Old:Installare i driver conexant accessrunner: differenze tra le versioni

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{{Debianized}}
== Introduzione ==
== Introduzione ==


Questa � una guida generica (non specifica per Debian) su '''Grub''' che
Gli '''Hard Disk''' sono una delle parti pi� delicate degli odierni pc, ed infatti sono tra le periferiche che sono pi� facilmente soggette a rompersi.
comprende argomenti quali l'installazione e la configurazione da zero
di grub, trattati in modo semplice (si spera) in modo da non spaventare
i principianti. La guida � rivolta quindi a tutti coloro i quali per
necessit� o diletto vogliano imparare ad usare questo
versatile [[boot loader]].


== Perch� Grub ==
Fortunantamente ci sono degli strumenti studiati per diagnosticare i malfunzionamenti prima ancora che possano creare danno (speriamo ;-)). Ma ricordate che un backup periodico dei dati importanti � sempre la scelta migliore.


La ragione per cui consiglio anche ai newbie '''Grub''' � la
In questa guida vedremo come usare alcuni strumenti come '''smartmontools''' e '''badblocks''' per monitorare lo stato di salute di un hard disk, vedremo come effettuare le basilari operazioni di backup di emergenza e come affrontare un eventuale ripristino dei dati.  
caratteristica, unica, di poter scrivere da zero o modificare, in fase di boot, i comandi per fare
partire un kernel, il tutto con
l'ausilio dell'autocompletamento. Adesso provo a spiegarmi meglio.


Se '''Grub''' � installato, al boot comparir� il classico men� con le voci per ogni sistema operativo installato. A questo punto premendo "'''e'''" si entra in modalit� editing e si possono modificare le voci del menu iniziale oppure si possono inserire i comandi per
{{Box|Nota|Questa guida raccoglie le mie (limitate) conoscenze in materia nella speranza che siano utili ad altri. Sentitevi liberi di contribuire con approfondimenti o link ad ulteriori documenti.}}
fare partire un altro kernel non presente nel menu. '''Grub'''
pu� leggere le varie
partizioni e visualizzare i nomi dei file, e grazie
all'autocompletamento si �
sicuri di non sbagliare il percorsi o i nomi dei file. In questo modo � facile fare velocemente molte prove con kernel o
parametri di boot diversi, al volo, senza dover modificare alcun file.
Per confronto, con lilo (altro [[boot loader]] diffuso), per modificare un
parametro di boot o fare partire un nuovo kernel (anche solo per prova)
� necessario avviare il sitema, modificare
<tt>lilo.conf</tt>, eseguire il comado lilo e riavviare. Con '''Grub''' basta invece scrivere le modifiche al boot: se c'� un errore ed il kernel non si
carica basta resettare il sistema e provare di nuovo. Trovati i
parametri giusti si possono salvare in '''<tt>/boot/grub/menu.lst</tt>''' in modo che non sia pi� necessario inserirli a mano.


== Installazione di Grub ==
== DISCLAIMER ==


Normalmente '''Grub''' � gi� installato in Debian. Se per� si �
Per quanto abbia fatto del mio meglio per verificare l'attendibilit� delle informazioni, non posso garantire in alcun modo che alcune delle tecniche illustrate di seguito non possano danneggire i vostri dati, bruciare la vostra casa o uccidere il vostro gatto.
installato, per ultimo, un S.O. (come MS-Windows) che ignora la presenza di altri
sistemi sul disco e vuole monopolizzare il nostro pc, ci si trova nella
necessit� di installare nuovamente '''Grub''' per riappropriarci della libert� di scegliere. Pu� anche succedere di aver provato un altro boot loader e di voler ritornare a '''Grub''': anche in questo caso basta seguire quanto segue.


Per usare '''Grub''' � necessario installarlo nel [[MBR]] (in realt� � anche possibile [[Guida_a_Grub#Installare_Grub_su_floppy|installarlo solo in un floppy]]) con il seguente comando:
Faccio notare, inoltre, che il ripristino dei dati da una partizione corrotta pi� una specie di magia nera che una scienza esatta, e richiede oltre che doti da chiromante anche una buona dose di fortuna. Quindi, e non lo ripeter� pi�, fate backup sistematici dei vostri dati o non lamentatevi se doveste perderli accidentalmente e non riuscire pi� a recuperarli!


<pre>
== Controllare lo stato di salute di un HD: smartmontools ==
# grub-install --no-floppy /dev/hda
</pre>


in questo modo ogni altro [[boot loader]] verr� sovrascritto e all'avvio apparir� grub che permetter� di avviare ogni sistema presente su hard disk. Non necessario avere tanti [[boot loader]] anche se si installano tante distribuzioni,
Gli ''smartmontools'' permettono di usare la funzionalit� [http://en.wikipedia.org/wiki/Self-Monitoring%2C_Analysis_and_Reporting_Technology SMART] di tutti i moderni HD grazie alla quale possibile prevedere con 24 ore di anticipo la rottura di un HD.
ne basta uno che le faccia partire tutte.


