LVM: Logical Volume Manager: differenze tra le versioni
Wtf (discussione | contributi) Nessun oggetto della modifica |
Wtf (discussione | contributi) Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 24: | Riga 24: | ||
Ad esempio, una delle possibili differenze tra le due versioni, è il fatto che l'''LVM1'' permetta ''snapshot'' solo in lettura, invece nella 2 sono utilizzabili sia in lettura che scrittura. | Ad esempio, una delle possibili differenze tra le due versioni, è il fatto che l'''LVM1'' permetta ''snapshot'' solo in lettura, invece nella 2 sono utilizzabili sia in lettura che scrittura. | ||
== Funzionamento == | |||
In questa sezione sono introdotti i principi elementi che compongo l'''LVM'' ed è introdotto il funzionamento dello stesso. | |||
===La struttura base dell'''LVM''=== | |||
Il LVM basa il proprio funzionamento sulla seguente struttura: | |||
; ''Volume Group'' ('''VG'''): trattasi del più alto livello di astrazione che raggruppa in sé una collezione di Logical Volume e di Physical Device. | |||
; ''Physical Device'' ('''PD'''): sono i nostri supporti di memorizzazione e possono essere di qualsiasi tipo, sia Hard Disk, sia nastri, sia memorie solide ma anche ambienti RAID, etc. | |||
; ''Logical Volume'' ('''LV'''): l'equivalente nel nostro ''LVM'' in tutto e per tutto di quella che è una partizione su un Hard Disk. L'unica piccola differenza subito evidente è l'etichetta/label (ad es. /dev/nome-''VG''/nome-''LV'' invece del canonico /dev/sda1). Come ogni normale partizione il ''LV'' può contenere un file system a nostro piacimento. | |||
; ''Logical Extend'' ('''LE'''): seppure difficilmente avremo a che farci direttamente, i ''LE'' sono i pezzetti in cui viene suddiviso il ''LV'' in modo di poterlo allocare tra i vari ''PE'' disponibili al ''VG''. | |||
; ''Physycal Extent'' ('''PE'''): ad esempio, quando vogliamo aggiungere un ''PD'' al nostro ''VG'', dobbiamo per prima cosa iniziarlo con il comando <tt>pvcreate</tt>. Questo comando altro non fa che dividere il supporto in tanti spazi in modo da poter poi creare una corrispondenza tra i ''LE'' ed i ''PE'' e così allocare lo spazio necessario per i ''LV''. | |||
In modo un po' stilizzato, possiamo descrivere il passaggio dal concetto di partizioni a quello di ''LV'' nel seguente modo: | |||
<pre> | |||
hd1 sda2 (Physical Device - partizioni) | |||
\ / | |||
\ / | |||
server1 (Volume Group) | |||
/ | \ | |||
/ | \ | |||
/ | \ | |||
Home Root Dati (Logical Volume) | |||
</pre> | |||
La spiegazione di come si comporta e funziona l'''LVM'' è già stata tratta nell'<u>e-zine numero 5</u> di ''debianizzati.org'' nello sviluppo dell'articolo [http://e-zine.debianizzati.org/web-zine/numero_5/?page=46|'''LVM mirror''']. Ecco a seguire [http://e-zine.debianizzati.org/web-zine/numero_5/?page=48| il riporto dell''''Introduzione teorica all'LVM''']: | |||
{| style="-moz-border-radius: 0.5em; width:90%; margin-top:+.7em; background-color:#f0f8ff; border:1px solid #87ceeb; color:#000" align="center" | |||
|- | |||
|''LVM'' è l'acronimo di '''Logical Volume Manager''', ovvero di Gestore dei Volumi Logici di Linux. Ma quindi cosa sono questi ''volumi logici''?<br /> | |||
L'idea di fondo è di sostituire al concetto di partizione un diverso contenitore (il '''Logical Volume''') il quale non dipende più dalle limitate informazioni contenibili nell'[http://guide.debianizzati.org/index.php/MBR MBR] ma, tramite le gestione del kernel Linux, si può liberamente spostare/raggruppare/estendere da un settore all'altro di ogni disco, quasi come se fosse un file o una cartella all'interno del ''file system''.<br /> | |||
<br /> | |||
