Old:Ascoltare i MIDI in Linux: differenze tra le versioni

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{{Debianized}}
Parto dal presupposto che questa sia una mini-guida per coloro i quali hanno da poco messo le mani su linux e più nello specifico su Debian.
Il nostro amato sistema operativo ha in effetti alcune carenze, dal punto di vista del desktop user, per i files midi. Ed ecco come avere  in poco tempo un sistemino che funziona alla grande per aprire i midi, ed anche integrarli nella navigazione su internet.
La critica verso gnu/linux in generale è che per ora non ci sia un media player modello Windows Media Player in grado di aprire intuitivamente più formati, da un mp3 ad un wav ad un midi. A tale scopo annoto che ci sono molti progetti che vanno in quella direzione, in primis xmms-timidity (un plugin di xmms che si appoggia su timidity per i midi) e kaffeine che se non lo ha già fatto presto integrerà un midi player, timidity based. Dunque il tempo semplificherà le cose. Ma per ora smanettiamo un po' in console per fare come a NOI piace.


==Introduzione==
Uso sarge, ma avendo messo le mani anche su etch ho notato che la situazione qui descritta è portabile anche sulla futura stable.
Su debian il kernel pu� essere ricompilato con il metodo standard (valido con tutte le distribuzioni) oppure nella cos� detta ''debian-way''.


Questa guida illustrer� il metodo debian di compilare il kernel. Questo metodo consiste nel creare un pacchetto debian del kernel compilato per una facile installazione/disinstallazione.
In primis ci serve un midi player. Timidity si rivela il migliore dal punto di vista della semplicità. Dunque:


==Installazione Pacchetti==
Diventiamo super-user
<pre>su</pre>
Installiamo timidity e le interfacce extra.
<pre>apt-get install timidity timidity-interfaces-extra</pre>
A questo punto ci servono dei soundfonts, almeno che la nostra scheda non ne abbia bisogno. Per toglierci il dubbio scarichiamo un midi e suoniamolo con timidity:<pre>wget http://manteau.de/files/x_av_primavera1.mid</pre>
e poi
<pre>timidity x_av_primavera1.mid</pre>
Se ci sono errori, o non sentite nulla, andiamo sul sicuro e scarichiamoci dei soundfonts.
Cercate quelli che vi piacciono, ma questi non sono male, dunque:
<pre>wget ftp://ftp.personalcopy.net/pub/Unison.sf2.gz</pre>poi<pre>tar xzvf Unison.sf2.gz</pre>
A questo punto possiamo prendere il file sf2 scompattato e metterlo in un posto diciamo "di sistema". A questo punto io l'ho messo in /usr/share/timidity/:<pre>mkdir /usr/share/timidity;mv *.sf2 /usr/share/timidity</pre>


Avremo innanzitutto bisogno di alcuni pacchetti di base per compilare e pacchettizzare un kernel:
Siamo a buon punto, andiamo a modificare il file di configurazione di timidity in modo che vada a leggere i soundfonts.<pre>nano /etc/timidity/timidity.cfg</pre>Mettiamo un bel cancelletto ( # ) davanti a <pre>source /etc/timidity/freepats.cfg</pre>ottenendo<pre># source /etc/timidity/freepats.cfg</pre> e aggiungiamo al file questi parametri:<pre>dir /usr/share/timidity
soundfont unison.sf2 order=0</pre>
A questo punto il nostro timidity legge senza problemi i files midi. Riprovate a leggere il file x_av_primavera1.mid.


<pre>
Veniamo al fine tuning. Come si può integrare con il desktop il nostro timidity?
# apt-get install debhelper modutils kernel-package libncurses5-dev fakeroot
Ecco due script da aggiungere nella nostra /usr/bin. Iniziamo con il creare il lettore dei singoli files:
</pre>
<pre>nano /usr/bin/playmidi</pre>Il file conterrà questo<pre>#!/bin/bash
FILE_NAME=`basename "$1"`
DIR_NAME=`dirname "$1"`
OPT='-iatv'
PROGRAM="/usr/bin/timidity"
cd "$DIR_NAME"
"$PROGRAM" "$OPT" "$FILE_NAME"</pre>
E rendiamolo eseguibile<pre>chmod 777 /usr/bin/playmidi</pre>


Adesso installiamo i sorgenti veri e propri del kernel. Useremo i sorgenti debian che hanno tutte le patch specifiche di debian. Nel seguito prenderemo come esempio la versione 2.6.8 del kernel, sostituitela con qualsiasi altra versione vogliate usare.
Notare il parametro OPT che contiene la stringa -iatv. Questa è una sola delle molte interfacce di timidity. Se volete una interfaccia GTK basta sostituire a -iatv il parametro -ig ed il gioco è fatto.
A questo punto basterà associare al file manager del vostro DE ai file midi (.mid) il comando /usr/bin/playmidi. Essendo desktop dipendente lascio a voi questo compito.


