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(2 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate) |
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| Uno dei punti pi� delicati e difficili nella creazione della propria versione del kernel Linux � quello di determinare esattamente quali driver e quali opzioni di configurazione sono richiesti per il corretto funzionamento dalla macchina su cui viene installato.
| | Dopo che ci siamo infilati attraverso tutti i punti riguardanti gli ''sysfs'' e seguendo i symlinks ai nomi del modulo, ora riportiamo uno script molto semplice che farà tutto quel lavoro, in un modo differente: |
| Questo capitolo guider� il lettore attraverso questo processo di selezione e scelta dei driver corretti.
| | <pre>#!/bin/bash |
| | # |
| | # find_all_modules.sh |
| | # |
| | for i in `find /sys/ -name modalias -exec cat {} \;`; do |
| | /sbin/modprobe --config /dev/null --show-depends $1 ; |
| | done | rev | cut -f i -d '/' | rev | sort -u</pre> |
| | Si può scaricare un file d'esempio, contenente questo script, dal web site del libro, riportato nella sezione Come contattarci che si trova nella prefazione. |
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| ==Usare un Kernel di una Distribuzione==
| | Questo script cerca nel ''sysfs'' tutti file chiamati ''modalias''. Il file ''modalias'' contiene gli alias dei moduli e comunica al comando ''modprobe'' quali moduli sono abbinati, e pertanto attivati, ai vari dispositivi. L'alias del modulo è composto da una combinazione di: produttore del dispositivo, ID, tipo di classe ed altri identificativi univoci per il tipo di dispositivo in questione. Tutti i moduli del driver del kernel hanno una lista interna dei dispositivi che supportano, che è generata automaticamente dalla lista dei dispositivi che il driver comunica al kernel di poter supportare. Il ''modprobe'' ricerca tutti i driver nella lista dei dispositivi e cerca di trovare i riscontri con gli alias che questa lista ha. Se ha un riscontro, allora provvede al caricamento del modulo (questa procedura è come la funzionalità di caricamento automatico dei driver lavora in Linux). |
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| Uno dei metodi pi� semplici, per determinare quali moduli siano necessari, � quello di partire dalla configurazione che viene installata dal pacchetto del kernel della distribuzione che si sta usando. � infatti molto pi� semplice determinare di quali driver si ha bisogno basandosi su quelli installati in un sistema in funzione, in cui i driver corretti sono gi� associati all'hardware in utilizzo.
| | Lo script prevede l'arresto del programma ''modprobe'' prima di caricare il modulo, e riporta in display solo le azioni che eseguirebbe. Questo ci da una lista di tutti i moduli che sono utilizzati nel controllo di tutti i dispositivi del sistema. Eseguendo una piccola pulizia della lista, ordinandola e sistemando i campi adeguati, ci da un risultato come |
| | questo: |
| | <pre>$ find_all_modules.sh |
| | 8139cp.ko |
| | 8139too.koo |
| | ehci-hcd.ko |
| | fimware_vlass.ko |
| | i2c-i801.ko |
| | ieee80211.ko |
| | ieee80211_crypt.ko |
| | ipw2200.ko |
| | mii.ko |
| | mmc_core.ko |
| | pcmcia_core.ko |
| | rsrc_nonstatic.ko |
| | sdhci.ko |
| | snd-hda-codec.ko |
| | snd-hda-intel.ko |
| | snd-page-alloc.ko |
| | snd-pmc.ko |
| | snd-timer.ko |
| | snd.ko |
| | soundcore.ko |
| | uhci-hcd.ko |
| | usbcore.ko |
| | yenta_socket.ko</pre> |
| | Questa è la lista di tutti i moduli che sono necessari alla gestione dell'hardware della macchina. |
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| Se invece si sta personalizzando un kernel per una macchina sulla quale non � installata una distribuzione Linux, allora conviene partire dalla versione LiveCD di una distribuzione. Questo consente all'utente di far partire Linux sulla macchina in oggetto e di determinare in maniera semplice le opzioni di configurazione del kernel e che consentono il funzionamento ottimale della macchina stessa.
| | Lo scritto potrà egualmente ritornare alcuni messaggi di errore che possono essere del tipo: |
| | | <pre>FATAL: Module pci:v00008086d00002592sv000010CFsd000012E0bc03sc00i00 not found. |
| ===Dove si Trova la Configurazione del Kernel?===
| | FATAL: Module serio:ty01pr00id00ex00 not found.</pre> |
| | | Questo ci dice che non si trova un modulo che gestisce il dispositivo. Questo non deve comunque interessare più di tanto, poiché alcuni dispositivi non hanno driver nel kernel che lavorino per loro. |
| Quasi tutte le distribuzioni prevedono i files di configurazione del kernel quale parte del pacchetto del kernel. Si consiglia di leggere la documentazione relativa alla Distribuzione stessa per sapere dove sono installati i files di configurazione. Solitamente si trova in una subdirectory attaccata a /usr/src/linux/.
