UsbMount: Gestione automatizzata delle periferiche USB di memorizzazione: differenze tra le versioni

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{{debianized}}
{{Versioni compatibili|ONLY|Wheezy|Jessie}}
== Introduzione ==
'''Usbmount''' è uno [[script]] che consente, tramite [[udev]], di montare e smontare automaticamente le memorie USB in modo trasparente dall'ambiente grafico utilizzato e anche in sua assenza. È quindi l'alternativa più leggera per abilitare l'automount in un ambiente minimale e perfino senza bisogno dell'interfaccia grafica.


==Introduzione==
Non è più stato distribuito in una Debian stable per la versione 9 ([[Stretch]]) e successive.


Dopo  qualche mese di utilizzo di una linux box, spesso si notano dei sostanziali rallentamenti...
== Installazione ==
Magari abbiamo passato questi periodi installando e disintallando applicazioni, provando programmi e configurazioni...ed il sistema risente un po' di queste 'esperienze'...
L'installazione è facilissima. Con [[privilegi di amministrazione]] basta digitare su un terminale o una console:
In questo HowTo vedremo di analizzare una soluzione molto comoda (sicuramente molto di pi� di quella classica di formattare e ricominciare da capo) per rimettere in sesto la nostra amata Debian.
 
==Prevenire � meglio che curare==
 
Penso che sia una cosa certa, poter lavorare su un sistema 'pulito' e 'pulibile' � sicuramente pi� comodo e divertente che su uno 'sporco' e mal gestito, soprattutto quando si tratta di pulizia o di interventi sul sistema!
 
Iniziamo con la rassegna di applicazioni utili:
 
 
==CheckInstall: deb da sorgenti==
 
Checkinstall � una utilit� che permette di creare dei pacchetti Debian partendo da sorgenti...
Attenzione, per�: non sono pacchetti completi, ma semplicemente aiutano a tenere traccia dei file installati dal programma, facilitando l'aggiornamento e la rimozione dello stesso.
Iniziamo con l'installazione:
<pre>
# apt-get install checkinstall
</pre>
 
 
L'utilizzo � molto semplice ed intuitivo: la configurazione dei sorgenti (./configure --some-options) e la compilazione (make) devono venir svolte, mentre il comando
<pre>
# make install
</pre>
 
deve essere sostituito da
<pre>
# checkinstall
</pre>
 
 
Ed il gioco � fatto!
Durante l'esecuzione del programma verranno poste alcune domande, ad esempio il tipo di pacchetto (il programma permette di creare pacchetti deb, rpm, tgz (usati da slackware))!
Sono disponibili, opzionalmente, le seguenti direttive (anche se non mi � mai capitato di doverne fare uso):
 
; -y, --default : Accetta i valori di default (Modalit� non interattiva)
; --pkgname=name : Imposta il nome del pacchetto
; --pkgversion=version : Imposta la versione
; -A, --arch, --pkgarch=arch : Imposta l'architettura
; --pkgrelease=release : Imposta la release version
; --pkggroup=group : Imposta il gruppo a cui il pacchetto deve appartenere (doc, games, net...)
; --pakdir=directory : Dove salvare il pacchetto
; --maintainer=email_addr : Il maintainer del pacchetto
; --dpkgflags=flags : Eventuali flag da passare a dpkg
; --bk : Esegue un Backup dei file che verranno sovrascritti
 
 
Una volta completato il processo, il pacchetto verr� automaticamente installato.
 
{{Box|Nota Bene|Nel file di controllo del pacchetto non vengono segnate eventuali dipendenze, sostituzioni e/o conflitti, in quanto lo scopo di checkinstall � quello di tenere traccia dei file generati, e non di creare un pacchetto Debian ufficiale...
Non ridistribuite il pacchetto cos� creato: � solo per uso personale (per motivazioni uguali a quella precedente)!}}
 
 
Questa � la premessa per poter avere un sistema pulito, senza file 'orfani' che gironzolano per il sistema...
 
==Debfoster==
<pre>
# apt-get install debfoster
</pre>
 
Lo scopo di questo programma � di mostrare i pacchetti che non sono installati come dipendenze...
Una volta individuato uno di questi pacchetti, ver� mostrata una lista con indicati i pacchetti 'bloccati' da questo.
 
