Pulire Debian: differenze tra le versioni

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m (→‎File di Configurazione: formattazione e piccole modifiche)
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Questa � la Sandbox, cio� la lettiera per i vostri bisognini ;-).
{{debianized}}


Usate questa pagina per fare delle prove, potete scrivere quello che volete e provare tutte le formattazioni che vi vengono in mente, ma per favore non cancellate questa pagina, ne siate volgari.
==Introduzione==


Per informazioni sull'editing:
Dopo  qualche mese di utilizzo di una linux box, spesso si notano dei sostanziali rallentamenti...
Magari abbiamo passato questi periodi installando e disintallando applicazioni, provando programmi e configurazioni...ed il sistema risente un po' di queste 'esperienze'...
In questo HowTo vedremo di analizzare una soluzione molto comoda (sicuramente molto di più di quella classica di formattare e ricominciare da capo) per rimettere in sesto la nostra amata Debian.


* [[Help:Editing]]
==Prevenire è meglio che curare==


Penso che sia una cosa certa, poter lavorare su un sistema 'pulito' e 'pulibile' è sicuramente più comodo e divertente che su uno 'sporco' e mal gestito, soprattutto quando si tratta di pulizia o di interventi sul sistema!


'''Prove:'''
Iniziamo con la rassegna di applicazioni utili:


Punto moltiplicativo: 2 · 6 = 17


Lettera 'e' maiuscola accentata: È
==CheckInstall: deb da sorgenti==
 
Checkinstall è una utilità che permette di creare dei pacchetti Debian partendo da sorgenti...
Attenzione, però: non sono pacchetti completi, ma semplicemente aiutano a tenere traccia dei file installati dal programma, facilitando l'aggiornamento e la rimozione dello stesso.
Iniziamo con l'installazione:
<pre>
# apt-get install checkinstall
</pre>
 
 
L'utilizzo è molto semplice ed intuitivo: la configurazione dei sorgenti (./configure --some-options) e la compilazione (make) devono venir svolte, mentre il comando
<pre>
# make install
</pre>
 
deve essere sostituito da
<pre>
# checkinstall
</pre>
 
 
Ed il gioco è fatto!
Durante l'esecuzione del programma verranno poste alcune domande, ad esempio il tipo di pacchetto (il programma permette di creare pacchetti deb, rpm, tgz (usati da slackware))!
Sono disponibili, opzionalmente, le seguenti direttive (anche se non mi è mai capitato di doverne fare uso):
 
; -y, --default : Accetta i valori di default (Modalità non interattiva)
; --pkgname=name : Imposta il nome del pacchetto
; --pkgversion=version : Imposta la versione
; -A, --arch, --pkgarch=arch : Imposta l'architettura
; --pkgrelease=release : Imposta la release version
; --pkggroup=group : Imposta il gruppo a cui il pacchetto deve appartenere (doc, games, net...)
; --pakdir=directory : Dove salvare il pacchetto
; --maintainer=email_addr : Il maintainer del pacchetto
; --dpkgflags=flags : Eventuali flag da passare a dpkg
; --bk : Esegue un Backup dei file che verranno sovrascritti
 
 
Una volta completato il processo, il pacchetto verrà automaticamente installato.
 
{{Box|Nota Bene|Nel file di controllo del pacchetto non vengono segnate eventuali dipendenze, sostituzioni e/o conflitti, in quanto lo scopo di checkinstall è quello di tenere traccia dei file generati, e non di creare un pacchetto Debian ufficiale...
Non ridistribuite il pacchetto così creato: è solo per uso personale (per motivazioni uguali a quella precedente)!}}
 
 
Questa è la premessa per poter avere un sistema pulito, senza file 'orfani' che gironzolano per il sistema...
 
==Debfoster==
<pre>
# apt-get install debfoster
</pre>
 
Lo scopo di questo programma è di mostrare i pacchetti che non sono installati come dipendenze...
Una volta individuato uno di questi pacchetti, verà mostrata una lista con indicati i pacchetti 'bloccati' da questo.
 
