Bash tips: differenze tra le versioni

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(→‎Bash Scripting: modificatori di stringa)
 
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== Disclaimer ==
{{Versioni compatibili}}
==Intro==
'''GNU Bash''' è la shell *nix probabilmente più ricca di funzionalità sia per l'uso interattivo che per lo scripting. Spesso però molte funzioni sono poco note.<br>
Questa pagina ha lo scopo di raccogliere il più ampio numero di "trucchi" più o meno noti riguardanti Bash, senza avere peraltro la pretesa di coprire tutte le funzionalità.


Questa guida guida si prefigge di raccogliere informazioni riguardo udev, la sua configurazione e il suo utilizzo dal punto di vista dell'utente su sistemi Debian GNU/Linux.
Si noti che per gli script di sistema è consigliabile limitarsi alle sole istruzioni della shell '''sh''' secondo lo standard ''POSIX'', supportate per esempio da <code>'''dash'''</code>, più leggera ma anche meno potente e poco indicata come shell interattiva.


Molte delle informazioni sono tratte (e tradotte) da <tt>/usr/share/doc/udev/</tt>. Si prega di correggere o segnalare ogni possibile (e probabile) inesattezza.


== Il sottosistema hotplug ==
==Per iniziare==
Prima di iniziare non posso non segnalare altre due guide presente sul wiki che forniscono dei consigli molto utili su Bash:


Il sottosistema hotplug (dall'inglese: connessione a caldo, cio� a PC acceso) � un servizio del kernel che provvede a notificare in user space l'avvenuta connessione di un nuovo dispositivo.
* [[Come abilitare il completamento automatico 'avanzato']]
Nell'evoluzione del kernel Linux questo servizio ha subito diverse modificazioni, nel tentativo di migliorare ogni volta in termini di prestazioni e flessibilit�.
* [[Colorare bash]]


Nei kernel 2.4 l'interfaccia tra i driver e i programmi era fornita assieme a tutte le configurazioni del kernel stesso tramite il filesystem virtuale <tt>/proc</tt>, e i file di dispositivo erano creati staticamente: nella directory <tt>/dev</tt> erano presenti tutti i possibili device file.
Nel tentativo di migliorare il sistema venne implementato devfs, un altro filesystem virtuale, che si occupava solo dell'interazione programmi-driver, separando cos la gestione di questi da quella del kernel.


A partire dal kernel 2.6 devfs � stato progressivamente abbandonato e sostituito dal sysfs, ancora un filesystem virtuale, che adotta una nuova e unificata interfaccia verso i driver e che risulta migliore di tutte le implementazioni passate.
==Shell Interattiva==
In questa sezione verranno elencate funzionalità riguardanti l'uso interattivo di Bash.


Qualsiasi sia l'interfaccia che il kernel mette a disposizione, � necessario in user space un programma che si occupi di ricevere le notifiche di hotplug e compiere le azioni necessarie per l'utilizzo delle periferiche notificate (caricare moduli, eseguire script ed, eventualmente, creare file di dispositivo in <tt>/dev</tt>).
===Navigare velocemente tra le directory===
* Per andare sulla propria <code>'''home'''</code> basta digitare il comando <code>'''cd'''</code> senza nessun parametro.
* Per tornare indietro alla precedente directory visitata è sufficiente il comando <code>'''cd -'''</code>.
* È possibile salvare un percorso con <code>'''pushd'''</code> e richiamarlo con <code>'''popd'''</code>. In realtà questi comandi (come il nome può fare intuire) implementano una coda FIFO (First In First Out) nella quale è possibile memorizzare un numero illimitato di percorsi per poi richiamarli dall'ultimo inserito in poi. Usare questi comandi è semplicissimo: basta usare <code>[[Navigazione_veloce_tra_directory:_pushd,_popd_e_dirs#Pushd|pushd]]</code> al posto di <code>'''cd'''</code> (in tal modo si memorizzano i percorsi via via visitati) e poi digitare <code>[[Navigazione_veloce_tra_directory:_pushd,_popd_e_dirs#Popd|popd]]</code> una o più volte per tornare indietro.
:A tal proposito vedere anche: [[Navigazione veloce tra directory: pushd, popd e dirs]]


Prima di udev il programma che svolgeva questo compito era stato chiamato, con poca fantasia, hotplug.
===Editing della linea di comando===
Hotplug � tutt'ora in grado di svolgere il suo compito, ma ha alcune limitazioni che si sta tentando di superare:
Vi sono due differenti modalità di shortcut in bash che richiamano i comandi di due famosi editor di testo. La prima nonché quella di default è, per ragioni storiche, la modalità emacs, la seconda, ovvero quella '''VI'''ncente, è la modalità VI.
Per passare dall'una all'altra si può dare nel prompt i seguenti comandi oppure inserirli nel file ~/.bashrc:
$ set -o vi
$ set -o emacs


*� uno script bash, quindi � lento. Notare che la cosa � ininfluente per gli utenti comuni, a meno che non si connettano decine di periferiche al minuto ;-)
Alcuni tasti di scelta rapida per l'editing da linea di comando:
*sempre a causa della sua natura di script, occupa molto pi� spazio di un programma C, considerato anche che necessita dell'interprete /bin/sh. Anche che questo fattore non tocca direttamente un utente comune, ma � invece fondamentale per chi sta riorganizzando il processo di boot per implementare un sistema di hotplug dentro ad un nuovo tipo di initrd: l'initramfs.
{| class="wikitable" style="width:80%"
*deve funzionare anche sui kernel 2.4, quindi non si appoggia al sysfs, perdendo in performance e funzionalit�.
| align="center"; width="30%" | '''Descrizione'''
*necessita di una directory /dev statica (nota che il devfs � ormai in disuso)
| align="center"; width="30%"| '''Vim-like(CommandMode)'''
| align="center"; width="40%" | '''Emacs-like'''
|-
| Vai all'inizio delle linea || 0 (zero) || CTRL+a
|-
| Vai alla fine della linea || $ || CTRL+e
|-
| Cancella dalla posizione corrente alla fine della linea || D || CTRL+k
|-
| Cancella dalla posizione corrente all'inizio della linea || d^ || CTRL+u
|-
| Pulisce lo schermo || CTRL+l || CTRL+l
|-
| Vai una parola avanti || w || META+f
|-
| Vai una parola indietro || b || META+b
|-
| Cancella la parola successiva || dw || META+d
|-
| Cancella la parola precedente || CTRL+w || META+backspace
|-
| Cancella l'intera riga || dd || bisogna configurare la combinazione di tasti da associare a ''kill-whole-line''<br/>(vedere la pagina di manuale di [[Bash]])
|-
|Annulla || u ||CTRL+_
|}