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| Se avete difficolt� a trovare la configurazione del kernel, allora guardate nel kernel stesso. Molte distribuzioni implementano i files di configurazione nel kernel stesso, che � incluso nella directory /proc. Potete verificare se state usando una di queste distribuzioni digitando in command-line il seguente comando:
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| <pre>$ ls /proc/config.gz
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| /proc/config.gz</pre>
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| Se il file ''/proc/config.gz'' � presente, allora copiatelo nella directory del sorgente kernel ed estraetelo:
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| <pre>$ cp /proc/config.gz -/linux/
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| $ cd -/linux
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| $ gzip -dv config.gz
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| config.gz: 74.9% - - replaced with config</pre>
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| Copiate questo file di configurazione nella vostra directory del kernel e rinominatelo in ''.config''.
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| Ora potrete utilizzare questo file come base di partenza nella personalizzazione della configurazione del kernel cos� come descritto nel [[LKN:_Configurare_e_Compilare|Capitolo 4]].
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| Se si usa il file di configurazione in oggetto, allora quale buona norma, si dovrebbe anche sempre creare un'immagine del kernel operativo (funzionante) per la vostra macchina. Lo svantaggio derivante dall'utilizzo di questa immagine � il fatto che si dovr� configurare quasi ogni modulo del kernel e driver che si trova nel sorgente del kernel stesso. Infatti un kernel standard copre un gran numero di macchine e di hardware, questo ci consente di disattivare molti drivers ed opzioni che non vengono utilizzati nel nostro sistema. Si raccomanda comunque di disattivare solo quelle opzioni di cui siamo sicuri al 100% che non vengono utilizzate, ci possono essere infatti elementi del sistema che hanno necessitano di specifiche alla sola apparenza superflue.
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| ===Determinare quali Moduli Siano Necessari===
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| Il tempo di compilazione del file di configurazione, implementato in una distribuzione, � molto lungo, datosi che tutti i diversi driver vengono inizializzati. Si dovrebbe cercare di inizializzare solo i driver per l'hardware presente nel sistema, cos� da ridurre i tempi di compilazione del kernel, inoltre la selezione di alcuni o di tutti i driver nel kernel, consente una riduzione di memoria utilizzata ed in alcune architetture un funzionamento del sistema pi� veloce. Per escludere i driver dal kernel � necessario per� determinare quali moduli sono indispensabili per il funzionamento dell'hardware installato. Attraverso l'utilizzo di due esempi, cercheremo di spiegare come determinare quali driver siano indispensabili al controllo dell'hardware.
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| Le informazioni che mettono in relazione i dispositivi ai driver presenti nel kernel sono conservate in vari spazi del sistema. Uno degli elementi pi� importanti dove sono salvate queste informazioni � il file di sistema ''sysfs''. All'inizializzazione di Linux ''sysfs'' normalmente dovrebbe essere caricato nella directory ''/sys''. ''sysfs'' consente di dare un'occhiata a come le varie parti del kernel sono legate l'un l'altra, questo lo si deduce grazie ai vari symlink che puntano all'interno dell'intero file di sistema.
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| In tutti gli esempi di seguito, saranno riportati listati reali di ''sysfs'' e saranno indicati tipi di hardware. La vostra macchina sar� certamente diversa, ma i luoghi relativi dove sono salvate le informazioni sono gli stessi. Non ci si deve allarmare se i nomi di file nel ''sysfs'' non sono i medesimi, rientra nelle aspettative.
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| Inoltre, la struttura interna del file di sistema ''sysfs'' cambia costantemente, questo dovuto sia alla riorganizzazione dei dispositivi sia alle revisioni del kernel tese a migliorare l'adattamento delle strutture interne del kernel allo spazio utilizzato. A causa di questo, col tempo, alcuni dei symlink, precedentemente menzionati in questo capitolo, possono non essere presenti. Tuttavia, le informazioni sono ancora tutte presenti, al massimo sono state spostate di qualche riga.