Output d'esempio:
<pre>
libxml-libxml-perl is keeping the following 3 packages installed:
libxml-libxml-common-perl libxml-namespacesupport-perl libxml-sax-perl
Keep libxml-libxml-perl? [Ynpsiuqx?], [H]elp:</pre>
 
 
Ora possiamo scegliere cosa fare:
 
; Y : mantiene il pacchetti installato
; n : Rimuove il pacchetto segnalato
; p : Rimuove il pacchetto segnalato e tutti i pacchetti da lui trattenuti
; s : Salta la domanda
; i : Visualizza informazioni sul pacchetto
; ? : Uguale a '''i'''
; u : Ripropone la domanda precedente
; q : Esce senza apportare alcuna modifica
; x : Esce e rimuove i pacchetti selezionati
; h : Visualizza la guida ai comandi
 
 
Che dire...uno strumento veramente potente!
 
Quando si procede alla pulizia con questo programma, però, è bene fare attenzione ad alcune cose, che potrebbero generare non pochi problemi:
- Tutte le informazioni mostrate non prendono in considerazione eventuali programmi compilati da sorgenti (con il classico make install o anche con checkinstall);
- Leggere con attenzione le librerie elencate come 'bloccate', in quanto qualche volta potrebbe essere indicata, per esempio, una libreria di sviluppo non necessaria all'esecuzione di altri programmi, ma indispensable per la compilazione (libncurses5-dev, ad esempio).
 
==Deborphan==
<pre>
# apt-get install deborphan
</pre>
 
Questo programma, genera una lista di pacchetti 'orfani'.
Per pacchetti 'Orfani' indichiamo quelle librerie che non sono più necessarie, in quanto nessun pacchetto installato le indica come dipendenza.
 
Attenzione se si hanno programmi compilati da sorgente (in modo classico o con checkinstall): le dipendenze di quei pacchetti sono saranno controllate, e si potrebbe incorrere in problemi di esecuzione di questi programmi!
 
Opzione interessante è '''--libdev''', che genera una lista delle librerie di sviluppo (quelle che finiscono con -dev) non necessarie!
 
Per visualizzare una lista dei pacchetti 'Orfani', è sufficiente lanciare il seguente comando:
<pre>
# deborphan
</pre>
 
o
<pre>
# deborphan --libdevel
</pre>
 
È possibile fare in modo che apt-get 'legga' la lista dei pacchetti generata da deborphan:
<pre>
# apt-get --purge remove `deborphan`
# apt-get --purge remove `deborphan --libdev`
</pre>
 
L'opzione --purge ha la funzione di rimuovere anche i file di configurazione.
 
 
==File di Configurazione==
 
Eliminando i file di configurazione si libera spazio, e si mantiene più pulita la directory <tt>/etc</tt>.
 
Con il seguente comando è possibile rimuovere i file di configurazione che sono stati lasciati nel sistema dai pacchetti rimossi senza l'opzione <code>--purge</code>:
 
<pre>
# dpkg --purge `COLUMNS=300 dpkg -l | egrep "^rc" | cut -d' ' -f3`
</pre>
 
Ecco una breve spiegazione dei comandi:
 
<pre>dpkg --purge listapacchetti</pre>
 
rimuove i file di configurazione di tutti i pacchetti indicati. La lista dei pacchetti è ottentuta tramite il comando:
 
<pre>`COLUMNS=300 dpkg -l | egrep "^rc" | cut -d' ' -f3`</pre>
 
che genera la lista dei pacchetti che non sono stati rimossi completamente (cioè dei quali non sono stati rimossi i file di configurazione).
 
In dettaglio:
;<tt>COLUMNS=300</tt>: Modifica la larghezza delle righe, evitando così il troncamento dei nomi dei pacchetti (<tt>COLUMNS</tt> è una semplice variabile di ambiente)
;<tt>dpkg -l</tt>: Elenca tutti i pacchetti disponibili
;<tt>egrep "^rc"</tt>: Visualizza solo quelle righe che iniziano con "rc" (stato che indica che il pacchetto è stato rimosso ma sono ancora presenti i file di configurazione)
;<tt>cut -d' ' -f3</tt>: Restituisce solo il nome del pacchetto: usa come delimitatore (<code>-d</code>) di campo uno spazio (<code>' '</code>) e prende solo il terzo campo (<code>-f3</code>, ''field'' in inglese).
 
==Localepurge: rimuoviamo le lingue che non ci interessano!==
 
Spesso, non sono necessarie tutte le lingue che un pacchetto installa..
Di solito ne bastano due:
* '''en''' (lingua generale)
* '''it_IT''' (lingua dell'utilizzatore)
Tra le varianti va scelta quella che viene usata nel proprio sistema (nel mio caso it_IT@euro e en_US)
 
Quindi, quelle superflue, potrebbero essere tranquillamente rimosse, liberando un po' di spazio inutile!
 