== Cos'� udev ==
{{Box|Nota per la modalità Command Mode|Si entra in Command Mode premendo ESC. Per tornare in modalità inserimento è necessario pigiare il tasto i.}}
{{Box|Nota sul tasto META|Il tasto Meta può essere usato premendo <code>ALT</code> e ''contemporaneamente'' il carattere del comando che interessa, oppure premendo <code>ESC</code> e ''successivamente'' il tasto del comando che interessa. In quest'ultimo modo non è necessario premere due tasti contemporaneamente. Questa è una regola generica per gli shortcut di bash che usano il tasto Meta.}}


Udev � un programma in user space in grado ricevere le notifiche del sottosistema hotplug dei kernel 2.6. A partire dalla versione 0.070 � in grado di fare tutto quello che faceva hotplug per i kernel 2.4, ma � molto pi� veloce e leggero (� scritto in C). In pi� udev � in grado di creare dinamicamente i device file (quelli in <tt>/dev</tt>) per ogni periferica che viene rilevata nel sistema.
===Riutilizzo degli argomenti===
Bash memorizza l'ultimo argomento del comando precedente in una speciale variabile chiamata <code>$_</code>. È possibile fare riferimento all'ultimo argomento dell'ultimo comando usando direttamente <code>$_</code> ma in modalità Emacs la via di gran lunga più veloce e comoda è usare <code>ESC</code> .  


Udev si appoggia unicamente al sysfs. Questo fatto ha il grande vantaggio di poter usufruire appieno della nuova e potente interfaccia di cui � stato dotato il kernel 2.6 (il sysfs, appunto) per la comunicazione tra i programmi in user space e i driver delle periferiche in kernel space, includendo nuove funzionalit� e migliore controllo sui driver stessi. L'unico svantaggio consiste nel fatto che non tutti i driver, al momento in cui si scrive, sono stati aggiornati per utilizzare il sysfs.
Ecco un esempio stupido, creare una directory ed entrarvi:
$ mkdir /usr/local/nuovo-programma
$ cd ESC.


Udev � un programma molto potente e flessibile che, occupandosi direttamente della creazione dei file di dispositivo (device file), permette un controllo molto accurato nella gestione degli stessi, dando la possibilit� all'amministratore di impostare in modo personalizzato tutti i loro attributi (nome, permessi, proprietario, ecc.)
Altro esempio forse un po' più utile, creare velocemente uno script:
Tramite delle regole (udev rules) si possono assegnare nomi fissi a determinati dispositivi (a prescindere, ad esempio, dalla porta usata per collegare la periferica). Inoltre � possibile richiamare un certo programma/script non appena un dispositivo viene riconosciuto dal sistema.
$ :> /usr/local/bin/nomescript
$ chmod +x ESC.
$ gvim ESC.


Udev non si occupa tuttavia di caricare i moduli necessari al funzionamento del dispositivo, infatti questi <b>devono</b> essere gi� caricati per permettere ad udev di riconoscere la periferica e creare il corrispondente device file.
In alternativa si possono usare le espansioni dello storico, presenti solo quando la shell è avviata in modalità interattiva.


Sulla stable ('''sarge''') udev � presente nella versione 0.056 e viene usato in accoppiata con hotplug, che si occupa di caricare i driver delle periferiche.
===Uso avanzato dello storico===
Come noto Bash memorizza gli ultimi (solitamente 500 ma il numero è impostabile in <code>$HISTSIZE</code>) comandi digitati ai quali è possibile accedere semplicemente con le freccette <code>SU</code> e <code>GIÙ</code>. Tuttavia è possibile effettuare molte altre operazioni per ricercare nello storico dei comandi.


In '''etch''' (attuale testing) e '''sid''' udev ha invece sostituito anche Hotplug.
====Ricerca incrementale inversa====
Sotto questo astruso nome si cela la possibilità di ricercare nello storico dei comandi semplicemente premendo <code>CRTL+r</code> e digitando qualche carattere del comando cercato. Verrà immediatamente mostrato l'ultimo comando che soddisfa i criteri di ricerca. Se più comandi soddisfano la ricerca è possibile scorrerli (dall'ultimo al primo) premendo nuovamente <code>CTRL+r</code>.


Questa guida � dedicata alla versione di udev attualmente in etch.
====Ricerca incrementale====
Quando si cerca con <code>CRTL+r</code> può succedere di superare il comando che ci interessa, a questo punto tocca interrompere con <code>CRTL+g</code> e ricominciare; con una piccola modifica è però possibile abilitare la ricerca nell'altro verso e quindi tornare avanti al comando appena superato, questo disabilitando il flow control. <br>
Il flow control è la funzione di interrompere il flusso del terminale, ovvero l'output e l'input (<code>CRTL+s</code> / <code>CRTL+q</code>), oggigiorno è una funzione poco utile soprattutto in un terminale grafico che ha la funzione di scroll. Aggiungiamo quindi <code>'''stty -ixon'''</code> al file <code>~/.bashrc</code> e d'ora in poi avremo <code>CRTL+s</code> che risponderà alle nostre ricerche.


== Il nuovo udev ==
Una volta trovato il comando lo si può eseguire con <code>INVIO</code> oppure modificare con <code>CTRL+j</code>.


Dalla versione 0.070 in poi udev ha sostituito completamente hotplug. I driver delle periferiche rilevate vengono caricati tutti automaticamente durante il boot. Per fare un esempio, se al boot vengono trovate delle porte usb, verr� automaticamente caricato il modulo <tt>usb-storage</tt> che permetter� (tra le altre cose) di usare eventuali chiavette usb.
====Ricerca nella cronologia====
Altra possibilità è cercare tra tutti i comandi precedenti che cominciano con un certo gruppo di lettere.