<pre>
Una variante di script che permette di mettere in play una directory intera è lo script playmididir<pre>#!/bin/bash
# apt-get install kernel-source-2.6.8
DIR_NAME=`dirname "$1"`
</pre>
OPT='-iatv'
PROGRAM="/usr/bin/timidity"
cd "$DIR_NAME"
"$PROGRAM" "$OPT" "$DIR_NAME"</pre>


{{Box|Nota|Dalla versione 2.6.12 in poi del kernel di linux, i pacchetti sorgenti e binari si chiamano rispettivamente <tt>linux-source-x.x.x</tt> e <tt>linux-image-x.x.x</tt> (invece di <tt>kernel-source-x.x.x</tt> e
La gestione di cosa e come aprire, come sopra, dipende dal desktop environment che usate, e dunque lascio a voi le impostazioni.
<tt>kernel-image.x.x.x</tt>). Questo perch� in Debian sono presenti anche altri kernel diversi da linux, come hurd o freebsd. }}


Per ricompilare il kernel non � necessario essere root, anzi � sconsigliato. In debian, per policy, tutti i sorgenti contenuti in <tt>/usr/src</tt> (almeno quelli installati dai pacchetti debian) hanno come proprietario <tt>root</tt> e come gruppo proprietario <tt>src</tt>. Gli utenti del gruppo <tt>src</tt> hanno inoltre diritto di scrittura in <tt>/usr/src/*</tt>. Baster� dunque aggiungere al gruppo <tt>'''src'''</tt> l'utente che si vuole usare per la compilazione, con i seguenti comandi:
Non rimane che suonare i midi di internet. A tale scopo è disponibile il plugin di firefox MediaPlayerConnectivity disponibile su [https://addons.mozilla.org/firefox/446/]
In questo plugin è sufficente indicare come player dei midi il nostro playmidi ed il gioco è fatto!


<pre>
Spero di essere stato utile a chi, come me, all'inizio rimane sconcertato nell'avere difficoltà ad ascoltare la propria collezione di midi, o le sue creazioni. Con questi, che sembrano, accrocchi in realtà si intuisce il potere di linux. Il potere del controllo totale sulla propria macchina, e considerando che l'utilizzo di GUI renderà sempre più agevole questo compito... Possiamo ben sperare nel futuro di linux come sistema desktop.
# adduser nome_vostro_utente src
: [[Utente:Perseus|Perseus]]
</pre>
 
{{Box|Nota|Ricordate di non usare l'utente root per ricompilare il kernel (e neanche per scompattarlo) altrimenti tutti i file che verranno creati apparterranno a <tt>root:root</tt>. Se a questo punto si cercher� di compilare dall'utente normale si avranno problemi di permessi e per risolverli dovrete dare un:
# chown -R root:src /usr/src/
Se, inoltre, il gruppo <tt>src</tt> non ha pi� i diritti di scrittura dovranno anch'essi essere ripristinati con:
# chown -R g+w /usr/src/*
}}
 
== Configurazione del kernel ==
 
=== Passi preliminari ===
Entriamo ora nella directory dei sorgenti del kernel:
 
<pre>
$ cd /usr/src
</pre>
 
Troveremo in questa directory (avendoli installati precedentemente) i sorgenti del kernel in un archivio tar.bz2:
 
<pre>
$ ls
...
kernel-source-2.6.8.tar.bz2
...
</pre>
 
Decomprimiamo il kernel:
 
<pre>
$ tar xvjf kernel-source-2.6.8.tar.bz2
</pre>
 
A fine decompressione avremo una directory kernel-source-2.6.8, creiamo un link simbolico linux che punta ai sorgenti del kernel:
 
<pre>
$ ln -s /usr/src/kernel-source-2.6.8 linux
</pre>
 
Non � necessario creare questo link, ma � una usuale convenzione farlo anche perch� risulta comodo per entrare nella directory dei sorgenti del kernel.
 
Ora spostiamoci della directory e puliamo i sorgenti del kernel:
 
<pre>
$ cd linux
$ make-kpkg clean
</pre>
 
Questo passaggio � inutile se � la prima volta che compilate il kernel, ma dalla seconda volta in poi diviene necessario per eliminare i file generati dalle precedenti compilazioni che potrebbero creare conflitti.
 