Output d'esempio:
<pre>
libxml-libxml-perl is keeping the following 3 packages installed:
libxml-libxml-common-perl libxml-namespacesupport-perl libxml-sax-perl
Keep libxml-libxml-perl? [Ynpsiuqx?], [H]elp:</pre>
 
 
Ora possiamo scegliere cosa fare:
 
; Y : mantiene il pacchetti installato
; n : Rimuove il pacchetto segnalato
; p : Rimuove il pacchetto segnalato e tutti i pacchetti da lui trattenuti
; s : Salta la domanda
; i : Visualizza informazioni sul pacchetto
; ? : Uguale a '''i'''
; u : Ripropone la domanda precedente
; q : Esce senza apportare alcuna modifica
; x : Esce e rimuove i pacchetti selezionati
; h : Visualizza la guida ai comandi
 
 
Che dire...uno strumento veramente potente!
 
Quando si procede alla pulizia con questo programma, per�, � bene fare attenzione ad alcune cose, che potrebbero generare non pochi problemi:
- Tutte le informazioni mostrate non prendono in considerazione eventuali programmi compilati da sorgenti (con il classico make install o anche con checkinstall);
- Leggere con attenzione le librerie elencate come 'bloccate', in quanto qualche volta potrebbe essere indicata, per esempio, una libreria di sviluppo non necessaria all'esecuzione di altri programmi, ma indispensable per la compilazione (libncurses5-dev, ad esempio).
 
==Deborphan==
<pre>
# apt-get install deborphan
</pre>
 
Questo programma, genera una lista di pacchetti 'orfani'.
Per pacchetti 'Orfani' indichiamo quelle librerie che non sono pi� necessarie, in quanto nessun pacchetto installato le indica come dipendenza.
 
Attenzione se si hanno programmi compilati da sorgente (in modo classico o con checkinstall): le dipendenze di quei pacchetti sono saranno controllate, e si potrebbe incorrere in problemi di esecuzione di questi programmi!
 
Opzione interessante � '''--libdev''', che genera una lista delle librerie di sviluppo (quelle che finiscono con -dev) non necessarie!
 
Per visualizzare una lista dei pacchetti 'Orfani', � sufficiente lanciare il seguente comando:
<pre>
# deborphan
</pre>
 
o
<pre>
# deborphan --libdevel
</pre>
 
� possibile fare in modo che apt-get 'legga' la lista dei pacchetti generata da deborphan:
<pre>
# apt-get --purge remove `deborphan`
# apt-get --purge remove `deborphan --libdev`
</pre>
 
L'opzione --purge ha la funzione di rimuovere anche i file di configurazione.
 
 
==File di Configurazione==
 
Eliminando i file di configurazione si libera spazio, e si mantiene pi� pulita la directory /etc
Con il comando successivo � possibile rimuovere i file di configurazione che sono stati lasciati nel sistema da quei pacchetti non rimossi con l'opzione '--purge':
<pre>
<pre>
# dpkg --purge `COLUMNS=300 dpkg -l "*" | egrep "^rc" | cut -d\  -f3`
# apt-get install usbmount
</pre>
</pre>


Ecco una breve spiegazione dei comandi:
== Configurazione ==
<pre>dpkg --purge listapacchetti</pre>
Il pacchetto non necessita di riconfigurazione, in quanto i valori di default sono ottimali. Analizziamo comunque i file di configurazione e le opzioni: il file contenente la configurazione di usbmount è <code>/etc/usbmount/usbmount.conf</code>.<br/>
Rimuove i file di configurazione di tutti i pacchetti indicati in
Le direttive sono:
 
<pre>`COLUMNS=300 dpkg -l "*" | egrep "^rc" | cut -d\  -f3`</pre>
Genera la lista dei pacchetti che non sono stati rimossi correttamente (cio� dei quali non sono stati rimossi i file di configurazione)
 
In dettaglio:
<pre>COLUMNS=300</pre> Modifica la larghezza delle righe, evitando cos� il troncamento dei nomi dei pacchetti
<pre>dpkg -l "*"</pre> Elenca tutti i pacchetti disponibili
egrep "^rc" Visualizza solo quelle righe che iniziano con "rc" (stato che indica che il pacchetto � stato rimosso ma sono ancora presenti i file di configurazione)
<pre>cut -d\ -f3</pre> Restituisce solo il nome del pacchetto
 
==Localepurge: rimuoviamo le lingue che non ci interessano!==
 
Spesso, non sono necessarie tutte le lingue che un pacchetto installa..
Di solito ne bastano due:
* '''en''' (lingua generale)
* '''it_IT''' (lingua dell'utilizzatore)
Tra le varianti va scelta quella che viene usata nel proprio sistema (nel mio caso it_IT@euro e en_US)
 
Quindi, quelle superflue, potrebbero essere tranquillamente rimosse, liberando un po' di spazio inutile!
 