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| ====Esempio: Come Determinare il Driver di Rete====
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| Uno degli elementi pi� comuni ed importanti in un sistema � la carta-interfaccia di rete. � essenziale capire quale driver la controlla ed attivarlo nella configurazione in maniera da consentire un corretto funzionamento delle connessioni di rete.
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| Primo: partendo dalle connessioni di rete si risale ai device PCI
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| <pre>$ ls /sys/class/net/
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| eth0 eth1 eth2 lo</pre>
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| La directory ''lo'' rappresenta il dispositivo di rete loopback, e non � dipendente da nessun dispositivo di rete realmente installato. Invece si dovrebbe riservare particolare attenzione alle directory ''eth0'', ''eth1'' e ''eth2'', datosi che si riferiscono a dispositivi realmente esistenti
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| Per determinare approfonditamente di quali dispositivi ci si deve occupare, si utilizza il comando ''ifconfig'':
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| <pre>$ /sbin/ifconfig -a | |
| eth0 Link encap:Ethernet HWaddr 00:12:3F:65:7D:C2
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| inet addr:192.168.0.13 Bcast:192.168.0.255 Mask:255.255.255.0
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| UP BROADCAST NOTRAILERS RUNNING MULTICAST MTU:1500 Metric:1
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| RX packets:2720792 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
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| TX packets:1815488 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
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| collisions:0 txqueuelen:100
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| RX bytes:3103826486 (2960.0 Mb) TX bytes:371424066 (354.2 Mb)
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| Base address:0xdcc0 Memory:dfee0000-dff00000
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| eth1 Link encap:UNSPEC HWaddr 80-65-00-12-7D-C2-3F-00-00-00-00-00-00-00-00
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| BROADCAST MULTICAST MTU:1500 Metric:1
| |
| RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
| |
| TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
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| collisions:0 txqueuelen:1000
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| RX bytes:0 (0.0 b) TX bytes:0 (0.0 b)
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| eth2 Link encap:UNSPEC HWaddr 00-02-3C-04-11-09-D2-BA-00-00-00-00-00-00-00
| |
| BROADCAST MULTICAST MTU:1500 Metric:1
| |
| RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
| |
| TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
| |
| collisions:0 txqueuelen:1000
| |
| RX bytes:0 (0.0 b) TX bytes:0 (0.0 b)
| |
| lo Link encap:Local Lookback
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| inet addr:127.0.0.1 Mask:255.0.0.0
| |
| UP LOOPBACK RUNNING MTU:16436 Metric:1
| |
| RX packets:60 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
| |
| TX packets:60 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
| |
| collisions:0 txqueuelen:1000
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| RX bytes:13409 (13.0 Kb) TX bytes:13409 (13.0 Kb)</pre>
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| Da questo listato si pu� riconoscere nel dispositivo di rete <tt>eth0</tt>, quello attivo e funzionante, infatti nelle righe;
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| <pre>eth0 Link encap:Ethernet HWaddr 00:12:3F:65:7D:C2
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| inet addr:192.168.0.13 Bcast:192.168.0.255 Mask:255.255.255.0</pre>
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| Questo risultato dimostra che il dispositivo Ethernet si vede assegnato un indirizzo IP valido (<tt>inet</tt>). | |
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| Ora, dopo che abbiamo individuato il dispositivo <tt>eth0</tt> e ci siamo accertati di volerlo implementare nel nostro nuovo kernel, dobbiamo individuare quale driver lo controlla. Ci� si realizza con una semplice procedura, che � quella si seguire i link nel file di sistema sysfs, basta digitare un comando di una sola riga:
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| <pre>$ basename `readlink /sys/class/net/eth0/device/driver/module`
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| e1000</pre>
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| Il risultato mostra che il modulo <tt>e1000</tt> controlla il dispositivo di rete <tt>eth0</tt>. Il comando ''basename'' racchiude in un'unica linea di comando i seguenti passaggi:
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| : 1. Individua il symlink ''/sys/class/net/eth0/device'' contenuto all'interno della directory ''/sys/device/'', la quale contiene le informazioni relative al dispositivo che controlla ''eth0''. Fate attenzione al fatto che nelle nuove versioni del kernel la directory ''/sys/class/net/eth0'' potrebbe essere un symlink.
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| : 2. All'interno della directory che descrive il dispositivo in sysfs, c'� un symlink che punta al driver relativo a questo dispositivo. Questo symlink � nominato ''driver'', pertanto si segue questo collegamento.