All'atto pratico <u>la modalità di funzionamento dell'''LVM''</u> può essere riassunta nel seguente modo. L'unità principale sulla quale si basa il sistema è il '''Volume Group'''. Detto ''VG'' verrà da noi dotato di una certa capacità di memoria pari alla capacità di tutti i supporti di massa che gli assegnaremo.<br /> | |||
Tali supporti possono essere dischi SATA, PATA, USB, configurazioni RAID, SSD o quant'altro e mi riferirò ad essi come '''Physical Device'''. I ''PD'' possono anche non avere alcuna partizione, seppure si consiglia di dotarli almeno di una partizione primaria siccome altri sistemi operativi, qualora non riscontrino alcuna partizione, potrebbero inavvertitamente sovrascriverli.<br /> | |||
I ''PD'', quando sono assegnati ad un ''VG'', sono gestiti dall'''LVM'' suddividendo lo spazio disponibile su ognuno di essi tramite una suddivisione in unità fisiche ridotte (di default di qualche Mb) dette '''Physical Extent'''. Per questo motivo, prima di aggiungere un ''PD'' ad un ''VG'' sarà necessario inizializzarlo proprio per creare su di esso i vari ''PE''.<br /> | |||
Quando creeremo un '''Logical Volume''' (ovvero lo spazio che useremo come "partizione") l'''LVM'' gestirà lo spazio virtuale (logico) da noi richiesto suddividendolo in tanti '''Logical Extent''' tali da permettere di distribuire ogni ''LE'', che altro non è che un pezzo del nostro ''LV'', tra i ''PD''. Questa allocazione avviene facendo corrispondere ad ogni ''LE'' un determinato ''PE'' secondo necessità.<br /> | |||
<br /> | |||
Da tale modo di spezzettare i ''LV'' ed i ''PD'' nasce tutta la potenzialità dell'''LVM''. Infatti, quando all'interno del nostro ''VG'' creeremo un ''LV'' l'''LVM'' non sarà obbligato a distribuire lo spazio da noi richiesto tra i ''PD'' ma tra le ''PE''. Pertanto sarà possibile spostare/allargare/ridurre il ''LV'' semplicemente agendo sulla distribuzione delle ''LE'' tra i ''PE'' disponibili.<br /> | |||
Ad esempio, quando in questo articolo creeremo il nostro ''LV'' in modalità mirrored, l'''LVM'' si limiterà semplicemente a sincronizzare alcune ''PE'' di un ''PD'' con le ''PE'' del nostro secondo ''PD''. Pertanto ad ogni coppia di ''PE'' sincronizzata corrisponderà il medesimo ''LE'' (e quindi il medesimo ''LV'').<br /> | |||
<br /> | |||
Per chi, perso tra queste sigle, volesse maggiormente approfondire segnalo alcuni utili HOWTO [http://en.wikipedia.org/wiki/Logical_volume_management [2]] [http://tldp.org/HOWTO/LVM-HOWTO/index.html [3]].<br /> | |||
<br /> | |||
Chi è riuscito a seguire fin qui il discorso, ecco un grafico esemplificativo del funzionamento. In questo caso i ''LE'' sono omessi in quanto corrispondono 1:1 ai ''PE'', ovviamente se vi ci fosse un ''mirror'' la corrispondenza tra ''LE'' e ''PE'' sarebbe 1:2 (un ''LV'' fa riferimento a due diversi spazi sui ''PD''). Infine si osservi il ''LV'' /home, quest'ultimo è in modalità ''striped'' ovvero è in parte sul primo ''PD'' ed in parte sul secondo ''PD''.<br /> | |||
[[immagine:500px-LVM1.svg.png]] | |||
|} | |||
{{Autori | {{Autori |
Versione delle 10:53, 21 mar 2012
Versioni Compatibili Tutte le versioni supportate di Debian |
Introduzione
Il Logical Volume Manager è un software a livello kernel Linux che permette una gestione ed allocazione della memoria sui supporti di memoria in modo flessibile e dinamico, ma soprattutto non limitata allo schema rigido delle partizioni.
La brillante idea da cui derivano tutte le potenzialità di questo strumento è quella di non utilizzare più le partizioni in maniera classica come definite nell'MBR ma di adoperare al posto di queste dei volumi logici virtuali creati e gestiti dall'LVM sui dispositivi assegnategli. In questa maniera, non essendo più vincolati alle partizioni, ne consegue una gestione molto più fluida dei dispositivi di memorizzazione il cui unico limite è l'immaginazione.