Per usare questa versione di udev � necessario un kernel 2.6.12 o superiore con le opzioni hotplug (CONFIG_HOTPLUG) e tmpfs (CONFIG_TMPFS) attivate. Le opzioni CONFIG_PNP, CONFIG_ISAPNP, CONFIG_PNPBIOS e CONFIG_PNPACPI sono altamente raccomandate per consentire il caricamente automatico di importanti driver.
Questa funzionalità non è abilitata di default; bisogna modificare il file <code>/etc/inputrc</code> (o creare un analogo file <code>.inputrc</code> nella propria home), aggiungendo le righe:


A partire dal kernel 2.6.15-rc1 � stata introdotta la nuova implementazione del driver model, la quale presenta nuove feature e una migliore organizzazione dei contenuti di sysfs. Per gestire correttamente i vari dispositivi � quindi obbligatorio dotarsi di una versione di udev pari o superiore alla 0.071.
# PgUp/Down searches history in bash
"\e[5~":        history-search-backward
"\e[6~":        history-search-forward


Il pacchetto hotplug deve essere rimosso manualmente, anche se non dovrebbe creare problemi se restasse installato.
In questo esempio si è scelto di usare i tasti <code>PGUP</code> e <code>PGDOWN</code>.
Da notare che il file <code>inputrc</code> contiene altre comodità pronte all'uso: basta decommentarle!


Si pu� disabilitare udev aggiungendo al boot il parametro del kernel <tt>UDEV_DISABLED=yes</tt> in grub o lilo. Alternativamente si pu� configurare in <tt>/etc/udev/udev.conf</tt> una directory diversa da <tt>/dev</tt> per la creazione dei device file.
====Accesso diretto====
Il carattere <code>!</code> permette di richiamare un preciso comando dello storico:


== Come funziona udev ==
$ !-3
Quando un driver viene caricato, rende disponibili delle informazioni in <tt>/sys</tt> e udev viene eseguito per leggerle e creare il device file appropriato.


Quando si collega una nuova periferica viene generato un evento di hotplug che viene intercettato non pi� da <tt>/sbin/hotplug</tt> bens� da <tt>/sbin/udevsend</tt> (il gestore degli eventi hotplug � indicato in <tt>/proc/sys/kernel/hotplug</tt>).
richiama ed esegue il terzultimo comando, mentre:


Questo significa che:
$ !ta
* i moduli non possono essere caricati su richiesta quando un'applicazione cerca di aprire un suo dispositivo, perch� il dispositivo non c'� ancora!


* poich� i moduli non vengono caricati su richiesta, se per qualche motivo i driver non possono essere caricati automaticamente durante il boot, bisogner� aggiungerli ad /etc/modules (oppure usare modconf ;-)).
richiama ed esegue l'ultimo comando che comincia con '''ta''' (potrebbe essere: <code>tail -f /var/log/messages</code>). Il <code>'''!!'''</code> richiama invece l'ultimo comando.


* alcuni moduli non sono dei driver di un dispositivo e non possono essere caricati automaticamente da udev, devono quindi essere elencati in /etc/modules anch'essi.
Se si vuole richiamare il comando ma non eseguirlo si può usare il modificatore <code>:p </code>(''print''), ad esempio


* alcuni driver non sono stati ancora portati su sysfs, e udev non sar� in grado di creare i loro device. Se si usa uno di questi driver � necessario creare il device dopo ogni boot.
$ !ta:p


In altre parole, su un tipico sistema si potrebbero dover caricare manualmente (usando /etc/modules) dei moduli come ppdev e tun.
stampa l'ultimo comando che inizia con ''ta''.
== Da hotplug a udev ==


Nel passaggio da hotplug a udev i seguenti file di configurazione sono diventati obsoleti:
Per richiamare l'ultimo comando che contiene una certa parola (non all'inizio):


; <tt>/etc/hotplug/*.rc</tt> e <tt>*.agent</tt>: i vecchi file di hotplug non vengono pi� usati. Le regole di udev in <tt>/etc/udev/rules.d/</tt> possono essere usate per disabilitare selettivamente il coldplugging.
$ !?parola?


; <tt>/etc/hotplug/usb/*.usermap</tt>: devono essere sostituiti da regole udev.
È possibile anche richiamare un parametro di un comando usando <code>''':'''</code> seguito dal numero del parametro (0 indica il comando stesso). Ad esempio:


; <tt>/etc/hotplug/blacklist*</tt>: dovrebbero essere sostituite da direttive di configurazione di modprobe (ma per adesso modprobe processer� <tt>/etc/hotplug/blacklist.d/</tt>).
$ man !-1:0


Inoltre dalla versione 0.072:
visualizza la pagina di manuale dell'ultimo comando.


* tutti i file in <tt>/etc/udev/scripts/</tt> and <tt>/lib/hotplug/</tt> e alcuni file in <tt>/sbin/</tt> sono stati spostati in <tt>/lib/udev/</tt>. Non dimenticate di aggiornare le regole personalizzate, se ne avete create.
Per eseguire un comando con gli stessi argomenti del comando precedente:


== La directory <tt>/etc/udev/rules.d/</tt> ==
$ nuovocomando !!:*


I file vengono letti e processati in ordine alfabetico, e le direttive contenute nelle regole vengono applicate in ordine. Le uniche eccezioni sono gli attributi NAME, di cui viene considerato solo il primo.


Poich� l'ordine � importante, alcuni di questi file hanno un nome particolare, per far s� che vengano letti prima o dopo di altri, e devono essere opportunamente considerati quando si aggiungono regole personalizzate.  
<span id="history"> Il comando <code>'''history'''</code> mostra l'elenco numerato per una veloce ricerca dei comandi da richiamare con <code>'''!numero'''</code>; <code>'''!$'''</code> equivale all'ultimo argomento del precedente comando di conseguenza funziona anche <code>'''!numero$'''</code>. </span>


Fino ad ora sono stati definiti:
Per ulteriori informazioni sull'uso interattivo dello storico si rimanda all'apposita sezione del manuale di riferimento:


; <tt>020_permissions.rules</tt>: imposta proprietario e permessi di default.
* [http://www.gnu.org/software/bash/manual/bashref.html#History-Interaction Hystory expansion]


; <tt>z50_run.rules</tt>: viene eseguito <tt>$REMOVE_CMD</tt>, e successivamente l'elaborazione dei device tty viene fermato con <tt>last_rule</tt>.
=== Comandi lunghi su più linee ===
Bash ci permette di separare un comando molto lungo su più linee in modo da facilitare sia la sua immissione che la sua lettura. Questo risultato può essere ottenuto inserendo il carattere "'''\'''" al termine della riga seguito dalla pressione del tasto [Invio]; Bash interpreterà questo carattere come l'intenzione di voler continuare l'immissione del comando precedente e mostrerà un prompt modificato di immissione "'''>'''" finché non si decide di terminare il comando premendo solo [Invio].<br/>
Le righe verranno concatenate, per cui attenzione agli spazi di separazione, se presenti, tra le diverse parti del comando.<br/>
Consideriamo per semplificare il seguente comando:
<pre>$ rm file1 file2 file3 file4 file5 file6 file7 file8 file9</pre>
sarà equivalente a:
<pre>
$ rm file1 file2 file3 \
>file4 file5 file6 \
>file7 file8 file9
</pre>


; <tt>z70_hotplugd.rules</tt>: le opzioni di <tt>last_rule</tt> finiscono di processare gli eventi hotplug riguardanti "drivers" e "module" e vengono eseguiti i vecchi script in <tt>hotplug.d/</tt> e <tt>dev.d/</tt>.
==Comandi avanzati==
Alcuni comandi, anche se utilizzati più spesso negli script, hanno una loro utilità anche nella shell interattiva. Per esempio con le concatenazioni per eseguire più comandi in successione, senza attendere la terminazione di ognuno, oppure con le redirezioni per redirigere l'output su un file, per poterlo leggere con un editor di testo o salvarlo.


