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Appunti per una guida su come installare, configurare e gestire KVM.

Prerequisiti

Kernel-based Virtual Machine (KVM) è un'infrastruttura di virtualizzazione del kernel Linux. KVM attualmente supporta una completa virtualizzazione usando Intel VT o AMD-V.
Per utilizzare KVM è necessario avere un processore dotato di estensioni per la virtualizzazione; verifichiamo quindi che siano presenti con il seguente comando:

# egrep -c '(vmx|svm)' /proc/cpuinfo

Se il comando restituisce "1" o un numero maggiore le estensioni sono state rilevate; se restituisce "0", significa che il vostro processore non dispone di tali estensioni e dovrete quindi utilizzare una soluzione di virtualizzazione differente, come ad esempio Xen o VirtualBox.
Nel caso vogliate creare VirtualMachine con un quantitativo di RAM superiore ai 2 GB, è necessario avere un processore con architettura X86-64. Anche in questo caso possiamo estrarre questa informazione dal file /proc/cpuinfo:

# egrep -c ' lm ' /proc/cpuinfo

Anche in questo caso, se il comando restituisce un numero diverso da "0", il vostro processore potrà eseguire software a 64 bit.
L’ultima componente in gioco è il kernel del vostro sistema, che deve essere compilato con il supporto ai 64 bit; per verificarlo è sufficiente lanciare:

# uname -m
x86_64

Installazione

A causa di alcuni bug presenti nel pacchetto libvirt di Wheezy è consigliabile installare una versione più aggiornata dal repository backports (assicurarsi quindi che il repository backport sia presente nel file /etc/apt/sources.list):

# apt-get -t wheezy-backports install qemu-kvm virtinst libvirt-bin bridge-utils screen debconf

Diamo la possibilità all'utente con il quale siamo loggati (root) di gestire le macchine virtuali, aggiungendolo ai gruppi corretti:

# adduser `id -un` libvirt
# adduser `id -un` kvm

ed eventualmente estendiamo questa possibilità anche a uno o più altri utenti:

# adduser ferdy libvirt

Quindi verifichiamo che l'installazione si sia conclusa correttamente:

# virsh -c qemu:///system list

Dovremmo ottenere:

Id Name                 State
----------------------------------
 
#

Il tool utilizzato, virsh, è una shell interattiva che permette di gestire il proprio ambiente di virtualizzazione da linea di comando.

Configurazione

Come prima cosa avviamo il network di default di libvirt:

# virsh net-start default && virsh net-autostart default

Per fare in modo che le virtual machine possano connettersi alla stessa rete presso cui il server è collegato, esattamente come se fossero dei normali PC, sarà necessario configurare bridge (per approfondimenti si veda la guida: Ethernet Bridging: "trasformare" un computer in un hub/switch) e abilitare l'IP forward per dare accesso a internet. Per prima cosa installiamo i tool necessari:

# apt-get install bridge-utils

Quindi modifichiamo la nostra configurazione di rete in questa maniera:

# nano /etc/network/interfaces
####################
# PRIMA DEL BRIDGE
####################
#auto eth0
#iface eth0 inet static
#        address 192.168.0.100
#        netmask 255.255.255.0
#        network 192.168.0.0
#        broadcast 192.168.0.255
#        gateway 192.168.0.1

##################
# DOPO IL BRIDGE
##################
auto eth0
iface eth0 inet manual

auto br0
iface br0 inet static
        address 192.168.0.100
        network 192.168.0.0
        netmask 255.255.255.0
        broadcast 192.168.0.255
        gateway 192.168.0.1
        bridge_ports eth0
        bridge_fd 9
        bridge_hello 2
        bridge_maxage 12
        bridge_stp off

E infine abilitiamo l'IP Forward modificando il file:

# nano /etc/sysctl.conf

come segue:

net.bridge.bridge-nf-call-ip6tables = 0
net.bridge.bridge-nf-call-iptables = 0
net.bridge.bridge-nf-call-arptables = 0 

Carichiamo le modifiche:

sysctl -p /etc/sysctl.conf

Per fare in modo che le modifiche appena apportare rimangano anche dopo un riavvio dobbiamo, a causa di un bug segnalato su Ubuntu ma presente anche in Debian Squeeze, apportare i seguenti cambiamenti al file /etc/rc.local, appena prima della riga exit 0:

/sbin/sysctl -p /etc/sysctl.conf

Riavviamo infine i servizi di rete:

# /etc/init.d/networking restart

Creazione di una macchina virtuale

Se il nostro server non ha installata un'interfaccia grafica come Gnome, KDE, XFce o altri, il modo più semplice per gestire le nostre macchine virtuali è quello di utilizzare una workstation Debian GNU/Linux opportunamente configurata.

Configurazione della workstation per la gestione di KVM

Installiamo prima di tutto un'interfaccia grafica per la gestione delle macchine virtuali:

# apt-get install virt-manager ssh-askpass

Quindi aggiungiamo il nostro utente al gruppo di gestione delle macchine virtuali:

# adduser ferdy libvirt

La connessione della workstation al nostro server KVM verrà effettuata in forma sicura attraverso il protocollo SSH. Dobbiamo quindi verificare che SSH sia configurato correttamente sul server e sulla workstation, ad esempio seguendo le guide del nostro wiki:

Una volta verificato il corretto funzionamento di SSH, possiamo aggiungere una connessione dalla nostra workstation al demone libvirt del server:

$ virt-manager -c qemu+ssh://ferdy@192.168.1.1:22222/system

dove:

  • ferdy è il nome utente
  • 192.168.1.1 è l'indirizzo IP del server
  • 22222 è la porta su cui è in ascolto SSH

Creazione di una macchina virtuale

Sulla workstation:

  1. creare una nuova macchina virtuale (fare screenshot)
  2. avviare installazione
  3. installare driver virtio:

http://alt.fedoraproject.org/pub/alt/virtio-win/latest/images/bin/

  1. workaround se la macchina virtuale è Debian:

http://wp.libpf.com/?p=373 Sul server:

# virsh list
# apt-get install acpi-support acpid
# virsh start my-guest-vm
# virsh shutdown my-guest-vm
# virsh destroy my-guest-vm

Per arrestare una VM Windows senza essere loggati:

HKLM\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System\Shutdownwithoutlogon

0=disabled
1=enabled

Memo: http://www.miamammausalinux.org/2011/06/implementazione-di-un-server-di-virtualizzazione-con-kvm/




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