rende, ovviamente, necessaria anche per i dati che gli utenti inseriscono, ad esempio, tramite i form di un sito e che poi andranno inseriti all’interno di un database, ma con una importante differenza: MySQL effettua l’escape del carattere apice tramite il carattere backslash (\),  mentre Oracle utilizza un ulteriore apice.
PHP consente l’escape del carattere apice, se presente nei dati passati tramite GET, POST o persino cookie, per mezzo delle seguenti direttive contenute nel php.ini:
 
<pre>
; Magic quotes for incoming GET/POST/Cookie data.
magic_quotes_gpc = Off
; Magic quotes for runtime-generated data, e.g. data from SQL, from exec(), etc.
magic_quotes_runtime = Off
; Use Sybase-style magic quotes (escape ' with '' instead of ').
magic_quotes_sybase = On
</pre>
 
Impostando “magic_quotes_gpc” e “magic_quotes_sybase” a “On” si ottiene l’escape del carattere apice alla maniera di Oracle, mentre se magic_quotes_sybase viene impostato a “Off” si ottiene l’escape alla maniera di MySQL.
 
=PEAR=
PHP mette a disposizione delle funzioni che consentono la comunicazione con una base di dati, ma esse dipendono strettamente dal tipo di DBMS con cui le pagine web scritte in PHP devono interagire. Per questo motivo è necessario servirsi del framework PEAR (PHP Extension and Application Repository), ossia un repository di package con cui è possibile estendere le funzionalità del linguaggio PHP. In particolare, il package DB (ora sostituito dal package MDB2), fornisce un’API che si frappone tra PHP eil DBMS sottostante, permettendo di slegare un'applicazione web dal DBMS in uso. Il vantaggio è che se dovesse rendersi necessaria una migrazione del database verso un DBMS diverso da quello attuale non vi sarà l'obbligo di modificare tutte le funzioni che PHP utilizza per interagire con la base di dati, ma solo il protocollo do comunicazione utilizzato (oci8 per Oracle, oppure mysql per MySQL, ecc).
 
==Configurazione di PEAR==
Conclusa la configurazione di PHP, è necessario passare a quella del framework PEAR aggiungendo i pacchetti necessari alla comunicazione con una base di dati gestita tramite Oracle. Le API messe a disposizione da PEAR potranno poi essere sfruttate nelle proprie pagine PHP per slegarsi dal DBMS in uso.
L'aggiunta di un pacchetto in PEAR si esegue con il comando:
 
<pre>
pear install [nome_pacchetto]
</pre>
 
tramite cui si può installare un package prelevandolo direttamente dai repository di PEAR. In particolare, per l’interazione di PHP, tramite PEAR, con Oracle, è necessario il pacchetto MDB2, consigliato in sostituzione dell'ormai obsoleto package DB. Ad ogni modo di seguito verrà indicato come installare entrambi i pacchetti.
Per il package DB:
 
<pre>
# ./pear install DB
</pre>
 
Per il nuovo package MDB2, invece:
 
<pre>
# ./pear install MDB2
# ./pear install pear/MDB2#oci8
</pre>
 
{{box|Nota Bene:|è necessario ricordarsi di includere il file DB.php, oppure MDB2.php, a seconda del pacchetto installato, all'interno delle proprie pagine PHP per poter utilizzare le funzioni messe a disposizione da questo package per l'interazione con una base di dati Oracle.
L'istruzione da me utilizzata è la seguente:
 
require_once ('MDB2.php');}}
 
=Conclusioni=
Bene, a questo punto abbiamo creato un sistema completo per lo sviluppo e l'erogazione di applicazini web-based
 


Bene, l'installazione e la configurazione di Oracle Server 10g XE sono complete!
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Autore: [[Utente:Keltik|Keltik]] 07:20, Giu 20, 2005 (EDT)<br/>
[[Utente:MaXeR|MaXeR]] 07:59, Lug 18, 2005 (EDT)
[[Categoria:Server]][[Categoria:Networking]]
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