Se si � installato windows, gli altri S.O. non saranno pi� avviabili. Come si fa allora a eseguire il precedente comando per ripristinare grub? Basta usare un livecd per avviare il sistema, non � neanche necessario che ci sia grub in tale cd. Dopo l'avvio, monteremo la partizione di root del sistema linux installato su hard disk:
In debian basta installare il pacchetto smartmontools:
<pre>
# mkdir /mnt/root
# mount /dev/hda3 /mnt/root
</pre>


dove si � fatta l'ipotesi che sia <tt>/dev/hda3</tt> la partizione di root. Ora con <tt>chroot</tt> si pu� cambiare al volo la partizione di root del nostro livecd:
# aptitude install smartmontools


<pre>
=== Analizzare lo stato dell'HD ===
# chroot /mnt/root
Possiamo usare l'utility <tt>'''smartctl'''</tt> per analizzare lo stato dell'HD.  
</pre>
 
Adesso abbiamo sotto di noi la root del sistema installato su disco. Montiamo anche la partizione di boot, se questa � posta in una partizione separata. A questo punto possiamo eseguire <tt>grub-install</tt> come visto prima per ripristinare grub. Se si vuole si pu� anche generare automaticamente un menu di avvio con il [[Guida_a_Grub#Usare_update-grub|comando <tt>update-grub</tt>]].


Vediamo ora di capire un poco meglio quali sono i vari componenti di grub.
Innanzi tutto vediamo alcune informazioni generiche sul nostro HD:


Il "primo pezzo di grub" (detto stage1) risiede nel [[MBR]], il "secondo pezzo di grub" (stage2) ed i file di configurazione risiedono nella '''partizione di root di grub''': questa sar la partizione montata in <tt>/boot</tt> se si ha una partizione separata per <tt>/boot</tt>, altrimenti sar la '''partizione di root del sistema''' (montata in /). La ''cartella'' in cui risiede lo stage2 e tutti i file di configurazione di grub in ogni caso <tt>/boot/grub/</tt>.
Il menu iniziale del '''Grub''' configurato nel file <tt>/boot/grub/menu.lst</tt>, basta modificarlo ed all'avvio '''Grub''' legger la nuova configurazione. Il [[Guida_a_Grub#Usare_update-grub|comando <tt>update-grub</tt>]] genera automaticamente appunto questo file, anche se con alcune limitazioni (per maggiori informazioni vedere la sezione [[Guida_a_Grub#Usare_update-grub|<tt>'''update-grub'''</tt>]]).
Dopo l'installazione di grub, lo stage1 rester sempre immutato e punter allo stage2. Lo stage2, caricher i file di configurazione che potranno essere modificati a piacimento senza mai dover modificare il settore di avvio ([[MBR]]).
== Far partire il sistema principale ==
Chiameremo sistema principale il sistema sotto il quale avete installato '''Grub'''. Vediamo i comandi necessari per fare partire un kernel, questi possono essere inseriti interattivamente all'avvio di '''Grub'''. Successivamente vedremo come inserirli in '''/boot/grub/menu.lst''' per creare una voce nel menu di grub.
Innanzi tutto dobbiamo dire a '''Grub''' qual' la '''sua''' partizione di root, che <tt>/boot</tt> (ci siamo?). Ma in che partizione '''/boot'''? E' la partizione montata in '''/boot''' quando avete dato '''grub-install'''. Controllate il file '''/etc/fstab''' per vedere qual'. Se fosse '''/dev/hda3''', dovremmo scrivere al ''prompt di grub'' (Linea di comando di grub - Appare al boot premendo il tasto 'e' seguito da 'c')
<pre>
<pre>
root (hd0,2)
# smartctl -i /dev/hda
</pre>
smartctl version 5.34 [i686-pc-linux-gnu] Copyright (C) 2002-5 Bruce Allen
 
Home page is http://smartmontools.sourceforge.net/
fate attenzione perch� '''Grub''' numera sia i dischi che le partizioni, e lo fa partendo da 0, quindi il disco hda corrisponde ad hd0, e il numero della partizione � di una unit� in meno rispetto al numero che ha sotto linux.
 
Se fosse '''/dev/hda1''' dovremmo dare: '''root (hd0,0)''', chiaro?


{{Box | Nota |Ricordate che con la tastiera italiana, all'avvio, le parentesi si fanno con <big><tt>shift+0</tt></big> e <big><tt>shift+9</tt></big> mentre lo slash (<big><tt>/</tt></big>) con il tasto <big><tt>-</tt></big> ed il segno di uguale con �.}}
=== START OF INFORMATION SECTION ===
 
Model Family:    Western Digital Caviar family
Ora carichiamo il kernel. Poniamo che il file sia '''/boot/vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel'''. Supponiamo che la ''partizione di root del kernel'' (cio� proprio la root del sistema) sia '''/dev/hda4''', scriveremo nel prompt di grub (Linea di comando di grub - Appare al boot premendo il tasto 'e' seguito da 'c') come secondo comando:
Device Model:     WDC WD600BB-00CAA1
<pre>
Serial Number:   WD-WMA8F1747570
kernel /vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel root=/dev/hda4 ro vga=791
Firmware Version: 17.07W17
</pre>
User Capacity:   60,022,480,896 bytes
 
Device is:        In smartctl database [for details use: -P show]
vedete? Partendo dalla ''root di grub'', che � '''/boot''' sotto linux, il file del kernel � semplicemente in '''/'''. In ogni caso � qui che l'autocompletamento (premendo <tt>TAB</tt>, lo sapete no?) gioca il suo ruolo migliore, e permette di scegliere il file corretto. Gli ultimi due parametri sono:
ATA Version is:  5
 
ATA Standard is:  Exact ATA specification draft version not indicated
* '''ro''': accede inizialmente alle partizioni in sola lettura. E' buona norma inserirlo sempre.
Local Time is:    Tue Jan 31 17:36:07 2006 CET
* '''vga=791''': fa partire il sistema in ''frame buffer'' (console ad alta risoluzione). Per maggiore informazione leggete pi� avanti il capitolo dedicato.
SMART support is: Available - device has SMART capability.
 
