Privilegi di amministrazione
I privilegi di amministratore permettono di svolgere ogni applicazione nel sistema. E su sistemi operativi Unix e Unix-like, come lo è GNU/Linux e quindi Debian, questi privilegi sono assegnati tradizionalmente all'utente root (radice).
È altamente sconsigliato accedere al sistema come tale utente, che andrebbe utilizzato esclusivamente per lo stretto necessario a svolgere attività di amministrazione, quali per esempio l'installazione, l'aggiornamento o la rimozione di software tramite APT, o per cambiare i file di configurazione del sistema.
Una volta effettuato il login con il proprio utente non privilegiato, per poter diventare root ed avere quindi la possibilità di svolgere operazioni di amministrazione, è sufficiente eseguire il comando:
su -
Verrà richiesta la password di root e sarà eseguito l’accesso.
Noterete che il prompt della shell è cambiato, passando da:
$
(che identifica un utente normale) (alcune shell come zsh
però utilizzano il simbolo % al posto di $)
a:
#
(che identifica l'utente root)
Per essere precisi è stata avviata una nuova shell di login, e le è stato assegnato il controllo della console virtuale o del terminale (all'interno di una sessione grafica) utilizzato.
Per ritornare utenti normali è necessario terminare la shell, così che il controllo ritorni a quella che si utilizzava precedentemente, con i soli privilegi di utente. Quindi basta digitare il comando:
exit
oppure più velocemente anche premere CTRL-d
.
Nei comandi riportati in tutta questa Wiki, e in generale nella documentazione di tutti i sistemi Unix, il prompt è riportato prima di ogni comando da digitare per indicare se richiede o meno i privilegi di amministratore.
Questo è il modo classico di operare in Debian, ma è possibile anche ricorrere a sudo, che di default chiede la propria password anziché quella dell'utente root. Solitamente, dopo averlo installato e configurato, si scrive sudo prima di ogni comando da eseguire come amministratore.
Per esempio:
$ whoami
restituisce il proprio nome utente, ma:
$ sudo whoami
restituisce "root", ed è equivalente a:
$ su - # whoami # exit