{{Box|NOTA BENE|� sconsigliabile rimuovere l'inglese, in quanto � la lingua di default del sistema...
per evitare problemi, lasciarla installata.}}
 
 
Durante la configurazione di localepurge, verr� mostrata una lista di lingue, dalla quale vanno selezionate solo quelle che devono venir rimosse.
 
Una volta fatto questo, lanciando il comando
<pre># localepurge</pre>
 
verranno eliminati i locales non necessari!!!
 
Ma non solo! quando si installer� uno o pi� pacchetti, a questi verranno automaticamente rimosse le localizzazioni che non erano state selezionate durante la configurazione del programma.
 
{{Box|Nota|Per chi avesse dei dubbi sull'efficacia di questa utility, ecco le statistiche sullo spazio liberato sul mio laptop (su cui ho appena installato Debian):
<pre>
knio:/home/maxer# localepurge
localepurge: Disk space freed in /usr/share/locale: 109778K
localepurge: Disk space freed in /usr/share/man: 1940K
 
Total disk space freed by localepurge: 111718K
</pre>}}
 
==La cache di apt-get==
 
Quando scarichiamo un pacchetto, questo viene salvato in /var/cache/apt/archives in modo da rendere pi� veloce il download in caso di reinstallazione, oppure per permettere il salvataggio di questi su cd (in caso di connessioni lente o a consumo).
Per�, ovviamente, occupano spazio e (dopo qualche mese, tra aggiornamenti e nuove installazioni) si arriva facilmente ad 1Gb di dati..
Per risolvere questo problemia, lo stesso apt-get ha due comandi che gestiscono la pulizia della cache dei pacchetti scaricati:
clean e autoclean


Vediamoli in dettaglio:
; MOUNTPOINTS : Indicano le directory in cui dovranno essere montate le periferiche. Viene sempre utilizzata la prima disponibile (cosa molto comoda) e, se non sono presenti, vengono create.
; apt-get clean : Rimuove tutti i pacchetti contenuti in /var/cache/apt/archives e in /var/cache/apt/archives/partial (eccezione fatta per i file di lock)
; FILESYSTEMS : Contiene la lista dei [[File System|filesystem]] da provare, quando si esegue il mount del device. Il mio consiglio è di avere prima <code>vfat</code> e poi <code>msdos</code>, per evitare problemi di 'storpiatura' dei nomi dei file.
; apt-get autoclean : Rimuove tutti i pacchetti che non possono pi� essere scaricati (perch� rimossi dai repository Debian, versioni non pu� scaricabili in quanto 'superate',...)
; MOUNTOPTIONS : Serve per indicare le opzioni da passare al mount del device. Se non è presente, consiglio l'aggiunta dell'opzione 'quiet' che elimina i messaggi di errore relativi all'assenza di permessi nei filesystem di tipo fat. Le opzioni '''nodev''' e '''noexec''' sono misure di sicurezza, da non rimuovere.
{{Box | Approfondimento | L'opzione '''nodev''' come misura di sicurezza considera come file normali eventuali file dispositivo a blocchi o a caratteri presenti, che potrebbero essere usati per accedere indirettamente ad altri dispositivi, mentre '''noexec''' impedisce l'esecuzione diretta di eseguibili dal supporto rimovibile.


Per quanto riguarda il sistema, abbiamo terminato...
Se fosse necessario eseguire qualcosa dalle unità, si consiglia di sostituire almeno '''noexec''' con '''nosuid''', in modo che per gli eseguibili sia ignorato l'eventuale bit ''setuid'' attivo. Si legga per maggiori informazioni: [[Filesystem: i permessi sui files|Guida sui permessi dei file]].}}
; FS_MOUNTOPTIONS : Configurazioni specifiche per un determinato filesystem. La sintassi è del tipo: <pre>-fstype=TYPE,OPTIONS</pre> dove '''TYPE''' è la stringa identificativa del filesystem, e '''OPTIONS''' sono le opzioni da assegnare a quel determinato filesystem (''man mount'' per i dettagli su tutte le opzioni disponibili).
; VERBOSE : Utile per il [[debug]] (e se qualche cosa non va come deve). In caso di dubbio, lasciare su 'no'.