Ora, se avete installato un kernel precompilato che abbia la stessa versione del kernel che volete ricompilare potreste usare il suo file di configurazione come base di partenza per configurare il vostro kernel. A tal scopo basta copiare il file di configurazione che st� in <tt>/boot</tt> (i file di configurazione dei kernel installati hanno come nome <code>config</code> seguito dalla versione del kernel) nella directory dei sorgenti:
 
<pre>
$ cp /boot/config-2.6.8 .config
</pre>
 
C'� chi arriva anche a installare un kernel precompilato per usare semplicemente il suo file di configurazione. Se avete banda da sprecare � possibile farlo. Tuttavia si pu� benissimo partire da zero senza copiare nessun file di configurazione.
 
=== Configurazione: <code>make menuconfig</code> ===
 
A questo punto, per configurare il nostro kernel, non ci resta che lanciare il comando:
 
<pre>
$ make menuconfig
</pre>
 
Vi apparir� un'interfaccia testuale dalla quale sar� possibile configurare le opzioni del kernel. ''Questo � il passaggio pi� delicato, nonch� il pi� lungo e difficile''.
 
Se dovete configurare un kernel per la prima volta prendetevi almeno un'ora di tempo ed iniziate con calma, leggendo tutte le pagine dell'help in linea. Uno dei vantaggi di un kernel ricompilato � la possibilit� di ottenere un kernel estremamente piccolo e leggero proprio perch� viene compilato il supporto per le sole periferiche e i soli filesytem effettivamente usati. In questo modo si ha un kernel piccolo e pochi moduli. Un kernel di questo tipo impiega anche molto meno tempo ad essere compilato. Per fare un esempio potrebbe impiegare sui 10 min. su in athlon 1000, quando un kernel debian ufficiale impiegherebbe sicuramente pi� di un'ora sulla stessa macchina. In definitiva, compilando un kernel snello, sar� possibile anche fare pi� prove ed ottimizzarlo quindi al meglio.
 
Per trovare quali moduli sono richiesti dal vostro hardware potete usare il comando '''lspci''' o meglio '''lspci -v'''. Inoltre risulta utilissimo consultare il database dei driver di Linux a [http://kmuto.jp/debian/hcl/ questo indirizzo]: inserendo semplicemente l'output di <code>lspci -n</code>, otterrete l'elenco dei moduli da compilare
 
Per approfondire la configurazione del kernel:
 
* [[Esempio configurazione kernel]] nel nostro wiki, per un semplice esempio.
* [http://a2.pluto.it/a266.htm#almltitle484 Elementi della configurazione] per una descrizione pi� dettagliata delle varie voci. Questo � un capitolo della monumentale opera [http://a2.pluto.it/appunti_di_informatica_libera.htm Appunti di Informatica Libera], per la quale tutti noi siamo grati all'autore '''Daniele Giacomini'''.
* [http://kernel.xc.net/ Linux Kernel Configuration Archive]: potrete cercare le varie opzioni di configurazione di ogni versione del kernel.
 
In bocca al lupo con la configurazione ;-).
 
Una volta finita la configurazione, uscite e salvate i cambiamenti. A questo punto il file <tt>/usr/src/linux/.config</tt> conterr� la nostra configurazione del kernel.
 
{{Box|Nota|Se avete gi� ricompilato il vostro kernel e volete passare ad una versione pi� aggiornata, ma non troppo diversa (ad esempio: 2.6.8 --> 2.6.10), non conviene rifare tutta la configurazione da capo. D'altro canto non � neanche possibile usare il vecchio file di configurazione dato che nel nuovo kernel ci saranno voci in pi� e o in meno e sarebbe improponibile cercarle ad una ad una.
 
Basta allora copiare il vecchio file di configurazione nella directory dei sorgenti del nuovo kernel e lanciare il comando:
 
$ make oldconfig
 
in questo modo verranno fatte delle domande su come configurare ''le sole nuove voci'' presenti nel kernel. Se i due kernel sono troppo diversi questo metodo non conviene pi� dato che bisogna rispondere ad uno ad uno a tutte le domande sulle voci diverse. Sicuramente non conviene usarlo per il passaggio 2.4 --> 2.6.<br>
Un file config del vostro attuale kernel pu� essere trovato in <tt>/boot</tt> sotto il nome di <tt>config-2.x.x</tt>.}}
 
=== Alternative a <code>make menuconfig</code> ===
 
Per completezza segnalo le altre interfacce grafiche che � possibile usare per configurare il kernel al posto di <code>make menuconfig</code>.
 
