Debian come server VPN

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Debian-swirl.png Versioni Compatibili

Debian 7 "wheezy"
Debian 8 "jessie"

Introduzione

In molte aziende c'è la necessità di permettere al personale fuori ufficio la connessione ad alcuni servizi della LAN o ad alcune directory presenti sul server aziendale.
Un sistema semplice per permettere tutto questo è di creare una rete privata virtuale (VPN): una Virtual Private Network o VPN è una rete di telecomunicazioni privata instaurata tra soggetti che utilizzano un sistema di trasmissione pubblico e condiviso come per esempio Internet. Lo scopo delle reti VPN è di dare alle aziende le stesse possibilità delle linee private in affitto ad un costo inferiore sfruttando le reti condivise pubbliche. La sicurezza è garantita dal fatto che all'interno della rete pubblica viene creato un tunnel criptato in cui corre tutta la comunicazione.
Tra le possibili opzioni la scelta è ricaduta su OpenVPN, principalmente per la facilità di configurazione e per il supporto a diversi tipi di sistemi operativi o dispositivi; esistono infatti client OpenVPN per Microsoft Windows, per MacOSX, per Linux e per diversi dispositivi mobili quali iPhones e smartphones. OpenVPN crea connessioni punto-punto ( client-server ) criptate in modo simile a Ipsec ma senza modificare il kernel, permettendo il routing delle chiamate del client sulla rete del server. In altre parole con un portatile equipaggiato ad esempio con Microsoft Windows ( il client ) è possibile collegarsi al server che ospita OpenVPN, il quale si occuperà poi del routing verso le macchine della rete remota, gestendo il tutto come se si fosse fisicamente collegati ad uno switch della rete remota.

Prerequisiti

Il server OpenVPN deve essere raggiungibile da internet; perciò è indispensabile avere uno dei seguenti requisiti:

  • un indirizzo IP pubblico statico sul server OpenVPN
  • un indirizzo IP pubblico sul router, con impostato il corretto port-forward verso il server OpenVPN
  • un account DynDNS o simili con il quale sopperire alla mancanza di un indirizzo IP pubblico statico.

Purtroppo se l'IP è privato (ad esempio se il provider fa passare i propri clienti per un NAT) non sarà possibile impostare il server.

Installazione

L'installazione è molto semplice e consta di pochissimi passaggi:

# aptitude update
# aptitude upgrade
# aptitude install openssl
# aptitude install openvpn

L'ultimo comando terminerà miseramente con un avvertimento simile a questo:

Setting up openvpn (2.0.9-8) …
Starting virtual private network daemon:...
failed!

Niente paura! Il demone non è partito perché non abbiamo ancora creato i file di configurazione necessari.

Generazione dei certificati

Prima di configurare OpenVPN abbiamo bisogno di generare i certificati che identificheranno il server e i client. Rechiamoci nella directory:

# cd /usr/share/doc/openvpn/examples/easy-rsa/2.0/

Nel caso in cui questo percorso non esistesse, possiamo localizzare la directory easy-rsa con i comandi:

# updatedb
# locate easy-rsa

Una volta trovata, copiamola nel path corretto:

# cp -R /usr/share/doc/openvpn/examples/easy-rsa /etc/openvpn
# cd /etc/openvpn/easy-rsa/2.0

Modifichiamo quindi il file vars:

# nano vars

verifichiamo che abbia il seguente contenuto e modifichiamo le informazioni secondo le nostre necessità:

export KEY_COUNTRY="IT"
export KEY_PROVINCE="LO"
export KEY_CITY="Lodi"
export KEY_ORG="Organizzazione"
export KEY_EMAIL="ferdy@organizzazione.com"

Salviamo il file e procediamo inizializzando le chiavi:

# . ./vars

Quindi cancelliamo eventuali vecchi certificati:

# ./clean-all

Creiamo il nuovo ca (certificate authority):