==La cache di apt-build==
== Utilizzo ==
L'utilizzo è piuttosto semplice. È sufficiente inserire il dispositivo, aspettare un secondo, e recarsi nella directory <code>/media/usb</code> (o usb0, usb1, ...), dove verrà montata la periferica.


Le stesse cosa dette per ''apt-get'', valgono anche per ''apt-build''. Questo, infatti, una volta scaricati e compilati i sorgenti, non li rimuove. � facile, cos�, occupare svariati Gb di spazio con i sorgenti (e i risultati della compilazione). Apt-build, per effettuare pulizia, ci mette a disposizione 3 ''azioni'':
Per quanto riguarda l'unmount, non bisogna preoccuparsi: le periferiche sono montate con la flag 'sync' attiva, che comporta un accesso in scrittura in tempo reale. Per evitare perdite di dati basta aspettare il termine della copia dei dati, dopo di che è possibile rimuoverla direttamente (facendo attenzione a non aver aperte applicazioni che accedono al [[mountpoint]] del device).
; clean-sources : esegue un ''debian/rules clean'', che rimuove solamente i prodotti della compilazione;
; clean-build : rimuove il contenuto della directory '''/var/cache/apt-build/build/''' che contiene i sorgenti dei pacchetti ricompilati;
; clean-repository : rimuove il contenuto della directory '''/var/cache/apt-build/repository/''' che contiene i pacchetti ricompilati tramite apt-build.


==Home==
== Approfondimento ==
Non esiste quasi nessuna documentazione oltre al readme (<code>/usr/share/doc/usbmount/README.gz</code>), a parte la possibilità di leggere i commenti nel file di configurazione (<code>/etc/usbmount/usbmount.conf</code>), lo script stesso (<code>/usr/share/usbmount/usbmount</code>) e le regole per [[udev]] che lo invocano (<code>/lib/udev/rules.d/usbmount.rules</code>).


Nella vostra home vengono creati i file di configurazione delle applicazioni!
== Suggerimento ==
niente di strano, se non fosse che occupano spazio, spesso senza un motivo!
Dato che le periferiche sono montate per default da root non abbiamo i permessi di scrittura come semplice utente.
per vedere questi file/directory di configurazione � necessario usare ls seguito dalla opzione -a:
Un modo semplice per risolvere puo' essere quello di cambiare la variabile (<code>FS_MOUNTOPTIONS=""</code>), come suggerito a riga 47 di (<code>/etc/usbmount/usbmount.conf</code>) con (<code>FS_MOUNTOPTIONS="-fstype=vfat,gid=floppy,dmask=0007,fmask=0117"</code>)con i [[privilegi di amministrazione]] basta digitare su un terminale o una console:
<pre>
<pre>
$ ls -a
# nano /etc/usbmount/usbmount.conf
</pre>
</pre>  
 
A riga 49 trovate la variabile (<code>FS_MOUNTOPTIONS=""</code>) da riempire con quanto suggerito a riga 47.
 
Cos� facendo verranno mostrati i file/directory nascosti (in pratica quelli con un punto davanti).
Una volta individuati dei file/directory appartenenti ad applicazioni non pi� presenti nel sistema, o non pi� utilizzate dal vostro utente, si pu� procedere alla rimozione con:
<pre>
$ rm -r nome_dir
</pre>
 
 
dove l'opzione -r indica la ricorsivit� dell'operazione, consentendo l'eliminazione delle directory.
 
 
==Conclusione==
 
Queste sono le tecniche base per tenere pulita una Debian, e sono quelle che applico regolarmente alle mie macchine...
Diciamo che si avvertono i miglioramenti, soprattutto per quanto riguarda lo spazio risparmiato, che permette una miglior organizzazione dei dati all'interno del disco!


{{
Autori
|Autore = [[User:MaXeR|MaXeR]]
|Estesa_da=
:[[Utente:Clabit|Clabit]]
|Verificata_da=
:[[Utente:HAL 9000|HAL 9000]] 15:00, 18 apr 2015 (CEST)
:[[Utente:Clabit|Clabit]] 10:51, 6 ott 2015 (CEST)
|Numero_revisori=2
}}


---- [[User:MaXeR|MaXeR]]
[[Categoria:Dispositivi di massa rimovibili]]
[[Categoria:Apt]]
[[Categoria:Sistema]]

Versione attuale delle 13:11, 21 lug 2019

Debian-swirl.png Versioni Compatibili

soltanto:
Debian 7 "wheezy"
Debian 8 "jessie"

Introduzione

Usbmount è uno script che consente, tramite udev, di montare e smontare automaticamente le memorie USB in modo trasparente dall'ambiente grafico utilizzato e anche in sua assenza. È quindi l'alternativa più leggera per abilitare l'automount in un ambiente minimale e perfino senza bisogno dell'interfaccia grafica.