L'uso di <tt>/etc/udev/rules.d/</tt> da parte di altri pacchetti � fortemente sconsigliato, eccetto quando si aggiungono solamente regole RUN.
===Concatenazioni===
; <code>&&</code> : operatore logico AND, il secondo comando verrà eseguito solo se il primo avrà esito positivo
; <code>;</code> : separatore di comandi, il secondo comando verrà eseguito in ogni caso (in uno script è equivalente a un "a capo" e questa è la concatenazione di default)


== Link ==
$ cd ... && echo done
$ cd ... ; echo done


Altri link di approfondimento:
Nel caso specifico di un'applicazione che resta in esecuzione il secondo comando non verrà eseguito finché il
* [http://www.debian-administration.org/articles/126 Card Readers and USB keys using udev]
primo non sarà terminato, in questo caso si usa <code>'''&'''</code> e saranno eseguiti entrambi in quanto il primo comando viene mandato in background; prendiamo xterm come esempio:
* [http://www.kernel.org/pub/linux/utils/kernel/hotplug/udev.html udev Homepage]
 
* [http://www.reactivated.net/udevrules.php Writing udev rules]
$ xterm && xterm -rv
$ xterm ; xterm -rv
$ xterm & xterm -rv
 
; <code>||</code> : operatore logico OR, restituisce esito positivo se almeno una delle condizioni di verifica valutate è vera
 
<pre>
$ if [ -f ~/.bashrc ] || [ -d ~/.config ]; then echo 'w00t!'; else echo 'no such file or directory'; fi
 
$ if [ -f ~/.bashrc ] || [ -d ~/.configs ]; then echo 'w00t!'; else echo 'no such file or directory'; fi
 
$ if [ -f ~/.bash ] || [ -d ~/.configs ]; then echo 'w00t!'; else echo 'no such file or directory'; fi
</pre>
 
* [http://www.tldp.org/LDP/abs/html/special-chars.html Advanced Bash-Scripting Guide: Special Characters]
 
===Redirezioni===
Pipe, che passa l'output del comando che la precede come input del comando che la segue
$ ls -A1 | less
Dirige output di comando su file:
$ man xterm > xterm.txt
Dirige output di errore su file:
$ xterm 2> xterm-errors.log
Entrambi su file diversi:
$ xterm > xterm_out.log 2> xterm_err.log
Entrambi sullo stesso file:
$ xterm &> xterm.log
Entrambi sullo stesso file, alternativa:
$ xterm > xterm.log 2>&1
Appende nuovo testo a quello già presente in un file:
$ man uxterm >> xterm.txt
Cancella contenuto di un file:
$ :> xterm.txt
 
=== Cambiare l'estensione ai file ===
Rinomina tutti i file <code>*.txt</code> della directory corrente in <code>*.log</code>:
 
$ for f in ./*.txt; do if [ -e "$f" ]; then mv -- "$f" "${f/%txt/log}"; fi; done
 
{{Suggerimento | Premettere ./ ad * è sempre consigliabile per impedire che file inizianti con "-" possano essere riconosciuti come opzioni.
Allo stesso scopo l'opzione "--" dopo il comando esterno <code>mv</code> serve per comunicargli che le stringhe che seguono non sono opzioni, nemmeno se iniziassero con il carattere "-". È sempre buona norma utilizzarla come controllo aggiuntivo con comandi che accettano file come argomenti.}}
 
Un modo alternativo consiste nell'utilizzare il comando "rename":
<pre>
$ rename 's/.txt$/.old/' *.txt
</pre>
con cui si cambierà l'estensione di tutti i file ".txt" in ".old" .
 
=== Espansioni avanzate ===
Molte espansioni che non possono essere racchiuse tra virgolette (non quotabili), ossia quelle di percorso, di tilde e di parentesi, sono molto utili in modalità interattiva.
 
A titolo di esempio, la tilde <code>~</code> può essere usata per sostituirsi alla propria home, senza scriverla ogni volta per intero; e <code>~utente</code> per riferirsi alla home di un altro utente. Per scrivere il simbolo grafico della tilde con una tastiera con layout italiano basta digitare <code>Ctrl-ì</code>.
 
Salva alcuni file di configurazione di bash (~/.bashrc, ~/.bash_profile) nell'archivio bash_backup.tgz:
$ tar cvzf bash_backup.tgz ~/.bash{rc,_profile}
Salva tutti i file inizianti con ~/.bash nell'archivio bash_backup.tgz:
$ tar cvzf bash_backup.tgz ~/.bash*
 
L'espansione di percorso è stata vista in breve, limitatamente al carattere jolly *, ma assieme all'uso di tilde e le espansioni di parentesi, è trattata più nel dettaglio nel capitolo sullo scripting in Bash sulle [[Bash scripting - espansioni non quotabili | espansioni non quotabili]].
 
==Il file .bashrc==
 
La configurazione di bash è del tutto personale ma ci sono alcune opzioni che reputo essenziali e non sono inserite di default per ovvie ragioni.
 
Aumenta la capacità del file <code>.bash_history</code> dalle 500 righe predefinite a 3333:
<pre>export HISTFILESIZE=3333</pre>
 
Si noti che nel caso non si tenga pulito il file da eventuali errori di digitazione, o non si applicano le successive variabili qui esposte è consigliabile aumentare di molto questo valore in quanto il file verrà troncato una volta raggiunto quel numero. <br>
Tenerlo in ordine è essenziale per richiamare i comandi in base al loro numero di posizione e che questo numero non cambi continuamente, vedere [[#history|il riferimento alla cronologia]].
 