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| : 3. All'interno della directory che descrive il driver in sysfs, c'� un symlink che punta al modulo che si trova all'interno del driver in oggetto. Questo symlink � chiamato <tt>module</tt>. Noi cerchiamo l'oggetto a cui punta questo symlink, per ottenerlo ci serviamo del comando ''readlink'', il quale produce un risultato simile a questo:
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| <pre>$ readlink /sys/class/net/eth0/device/driver/module
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| ../../../../module/e1000</pre>
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| : 4. Datosi che a noi interessa solo il nome del modulo e ci disinteressiamo del resto del risultato ottenuto con il comando ''readlink'', tenendo solo la parte pi� a destra del risultato. Questo � appunto ci� che il comando ''basename'' realizza. Esercitandolo direttamente sull'intero percorso, questo comando ci ritorna quanto segue:
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| <pre>$ basename ../../../../module/e1000
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| e1000</pre>
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| Cos� abbiamo inserito il lungo risultato del symlink, ottenuto da ''readlink'', quale parametro nel programma ''basemane'', permettendo cos� l'intero processo di essere realizzato in una sola riga.
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| Ora che abbiamo identificato il nome del modulo, si dovrebbe trovare l'opzione della configurazione del kernel che lo controlla. Si pu� cercare nei vari menu di configurazione dei dispositivi di rete oppure cercare nel codice sorgente del kernel stesso per essere sicuri di avere l'opzione giusta.
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| <pre>$ cd ~/linux/linux-2.6.17.8
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| $ find -type f -name Makefile | args grep e1000
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| ./drivers/net/Makefile:obj-$(CONFIG_E1000) += e1000/
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| ./drivers/net/e1000/Makefile:obj-$(CONFIG_E1000) += e1000.o
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| ./drivers/net/e1000/Makefile:e1000-objs := e1000_main.o e1000_hw.o e1000_ethtool.o e1000_param.o</pre>
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| Si precisa che "e1000'', usato in questo esempio, deve essere sostituito con il nome del modulo che state analizzando.
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| La cosa che pi� ci interessa nel risultato del comando ''find'' che abbiamo appena eseguito � l'identificazione di ogni singola linea dove compaia il termine <tt>CONFIG_</tt>. Questa � l'opzione di configurazione che il kernel deve aver attivato per poter caricare il modulo. Nell'esempio precedente l'opzione di configurazione che c'interessa � pertanto <tt>CONFIG_E1000</tt>.
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| Adesso si dispone dell'informazione necessaria per poter configurare il kernel. Si esegue lo strumento menu di configurazione:
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| : <pre>$ make menuconfig</pre>
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| Dopodich� si prema il tasto / (slash) (che ha il compito di far partire una ricerca), e si digita l'opzione di configurazione, senza la parte di testo <tt>CONFIG_</tt>. Questo processo � mostrato nella figura 7-1.
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| ''Figura 7-1. Ricerca in menuconfig''
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| Il sistema di configurazione del kernel vi dir� ora esattamente dove selezionare l'opzione per abilitare questo modulo. Vedi figura 7-2.
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| ''Figura 7-2. Risultato della ricerca in menuconfig''
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| La prima parte della schermata evidenzia quello che stavate cercando. Le informazioni mostrate dalla schermata vi dicono che per attivare il modulo <tt>E1000</tt> nel kernel, e che la seguente opzione di configurazione deve essere abilitata:
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| : <tt>Device Drivers</tt>
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| : : <tt>Network device support</tt>
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| : : : <tt>[*] Network device support</tt>
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| : : : : <tt>Ethernet (1000 Mbit)</tt>
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| : : : : <tt>[*] Intel(R) PRO/1000 Gigabit Ethernet support</tt>
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| Queste procedure funzionano per ogni tipo di dispositivo attivo nel kernel.
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| ====Esempio: Un Dispositivo USB====
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| Come secondo esempio, esaminiamo ora un convertitore USB-seriale che � presente nel nostro sistema preso ad esempio. Attualmente il convertitore � collegato alla porta ''/dev/ttyUSB0'', pertanto si deve prendere in esame la sezione tty del ''sysfs''.