SMART support is: Enabled
A questo punto basta dare il comando '''boot''' per fare partire (si spera) il sistema.
 
{{Box| Nota |Se non si ha una partizione separata per <tt>/boot</tt>, bisogner� indicare la partizione di root del sistema come root di grub. In questo caso per�, il kernel non si trover� in <tt>/vmlinuz</tt> ma in <tt>/boot/vmlinuz</tt>.}}
 
== Far partire un secondo sistema ==
 
Se avete il kernel di una seconda distro sempre nella partizione di boot '''/dev/hda3''', basta cambiare il nome del file del kernel e l'opzione '''root=/dev/hda4''' per indicare la corretta ''partizione di root della seconda distro''.
Se invece il file del kernel della seconda distro risiede in un'altra
partizione che non sia la boot della prima distro (potrebbe essere una
seconda partizione di boot creata dalla seconda distro o direttamente
la partizione di root della seconda distro), basta indicare il percorso
completo a grub. Supponiamo che la partizione contenete l'altro kernel
sia '''/dev/hda7''' e che questa sia la root della seconda distro, per caricare il kernel scriveremo:
<pre>
kernel (hd0,6)/boot/vmlinuz-2.6.6-altra-distro root=/dev/hda7 ro vga=791
</pre>
</pre>


ovviamente avvelendoci il pi� possibile dell'autocompletamento per
oltre alle informazioni generiche, dalle ultime due righe si capisce che l'HD supporta la tecnologia SMART e che il supporto � attivato. Se non fosse attivato basterebbe questo comando:
facilitare le cose. Notate come in questo caso abbiamo inserito '''/boot''' perch� non c'� una partizione di boot ma solo una sotto-directory di root nella medesima partizione ovvero '''(hd0,6)''' ('''/dev/hda7''' in gergo linux).
 
Se avete un kernel che usa l'initrd (di solito tutti i kernel
ufficiali delle distro, ma io sconsiglio di usare l'initrd se invece vi
ricompilate il kernel) prima di dare il comando '''boot''' dovrete caricare anche l'immagine del ramdisk. Ovvero scrivere (dopo aver caricato il kernel) il seguente comando nel prompt di grub (Linea di comando di grub - Appare al boot premendo il tasto 'e' seguito da 'c')
<pre>
<pre>
initrd /initrd.img-2.6.6-s26-mio-kernel
# smatmontools -s on /dev/hda
</pre>
</pre>
per attivare il supporto SMART.


oppure
Per controllare lo stato di salute attuale:


<pre>
<pre>
initrd (hd0,6)/initrd.img-2.6.6-altra-distro
# smartctl -H /dev/hda
</pre>
smartctl version 5.34 [i686-pc-linux-gnu] Copyright (C) 2002-5 Bruce Allen
 
Home page is http://smartmontools.sourceforge.net/
a seconda di dove si trova l'immagine (si trova sempre nella stessa partizione/directory del suo kernel).
 
{{Warningbox|Un kernel partir� solo con
la sua immagine initrd, se provate ad usare immagini initrd di altri
kernel il sistema non partir� dando un ''Kernel Panic''. Analogamente se cercate di fare partire un kernel che necessita di initrd, senza initrd il sistema andr� ancora in ''Kernel Panic''.}}
 
== Configurare il Men� di grub ==


Il menu di grub si imposta tramite il file '''/boot/grub/menu.lst'''.
=== START OF READ SMART DATA SECTION ===
L'intestazione di questo file pu� contenere molti comandi. Noi
SMART overall-health self-assessment test result: PASSED
vedremo solo un esempio semplicissimo ma pienamente sufficiente ai
nostri scopi:
<pre>
default 0
timeout 5
color light-gray/blue yellow/blue
</pre>
</pre>


Inserendo queste righe all'inizio del '''menu.lst''' diremo a grub
L'ultima riga ci dice che la salute sembra buona e nessuno dei parametri interni controllati da SMART ha superato il livello di guardia.
che all'avvio dovr� attendere 5 secondi (timeout) e dopo di che
scegliere il primo kernel dell'elenco (il numero 0, ricordate che Grub
inizia a contare da zero?). Il men� sar� presentato con i colori
indicati, secondo il seguente schema: caretteri/sfondo rispettivamente
per il testo normale e per il testo evidenziato.
 
Adesso, inseriamo i blocchi per i vari kernel. Come visto per fare partire un kernel servono tre comandi: ''root, kernel, boot'' (oppure nel caso ci sia l'initrd ''root, kernel, initrd, boot''). Nel '''menu.lst''' bisogna inserire in pi� soltanto un primo comando ('''title''')
che specifica il nome che apparira all'avvio per quel kernel nel men�
del grub. In pratica, usando gli esempi precedenti dei due kernel,
dovremmo avere un '''menu.lst''' del genere:
<pre>
default   0
timeout   5
color    light-gray/blue yellow/blue


title    Prima Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
{{Warningbox| Se il precendente comando non riporta '''PASSED''' smontate immediatamente tutte le partizioni presenti su quell'HD ed effettuate un backup dei dati: la rottura definitiva ed irreversibile del disco � prevista nelle successive 24 ore!}}
root      (hd0,2)
kernel /vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel root=/dev/hda4 ro vga=791
boot


title    Seconda Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
Per avere tutte le informazioni possibili sul nostro HD diamo:
root      (hd0,2)
kernel (hd0,6)/boot/vmlinuz-2.6.6-altra-distro root=/dev/hda7 ro vga=791
boot
</pre>
 
