ISC DHCP: differenze tra le versioni
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<pre># apt-get install isc-dhcp-server</pre> | <pre># apt-get install isc-dhcp-server</pre> | ||
{{Warningbox|Il server DHCP appena installato tenterà subito di avviarsi, ma fallirà, non essendo ancora stato configurato. Non spaventatevi quindi se subito dopo l'installazione ricevete il messaggio "<code>Starting ISC DHCP server: dhcpdcheck syslog for diagnostics. ... failed!</code>".<br/>Basta proseguire nella lettura della guida e tutto andrà a posto}} | {{Warningbox|Il server DHCP appena installato tenterà subito di avviarsi, ma fallirà, non essendo ancora stato configurato. Non spaventatevi quindi se subito dopo l'installazione ricevete il messaggio "<code>Starting ISC DHCP server: dhcpdcheck syslog for diagnostics. ... failed!</code>".<br/>Basta proseguire nella lettura della guida e tutto andrà a posto}} | ||
=== Configurazione === | |||
Fare una copia di salvataggio del file di configurazione di esempio, crearne uno nuovo vuoto ed editarlo: | |||
<pre> | |||
# mv /etc/dhcp/dhcpd.conf /etc/dhcp/dhcpd.old | |||
# touch /etc/dhcp/dhcpd.conf | |||
# nano /etc/dhcp/dhcpd.conf | |||
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Ora, aggiungere un ambito DHCP con le opzioni del caso che ci permetta di distribuire i parametri della configurazione TCP/IP ai client della LAN, operazioni che si traducono nel seguente contenuto del file dhcpd.conf: | |||
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authoritative; | |||
server-identifier 192.168.1.1; | |||
ignore client-updates; | |||
subnet 192.168.1.0 netmask 255.255.255.0 | |||
{ | |||
range 192.168.1.100 192.168.1.150; | |||
range 192.168.1.200 192.168.1.250; | |||
option subnet-mask 255.255.255.0; | |||
default-lease-time 604800; # cioè una settimana | |||
max-lease-time 2592000; # cioè 30 giorni | |||
option broadcast-address 192.168.1.255; | |||
option routers 192.168.1.254; | |||
option domain-name-servers 192.168.1.1; | |||
option domain-name "test.lan"; | |||
option netbios-name-servers 192.168.1.1; | |||
option netbios-node-type 8; | |||
} | |||
# Assegnare un IP fisso ad un particolare client | |||
host pc_fisso { | |||
hardware ethernet 00:0D:87:B3:AE:A6; | |||
fixed-address 192.168.1.150; | |||
} | |||
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* '''Authoritative''', obbligatorio se si tratta dell'unico server dhcp (a tal fine contano anche quelli di router e simili). | |||
* '''server-identifier''', utile se la propria interfaccia di rete possiede più di un indirizzo IP. | |||
* '''ignore client-updates''', nega eventuali richieste da parte dei client di aggiornare autonomamente i record DNS. | |||
* '''subnet... netmask''', dichiarazione obbligatoria per ogni subnet che il server dhcp andrà a servire. | |||
* '''range''', parametro obbligatorio se si intende assegnare degli indirizzi dinamici; è possibile specificare più di un intervallo come in quest'esempio, oppure anche nessuno se non si prevede di assegnare indirizzi dinamici. È buona pratica evitare di dichiarare intervalli in cui figurino IP statici e/o staticamente assegnati dal server DHCP. | |||
* '''default-lease-time''', la durata predefinita dell'assegnazione di un indirizzo IP ai client, ovvero quanti secondi devono passare prima che il server rinegozi nuovamente l'IP col client. Si noti che i client possono richiedere durate di assegnazione differente. | |||
* '''max-lease-time''', la massima durata dell'assegnazione di un indirizzo IP che il server può concedere; in poche parole un client può chiedere che un certo indirizzo IP gli sia assegnato per un numero di secondi compreso tra 1 e ''max-lease-time''.<br> | |||
A questo punto, far partire (o ripartire) il demone isc-dhcp-server per attivare la configurazione: | |||
<pre># systemctl start isc-dhcp-server</pre> | |||
== Approfondimenti == | == Approfondimenti == |
Versione delle 19:14, 10 mag 2019
Versioni Compatibili Tutte le versioni supportate di Debian |
Gateway-Router |
Sommario |
Info Questa guida è essenzialmente la parte dedicata a isc-dhcp-server della vecchia guida "Un server DNS e DHCP su Debian", ma privata delle istruzioni relative a Lenny e dei riferimenti a Squeeze |
Introduzione
Definizione di DHCP tratta da wikipedia:
DHCP
- Il Dynamic Host Configuration Protocol (DHCP) (protocollo di configurazione IP dinamica) è un Protocollo Applicativo (Ausiliario) che permette ai dispositivi o terminali di una certa rete locale di ricevere automaticamente ad ogni richiesta di accesso, da una rete IP (quale una LAN), la configurazione IP necessaria per stabilire una connessione[...]