;<code>make xconfig</code>: per usare una interfaccia grafica '''qt''' per la configurazione.
;<code>make gconfig</code>: per usare una interfaccia grafica '''gtk''' per la configurazione.
 
Questi fronted non aggiungono niente di nuovo e sono pertanto funzionalmente equivalenti tra di loro. Per usarli sono per� necessarie le librerie di sviluppo, rispettivamente, di ''qt'' e ''gtk''.
 
== Compilazione del kernel ==
Ora � venuto il momento di cominciare la compilazione, a tal scopo useremo make-kpkg. Vediamo come utilizzare velocemente questo tool per compilare il nostro kernel personalizzato:
 
<pre>
$ fakeroot make-kpkg --append-to-version -nomepersonalizzato --revision=1 kernel_image
</pre>
 
Questo comando compiler� il nostro kernel e lo inserir� in un pacchetto debian in /usr/src. Il comando '''fakeroot''' viene usato semplicemente per simulare un ambiente di root per l'utente normale.
 
Diamo uno sguardo alle opzioni usate:
 
; <tt>--append-to-version</tt> : serve ad aggiungere un nome personalizzato al pacchetto che verr� aggiunto dopo il numero di versione, che in questo caso diventer� ''2.6.8-nomepersonalizzato''.
 
; <tt>--revision</tt> : permette di impostare il numero di revisione del pacchetto, normalmente viene indicato con un numero intero.
 
; <tt>kernel_image</tt> : dice a make-kpkg di compilare l'immagine del kernel creare il pacchetto debian.
 
Se ad esempio compileremo per la seconda volta lo stesso kernel, per fare solo delle modifiche minori, pu� essere utile usare lo stesso nome per --append-to-version ed usare un numero di revisione maggiore. In questo modo quando installarete il pacchetto del kernel ricompilato questo sostituir� il pacchetto precedente. Al contrario se ricompilate un secondo kernel cambiando la stringa da appendere alla versione, il pacchetto del nuovo kernel conviver� tranqullamente col precedente.
 
In realt� il comando '''make-kpkg''' accetta molti ulteriori paramentri (elencher� solo i pi� importanti per gli altri leggete l'amichevole pagina di manuale aka read the friendly manual):
 
; <tt>--initrd</tt> : da usare se state compilando un kernel che utilizza le immagini initrd.img (''vedi [[Debian_Kernel_Howto#Bisogna_usare_l.27initrd_oppure_no.3F|FAQ: Bisogna usare l'initrd_oppure no?]]'').
; <tt>--added-modules foo</tt> : compila dei sorgenti esterni (presenti in <tt>/usr/src/modules</tt>) insieme al kernel, potete mettere pi� nomi separati da virgole.
; <tt>--added-patches foo</tt> : aggiunge delle patch al kernel, le patch possono essere molteplici separate da virgole.
; <tt>--config</tt> : sceglie quale frontend usare per configurare il kernel (config, menuconfig, xconfig, gconfig).
; <tt>--zimage</tt> : crea una zImage per il kernel.
; <tt>--bzImage</tt> : crea una bzImage per il kernel.
; <tt>--mkimage</tt> : qui potete passare dei parametri a <code>mkinitrd</code>, ad esempio se volete creare una immagine rom: <code>genromfs -d %s -f %s</code>.
; <tt>--rootcmd foo</tt> : per passare un comando a make-kpkg ad esempio fakeroot o sudo
; <tt>CONCURRENCY_LEVEL</tt> : questa variabile e' l'omonimo di -j per make, per usarla vi basta mettere il numero intero che desiderate usare (''$ CONCURRENCY_LEVEL=4 make-kpkg --blabla ecc.ecc...'' )
 
Come ultimo parametro dovremo mettere un'azione da compiere, vediamo le principali:
 
; <tt>clean</tt> : pulisce i sorgenti.
; <tt>kernel_headers</tt> : questo genera un pacchetto con gli headers del kernel.
; <tt>binary</tt> : questo genera un nuovo pacchetto deb con i sorgenti, uno con gli header, uno con la documentazione e uno con l' immagine del kernel.
; <tt>buildpackage</tt> : pulisce i sorgenti e avvia "binary" (vedere sopra).
; <tt>build</tt> : compila solo l'immagine del kernel.
; <tt>modules</tt> :compila tutti moduli esterni sotto <tt>/usr/src/modules</tt> e genera un file .diff e un pacchetto sorgente.
; <tt>modules_config</tt> : permette di configurare i moduli esterni residenti in <tt>/usr/src/modules</tt> prima di compilarli.
; <tt>modules_image</tt> : crea i pacchetti deb dei moduli esterni residenti in <tt>/usr/src/modules</tt> senza il file .diff e senza creare un'altro pacchetto sorgente.
; <tt>modules_clean</tt> : pulisce i sorgenti dei moduli esterni presenti in <tt>/usr/src/modules</tt>.
; <tt>debian</tt> : questo crea la directory <tt>./debian</tt> utile per compilare i kernel vanilla e patcharli alla maniera debian.
 