Seguendo questo schema portrete aggiungere quanti kernel volete, ma
ricordate che potrete provare prima i comandi interattivamente dal prompt di grub (Linea di comando di grub - Appare al boot premendo il tasto 'e' seguito da 'c')
 
Nel caso i kernel abbiano bisogno dell'initrd il '''menu.lst''' dovrebbe semplicemente contere un comando in pi� per ogni kernel:
<pre>
<pre>
default   0
# smartmontools -a /dev/hda
timeout   5
color    light-gray/blue yellow/blue
 
title    Prima Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
root      (hd0,2)
kernel /vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel root=/dev/hda4 ro vga=791
initrd /initrd.img-2.6.6-s26-mio-kernel
boot
 
title    Seconda Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
root      (hd0,2)
kernel (hd0,6)/boot/vmlinuz-2.6.6-altra-distro root=/dev/hda7 ro vga=791
initrd (hd0,6)/initrd.img-2.6.6-altra-distro
boot
</pre>
</pre>


Ovviamente, il blocco di un kernel potrebbe contere il comando
L'output, abbastanza lungo (-a sta per "all"), � diviso in quattro sezioni. Il primo blocco rappresenta le informazioni generiche sull'HD (le stesse ottenute prima con <tt>-i</tt>), la seconda sezione riporta le informazioni sul supporto SMART. La terza sezione elenca i parametri interni monitorati da SMART e se hanno mai superato il livello di guardia, nel mio caso:
initrd ed il blocco di un altro no, a seconda che il kernel in oggetto
lo richieda o meno.
 
A questo punto, se avete appreso i concetti di base dovreste essere
in grado di configurare il menu di grub per qualsiasi esigenza. Per i
pi� intraprendenti aggiungo un ultima chicca. Se nel blocco di ogni
kernel inserite, prima del comando '''boot''', il comando '''savedefault''' e modificate il comando '''default 0''' in '''default save''', all'avvio grub (dopo il timeout) sceglier� il kernel che avete scelto nel precedente avvio (vedi nota).
 
== Avviare altri sistemi operativi ==


=== Windows, BeOS, OpenBSD ===
Per alcuni sistemi operativi l'avvio tramite
bootloader pi delicato, perch hanno bisogno che la partizione da cui
partono sia "resa attiva" (e in molti casi questa deve essere anche una
partizione primaria). Oltretutto, mentre con linux Grub pu caricare direttamente il kernel e avviare il sistema, con altri sistemi operativi il kernel pu essere avviato solo dal bootloader nativo e quindi Grub non pu fare altro che richiamare il bootloader nativo (''chainloading'') che a sua volta caricher il kernel e avvier il sistema.
I sistemi operativi che devono essere avviati in questo
modo sono fondamentalmente tre: Windows, BeOS e OpenBSD. Il pi
versatile, anche per quanto riguarda l'installazione in partizione non
primaria, sicuramente BeOS. Per avviare uno di questi sistemi
operativi basta scrivere (prendiamo come esempio Windows, assumendo che
sia sulla prima partizione di un secondo disco):
<pre>
<pre>
title Windows
SMART Attributes Data Structure revision number: 16
rootnoverify (hd1,0)
Vendor Specific SMART Attributes with Thresholds:
makeactive
ID# ATTRIBUTE_NAME          FLAG    VALUE WORST THRESH TYPE      UPDATED  WHEN_FAILED RAW_VALUE
chainloader +1
  1 Raw_Read_Error_Rate    0x000b  200  200  051    Pre-fail  Always      -      0
boot
  3 Spin_Up_Time            0x0007  099  091  021    Pre-fail  Always      -      4108
  4 Start_Stop_Count        0x0032  098  098  040    Old_age  Always      -      2590
  5 Reallocated_Sector_Ct  0x0033  200  200  140    Pre-fail  Always      -      0
  7 Seek_Error_Rate        0x000b  200  200  051    Pre-fail  Always      -      0
  9 Power_On_Hours          0x0032  092  092  000    Old_age  Always      -      6494
10 Spin_Retry_Count        0x0013  100  100  051    Pre-fail  Always      -      0
11 Calibration_Retry_Count 0x0013  100  100  051    Pre-fail  Always      -      0
12 Power_Cycle_Count      0x0032  098  098  000    Old_age  Always      -      2435
196 Reallocated_Event_Count 0x0032  200  200  000    Old_age  Always      -      0
197 Current_Pending_Sector  0x0012  200  200  000    Old_age  Always      -      0
198 Offline_Uncorrectable  0x0012  200  200  000    Old_age  Always      -      0
199 UDMA_CRC_Error_Count    0x000a  200  200  000    Old_age  Always      -      19
200 Multi_Zone_Error_Rate  0x0009  200  200  051    Pre-fail  Offline      -      0
</pre>
</pre>


Il primo comando (<tt>rootnoverify</tt>) dice sostanzialmente qual �
I parametri indicati come ''Pre-fail'' sono quelli che superano la soglia di guardia nelle 24 ore che precedono la rottura dell'HD, mentre quelli ''Old_age'' sono i parametri che superano la soglia di guardia quando ormai l'HD � vecchio e non � considerato pi� affidabile dal costruttore. Nel mio esempio si vede che nessun parametro ha mai superato la soglia di guardia.
la partizione di windows (nel nostro caso la prima partizione del
secondo disco � hd1,0, corrispondente, in Linux, a <tt>/dev/hdb1</tt>), il
secondo comando, invece, rende la partizione attiva (condizione
essenziale per Windows), il terzo comando istruisce, sostanzialmente,
sul fatto di leggere la prima traccia di tale partizione, e l'ultimo
comando fa si che il sistema parta, eseguendo in ordine tutte le scelte
precedenti.