Non salva nel file della history i comandi doppi (già presenti) e quelli preceduti da uno spazio:
<pre>export HISTCONTROL=ignoreboth</pre>
Se invece si vuole cancellare dalla cronologia ogni comando uguale all'ultimo comando immesso (comandi duplicati), basta modificare la linea precedente in:
<pre>export HISTCONTROL=ignoreboth:erasedups</pre>
 
<code>ignoreboth</code> è la combinazione di <code>ignorespace</code> e <code>ignoredups</code>; il primo in particolare è di una comodità assoluta per non inserire comandi che non si vuole mantenere, sia per ragioni di sicurezza che di comodità.
 
Ma visto che è difficile ricordarsi sempre di preporre uno spazio utilizziamo una variabile che ignorerà per noi certi comandi o pattern:
<pre>export HISTIGNORE="&:su:[bf]g*:v[du]:pwd:ls*:grep*:less*:cat*:rm*:mv*:cp*"</pre>
 
Ognuno è separato dai due punti, dove c'è un <code>'''*'''</code> significa che ignorerà anche il seguito, ad esempio <code>'''ls'''</code> ignorerà solo <code>'''ls'''</code>, <code>'''ls*'''</code> ignorerà anche <code>'''ls /media/'''</code>. <br>
Le parentesi quadre servono a evitare di ripetere comandi simili, quindi nell'esempio verrano considerati sia <code>'''bg'''</code> che <code>'''fg'''</code>, sia <code>'''vd'''</code> che <code>'''vu'''</code>. <br>
La <code>'''&'''</code> rappresenta la riga precedente nella cronologia, ovvero evitare di trovarsi una riga aggiunta nel file per ogni volta che si digita un certo comando, se invochiamo <code>'''man bash'''</code> più volte questo verrà inserito ogni volta come se fosse un comando nuovo (sì, a dispetto di <code>ignoredups</code>).
 
==Miscellanea==
===Salvare da prompt a editor===
Abbiamo il nostro bel comando al prompt, è lungo tre righe e vogliamo salvarlo perché ci piace o perché è effettivamente troppo lungo e starebbe meglio come alias, che si fa?
# seleziona, apri file, incolla, salva: noioso
# quota il tutto e appendi ad un file con echo: già meglio
# in modalità ''Emacs'' (il default) <code>'''CTRL-x'''</code> <code>'''CTRL-e'''</code>, si apre il nostro editor di fiducia e salviamo: superbo; mentre se si utilizza la modalità ''vi'' è sufficiente premere il tasto '''v''' in modalità comando
 
===Processo in background===
Si avvia un processo che tiene occupato il prompt:
$ xterm
 
anziché chiuderlo è possibile interromperlo, per liberare momentaneamente il prompt e magari eseguire altro, digitando <code>'''CTRL-z'''</code>. Si può quindi controllare quali processi siano riesumabili:
$ jobs -l
  [1]+  5598 Stopped                xterm
 
Per riprenderlo si usa il numero tra le parentesi quadre (l'altro è il pid):
$ fg 1
 
Se invece si vuole riesumare mantenendo libero il prompt:
$ bg 1
 
===Umask===
Il comando umask imposta i permessi predefiniti che avranno i nuovi file in fase di creazione. La umask è usata da <code>mkdir</code>, <code>touch</code>, <code>echo</code> e altre chiamate di sistema che creano file. <br>
Eseguito senza argomenti mostra l'attuale maschera in uso:
$ umask
  0022
Mentre così rende la maschera leggibile secondo i consueti flag:
$ umask -S 0022
  u=rwx,g=rx,o=rx
 
Come si può vedere in <code>/etc/skel/.profile</code> la maschera predefinita è impostata in <code>/etc/profile</code>, questa è comunque personalizzabile per ogni utente utilizzando <code>~/.profile</code>. <br>
Per calcolarne il valore è necessario partire dal valore massimo <code>'''777'''</code> assegnabile alle directory e <code>'''666'''</code> ai file e sottrarre a esso il valore della maschera voluta.
<pre>
Modo    Legge  Scrive  Esegue
 
  0        R      W      X
  1        R      W      --
  2        R      --      X
  3        R      --      --
  4        --      W      X
  5        --      --      X
  6        --      W      --
  7        --      --      --
</pre>
 
Se ad esempio volessimo che tutti i nuovi file fossero scrivibili e leggibili solamente dal proprietario utilizzeremo <code>'''umask 077'''</code>. <br>
Si noti che questo non significa applicare il flag di esecuzione ai file, questo verrà adottato solamente per le directory che lo necessitano per essere esplorabili.
 
===Scorciatoie da tastiera===
Le scorciatoie da tastiera sono solitamente una prerogativa del Window Manager, non ovviamente le scorciatoie di uno specifico programma ma piuttosto aprire il terminale o controllare il volume della scheda audio; ovvero comandi generici che eseguono una data operazione.
 
In bash esiste il comando <code>'''bind'''</code> che è quello che permette di modificare le scorciatoie di bash. Prendendo come esempio la modalità classica, ovvero in stile emacs, diciamo che vogliamo un banale
listato della home (volendo supporta anche i nostri alias):
$ bind -x '"\C-x\C-r":ls ~'
 
ora con la sequenza  <code>'''CTRL-x'''</code> <code>'''CTRL-r'''</code> verrà eseguito il nostro comando. È possibile anche definire scorciatoie da tastiera a funzioni già supportate da bash ma non ancora assegnate (si veda <code>bind -P</code> per un elenco), e la sintassi è la stessa ma senza l'opzione -x.
 
Per cancellarla:
$ bind -r "\C-x\C-r"
 
Funziona solo nella shell in cui si crea, a meno che non si inserisca nel file <code>~/.inputrc</code>. Per i dettagli consultare <code>man readline</code>.
 
===Aiuto veloce===
 
La pagina di manuale di bash (si veda <code>man bash</code>) è certamente utilissima ed esaustiva, ma non sempre adatta a un aiuto veloce per rinfrescarsi solo la sintassi di qualche comando. Fortunatamente '''bash''' dispone anche di uno strumento di aiuto integrato tramite la funzione <code>help</code>.
 
Per la lista di tutti i comandi interni della shell:
$ help
 
Per informazioni su un comando interno (''shell builtin''), per esempio bind:
$ help bind
 
Un altro comando utile, per sapere se esiste qualcosa da eseguire con un dato nome, e in caso che cosa verrà eseguito: un alias, una funzione, un comando interno della shell, oppure un eseguibile esterno (e in che percorso). La sintassi:
$ type comando-da-cercare
 
==Link==
Link ad altre risorse su '''GNU Bash''':
 
* [http://www.gnu.org/software/bash/manual/bash.html Bash Referece Manual]: manuale ufficiale;
* [[Bash scripting | Bash scripting]]: guida base (a cura di debianizzati) sullo scripting con Bash;
* [http://www.tldp.org/LDP/abs/html/ Advanced Bash-Scripting Guide]: guida avanzata dello scripting in Bash.
 