In poche parole un server DHCP è quell'applicativo che si occupa di assegnare in automatico gli indirizzi IP a tutti i dispositivi di una rete. Per quanto riguarda questa guida le reti di interesse sono quelle di tipo locale (LAN).
Installazione
Da terminale digitare:
# apt-get install isc-dhcp-server
Configurazione
Fare una copia di salvataggio del file di configurazione di esempio, crearne uno nuovo vuoto ed editarlo:
# mv /etc/dhcp/dhcpd.conf /etc/dhcp/dhcpd.old # touch /etc/dhcp/dhcpd.conf # nano /etc/dhcp/dhcpd.conf
Ora, aggiungere un ambito DHCP con le opzioni del caso che ci permetta di distribuire i parametri della configurazione TCP/IP ai client della LAN, operazioni che si traducono nel seguente contenuto del file dhcpd.conf:
authoritative; server-identifier 192.168.1.1; ignore client-updates; subnet 192.168.1.0 netmask 255.255.255.0 { range 192.168.1.100 192.168.1.150; range 192.168.1.200 192.168.1.250; option subnet-mask 255.255.255.0; default-lease-time 604800; # cioè una settimana max-lease-time 2592000; # cioè 30 giorni option broadcast-address 192.168.1.255; option routers 192.168.1.254; option domain-name-servers 192.168.1.1; option domain-name "test.lan"; option netbios-name-servers 192.168.1.1; option netbios-node-type 8; } # Assegnare un IP fisso ad un particolare client host pc_fisso { hardware ethernet 00:0D:87:B3:AE:A6; fixed-address 192.168.1.150; }
- Authoritative, obbligatorio se si tratta dell'unico server dhcp (a tal fine contano anche quelli di router e simili).
- server-identifier, utile se la propria interfaccia di rete possiede più di un indirizzo IP.
- ignore client-updates, nega eventuali richieste da parte dei client di aggiornare autonomamente i record DNS.
- subnet... netmask, dichiarazione obbligatoria per ogni subnet che il server dhcp andrà a servire.
- range, parametro obbligatorio se si intende assegnare degli indirizzi dinamici; è possibile specificare più di un intervallo come in quest'esempio, oppure anche nessuno se non si prevede di assegnare indirizzi dinamici. È buona pratica evitare di dichiarare intervalli in cui figurino IP statici e/o staticamente assegnati dal server DHCP.
- default-lease-time, la durata predefinita dell'assegnazione di un indirizzo IP ai client, ovvero quanti secondi devono passare prima che il server rinegozi nuovamente l'IP col client. Si noti che i client possono richiedere durate di assegnazione differente.
- max-lease-time, la massima durata dell'assegnazione di un indirizzo IP che il server può concedere; in poche parole un client può chiedere che un certo indirizzo IP gli sia assegnato per un numero di secondi compreso tra 1 e max-lease-time.
A questo punto, far partire (o ripartire) il demone isc-dhcp-server per attivare la configurazione:
# systemctl start isc-dhcp-server
Approfondimenti
Manpages
man dhcpd
man dhcpd.conf
Sitografia
Guida scritta da: Wtf 22:14, 8 mag 2019 (CEST) | Debianized 20% |
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