==Installazione nuovo kernel==
Una volta finito torneremo alla riga di comando e ci sposteremo nella directory precedente (/usr/src/) dove troveremo il pacchetto .deb del kernel appena compilato:
 
<pre>
$ cd ..
$ ls
...
kernel-image-2.6.8-nomepersonalizzato-386_1.Custom_i386.deb
...
</pre>
 
Adesso possiamo installare il pacchetto con il nostro nuovo kernel ricompilato. Diventiamo quindi root con '''su''', e digitiamo:
<pre>
# dpkg -i kernel-image-2.6.8-nomepersonalizzato-386_1.Custom_i386.deb
</pre>
 
Se abbiamo lilo dovremo configurare lilo.conf aggiungendo le righe relative al kernel. Ricordatevi che, con lilo, per rendere effettive le modifiche bisogna aggiornare il [[MBR]] (Master Boot Record) con il comando:
 
<pre>
# lilo -v
</pre>
 
Se abbiamo grub, invece, non ci resta altro che riavviare :D. Tuttavia per approfondire le personalizzazioni che � possibile fare su grub, potete leggere l'apposita sezione della [[Guida a Grub]]:
 
* [[Guida_a_Grub#Usare_update-grub|Guida a Grub: Usare update-grub]]
 
==Installare e gestire i moduli==
 
Per compilare e creare automaticamente pacchetti .deb per moduli non presenti nei sorgenti del kernel, Debian fornisce un comodo strumento: [[Pagina di manuale di module-assistant|module-assistant]]. Per un uso interattivo baster� lanciarlo da root per installare i pacchetti, scaricare i sorgenti del modulo che interessa, compilarlo e creare un pacchetto debian.
 
Per scegliere invece quali moduli fare partire all'avvio ci sono diverse strade.
 
# Se si usa l'hotplug, questi dovrebbe caricare automaticamente al boot tutti i moduli necessari. Per evitare il caricamento di certi moduli che possono creare conflitti basta inserili in '''/etc/hotplug/blacklist'''.
# Se non si usa l'hotplug bisogna specificare manualmente quali moduli caricare all'avvio. Per far ci� baster� inserire i nomi dei moduli da caricare in '''/etc/modules''', uno per riga. Se non vi va di editare un file di testo (o non ricordate esattamente i nomi dei moduli) potrete usare '''modconf''' che permette di scegliere interattivamente quali moduli caricare all'avvio.
 
==FAQ==
===Per aggiungere un modulo devo ricompilare tutto il kernel?===
Dipende.
 
Se il modulo fa parte del kernel debian (cio� il suo sorgente � contenuto nel pacchetto <tt>kernel-source</tt> del kernel) allora bisogna ricompilare il kernel. Tenete presente, tuttavia, che i kernel binari debian includono gi� la maggior parte dei moduli presenti nei sorgenti del kernel. Per caricarli basta usare:
 
  # modprobe ''nomemodulo''
 
Se il sorgente del modulo � invece pacchettizzato singolarmente (il nome di questi pacchetti comincia per <tt>module-source</tt>) '''non � necessario''' ricompilare il kernel.
Debian ci fornisce la comoda utility '''module-assistant''' che permette di scaricare, compilare e pacchettizzare un modulo del kernel. Basta lanciare il comando
 
  # m-a
 
e una interfaccia ''dialog'' ci guider� passo passo.
 
Si pu� usare il comando <tt>module-assistant list-avaible</tt> (o il diminutivo <tt>m-a la</tt>) per ottenere la lista completa dei moduli installabili con module-assistant. Per le altre innumerevoli opzioni potete leggere la pagina di manuale tradotta in italiano:
 
* [[Pagina di manuale di module-assistant]]
 
===Bisogna usare l'initrd oppure no?===
La risposta breve �: no non usatelo.
 