Non è più stato distribuito in una Debian stable per la versione 9 (Stretch) e successive.

Installazione

L'installazione è facilissima. Con privilegi di amministrazione basta digitare su un terminale o una console:

# apt-get install usbmount

Configurazione

Il pacchetto non necessita di riconfigurazione, in quanto i valori di default sono ottimali. Analizziamo comunque i file di configurazione e le opzioni: il file contenente la configurazione di usbmount è /etc/usbmount/usbmount.conf.
Le direttive sono:

MOUNTPOINTS
Indicano le directory in cui dovranno essere montate le periferiche. Viene sempre utilizzata la prima disponibile (cosa molto comoda) e, se non sono presenti, vengono create.
FILESYSTEMS
Contiene la lista dei filesystem da provare, quando si esegue il mount del device. Il mio consiglio è di avere prima vfat e poi msdos, per evitare problemi di 'storpiatura' dei nomi dei file.
MOUNTOPTIONS
Serve per indicare le opzioni da passare al mount del device. Se non è presente, consiglio l'aggiunta dell'opzione 'quiet' che elimina i messaggi di errore relativi all'assenza di permessi nei filesystem di tipo fat. Le opzioni nodev e noexec sono misure di sicurezza, da non rimuovere.
Info.png Approfondimento
L'opzione nodev come misura di sicurezza considera come file normali eventuali file dispositivo a blocchi o a caratteri presenti, che potrebbero essere usati per accedere indirettamente ad altri dispositivi, mentre noexec impedisce l'esecuzione diretta di eseguibili dal supporto rimovibile.

Se fosse necessario eseguire qualcosa dalle unità, si consiglia di sostituire almeno noexec con nosuid, in modo che per gli eseguibili sia ignorato l'eventuale bit setuid attivo. Si legga per maggiori informazioni: Guida sui permessi dei file.

FS_MOUNTOPTIONS
Configurazioni specifiche per un determinato filesystem. La sintassi è del tipo:
-fstype=TYPE,OPTIONS
dove TYPE è la stringa identificativa del filesystem, e OPTIONS sono le opzioni da assegnare a quel determinato filesystem (man mount per i dettagli su tutte le opzioni disponibili).
VERBOSE
Utile per il debug (e se qualche cosa non va come deve). In caso di dubbio, lasciare su 'no'.

Utilizzo

L'utilizzo è piuttosto semplice. È sufficiente inserire il dispositivo, aspettare un secondo, e recarsi nella directory /media/usb (o usb0, usb1, ...), dove verrà montata la periferica.

Per quanto riguarda l'unmount, non bisogna preoccuparsi: le periferiche sono montate con la flag 'sync' attiva, che comporta un accesso in scrittura in tempo reale. Per evitare perdite di dati basta aspettare il termine della copia dei dati, dopo di che è possibile rimuoverla direttamente (facendo attenzione a non aver aperte applicazioni che accedono al mountpoint del device).

Approfondimento

Non esiste quasi nessuna documentazione oltre al readme (/usr/share/doc/usbmount/README.gz), a parte la possibilità di leggere i commenti nel file di configurazione (/etc/usbmount/usbmount.conf), lo script stesso (/usr/share/usbmount/usbmount) e le regole per udev che lo invocano (/lib/udev/rules.d/usbmount.rules).

Suggerimento

Dato che le periferiche sono montate per default da root non abbiamo i permessi di scrittura come semplice utente. Un modo semplice per risolvere puo' essere quello di cambiare la variabile (FS_MOUNTOPTIONS=""), come suggerito a riga 47 di (/etc/usbmount/usbmount.conf) con (FS_MOUNTOPTIONS="-fstype=vfat,gid=floppy,dmask=0007,fmask=0117")con i privilegi di amministrazione basta digitare su un terminale o una console:

# nano /etc/usbmount/usbmount.conf

A riga 49 trovate la variabile (FS_MOUNTOPTIONS="") da riempire con quanto suggerito a riga 47.




Guida scritta da: MaXeR Swirl-auth60.png Debianized 60%
Estesa da:
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Verificata da:
HAL 9000 15:00, 18 apr 2015 (CEST)
Clabit 10:51, 6 ott 2015 (CEST)

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