=== FreeBSD ===
L'ultima sezione del comando <tt>smartctl -a /dev/hda</tt> riguarda il log dei test manualmente effettuati sull'HD:


Uno dei motivi per cui Grub ha una nomenclatura tutta particolare
dei dischi dovuto al fatto che il programma stato pensato per
avviare anche kernel non-linux, uno su tutti, quello di FreeBSD.
FreeBSD ha, infatti, un sistema di organizzazione delle directory
abbastanza particolare. Nell'esempio assumiamo che FreeBSD sia
installato nella seconda partizione del secondo disco:
<pre>
<pre>
title FreeBSD
SMART Error Log Version: 1
root (hd1,1,a)
No Errors Logged
kernel /boot/loader
</pre>
 
Per approfondire il sistema di partizionamento di FreeBSD consultare la BSD-FAQ-it.


== Installare Grub su floppy ==
SMART Self-test log structure revision number 1
=== Metodo 1 ===
Num  Test_Description    Status                  Remaining  LifeTime(hours)  LBA_of_first_error
Installare Grub su un floppy vi permetter� di fare partire qualsiasi sistema anche con [[MBR]] corrotto. Per installare grub su di un floppy baster� eseguire i seguenti comandi:
# 1  Short offline      Completed without error      00%      952        -
<pre>
# 2  Conveyance offline  Completed without error      00%      951        -
# cd /lib/grub/i386-pc
# 3  Short offline      Completed without error      00%      951        -
# dd if=stage1 of=/dev/fd0 bs=512 count=1
# 4  Short offline      Completed without error      00%      875        -
1+0 records in
1+0 records out
# dd if=stage2 of=/dev/fd0 bs=512 seek=1
153+1 records in
153+1 records out
#
</pre>
</pre>


Su una distro non debian i percorsi potrebbero essere leggermente differenti.
Nell'esempio si pu� vedere che sono stati effettuati 4 test, di cui tre di tipo ''short'' e uno di tipo ''conveyance''. Nessuno di loro ha dato esito positivo (cio� non sono stati rilevati malfunzionamenti).


=== Metodo 2 ===
=== Effettuare manualmente i test ===
Un metodo pi� comodo che consente di salvare sul floppy anche il menu di avvio di grub (<tt>[[Guida_a_Grub#Configurare il Men� di grub|menu.lst]]</tt>) � il seguente.


Formattiamo il floppy usando il filesystem ext2:
E' possibile effettuare dei test pi� o meno approfonditi sul disco. Alcuni test si possono effettuare con l'HD montato e funzionate, ed il test stesso avr� un impatto minimo o nullo sulle prestazioni del sistema.


# mkfs.ext2 /dev/fd0
Per effettuare un test:


montiamolo e creiamo una directory di nome <tt>grub</tt>:
# smartctl -t tipo_test /dev/hda


# mount -t ext2 /dev/fd0 /media/floppy
dove ''<tt>tipo_test</tt>'' pu� essere:
# mkdir /media/floppy/grub


Copiamo i file di grub ed il menu di avvio:
;<tt>short</tt>: effettua un test sul disco di durata inferiore a 10 minuti, pu� essere eseguito durante il normale funzionamento e non impatta le prestazioni. Questo test controlla le performace meccaniche ed elettriche del disco, oltre che le performance in lettura.


# cp /boot/grub/stage* /media/floppy/grub/
;<tt>long</tt>: effettua un test di durata da 40 minuti ad un ora (a seconda del disco). Pu� essere effettuato durante il normale funzionamento del disco e non ha impatto sulle prestazioni. Questo test � una versione pi� estesa dello ''short test''.
# cp /boot/grub/menu.lst /media/floppy/grub


Installiamo lo stage1 nel [[MBR]] del floppy:
;<tt>conveyance</tt>: effettua un test di alcuni minuti atto a scoprire difetti dovuti ad incurie nel trasporto dell'HD. Pu� essere eseguito durante il normale funzionamento dell'HD.


# grub
Esistono anche altri tipi di test per i quali si rimanda alla simpatica pagina di manuale: '''<tt>man smartctl</tt>'''.


e dalla shell di grub digitiamo i seguenti comandi:
I risultati di questi test vengono riportati nella parte finale dell'output di <code>smartctl -a /dev/hda</code>, come notato in precedenza.


> root (fd0)
=== Controllo automatizzato ===
> setup (fd0)
> quit


Fatto. Non ci resta che smontare il floppy
E' possibile attivare il demone '''<tt>smartd</tt>''' fornito dal pacchetto <tt>smartmontools</tt> per monitorare in continuazione lo stato di salute dell'HD e notificare ogni anomalia immediatamente tramite syslog.


