APT: differenze tra le versioni
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Versione delle 10:55, 31 ago 2014
APT (acronimo di Advanced Packaging Tools) è il sistema usato da Debian per gestire i pacchetti ed è nato per fornire un'interfaccia più amichevole a dpkg (che si occupa di gestire i pacchetti a basso livello).
Grazie a questa interfaccia sono nati dei software (a linea di comando o a interfaccia grafica) che permettono all'utente di gestire facilmente i pacchetti; tra questi:
e molti altri.
apt è una suite di programmi (contenuti nel pacchetto omonimo) che utilizzano l'Advanced Packaging Tools. Questa suite contiene i comandi:
apt, dalla versione 1.0 del pacchetto omonimo, è anche un comando (/usr/bin/apt
) che permette una diverso approccio per ciò che concerne le operazioni (per ora di base) sui pacchetti. ad esempio:
# apt update
# apt install nomepacchetto
e altre. Si propone come un comando che in futuro riunirà funzionalità fornite da pacchetti e comandi diversi. Un po' come accade già con aptitude.
Tratto da : APT HOWTO In principio esistevano i .tar.gz. Gli utenti dovevano compilare ogni programma che volevano usare sui loro sistemi GNU/Linux. Quando fu creata Debian, fu ritenuto necessario che il sistema incorporasse un metodo di gestione dei pacchetti installati sulla macchina. A questo sistema fu dato il nome dpkg. Fu così che nacque il famoso "pacchetto" nel mondo GNU/Linux, poco prima che Red Hat decidesse di creare il proprio "rpm". Rapidamente un nuovo dilemma si fece strada nelle menti degli sviluppatori di GNU/Linux. A loro serviva un modo rapido, pratico ed efficiente per installare i programmi, che gestisse automaticamente le dipendenze e che avesse cura di mantenere i file di configurazione esistenti mentre si effettuavano i vari aggiornamenti. Ancora una volta Debian ha aperto la strada dando vita a APT (Advanced Packaging Tool), che poi è stato adattato da Conectiva per usarlo insieme a rpm e in seguito è stato adottato anche da altre distribuzioni. |
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