{{Autori
|Autore=[[Utente:TheNoise|~ The_Noise]]
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:[[Utente:HAL 9000|HAL 9000]] 20:47, 23 lug 2014 (CEST)
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}}
 
[[Categoria:Bash]]

Versione attuale delle 12:40, 20 set 2014

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Intro

GNU Bash è la shell *nix probabilmente più ricca di funzionalità sia per l'uso interattivo che per lo scripting. Spesso però molte funzioni sono poco note.
Questa pagina ha lo scopo di raccogliere il più ampio numero di "trucchi" più o meno noti riguardanti Bash, senza avere peraltro la pretesa di coprire tutte le funzionalità.

Si noti che per gli script di sistema è consigliabile limitarsi alle sole istruzioni della shell sh secondo lo standard POSIX, supportate per esempio da dash, più leggera ma anche meno potente e poco indicata come shell interattiva.


Per iniziare

Prima di iniziare non posso non segnalare altre due guide presente sul wiki che forniscono dei consigli molto utili su Bash:


Shell Interattiva

In questa sezione verranno elencate funzionalità riguardanti l'uso interattivo di Bash.

Navigare velocemente tra le directory

  • Per andare sulla propria home basta digitare il comando cd senza nessun parametro.
  • Per tornare indietro alla precedente directory visitata è sufficiente il comando cd -.
  • È possibile salvare un percorso con pushd e richiamarlo con popd. In realtà questi comandi (come il nome può fare intuire) implementano una coda FIFO (First In First Out) nella quale è possibile memorizzare un numero illimitato di percorsi per poi richiamarli dall'ultimo inserito in poi. Usare questi comandi è semplicissimo: basta usare pushd al posto di cd (in tal modo si memorizzano i percorsi via via visitati) e poi digitare popd una o più volte per tornare indietro.
A tal proposito vedere anche: Navigazione veloce tra directory: pushd, popd e dirs

Editing della linea di comando

Vi sono due differenti modalità di shortcut in bash che richiamano i comandi di due famosi editor di testo. La prima nonché quella di default è, per ragioni storiche, la modalità emacs, la seconda, ovvero quella VIncente, è la modalità VI. Per passare dall'una all'altra si può dare nel prompt i seguenti comandi oppure inserirli nel file ~/.bashrc:

$ set -o vi
$ set -o emacs

Alcuni tasti di scelta rapida per l'editing da linea di comando:

Descrizione Vim-like(CommandMode) Emacs-like
Vai all'inizio delle linea 0 (zero) CTRL+a
Vai alla fine della linea $ CTRL+e
Cancella dalla posizione corrente alla fine della linea D CTRL+k
Cancella dalla posizione corrente all'inizio della linea d^ CTRL+u
Pulisce lo schermo CTRL+l CTRL+l
Vai una parola avanti w META+f
Vai una parola indietro b META+b
Cancella la parola successiva dw META+d
Cancella la parola precedente CTRL+w META+backspace
Cancella l'intera riga dd bisogna configurare la combinazione di tasti da associare a kill-whole-line
(vedere la pagina di manuale di Bash)
Annulla u CTRL+_
Info.png Nota per la modalità Command Mode
Si entra in Command Mode premendo ESC. Per tornare in modalità inserimento è necessario pigiare il tasto i.
Info.png Nota sul tasto META
Il tasto Meta può essere usato premendo ALT e contemporaneamente il carattere del comando che interessa, oppure premendo ESC e successivamente il tasto del comando che interessa. In quest'ultimo modo non è necessario premere due tasti contemporaneamente. Questa è una regola generica per gli shortcut di bash che usano il tasto Meta.


Riutilizzo degli argomenti

Bash memorizza l'ultimo argomento del comando precedente in una speciale variabile chiamata $_. È possibile fare riferimento all'ultimo argomento dell'ultimo comando usando direttamente $_ ma in modalità Emacs la via di gran lunga più veloce e comoda è usare ESC .

Ecco un esempio stupido, creare una directory ed entrarvi:

$ mkdir /usr/local/nuovo-programma
$ cd ESC.

Altro esempio forse un po' più utile, creare velocemente uno script:

$ :> /usr/local/bin/nomescript
$ chmod +x ESC.
$ gvim ESC.

In alternativa si possono usare le espansioni dello storico, presenti solo quando la shell è avviata in modalità interattiva.

Uso avanzato dello storico

Come noto Bash memorizza gli ultimi (solitamente 500 ma il numero è impostabile in $HISTSIZE) comandi digitati ai quali è possibile accedere semplicemente con le freccette SU e GIÙ. Tuttavia è possibile effettuare molte altre operazioni per ricercare nello storico dei comandi.

Ricerca incrementale inversa

Sotto questo astruso nome si cela la possibilità di ricercare nello storico dei comandi semplicemente premendo CRTL+r e digitando qualche carattere del comando cercato. Verrà immediatamente mostrato l'ultimo comando che soddisfa i criteri di ricerca. Se più comandi soddisfano la ricerca è possibile scorrerli (dall'ultimo al primo) premendo nuovamente CTRL+r.

Ricerca incrementale

Quando si cerca con CRTL+r può succedere di superare il comando che ci interessa, a questo punto tocca interrompere con CRTL+g e ricominciare; con una piccola modifica è però possibile abilitare la ricerca nell'altro verso e quindi tornare avanti al comando appena superato, questo disabilitando il flow control.
Il flow control è la funzione di interrompere il flusso del terminale, ovvero l'output e l'input (CRTL+s / CRTL+q), oggigiorno è una funzione poco utile soprattutto in un terminale grafico che ha la funzione di scroll. Aggiungiamo quindi stty -ixon al file ~/.bashrc e d'ora in poi avremo CRTL+s che risponderà alle nostre ricerche.

Una volta trovato il comando lo si può eseguire con INVIO oppure modificare con CTRL+j.

Ricerca nella cronologia

Altra possibilità è cercare tra tutti i comandi precedenti che cominciano con un certo gruppo di lettere.