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| <pre>$ ls /sys/class/tty/ | grep USB
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| ttyUSB0</pre>
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| Potete ora eseguire una ricerca di questo dispositivo nel ''sysfs'' allo scopo di trovare il modulo che lo gestisce, utilizzando la stessa procedura mostrata nella sezione precedente:
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| <pre>$ basename `readlink /sys/class/tty/ttyUSB0/device/driver/module`
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| pl2303</pre>
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| Dopodich�, per poter individuare l'opzione di configurazione che si deve abilitare, si cerca nell'albero del codice sorgente del kernel:
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| <pre>$ cd ~/linux/linux-2.6.17.8
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| $ find -type f -name Makefile | xargs grep pl2303
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| ./drivers/usb/serial/Makefile:obj-$(CONFIG_USB_SERIAL_PL2303) += pl2303.o</pre>
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| Si utilizzi lo strumento di configurazione del kernel, come indicato in figura 7-3, per trovare l'opzione adeguata da abilitare relativa al settaggio dell'opzione CONFIG_USB_SERIAL_PL2303.
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| ''Figura 7-3. Ricerca per USB_SERIAL_PL2303''
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| Nel nostro caso il risultato � mostrato nella figura 7-4.
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| Ci� mostra esattamente dove trovare l'opzione <tt>USB Profilic 2303 Single Port Serial Driver</tt> che � necessaria alla corretta gestione di questo dispositivo.
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| ====Riassunto: Alla scoperta del dispositivo====
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| ''Figura 7-4. Risultato della ricerca di USB_SERIAL_PL2303''
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| ====Lasciate che il Kernel ci Dica di Cui Abbiamo Bisogno====
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| ==Determinare il Modulo Corretto Partendo da Zero==
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| ===Dispositivi PCI===
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| ===Dispositivi USB===
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| ===Root Filesystem===
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| ====Controller di Disco====
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| ===Un Aiuto dallo Script===
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Dopo che ci siamo infilati attraverso tutti i punti riguardanti gli sysfs e seguendo i symlinks ai nomi del modulo, ora riportiamo uno script molto semplice che farà tutto quel lavoro, in un modo differente:
#!/bin/bash
#
# find_all_modules.sh
#
for i in `find /sys/ -name modalias -exec cat {} \;`; do
/sbin/modprobe --config /dev/null --show-depends $1 ;
done | rev | cut -f i -d '/' | rev | sort -u
Si può scaricare un file d'esempio, contenente questo script, dal web site del libro, riportato nella sezione Come contattarci che si trova nella prefazione.
Questo script cerca nel sysfs tutti file chiamati modalias. Il file modalias contiene gli alias dei moduli e comunica al comando modprobe quali moduli sono abbinati, e pertanto attivati, ai vari dispositivi. L'alias del modulo è composto da una combinazione di: produttore del dispositivo, ID, tipo di classe ed altri identificativi univoci per il tipo di dispositivo in questione. Tutti i moduli del driver del kernel hanno una lista interna dei dispositivi che supportano, che è generata automaticamente dalla lista dei dispositivi che il driver comunica al kernel di poter supportare. Il modprobe ricerca tutti i driver nella lista dei dispositivi e cerca di trovare i riscontri con gli alias che questa lista ha. Se ha un riscontro, allora provvede al caricamento del modulo (questa procedura è come la funzionalità di caricamento automatico dei driver lavora in Linux).
Lo script prevede l'arresto del programma modprobe prima di caricare il modulo, e riporta in display solo le azioni che eseguirebbe. Questo ci da una lista di tutti i moduli che sono utilizzati nel controllo di tutti i dispositivi del sistema. Eseguendo una piccola pulizia della lista, ordinandola e sistemando i campi adeguati, ci da un risultato come
questo:
$ find_all_modules.sh
8139cp.ko
8139too.koo
ehci-hcd.ko
fimware_vlass.ko
i2c-i801.ko
ieee80211.ko
ieee80211_crypt.ko
ipw2200.ko
mii.ko
mmc_core.ko
pcmcia_core.ko
rsrc_nonstatic.ko
sdhci.ko
snd-hda-codec.ko
snd-hda-intel.ko
snd-page-alloc.ko
snd-pmc.ko
snd-timer.ko
snd.ko
soundcore.ko
uhci-hcd.ko
usbcore.ko
yenta_socket.ko
Questa è la lista di tutti i moduli che sono necessari alla gestione dell'hardware della macchina.
Lo scritto potrà egualmente ritornare alcuni messaggi di errore che possono essere del tipo:
FATAL: Module pci:v00008086d00002592sv000010CFsd000012E0bc03sc00i00 not found.
FATAL: Module serio:ty01pr00id00ex00 not found.
Questo ci dice che non si trova un modulo che gestisce il dispositivo. Questo non deve comunque interessare più di tanto, poiché alcuni dispositivi non hanno driver nel kernel che lavorino per loro.