# umount /media/floppy
Normalmente il demone � disabilitato. Per abilitarlo bisogna editare il file <tt>/etc/default/smartmontools</tt> e decommentare la riga:


e provare il nostro dischetto di avvio.
start_smartd=yes


== Usare update-grub ==
Dobbiamo inoltre configurare smartd per deciderne il suo comportamento. A tal scopo editiamo il file <tt>/etc/smartd.conf</tt>. Leggendo i commenti nel file e l'amichevole pagina di manuale (<tt>man smartd.conf</tt>) � possibile scegliere quali parametri <tt>smartd</tt> debba monitorare, programmare dei test automatici, e decidere quali azioni intraprendere in caso di errore.


Quando installate un nuovo kernel (binario o ricompilato che sia) contenuto in un pacchetto debian, verr� eseguito lo script '''update-grub''' che cercher� nuovi kernel in <tt>/boot</tt> e li inserir� in <tt>menu.lst</tt>.
Nel mio caso ho inserito solo la seguente linea:
Questo script pu� anche essere eseguito a mano se si ricompila un
kernel senza creare un pacchetto debian o se vuole ripristinare
velocemente il <tt>menu.lst</tt>.


Le voci per i vari kernel inserite da '''update-grub''' sono racchiuse tra la linea:
/dev/hda -a -o on -S on


<pre>
che attiva il monitoraggio di tutti (<tt>-a</tt>) i parametri, abilitia l' ''automatic online data collection'' (<tt>-o on</tt>), e abilita il salvataggio degli attributi (<tt>-S on</tt>) in modo che le informazioni di log di SMART vengano memorizzare nella FLASH del disco e siano disponibili anche dopo il riavvio.
### BEGIN AUTOMAGIC KERNELS LIST
</pre>


e la linea:
== Verifica di settori corrotti ==


<pre>
L'utility <tt>'''badblocks'''</tt> permette di fare un controllo di basso livello per vedere se su una partizione sono presenti dei settori danneggiati.
### END DEBIAN AUTOMAGIC KERNELS LIST
</pre>


al di fuori di questo blocco potrete inserire tutte le vostre configurazioni che non volete siano modificate da '''update-grub''' (ad. kernel fissi, o qualsiasi altro comando grub).
I moderni HD IDE fanno un controllo automatico degli errori e sono in grado di segnare dei settori corrotti che di conseguenza non verranno pi� usati. Questo rende in parte inutile <tt>badblocks</tt>, ma se si effettua un controllo e dei settori risultano danneggiati vuol dire che probabilmente la superficie del disco contiene cos� tanti settori danneggiati che la circuiteria di controllo non � pi� in gradio di gestirli.


Nel blocco "automagico" non vengono inseriti solo le voci dei vari
Per effettuare un controllo con <tt>badblocks</tt> smontiamo la partizione ed eseguiamo:
kernel ma anche dei commenti che servono a personalizzare il
comportamento di '''update-grub'''. Baster� modificare i commenti che cominciano con un solo '''#''' (quelli che cominciano con '''##'''
vengono ignorati anche da update-grub). Se ad esempio vogliamo che ogni
nuovo kernel sia inserito solo una volta (senza la seconda voce
recovery) e che venga sempre usato il framebuffer basta modificare le
apposite righe di <tt>menu.lst</tt> nel seguente modo:


<pre>
  # badblocks -b dimensione_blocco /dev/hdaX
# kopt=root=/dev/hda9 ro vga=791
  ... ... ...
# alternative=false
</pre>
 
ovviamente quella partizione (<tt>/dev/hda9</tt>) deve essere la root dei kernel che si vuole inserire automagicamente. Notare che '''non''' si deve decommentare la linea altrimenti update-grub lo ignorer� e verr� considerato un comando grub.
 
== Impostare una password ==
 
Impostare una password in Grub non � operazione semplicissima,
tuttavia una volta imparato il metodo risulter� abbastanza semplice.
Prima di procedere con la spiegazione di come si utilizza la password
all'interno del file <tt>menu.lst</tt> (che, lo ricordiamo, si trova in <tt>/boot/grub</tt>), conviene spiegare in dettaglio il codice da utilizzare.
Per impostare una password, infatti, � sufficiente scrivere:
 
<pre>
password vostrapassword
</pre>
 
Tuttavia una password di questo tipo ha il difetto di essere
visibile in chiaro (anche all'avvio stesso di Grub), ed � quindi poco
utile; fortunatamente Grub pensa a voi e vi permette di impostare una
password criptata con l'algoritmo MD5. Per fare ci� dovete, prima di
tutto ottenere la password codificata in tale modo; niente di pi�
semplice, avviate dalla shell il comando <tt>grub-md5-crypt</tt>,
inserite due volte la password (una � di conferma) e copiate il
risultato ottenuto. Per utilizzare la password dovrete utilizzare il
seguente codice, leggermente differente dal precedente:
 
<pre>
password --md5 vostrapasswordmd5
</pre>


Adesso bisogna spiegare come utilizzare la parola chiave password;
dove <tt>/dev/hdaX</tt> � la partizione da controllare. Il parametro <tt>dimensione_blocco</tt> � la dimensione del blocco usata dal filesytem espresso in byte. Di solito 4096 (ovvero 4KB), per controllare potete usare:
esistono due modi, uno quello di metterla dopo i codici iniziali,
prima della lista dei vari sistemi operativi, l'altro � di mettere
l'attributo anche per ogni sistema operativo avviato, dopo la riga
title. Mentre la seconda password ha effetto solamente sul sistemi
operativo in cui inserito, la prima ha un effetto pi� generale, e
blocca l'accesso solo per quei sistemi operativi che contengono la
parola chiave lock dopo la riga title. Un esempio riassuntivo chiarir�
l'uso delle password e di tutte le opzioni viste finora:


<pre>
# disktype /dev/hda
default 0
timeout 5
splashimage=(hd0,2)/grub/splash.xpm.gz
password --md5 vostrapasswordmd5#1
title Prima Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
lock
root (hd0,2)
kernel /vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel root=/dev/hda4 ro vga=791
initrd /initrd.img-2.6.6-s26-mio-kernel
savedefault
password --md5 vostrapasswordmd5#2
boot


title Seconda Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
Per le ulteriori opzioni di <tt>badblocks</tt> si rimanda all'amichevole pagina di manuale, ma '''attenzione: l'opzione <tt>-w</tt> distrugger� tutti i dati sulla vostra partizione'''. Non usatela se non volete che ci� accada.
lock
root (hd0,2)
kernel (hd0,6)/boot/vmlinuz-2.6.6-altra-distro root=/dev/hda7 ro vga=791
initrd (hd0,6)/initrd.img-2.6.6-altra-distro
savedefault
password --md5 vostrapasswordmd5#3
boot


title Windows
Se trovate dei settori danneggiati conviene cambiare immediatamente HD. Sebbene ci sia una piccola probabilit� che l'errore sia isolato (dovuto ad esempio ad uno sbalzo di tensione) � molto pi� probabile che l'HD si stia progressivamente danneggiando e presto ci saranno dei nuovi settori danneggiati. Comunque se volete giocare alla roulette russa con i vostri dati siete liberi di farlo :-P.
lock
rootnoverify (hd1,0)
makeactive
chainloader +1
savedefault
password --md5 vostrapasswordmd5#4
boot


title FreeBSD
== Backup di emergenza ==
lock
root (hd1,2,a)
kernel /boot/loader
savedefault
password --md5 vostrapasswordmd5#5
boot
</pre>


== Riconoscimento modalit� video ==
Per effettuare un backup di emergenza di una partizione corrotta il tool pi� efficace � '''[http://www.gnu.org/software/ddrescue/ddrescue.html GNU ddrescue]''' (da non confondere con il simile ma meno potente <tt>[http://www.garloff.de/kurt/linux/ddrescue/ dd_rescue]</tt>). Per installare GNU ddrescue in debian basta installare il pacchetto <tt>gddrescue</tt>.


Una funzionalit� forse poco nota, ma utile in certi casi � la capacit� di grub di riconoscere al volo le modalit� supportate in ''frame buffer'' dalla scheda video tramite il comando '''vbeprobe'''. E' anche possibile testare una modalit� video tramite il comando '''testvbe''':
GNU ddrescue pu� effettuare backup di singoli file o di intere partizioni, riconoscendo ed aggirando i settori danneggiati. Pu� essere interrotto in qualsiasi momento, riprendere la copia da punto in cui stato interrrotto e pu� fare il ''merge'' dei file se si hanno pi� copie degli stessi file corrotti.
Grub mostrer� delle sfumature orizzontali multicolori che scorrono,
alla risoluzione del modo scelto. Scelto un modo (ad esempio 0x103), si
potr� fare partire il sistema in quella modalit� aggiungendo il
parametro '''vga=''numero''''' alla linea del kernel, dove ''numero''
il numero del modo pi� 200 esadecimale (indicato con 0x200). Questa
operazione � molto semplice: basta aggiungere 2 alla prima cifra del
modo, ad esempio se vogliamo il modo '''0x103''' dovremo passare al kernel '''vga=0x303'''.
Si pu� anche inserire la modalit� video in decimale convertendo con una
calcolatrice scientifica il numero passato al kernel: nell'esempio �
equivalente scrivere '''vga=0x303''' o '''vga=771'''.


Ricordo che per usare il ''frame buffer'' deve essere abilitato
Il suo uso � vagamente simile al classico '''<tt>dd</tt>''':
il supporto nel kernel. Tutti i kernel binari delle distribuzioni hanno
questo supporto attivato, ma se vi ricompilate un vostro kernel dovrete
ricordarvi di attivare il supporto ''frame buffer''.


== Usare una splashimage ==
# ddrescue ddrescue [OPTIONS] INFILE OUTFILE [LOGFILE]


Con Grub � possibile utilizzare un'immagine di sfondo per l'avvio
Per una lista completa delle opzioni si rimanda al manuale: <tt>info ddrescue</tt>.
del PC. Questa immagine deve essere a 640x480 pixel, con una profondit�
di soli 14 colori, in formato [http://www.w3.org/People/danield/xpm_story.html XPM] (un formato immagine che � possibile modificare come un semplice testo) e deve essere compressa in formato gzip.