Questa funzionalità non è abilitata di default; bisogna modificare il file /etc/inputrc (o creare un analogo file .inputrc nella propria home), aggiungendo le righe:

# PgUp/Down searches history in bash
"\e[5~":        history-search-backward
"\e[6~":        history-search-forward

In questo esempio si è scelto di usare i tasti PGUP e PGDOWN. Da notare che il file inputrc contiene altre comodità pronte all'uso: basta decommentarle!

Accesso diretto

Il carattere ! permette di richiamare un preciso comando dello storico:

$ !-3

richiama ed esegue il terzultimo comando, mentre:

$ !ta

richiama ed esegue l'ultimo comando che comincia con ta (potrebbe essere: tail -f /var/log/messages). Il !! richiama invece l'ultimo comando.

Se si vuole richiamare il comando ma non eseguirlo si può usare il modificatore :p (print), ad esempio

$ !ta:p

stampa l'ultimo comando che inizia con ta.

Per richiamare l'ultimo comando che contiene una certa parola (non all'inizio):

$ !?parola?

È possibile anche richiamare un parametro di un comando usando : seguito dal numero del parametro (0 indica il comando stesso). Ad esempio:

$ man !-1:0

visualizza la pagina di manuale dell'ultimo comando.

Per eseguire un comando con gli stessi argomenti del comando precedente:

$ nuovocomando !!:*


Il comando history mostra l'elenco numerato per una veloce ricerca dei comandi da richiamare con !numero; !$ equivale all'ultimo argomento del precedente comando di conseguenza funziona anche !numero$.

Per ulteriori informazioni sull'uso interattivo dello storico si rimanda all'apposita sezione del manuale di riferimento:

Comandi lunghi su più linee

Bash ci permette di separare un comando molto lungo su più linee in modo da facilitare sia la sua immissione che la sua lettura. Questo risultato può essere ottenuto inserendo il carattere "\" al termine della riga seguito dalla pressione del tasto [Invio]; Bash interpreterà questo carattere come l'intenzione di voler continuare l'immissione del comando precedente e mostrerà un prompt modificato di immissione ">" finché non si decide di terminare il comando premendo solo [Invio].
Le righe verranno concatenate, per cui attenzione agli spazi di separazione, se presenti, tra le diverse parti del comando.
Consideriamo per semplificare il seguente comando:

$ rm file1 file2 file3 file4 file5 file6 file7 file8 file9

sarà equivalente a:

$ rm file1 file2 file3 \
>file4 file5 file6 \
>file7 file8 file9

Comandi avanzati

Alcuni comandi, anche se utilizzati più spesso negli script, hanno una loro utilità anche nella shell interattiva. Per esempio con le concatenazioni per eseguire più comandi in successione, senza attendere la terminazione di ognuno, oppure con le redirezioni per redirigere l'output su un file, per poterlo leggere con un editor di testo o salvarlo.

Concatenazioni

&&
operatore logico AND, il secondo comando verrà eseguito solo se il primo avrà esito positivo
;
separatore di comandi, il secondo comando verrà eseguito in ogni caso (in uno script è equivalente a un "a capo" e questa è la concatenazione di default)
$ cd ... && echo done
$ cd ... ; echo done

Nel caso specifico di un'applicazione che resta in esecuzione il secondo comando non verrà eseguito finché il primo non sarà terminato, in questo caso si usa & e saranno eseguiti entrambi in quanto il primo comando viene mandato in background; prendiamo xterm come esempio:

$ xterm && xterm -rv
$ xterm ; xterm -rv
$ xterm & xterm -rv
||
operatore logico OR, restituisce esito positivo se almeno una delle condizioni di verifica valutate è vera
$ if [ -f ~/.bashrc ] || [ -d ~/.config ]; then echo 'w00t!'; else echo 'no such file or directory'; fi

$ if [ -f ~/.bashrc ] || [ -d ~/.configs ]; then echo 'w00t!'; else echo 'no such file or directory'; fi

$ if [ -f ~/.bash ] || [ -d ~/.configs ]; then echo 'w00t!'; else echo 'no such file or directory'; fi

Redirezioni

Pipe, che passa l'output del comando che la precede come input del comando che la segue

$ ls -A1 | less

Dirige output di comando su file:

$ man xterm > xterm.txt

Dirige output di errore su file:

$ xterm 2> xterm-errors.log

Entrambi su file diversi:

$ xterm > xterm_out.log 2> xterm_err.log

Entrambi sullo stesso file:

$ xterm &> xterm.log

Entrambi sullo stesso file, alternativa:

$ xterm > xterm.log 2>&1

Appende nuovo testo a quello già presente in un file:

$ man uxterm >> xterm.txt

Cancella contenuto di un file:

$ :> xterm.txt

Cambiare l'estensione ai file

Rinomina tutti i file *.txt della directory corrente in *.log:

$ for f in ./*.txt; do if [ -e "$f" ]; then mv -- "$f" "${f/%txt/log}"; fi; done
Bulb.png Suggerimento
Premettere ./ ad * è sempre consigliabile per impedire che file inizianti con "-" possano essere riconosciuti come opzioni.

Allo stesso scopo l'opzione "--" dopo il comando esterno mv serve per comunicargli che le stringhe che seguono non sono opzioni, nemmeno se iniziassero con il carattere "-". È sempre buona norma utilizzarla come controllo aggiuntivo con comandi che accettano file come argomenti.


Un modo alternativo consiste nell'utilizzare il comando "rename":

$ rename 's/.txt$/.old/' *.txt

con cui si cambierà l'estensione di tutti i file ".txt" in ".old" .

Espansioni avanzate

Molte espansioni che non possono essere racchiuse tra virgolette (non quotabili), ossia quelle di percorso, di tilde e di parentesi, sono molto utili in modalità interattiva.

A titolo di esempio, la tilde ~ può essere usata per sostituirsi alla propria home, senza scriverla ogni volta per intero; e ~utente per riferirsi alla home di un altro utente. Per scrivere il simbolo grafico della tilde con una tastiera con layout italiano basta digitare Ctrl-ì.

Salva alcuni file di configurazione di bash (~/.bashrc, ~/.bash_profile) nell'archivio bash_backup.tgz:

$ tar cvzf bash_backup.tgz ~/.bash{rc,_profile}

Salva tutti i file inizianti con ~/.bash nell'archivio bash_backup.tgz:

$ tar cvzf bash_backup.tgz ~/.bash*

L'espansione di percorso è stata vista in breve, limitatamente al carattere jolly *, ma assieme all'uso di tilde e le espansioni di parentesi, è trattata più nel dettaglio nel capitolo sullo scripting in Bash sulle espansioni non quotabili.