# ./build-ca

Otterremo un output del genere, dove quasi tutti i valori saranno autopopolati, dato che abbiamo in precedenza modificato il file vars

mioserver:/etc/openvpn/easy-rsa/2.0# ./build-ca
Generating a 1024 bit RSA private key
…++++++
…………………….++++++
writing new private key to ‘ca.key’
—–
You are about to be asked to enter information that will be incorporated
into your certificate request.
What you are about to enter is what is called a Distinguished Name or a DN.
There are quite a few fields but you can leave some blank
For some fields there will be a default value,
If you enter ‘.’, the field will be left blank.
—–
Country Name (2 letter code) [IT]:
State or Province Name (full name) [LO]:
Locality Name (eg, city) [Lodi]:
Organization Name (eg, company) [Organizzazione]:
Organizational Unit Name (eg, section) []:
Common Name (eg, your name or your server’s hostname) []:mioserver
Email Address [ferdy@organizzazione.com]:

L'unico valore che dovremo aggiungere a mano sarà il Common Name, dove andrà indicato il nome completo del server.
A questo punto siamo pronti per generare il certificato per il server:

# ./build-key-server mioserver

che avrà un output simile al seguente:

mioserver:/etc/openvpn/easy-rsa/2.0# ./build-key-server mioserver
Generating a 1024 bit RSA private key
………++++++
…………………++++++
writing new private key to ‘server.key’
—–
You are about to be asked to enter information that will be incorporated
into your certificate request.
What you are about to enter is what is called a Distinguished Name or a DN.
There are quite a few fields but you can leave some blank
For some fields there will be a default value,
If you enter ‘.’, the field will be left blank.
—–
Country Name (2 letter code) [IT]:
State or Province Name (full name) [LO]:
Locality Name (eg, city) [Lodi]:
Organization Name (eg, company) [Organizzazione]:
Organizational Unit Name (eg, section) []:
Common Name (eg, your name or your server’s hostname) []:mioserver

Anche in questo caso l'unico valore che dovremo aggiungere a mano sarà il Common Name, dove andrà indicato il nome completo del server.

A questo punto possiamo generare il certificato per il client (questa operazione andrà ripetuta per ogni client che dovrà collegarsi alla VPN):

# ./build-key client1

Otterremo un output simile al precedente, in cui l'unico valore che dovremo aggiungere a mano sarà il Common Name, dove andrà indicato il nome completo del client (in questo caso client1). Alla richiesta di una password lasciamo il campo bianco, premendo semplicemente enter.
Con questa configurazione, ai client che si connetteranno alla VPN non sarà richiesta alcuna password e questo può essere visto come un buco di sicurezza nel caso in cui uno dei client venga ad esempio rubato. Se vogliamo obbligare i client ad inserire una password all'atto della connessione, occorre sostituire il comando ./build-key con ./build-key-pass.

Generiamo infine i parametri di Diffie-Hellman per il server:

# ./build-dh

che darà come output qualcosa di simile:

mioserver:/etc/openvpn/easy-rsa/2.0# ./build-dh
Generating DH parameters, 1024 bit long safe prime, generator 2
This is going to take a long time
……………………+……………………………………..+…….
………………….+..+……………………………………………
…………………………….+………..+…………..+……………
……………………………………………………….+…………
…………………………………………………………………..
…………………………………+………..++*++*++*

Configurazione del Server

Spostiamo i file generati nella directory corretta:

# cd keys
# cp ca.crt /etc/openvpn
# cp ca.key /etc/openvpn
# cp mioserver.crt /etc/openvpn
# cp mioserver.key /etc/openvpn
# cp dh1024.pem /etc/openvpn

Spostiamoci in /etc/openvpn:

# cd /etc/openvpn

e creiamo il file di configurazione principale:

# nano openvpn.conf

Il suo contenuto dovrà essere simile al seguente:

port 1194
proto udp
dev tun
ca ca.crt
cert mioserver.crt
key mioserver.key
dh dh1024.pem
server 172.17.0.0 255.255.255.0
ifconfig-pool-persist ipp.txt
keepalive 10 120
comp-lzo
user nobody
group users
persist-key
persist-tun
status openvpn-status.log
verb 3
client-to-client

L'ultima riga (client-to-client) è necessaria solo se vogliamo che i client VPN connessi al nostro server siano in grado di parlare tra di loro.
Un esempio ben commentato di tutte le opzioni utilizzabili nella configurazione si trova nella documentazione di Debian: /usr/share/doc/openvpn/examples/sample-config-files/server.conf.gz.