Di seguito la risposta lunga:
 
L'immagine initrd (ramdisk iniziale) serve per caricare dei moduli nel kernel prima che questo abbia l'accesso alla partizione di root. Quindi basta compilare questi moduli staticamente e non avremo mai bisogno di un ramdisk. Ma quali sono questi moduli che servono nelle prime fasi di avvio? Semplicemente i moduli che permettono di leggere la partizione di root, ovvero:
 
* il modulo del controller del proprio harddisk
* il modulo del filesystem della partizione di root
 
Per un kernel ricompilato, l'initrd � generalmente inutile e rende l'avvio leggermente pi� lento. &Egrave; anche facile sbagliare se non attivate le giuste opzioni nel kernel (vedi [[#Ma se io devo usare l'initrd assolutamente?|FAQ successiva]]), in tal caso otterreste un kernel panic all'avvio. L'initrd serve soprattutto per i kernel ufficiali delle distribuzioni che devono supportare tutti i controller esistenti e una gran variet� di filesystem. Sarebbe assurdo compilare tutti questi supporti staticamente e quindi vengono inseriti come moduli nel ram disk. L'initrd � necessario anche se si vuole usare un bootsplash, ma questa � un'altra storia:
 
* [[Compilazione Kernel 2.6.11 con Bootsplash]]
* [[Kernel2.6.10 - Framebuffer - Gensplash Patch]]
 
La risposta lunga � quindi no, non usate il'initrd quando questo non sia strettamente necessario.
 
===Ma se io devo usare l'initrd assolutamente?===
Per usare l'intrd '''si deve''' compilare staticamente il supporto per l'initrd impostando le seguenti voci:
 
<pre>
Device Drivers  --->
  Block devices  --->
    <*> RAM disk support
    (16)  Default number of RAM disks
    (8192) Default RAM disk size (kbytes)
    [*]  Initial RAM disk (initrd) support
</pre>
 
Inoltre bisogna anche aggiungere il supporto per il filesystem usato nell'immagine del ram disk. In debian si usa di default il '''cramfs''', attivabile alla voce:
 
<pre>
File systems  --->
    Miscellaneous filesystems  --->
        <*> Compressed ROM file system support
</pre>
 
Se si vuole usare un'altro filesystem basta impostarlo in '''/etc/mkinitrd/mkinitrd.conf'''.
 
Con tali configurazioni � possibile compilare il kernel con initrd aggiungendo semplicemente l'opzione <code>--initrd</code> al comando <code>make-kpkg</code>. Il pacchetto risultante conterr� degli script che creeranno l'immagine initrd in fase di installazione del pacchetto.
 
Attualmente ci sono tre tool in debian che permettono di creare l'immagine initrd:
 
* '''<code>mkinitrd</code> ''' (fornito dal pacchetto <code>initrd-tools</code>): questo � il vecchio metodo usato fino al kernel 2.6.12.
* '''<code>update-initramfs</code> ''' (fornito dal pacchetto <code>initramfs-tools</code>): utilizzabile con kernel 2.6.13 o pi� recenti. Aggiunge tutti i controller del disco e i supporti che potrebbero servire per il boot che sono stati complati come moduli.
* '''<code>mkinitrd.yaird</code> ''' (fornito dal pacchetto <code>yaird</code>): utilizzabile con kernel 2.6.13 o pi� recenti. Analizza il sistema e aggiunge all'immagine initrd '''solo''' i moduli necessari all boot della macchina su cui si installa il kernel. Permette di ottenere una immagine molto pi� piccola del caso precedente.
 
Per ulteriori informazioni sui kernel debian e le immagini initrd:
 
* [http://kernel-handbook.alioth.debian.org/ch-initramfs.html Debian Linux Kernel Handbook: Managing the initial ramfs (initramfs) archive]
 
=== Ma il kernel non fa il boot senza initrd! ===
Vedi FAQ precedente. L'initrd non � necessario per fare il boot. Se il sistema non parte ci� dipende da una incorretta configurazione del kernel.
 
'''lordnisse''' ha riportato sul forum che per avviare il suo sistema � stato necessario compilare anche il supporto per partizioni MS-DOS:
 
<pre>
File systems  --->
    Partition Types  --->
        [*] Advanced partition selection
        [*]  PC BIOS (MSDOS partition tables) support (NEW)
</pre>
 
=== Posso usare make-kpkg con un kernel vanilla ===
Certamente, <tt>make-kpkg</tt> pu� essere usato indifferentemente sia con i sorgenti Debian del kernel di linux che con i sorgenti del [[kernel vanilla]].
 
I sorgenti Debian sono contenuti nei pacchetti <tt>kernel-source-*</tt> (o <tt>linux-source-*</tt> per i kernel dal 2.6.12 in poi) e sono installabili come usuali pacchetti con [[APT]].
 
I sorgenti vanilla devono essere scaricati manualmente da [http://www.kernel.org www.kernel.org]. Devono essere scompattati in <code>/usr/src</code>, e per il resto la procedura di compilazione � assolutamente identica al caso di sorgenti Debian.
 