{{Box|NOTA BENE|è sconsigliabile rimuovere l'inglese, in quanto è la lingua di default del sistema...
per evitare problemi, lasciarla installata.}}
 
 
Durante la configurazione di localepurge, verrà mostrata una lista di lingue, dalla quale vanno selezionate solo quelle che devono venir rimosse.
 
Una volta fatto questo, lanciando il comando
<pre># localepurge</pre>
 
verranno eliminati i locales non necessari!!!
 
Ma non solo! quando si installerà uno o più pacchetti, a questi verranno automaticamente rimosse le localizzazioni che non erano state selezionate durante la configurazione del programma.
 
{{Box|Nota|Per chi avesse dei dubbi sull'efficacia di questa utility, ecco le statistiche sullo spazio liberato sul mio laptop (su cui ho appena installato Debian):
<pre>
knio:/home/maxer# localepurge
localepurge: Disk space freed in /usr/share/locale: 109778K
localepurge: Disk space freed in /usr/share/man: 1940K
 
Total disk space freed by localepurge: 111718K
</pre>}}
 
==La cache di apt-get==
 
Quando scarichiamo un pacchetto, questo viene salvato in /var/cache/apt/archives in modo da rendere più veloce il download in caso di reinstallazione, oppure per permettere il salvataggio di questi su cd (in caso di connessioni lente o a consumo).
Però, ovviamente, occupano spazio e (dopo qualche mese, tra aggiornamenti e nuove installazioni) si arriva facilmente ad 1Gb di dati..
Per risolvere questo problemia, lo stesso apt-get ha due comandi che gestiscono la pulizia della cache dei pacchetti scaricati:
clean e autoclean
 
Vediamoli in dettaglio:
; apt-get clean : Rimuove tutti i pacchetti contenuti in /var/cache/apt/archives e in /var/cache/apt/archives/partial (eccezione fatta per i file di lock)
; apt-get autoclean : Rimuove tutti i pacchetti che non possono più essere scaricati (perchè rimossi dai repository Debian, versioni non può scaricabili in quanto 'superate',...)
 
Per quanto riguarda il sistema, abbiamo terminato...
 
==La cache di apt-build==
 
Le stesse cosa dette per ''apt-get'', valgono anche per ''apt-build''. Questo, infatti, una volta scaricati e compilati i sorgenti, non li rimuove. È facile, così, occupare svariati Gb di spazio con i sorgenti (e i risultati della compilazione). Apt-build, per effettuare pulizia, ci mette a disposizione 3 ''azioni'':
; clean-sources : esegue un ''debian/rules clean'', che rimuove solamente i prodotti della compilazione;
; clean-build : rimuove il contenuto della directory '''/var/cache/apt-build/build/''' che contiene i sorgenti dei pacchetti ricompilati;
; clean-repository : rimuove il contenuto della directory '''/var/cache/apt-build/repository/''' che contiene i pacchetti ricompilati tramite apt-build.
 
==Home==
 
Nella vostra home vengono creati i file di configurazione delle applicazioni!
niente di strano, se non fosse che occupano spazio, spesso senza un motivo!
per vedere questi file/directory di configurazione è necessario usare ls seguito dalla opzione -a:
<pre>
$ ls -a
</pre>
 
 
Così facendo verranno mostrati i file/directory nascosti (in pratica quelli con un punto davanti).
Una volta individuati dei file/directory appartenenti ad applicazioni non più presenti nel sistema, o non più utilizzate dal vostro utente, si può procedere alla rimozione con:
<pre>
$ rm -r nome_dir
</pre>
 
 
dove l'opzione -r indica la ricorsività dell'operazione, consentendo l'eliminazione delle directory.
 
 
==Conclusione==
 
Queste sono le tecniche base per tenere pulita una Debian, e sono quelle che applico regolarmente alle mie macchine...
Diciamo che si avvertono i miglioramenti, soprattutto per quanto riguarda lo spazio risparmiato, che permette una miglior organizzazione dei dati all'interno del disco!
 
 
---- [[User:MaXeR|MaXeR]]
[[Categoria:Apt]]
[[Categoria:Sistema]]
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