ATTENZIONE È buona cosa di norma avere un backup dei propri dati, questo monito vale specialmente per quando si lavora con i filesystem e le partizioni. A buon intenditore poche parole. |
Vantaggi
Tra i principali vantaggi troviamo:
- Libertà di ampliare/ridurre "le partizioni" (il termina corrretto è Logical Volume);
- Possibilità di eseguire snapshot a caldo (senza dover spegnere il computer);
- Possibilità di estendere una partizione su altri supporti di memoria (modalità striped);
- Possibilità di implementare una ridondanza delle partizioni (modalità mirrored);
- Possibilità di trasferire a caldo "le partizioni" (il termina corrretto è Logical Volume) da un supporto fisico ad un altro.
Svantaggi
Si ravvisa un possibilerallentamento della velocità I/O dei supporti di archiviazione seppure molto trascurabile, una maggiore difficoltà in caso di dover recuperare dati dal disco, possibili problemi in fase di boot con alcuni boot loader.
LVM-1 o LVM-2?
Da Lenny in avanti è disponibile la versione LVM2 facilmente installabile con l'omonimo pacchetto. La compatibilità tra la versione 1 e 2 è stata mantenuta ed infatti non dovrebbero esservici problemi per una eventuale migrazione.
In questa guida si è fatto esplicito riferimento a LVM2 ma quasi tutto è replicabile in LVM1.
Ad esempio, una delle possibili differenze tra le due versioni, è il fatto che l'LVM1 permetta snapshot solo in lettura, invece nella 2 sono utilizzabili sia in lettura che scrittura.
Funzionamento
In questa sezione sono introdotti i principi elementi che compongo l'LVM ed è introdotto il funzionamento dello stesso.
La struttura base dell'LVM
Il LVM basa il proprio funzionamento sulla seguente struttura:
- Volume Group (VG)
- trattasi del più alto livello di astrazione che raggruppa in sé una collezione di Logical Volume e di Physical Device.
- Physical Device (PD)
- sono i nostri supporti di memorizzazione e possono essere di qualsiasi tipo, sia Hard Disk, sia nastri, sia memorie solide ma anche ambienti RAID, etc.
- Logical Volume (LV)
- l'equivalente nel nostro LVM in tutto e per tutto di quella che è una partizione su un Hard Disk. L'unica piccola differenza subito evidente è l'etichetta/label (ad es. /dev/nome-VG/nome-LV invece del canonico /dev/sda1). Come ogni normale partizione il LV può contenere un file system a nostro piacimento.
- Logical Extend (LE)
- seppure difficilmente avremo a che farci direttamente, i LE sono i pezzetti in cui viene suddiviso il LV in modo di poterlo allocare tra i vari PE disponibili al VG.
- Physycal Extent (PE)
- ad esempio, quando vogliamo aggiungere un PD al nostro VG, dobbiamo per prima cosa iniziarlo con il comando pvcreate. Questo comando altro non fa che dividere il supporto in tanti spazi in modo da poter poi creare una corrispondenza tra i LE ed i PE e così allocare lo spazio necessario per i LV.
In modo un po' stilizzato, possiamo descrivere il passaggio dal concetto di partizioni a quello di LV nel seguente modo:
hd1 sda2 (Physical Device - partizioni) \ / \ / server1 (Volume Group) / | \ / | \ / | \ Home Root Dati (Logical Volume)
La spiegazione di come si comporta e funziona l'LVM è già stata tratta nell'e-zine numero 5 di debianizzati.org nello sviluppo dell'articolo LVM mirror. Ecco a seguire il riporto dell'Introduzione teorica all'LVM:
LVM è l'acronimo di Logical Volume Manager, ovvero di Gestore dei Volumi Logici di Linux. Ma quindi cosa sono questi volumi logici? L'idea di fondo è di sostituire al concetto di partizione un diverso contenitore (il Logical Volume) il quale non dipende più dalle limitate informazioni contenibili nell'MBR ma, tramite le gestione del kernel Linux, si può liberamente spostare/raggruppare/estendere da un settore all'altro di ogni disco, quasi come se fosse un file o una cartella all'interno del file system. |
Guida scritta da: Risca86 21:04, 29 mar 2010 (CEST) | Debianized 40% |
Estesa da: | |
Verificata da: | |
Verificare ed estendere la guida | Cos'è una guida Debianized |