Il file .bashrc

La configurazione di bash è del tutto personale ma ci sono alcune opzioni che reputo essenziali e non sono inserite di default per ovvie ragioni.

Aumenta la capacità del file .bash_history dalle 500 righe predefinite a 3333:

export HISTFILESIZE=3333

Si noti che nel caso non si tenga pulito il file da eventuali errori di digitazione, o non si applicano le successive variabili qui esposte è consigliabile aumentare di molto questo valore in quanto il file verrà troncato una volta raggiunto quel numero.
Tenerlo in ordine è essenziale per richiamare i comandi in base al loro numero di posizione e che questo numero non cambi continuamente, vedere il riferimento alla cronologia.

Non salva nel file della history i comandi doppi (già presenti) e quelli preceduti da uno spazio:

export HISTCONTROL=ignoreboth

Se invece si vuole cancellare dalla cronologia ogni comando uguale all'ultimo comando immesso (comandi duplicati), basta modificare la linea precedente in:

export HISTCONTROL=ignoreboth:erasedups

ignoreboth è la combinazione di ignorespace e ignoredups; il primo in particolare è di una comodità assoluta per non inserire comandi che non si vuole mantenere, sia per ragioni di sicurezza che di comodità.

Ma visto che è difficile ricordarsi sempre di preporre uno spazio utilizziamo una variabile che ignorerà per noi certi comandi o pattern:

export HISTIGNORE="&:su:[bf]g*:v[du]:pwd:ls*:grep*:less*:cat*:rm*:mv*:cp*"

Ognuno è separato dai due punti, dove c'è un * significa che ignorerà anche il seguito, ad esempio ls ignorerà solo ls, ls* ignorerà anche ls /media/.
Le parentesi quadre servono a evitare di ripetere comandi simili, quindi nell'esempio verrano considerati sia bg che fg, sia vd che vu.
La & rappresenta la riga precedente nella cronologia, ovvero evitare di trovarsi una riga aggiunta nel file per ogni volta che si digita un certo comando, se invochiamo man bash più volte questo verrà inserito ogni volta come se fosse un comando nuovo (sì, a dispetto di ignoredups).

Miscellanea

Salvare da prompt a editor

Abbiamo il nostro bel comando al prompt, è lungo tre righe e vogliamo salvarlo perché ci piace o perché è effettivamente troppo lungo e starebbe meglio come alias, che si fa?

  1. seleziona, apri file, incolla, salva: noioso
  2. quota il tutto e appendi ad un file con echo: già meglio
  3. in modalità Emacs (il default) CTRL-x CTRL-e, si apre il nostro editor di fiducia e salviamo: superbo; mentre se si utilizza la modalità vi è sufficiente premere il tasto v in modalità comando

Processo in background

Si avvia un processo che tiene occupato il prompt:

$ xterm

anziché chiuderlo è possibile interromperlo, per liberare momentaneamente il prompt e magari eseguire altro, digitando CTRL-z. Si può quindi controllare quali processi siano riesumabili:

$ jobs -l
 [1]+  5598 Stopped                 xterm

Per riprenderlo si usa il numero tra le parentesi quadre (l'altro è il pid):

$ fg 1

Se invece si vuole riesumare mantenendo libero il prompt:

$ bg 1

Umask

Il comando umask imposta i permessi predefiniti che avranno i nuovi file in fase di creazione. La umask è usata da mkdir, touch, echo e altre chiamate di sistema che creano file.
Eseguito senza argomenti mostra l'attuale maschera in uso:

$ umask
 0022

Mentre così rende la maschera leggibile secondo i consueti flag:

$ umask -S 0022
 u=rwx,g=rx,o=rx

Come si può vedere in /etc/skel/.profile la maschera predefinita è impostata in /etc/profile, questa è comunque personalizzabile per ogni utente utilizzando ~/.profile.
Per calcolarne il valore è necessario partire dal valore massimo 777 assegnabile alle directory e 666 ai file e sottrarre a esso il valore della maschera voluta.

 Modo    Legge   Scrive  Esegue

  0        R       W       X
  1        R       W       --
  2        R       --      X
  3        R       --      --
  4        --      W       X
  5        --      --      X
  6        --      W       --
  7        --      --      --

Se ad esempio volessimo che tutti i nuovi file fossero scrivibili e leggibili solamente dal proprietario utilizzeremo umask 077.
Si noti che questo non significa applicare il flag di esecuzione ai file, questo verrà adottato solamente per le directory che lo necessitano per essere esplorabili.

Scorciatoie da tastiera

Le scorciatoie da tastiera sono solitamente una prerogativa del Window Manager, non ovviamente le scorciatoie di uno specifico programma ma piuttosto aprire il terminale o controllare il volume della scheda audio; ovvero comandi generici che eseguono una data operazione.

In bash esiste il comando bind che è quello che permette di modificare le scorciatoie di bash. Prendendo come esempio la modalità classica, ovvero in stile emacs, diciamo che vogliamo un banale listato della home (volendo supporta anche i nostri alias):

$ bind -x '"\C-x\C-r":ls ~'

ora con la sequenza CTRL-x CTRL-r verrà eseguito il nostro comando. È possibile anche definire scorciatoie da tastiera a funzioni già supportate da bash ma non ancora assegnate (si veda bind -P per un elenco), e la sintassi è la stessa ma senza l'opzione -x.

Per cancellarla:

$ bind -r "\C-x\C-r"

Funziona solo nella shell in cui si crea, a meno che non si inserisca nel file ~/.inputrc. Per i dettagli consultare man readline.

Aiuto veloce

La pagina di manuale di bash (si veda man bash) è certamente utilissima ed esaustiva, ma non sempre adatta a un aiuto veloce per rinfrescarsi solo la sintassi di qualche comando. Fortunatamente bash dispone anche di uno strumento di aiuto integrato tramite la funzione help.

Per la lista di tutti i comandi interni della shell:

$ help

Per informazioni su un comando interno (shell builtin), per esempio bind:

$ help bind

Un altro comando utile, per sapere se esiste qualcosa da eseguire con un dato nome, e in caso che cosa verrà eseguito: un alias, una funzione, un comando interno della shell, oppure un eseguibile esterno (e in che percorso). La sintassi:

$ type comando-da-cercare

Link

Link ad altre risorse su GNU Bash:




Guida scritta da: ~ The_Noise Swirl-auth60.png Debianized 60%
Estesa da:
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HAL 9000 20:47, 23 lug 2014 (CEST)

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