Nel caso di sorgenti vanilla, pu� essere interessante vedere l'opzione <tt>debian</tt> nella sezione [[Debian_Kernel_Howto#Compilazione_del_kernel|Compilazione del kernel]], tuttavia l'uso di tale parametro � del tutto opzionale.
 
===Errore con l'opzione <tt>--revision</tt> ===
Puo' capitare che, ricompilando il kernel variando il valore dell'opzione <tt>--revision</tt> venga rilevato un errore simile al seguente:
<pre>
I note that you are using the --revision flag with the value
  2.
However, the ./debian/changelog file exists, and has a different value
  1.
I am confused by this discrepancy, and am halting.</pre>
 
Questo problema e' semplicemente dovuto al fatto che non si � pulito il tree dei sorgenti dopo la prima compilazione. Per ovviare basta dunque:
 
<pre>$ make-kpkg clean</pre>
 
e rilanciare la compilazione.
 
===You are attempting to install a kernel image (version ''version-revision'') However, the directory /lib/modules/''version-revision'' still exists.===
Se si aggiorna il kernel ad una [[revisione]] successiva, durante l'installazione del pacchetto verr� fatta la seguente domanda:
<pre>
You are attempting to install a kernel image (version 2.6.15.4-swsusp) However, the directory /lib/modules/2.6.15.4-swsusp still exists.  If this directory
belongs to a previous linux-image-2.6.15.4-swsusp package, and if you have deselected some modules, or installed standalone modules packages, this could be
bad. However, if this directory exists because you are also installing some stand alone modules right now, and they got unpacked before I did, then this is
pretty benign.  Unfortunately, I can not tell the difference.
 
If /lib/modules/2.6.15.4-swsusp belongs to a old install of linux-image-2.6.15.4-swsusp, then this is your last chance to abort the installation of this
kernel image (nothing has been changed yet).
 
If this directory is because of stand alone modules being installed right now, or if it does belong to an older linux-image-2.6.15.4-swsusp package but you
know what you are doing, and if you feel that this image should be installed despite this anomaly, Please answer n to the question.
 
Otherwise, I suggest you move /lib/modules/2.6.15.4-swsusp out of the way, perhaps to /lib/modules/2.6.15.4-swsusp.old or something, and then try
re-installing this image. 
 
Stop install since the kernel-image is already installed? 
</pre>
 
La risposta da dare � '''<tt>No</tt>'''! L'avvertimento ci ricorda che i moduli del vecchio kernel (quello con la stessa versione ma numero di revisione diverso) verranno cancellati e sostituiti dai moduli del nuovo kernel.
 
Questo � il comportamento normale, infatti, nel caso non si voglia sostiture un vecchio kernel ma semplicemente installarne parallelamente uno nuovo (con la stessa identica versione) si sarebbe dovuta modificare la stringa dopo <code>--append-to-version</code> invece che quella dopo <code>--revision</code> (vedi sez. [[Debian_Kernel_Howto#Compilazione_del_kernel|Compilazione kernel]]).
 
Se il kernel che si st� sostituendo � quello in esecuzione ''� necessario riavviare la macchina il prima possibile!''
 
== Link ==
 
* [http://www.debian.org/doc/manuals/reference/ch-kernel.it.html Manuale di Riferimento Debian: Capitolo 7 - Il kernel Linux su Debian]
* [http://kernel-handbook.alioth.debian.org/index.html Debian Linux Kernel Handbook ]: ottimo documento sulla gestione dei kernel debian delle relative patch (''in inglese'').
* [http://a2.pluto.it/kernel_linux_1.htm Appunti di informatica Libera: Kernel Linux]: Il capitolo dedicato al kernel della monumentale opera di ''Daniele Giacomini'' contiene sia istruzioni generiche che istruzioni per Debian. Inoltre c'� una descrizione dettagliata della configurazione delle varie voci del kernel!
* [http://kernel.xc.net/ Linux Kernel Configuration Archive]: database che permette di ricercare tra le voci di configurazione (e le loro descrizioni) per varie versioni di kernel.
 
Buon divertimento con Debian GNU/Linux!
 