I modi con cui, partendo da un'immagine in png o jpeg, � possibile
Riporto un semplice esempio di utilizzo:
ottenere un'immagine con tali requisiti, sono fondamentalmente due. Si
pu� decidere di utilizzare GIMP; aprendo l'immagine di partenza, questa
deve essere ridimensionata a 640x480 ed i colori devono essere
impostati (premendo <tt>ALT+I</tt>) a 14, quindi si deve provvedere a salvarla direttamente in <tt>/boot/grub</tt> con l'estensione .xpm.gz (generalmente <tt>splash.xpm.gz</tt>).
Oppure si pu� decidere di utilizzare i seguenti comandi dalla shell:


<pre>$ su
# ddrescue -r3 /dev/hda3 /dev/hdb2 logfile
- inserire la password di root -
# convert - geometry 640x480 -colors 14 wall.jpg splash.xpm
# gzip splash.xpm
# cp splash.xpm.gz /boot/grub
#</pre>


Volendo � possibile cercare su internet splashimage gi� pronti, uno dei pi� forniti � [http://fabrizio.ciacchi.it/guide.php?pagina=grub  fabrizio.ciacchi.it/guide.php?pagina=grub]. Per utilizzare lo splashimage appena creato � necessario aprire il file <tt>menu.lst</tt> ed inserire, dopo timeout:
il precedente comando copier� la partizione hda3 in hdb2 (distruggengo gli eventuali dati ivi presenti) provando a leggere tre volte i settori danneggiati e usando <tt>logfile</tt> come file di log.


<pre>
Ora possiamo eseguire sulla copia i normali tool di ripristino del nostro filesystem (<tt>fsck.*</tt>).
splashimage=(hd0,0)/boot/grub/splash.xpm.gz
</pre>


== Note finali ==
== Strumenti per il ripristino dei dati ==
''In questa sezione verr� accennato il problema del ripristino dati. Lo scopo � solo quello di dare una panoramica iniziale del problema che possa servire come orientamento per ulteriori approfondimenti''.


Per ulteriori approfondimenti rimando alla documentazione ufficiale di '''Grub'''. Nei sistemi Debian si trova nel pacchetto '''grub-doc''' e si consulta con il comando '''info grub''' (ricordate che in queste pagine basta premere 'u' per salire di un livello).
Prima di ogni operazione di ripristino dati � fortemente consigliato effettuare una copia della partizione (vedi sezione precedednte) e operare sulla copia.


=== Nota #1 ===
La metodologia per il ripristino dei dati pu� variare a seconda del filesytem utilizzato e del modo in cui si sono perduti i dati. Ad esempio se si vogliono recuperare dei file cancellati accidentalmente da una partizione ext2 ci sono delle buone possibilit� di usare il tool <tt>[http://recover.sourceforge.net/linux/recover/ recover]</tt> (presente nell'omonimo pacchetto debian). Il tool <tt>recover</tt> non pu� essere usato su partizione ext3. Purtroppo, oltre a <tt>recover</tt> per ext2, non conosco nessun altro tool free e automatico per il recupero dei file accidentamente cancellati.


L'opzione '''savedefault''' all'interno della configurazione di un
In mancaza di strumenti automatici si usa la cos� detta ''Unix Way''. Ovvero si usano i tradizionali strumenti unix per accedere direttamente al device ed estrarre i dati utili. Ad esempio se si devono recuperare file di testo o documenti non binari (per intenderci non foto o musica o programmi compilati) si possono usare <tt>egrep</tt> e <tt>strings</tt>.
sistema operativo, fa in modo che, se selezionato, quello sia il
prossimo sistema operativo di default all'avvio. Ci� viene ignorato se
all'inizio del file <tt>menu.lst</tt> � stata messa la voce '''default=''x''''', dove '''''x''''' identifica il numero del sistema operativo di default (partendo da 0 anzich� da 1).


=== Nota #2 ===
Se si vogliono recuperare foto jpeg � possibile usare <tt>'''recoverjpeg'''</tt> che cerca di identificare gli header jepeg in una immagine di file system.


In alcuni sistemi, ad esempio Redhat o Fedora, il file <tt>'''menu.lst'''</tt> potrebbe chiamarsi <tt>'''grub.conf'''</tt>.
E' fortemente cosigliata la lettura dei documenti elencati di seguito nella sezione ''Links->Articoli'' per degli esempi pratici sul recupero dati su filesystem ext2 e reiserfs (ma le informazioni possono servire di spunto per operare anche su altri file system).
Quindi, prima di operare sulle impostazioni di Grub, verificare il nome
esatto del file utilizzato. Se anche il sistema utilizzasse tale file,
la guida rimane valida, basta tenerne presente il diverso nome.


==Ringraziamenti==
== Links ==
=== Articoli ===
* [http://www.linuxquestions.org/linux/answers/Hardware/ReiserFS_Data_Recovery_Tips ReiserFS Data Recovery Tips]


Si ringraziano le seguenti persone:
* [http://ildp.pluto.it/HOWTO/Ext2fs-Undeletion.html Linux Ext2fs Undeletion mini-HOWTO]
* [http://www.linuxjournal.com/article/8366 How a Corrupted USB Drive Was Saved by GNU/Linux]


* [http://fabrizio.ciacchi.it Fabrizio Ciacchi] per aver scritto i paragrafi su come bootare sistemi non Linux, sull'inserimento delle splashimage e sull'uso della password.  
=== Strumenti Utili ===
* [http://smartmontools.sourceforge.net/ smartmontools Home Page]
* [http://www.gnu.org/software/ddrescue/ddrescue.html GNU ddrescue]
* [http://www.partimage.org/index.en.html Partimage]
* [http://www.cgsecurity.org/index.html?testdisk.html TestDisk]


* Mattew East (del [http://www.ubuntulinux.org/wiki/ItalianDocumentation wiki italiano di Ubuntu]) per avere wikizzato la guida.


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Autore: [[Utente:TheNoise|~ The_Noise]]
 
Autore Iniziale: [[Utente:TheNoise|~ The Noise]] 05:31, Feb 4, 2006 (EST)