Per permettere ai client di contattarsi tra loro dobbiamo inoltre abilitare l'IP forward:

echo 1 > /proc/sys/net/ipv4/ip_forward

Potrebbe essere utile inserire questo comando nello script di gestione del firewall del server, in modo che l'operazione sia automatizzata.

Test

Riavviamo il demone OpenVPN:

# /etc/init.d/openvpn restart

Verifichiamo che nella nostra configurazione di rete ci sia il nuovo device virtuale per il tunnel VPN:

# ifconfig
eth0      ...
 
lo        Link encap:Local Loopback
          inet addr:127.0.0.1  Mask:255.0.0.0
          inet6 addr: ::1/128 Scope:Host
          UP LOOPBACK RUNNING  MTU:16436  Metric:1
          RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
          TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
          collisions:0 txqueuelen:0
          RX bytes:0 (0.0 b)  TX bytes:0 (0.0 b)
 
tun0      Link encap:UNSPEC  HWaddr 00-00-00-00-00-00-00-00-00-00-00-00-00-00-00-00
          inet addr:172.17.0.1  P-t-P:172.17.0.2  Mask:255.255.255.255
          UP POINTOPOINT RUNNING NOARP MULTICAST  MTU:1500  Metric:1
          RX packets:1958 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
          TX packets:230 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
          collisions:0 txqueuelen:100
          RX bytes:112672 (110.0 KiB)  TX bytes:23860 (23.3 KiB)

e verifichiamo che la configurazione sia funzionante:

# ping 172.17.0.1
 PING 172.17.0.1 (172.17.0.1) 56(84) bytes of data.
 64 bytes from 172.17.0.1: icmp_seq=1 ttl=64 time=0.041 ms 64 bytes from 172.17.0.1: icmp_seq=2 ttl=64 time=0.030 ms

Configurazione dei client

Client Debian

L'installazione è molto semplice e consta di pochissimi passaggi:

# aptitude update
# aptitude upgrade
# aptitude install openvpn

Ora dobbiamo copiare dal server i file relativi al certificato del client, ad esempio con scp:

# scp -C -r root@mioserver:/etc/openvpn/easy-rsa/2.0/keys/client1* /etc/openvpn/
# scp -C -r root@mioserver:/etc/openvpn/easy-rsa/2.0/keys/ca.cert /etc/openvpn/

Quindi creiamo il file di configurazione:

# nano /etc/openvpn/openvpn.conf

avente come contenuto:

client
dev tun
proto udp
remote ip-or-hostname-of-your-openvpn-server 1194
resolv-retry infinite
nobind
persist-key
persist-tun
ca ca.crt
cert client1.crt
key client1.key
comp-lzo
verb 3

Salviamolo e riavviamo il demone:

# /etc/init.d/openvpn restart
Starting virtual private network daemon: openvpn(OK).

Verifichiamo che sia presente il nuovo device di rete:

# ifconfig
tun0 Link encap:UNSPEC HWaddr 00-00-00-00-00-00-00-00-00-00-00-00-00-00-00-00
inet addr:172.16.0.2 P-t-P:172.16.0.5 Mask:255.255.255.255
UP POINTOPOINT RUNNING NOARP MULTICAST MTU:1500 Metric:1
RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:100
RX bytes:0 (0.0 b) TX bytes:0 (0.0 b)

e proviamo a contattare il server:

# ping 172.16.0.1
PING 172.16.0.1 (172.16.0.1) 56(84) bytes of data.
64 bytes from 172.16.0.1: icmp_seq=1 ttl=64 time=56.1 ms

Client Windows

Per installare OpenVPN GUI per Windows su di un sistema Microsoft Windows XP a 32 o 64 bit, procedere nel seguente modo:

  • Effettuare il download del pacchetto di installazione dall'URL http://openvpn.se/download.html. Scegliere la versione contenente oltre alla GUI anche il software OpenVPN già incluso;
  • Avviare l'installazione. Scegliere le opzioni di default e confermare di voler proseguire nell'installazione del TAP-Win32 Adapter V8 (si tratta dell'interfaccia Ethernet Virtuale utilizzata da OpenVPN).
  • Terminata la procedura di installazione, nella TrayBar compare un'icona con due terminali rossi ed un globo terrestre. Tali terminali diventano gialli quando si sta tentando una connessione e finalmente verdi quando la connessione VPN con la LAN remota è stabilita;
  • Dal Menù di Avvio di Windows, cliccare su [Start]->[Programmi]->[OpenVPN]->[OpenVPN configuration file directory]. Si aprirà la cartella:

C:\Programmi\OpenVPN\config in cui bisogna

    • creare il file di configurazione client1.ovpn contenente la seguente configurazione:
client
dev tun
proto udp
remote mioserver-remote-ip-address 1194
resolv-retry infinite
nobind
persist-key
persist-tun
ca ca.crt
cert client1.crt
key client1.key
comp-lzo
verb 3
route-delay
    • copiare i file ca.crt client1.crt client1.key presi dal server.
  • A questo punto, effettuando un doppio click sull'icona di OpenVPN nella Tray Bar, inizia la procedura di connessione. Se l'autenticazione avviene con successo la connessione VPN sarà stabilita e i due terminali dell'icona di OpenVPN diventano verdi.

Cliccando con il tasto destro del mouse sull'icona di OpenVPN nella Traybar compare un menù con diverse utili opzioni elencate di seguito e che si commentano da sole: Connect, Disconnect, Show Status, View Log, Edit Config, Proxy Settings. In particolare, qualora si verificassero problemi di connessione è utile la voce View Log per stabilire la causa dell'insuccesso.

  • Se invece la connessione avviene, quindi i 2 terminali dell'icona sono verdi, ma comunque non si raggiunge la LAN remota o Internet, può tornare utile il comando ipconfig /all da digitare al Prompt dei Comandi di Windows. Ecco un esempio della parte di output che interessa:
Scheda Ethernet Connessione alla rete locale (LAN) 7:

        Suffisso DNS specifico per connessione:
        Descrizione . . . . . . . . . . . . . : TAP-Win32 Adapter V8
        Indirizzo fisico. . . . . . . . . . . : 00-FF-AD-63-83-3D
        DHCP abilitato. . . . . . . . . . . . : Sì
        Configurazione automatica abilitata . : Sì
        Indirizzo IP. . . . . . . . . . . . . : 192.168.250.51
        Subnet Mask . . . . . . . . . . . . . : 255.255.255.0
        Gateway predefinito . . . . . . . . . : 192.168.250.254
        Server DHCP . . . . . . . . . . . . . : 192.168.0.0
        Server DNS . . . . . . . . . . . . .  : 192.168.250.254
        Lease ottenuto. . . . . . . . . . . . : giovedì 20 settembre 2007 19.51.37
        Scadenza lease . . . . . . . . . . . .: venerdì 19 settembre 2008 19.51.37


Se vogliamo che la connessione VPN parta al login del nostro utente, è sufficiente creare un file BAT con contenuto:

openvpn-gui --connect client1.ovpn
exit

e metterlo in esecuzione automatica.

Windows 7

L'installazione di OpenVPN su Windows 7 ha bisogno di un piccolo intervento manuale in più. Si scarichi innanzitutto l'ultima versione del client dall'indirizzo: http://openvpn.net/release/ . Poi si lanci il file scaricato in modalità compatibile con Windows Vista Service Pack 1 e come Amministratore. Il resto dei passaggi sono identici a quelli visti nel paragrafo precedente.
Se non vogliamo essere annoiati dal messaggio di conferma dell'avvio di OpenVPN con le credenziali di amministratore, possiamo creare il file OPENVPN_runas_W7task.XML con contenuto:

<?xml version="1.0" encoding="UTF-16"?> <Task version="1.2" xmlns="http://schemas.microsoft.com/windows/2004/02/mit/task">
   <RegistrationInfo>
     <Date>2010-05-14T10:47:32.1799727</Date>
     <Author>Ferdinando Bassi v1.0</Author>
     <Description>Avvio openvpngui all'accesso utente con privilegi elevati</Description>
   </RegistrationInfo>
   <Triggers>
     <LogonTrigger>
       <Enabled>true</Enabled>
     </LogonTrigger>
   </Triggers>
   <Principals>
     <Principal id="Author">
       <UserId>CLIENT1\utente</UserId>
       <LogonType>InteractiveToken</LogonType>
       <RunLevel>HighestAvailable</RunLevel>
     </Principal>
   </Principals>
   <Settings>
     <MultipleInstancesPolicy>IgnoreNew</MultipleInstancesPolicy>
     <DisallowStartIfOnBatteries>false</DisallowStartIfOnBatteries>
     <StopIfGoingOnBatteries>true</StopIfGoingOnBatteries>
     <AllowHardTerminate>true</AllowHardTerminate>
     <StartWhenAvailable>true</StartWhenAvailable>
     <RunOnlyIfNetworkAvailable>false</RunOnlyIfNetworkAvailable>
     <IdleSettings>
       <StopOnIdleEnd>true</StopOnIdleEnd>
       <RestartOnIdle>false</RestartOnIdle>
     </IdleSettings>
     <AllowStartOnDemand>true</AllowStartOnDemand>
     <Enabled>true</Enabled>
     <Hidden>false</Hidden>
     <RunOnlyIfIdle>false</RunOnlyIfIdle>
     <WakeToRun>false</WakeToRun>
     <ExecutionTimeLimit>P3D</ExecutionTimeLimit>
     <Priority>7</Priority>
   </Settings>
   <Actions Context="Author">
     <Exec>
       <Command>"C:\Program Files (x86)\OpenVPN\bin\openvpn-gui-1.0.3.exe"</Command>
     </Exec>
   </Actions>
 </Task> 

Attenzione a correggere, nel file precedente, il nome del PC e dell'utente!!
Fatto ciò è sufficiente importarlo dall'interfaccia delle "Utilità di pianificazione" per terminare il tutto.

Registrare i LOG delle connessioni instaurate e concluse

Può essere utile avere dei file di log esaustivi su quante connessioni siano state aperte, da quali client, a quali ore. A tale scopo si può modificare il file di configurazione /etc/openvpn/openvpn.conf ed aggiungere le righe:

script-security 2
client-connect ./client-connect.sh
client-disconnect ./client-disconnect.sh

Ora creiamo i due files /etc/openvpn/client-connect.sh e /etc/openvpn/client-disconnect.sh, di contenuto:

  1. /etc/openvpn/client-connect.sh:
#!/bin/bash
# This is an openvpn connect script that log users connection
# ${ifconfig_pool_remote_ip} is IP/Subnet/MAC
# ${common_name} is certificate's common name
#
test -f /var/log/openvpn/conn.log || touch /var/log/openvpn/conn.log
echo "`date` - connect - CN: ${common_name} has IP: ${ifconfig_pool_remote_ip}" >> /var/log/openvpn/conn.log
  1. /etc/openvpn/client-disconnect.sh:
#!/bin/bash
# This is an openvpn disconnect script that log user
# ${ifconfig_pool_remote_ip} is IP/Subnet/MAC
# ${common_name} is certificate's common name
#
test -f /var/log/openvpn/conn.log || touch /var/log/openvpn/conn.log
echo "`date` - disconnect - CN: ${common_name} from IP ${ifconfig_pool_remote_ip}" >> /var/log/openvpn/conn.log

Creiamo la directory dei log:

# mkdir /var/log/openvpn
# touch /var/log/openvpn/conn.log

e riavviamo il servizio openVPN con il classico:

/etc/init.d/openvpn restart

I logs di connessione/disconnessione verranno ora inseriti nel file /var/log/openvpn/conn.log .




Guida scritta da: Ferdybassi 15:07, 17 apr 2011 (CEST)   Debianized 20%
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