----
 
Autore iniziale: Abortigeno
 
Rivisto ed esteso: [[Utente:TheNoise|~ The Noise]]
 
[[Categoria:Kernel]]

Versione delle 19:33, 28 dic 2006

Parto dal presupposto che questa sia una mini-guida per coloro i quali hanno da poco messo le mani su linux e più nello specifico su Debian. Il nostro amato sistema operativo ha in effetti alcune carenze, dal punto di vista del desktop user, per i files midi. Ed ecco come avere in poco tempo un sistemino che funziona alla grande per aprire i midi, ed anche integrarli nella navigazione su internet. La critica verso gnu/linux in generale è che per ora non ci sia un media player modello Windows Media Player in grado di aprire intuitivamente più formati, da un mp3 ad un wav ad un midi. A tale scopo annoto che ci sono molti progetti che vanno in quella direzione, in primis xmms-timidity (un plugin di xmms che si appoggia su timidity per i midi) e kaffeine che se non lo ha già fatto presto integrerà un midi player, timidity based. Dunque il tempo semplificherà le cose. Ma per ora smanettiamo un po' in console per fare come a NOI piace.

Uso sarge, ma avendo messo le mani anche su etch ho notato che la situazione qui descritta è portabile anche sulla futura stable.

In primis ci serve un midi player. Timidity si rivela il migliore dal punto di vista della semplicità. Dunque:

Diventiamo super-user

su

Installiamo timidity e le interfacce extra.

apt-get install timidity timidity-interfaces-extra

A questo punto ci servono dei soundfonts, almeno che la nostra scheda non ne abbia bisogno. Per toglierci il dubbio scarichiamo un midi e suoniamolo con timidity:

wget http://manteau.de/files/x_av_primavera1.mid

e poi

timidity x_av_primavera1.mid

Se ci sono errori, o non sentite nulla, andiamo sul sicuro e scarichiamoci dei soundfonts. Cercate quelli che vi piacciono, ma questi non sono male, dunque:

wget ftp://ftp.personalcopy.net/pub/Unison.sf2.gz

poi

tar xzvf Unison.sf2.gz

A questo punto possiamo prendere il file sf2 scompattato e metterlo in un posto diciamo "di sistema". A questo punto io l'ho messo in /usr/share/timidity/:

mkdir /usr/share/timidity;mv *.sf2 /usr/share/timidity

Siamo a buon punto, andiamo a modificare il file di configurazione di timidity in modo che vada a leggere i soundfonts.

nano /etc/timidity/timidity.cfg

Mettiamo un bel cancelletto ( # ) davanti a

source /etc/timidity/freepats.cfg

ottenendo

# source /etc/timidity/freepats.cfg

e aggiungiamo al file questi parametri:

dir /usr/share/timidity
soundfont unison.sf2 order=0

A questo punto il nostro timidity legge senza problemi i files midi. Riprovate a leggere il file x_av_primavera1.mid.

Veniamo al fine tuning. Come si può integrare con il desktop il nostro timidity? Ecco due script da aggiungere nella nostra /usr/bin. Iniziamo con il creare il lettore dei singoli files:

nano /usr/bin/playmidi

Il file conterrà questo

#!/bin/bash

FILE_NAME=`basename "$1"` DIR_NAME=`dirname "$1"` OPT='-iatv' PROGRAM="/usr/bin/timidity" cd "$DIR_NAME"

"$PROGRAM" "$OPT" "$FILE_NAME"

E rendiamolo eseguibile

chmod 777 /usr/bin/playmidi

Notare il parametro OPT che contiene la stringa -iatv. Questa è una sola delle molte interfacce di timidity. Se volete una interfaccia GTK basta sostituire a -iatv il parametro -ig ed il gioco è fatto. A questo punto basterà associare al file manager del vostro DE ai file midi (.mid) il comando /usr/bin/playmidi. Essendo desktop dipendente lascio a voi questo compito.

Una variante di script che permette di mettere in play una directory intera è lo script playmididir

#!/bin/bash
DIR_NAME=`dirname "$1"`
OPT='-iatv'
PROGRAM="/usr/bin/timidity"
cd "$DIR_NAME"
"$PROGRAM" "$OPT" "$DIR_NAME"

La gestione di cosa e come aprire, come sopra, dipende dal desktop environment che usate, e dunque lascio a voi le impostazioni.

Non rimane che suonare i midi di internet. A tale scopo è disponibile il plugin di firefox MediaPlayerConnectivity disponibile su [1] In questo plugin è sufficente indicare come player dei midi il nostro playmidi ed il gioco è fatto!

Spero di essere stato utile a chi, come me, all'inizio rimane sconcertato nell'avere difficoltà ad ascoltare la propria collezione di midi, o le sue creazioni. Con questi, che sembrano, accrocchi in realtà si intuisce il potere di linux. Il potere del controllo totale sulla propria macchina, e considerando che l'utilizzo di GUI renderà sempre più agevole questo compito... Possiamo ben sperare nel futuro di linux come sistema desktop.

Perseus